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Autore Terra di confine (Open range)
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 01-08-2005 21:38  
quote:
In data 2005-08-01 21:35, Luke71 scrive:
AARRRRRRGH!!




Perdonami, un momento di distrazione
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 02-08-2005 00:39  
Un ottimo western, addirittura formidabile nei 40 minuti finali, un film dall'impianto classico, ma che in qualche modo non dimentica la lezione del western crepuscolare. Il modello di riferimento di Costner è come sempre Ford, ma in questo film cntrariamente alle aspettative raramente si cede al gusto della bella immagine fine a se stessa, la regia è estremamente funzionale alla narrazione, avvicinandosi per certi versi all'esssenzialità del linguaggio hawksiano. E anche a Hawks sembra guardare nell'accento posto sul tema dell'amicizia virile.
La ricerca etica e civile di Costner sembra inoltre intrecciarsi, producendo un discorso più complesso e sofferto di quanto ci si aspetterebbe, con le tensioni dell'oggi americano, in una sentita meditazione sul confine tra giustizia e vendetta.
Se da un lato Costner sembra prendere le distanze dall'iperrealismo di film come Gli Spietati e serie come Everwood ( i due protagonisti principali rimproverano aspramente un personaggio per la sua scarsa igiene), in favore di una certa idealizzazione, il passato oscuro del protagonista riporta idealmente a quello ugualmente carico di demoni dell'eastwoodiano William Munny.
Interessante anche il modo in cui si è scelto di rappresentare il rapporto sentimentale dell'eroe con il personaggio interpretato da Annette Bening, apparentemente in linea con i canoni del genere, ma in realtà percorso da venature alquanto moderne e realistiche.



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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 02-08-2005 11:32  
Non riesco a vederlo nemmeno oggi pomeriggio maledizione.....
_________________
No hay banda,non c'è una banda
è tutto..tutto registrato
No hay banda...eppure
Noi sentiamo una banda

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 02-08-2005 16:44  
quote:
In data 2005-08-02 11:32, Luke71 scrive:
Non riesco a vederlo nemmeno oggi pomeriggio maledizione.....




Schiappa.

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 02-08-2005 18:01  
quote:
In data 2005-08-02 16:44, Marienbad scrive:
quote:
In data 2005-08-02 11:32, Luke71 scrive:
Non riesco a vederlo nemmeno oggi pomeriggio maledizione.....




Schiappa.




Accidenti nemmeno domani sera su sky cinema 3 riesco a vederlo,è colpa del mio secondo lavoro,dal primo sono in ferie.
Ed ho una voglia pazzesca di rivederlo,lo sapevo che dovevo registrarlo.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 02-08-2005 18:23  
Io ne ho rivisto metà... La seconda metà...
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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 02-08-2005 20:09  
quote:
In data 2005-08-02 18:23, Marienbad scrive:
Io ne ho rivisto metà... La seconda metà...




Ma che schiappa sei? come si fà a vedere un film a metà.....naaaaa hai perso 2647,6 punti..

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 02-08-2005 22:29  
Eh, sono arrivata tardi, era già cominciato.

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valy1967

Reg.: 09 Giu 2005
Messaggi: 1002
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-08-2005 12:43  
Potente,avvincente,ottimo western....per quello che posso capire io,curatissimo..sembra già un classico.
_________________
" Piantata tra i cedri e le querce,sperduta tra il nulla e l'addio"

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 04-08-2005 23:19  
Del west s’è ormai detto tutto. Tutte le storie si somigliano in definitiva, le grandi epopee sono tutte state emulate, le grandi storie riprese e mescolate.
Come “ambientazione”, come descrizione scenografica dello spazio cinematografico, il west parrebbe aver dato tutto. Ma ci si accorge che non è così quando, sporadicamente, qualche coraggioso (kamikaze del botteghino) decide di sfruttare la leggenda del lontano ovest e i suoi miti per fare del buon cinema, attraverso una storia dalle radici profonde ed antiche.
Costner (ri)costruisce il western partendo da John Ford, da dove avevamo lasciato i tratti del grande cinema classico della trasparenza, piuttosto che dalla (splendida) destrutturazione anni ’70 di Peckinpah, portata a termine da quel gran lavoro che è Gli spietati. Ripartiamo dunque da un’etica della costruzione, abbandonando quella latente demolizione (anche visiva) che aveva caratterizzato gran parte del western del dopo anni ’60. La costruzione di spazi scenici e del sostrato diegetico del film si basa su un lineare dipanamento di traiettorie della mdp e su un montaggio lineare ed essenziale. Proprio intorno a questo aggettivo si racchiude e allo stesso tempo si svela tutta la pellicola. L’ordine e la descrizione delle singole sequenze s’imprime su un’essenzialità di dialoghi e inquadrature a volte perfino disarmante. L’ampio respiro degli spazi e della vicenda, viene in realtà compresso da un’essenzialità di messa in scena e composizione d’insieme che ricorda il west di un tempo. Straordinariamente simile, per tempi e temi filmici, a Balla coi lupi (ottima, in questo frangente, la coerenza di Costner), Open Range prende qua e là spunto da Malick, sfruttando le sue “lezioni” sul campo aperto per centrare meglio lo sguardo sul singolo. Un cinema che (ri)torna ad una compostezza strana e irriverente per il cinema di oggi. Forse la ricerca in questo senso è a tratti esasperata. Qualche scivolone nell’arcadica pastellosità della fotografia qua e la lo si scorge. Ma sono piccole (umane) pecche di fronte al tentativo di tentare di ripartire dal cinema di una volta, dal classico bianco e nero di una Hollywood ormai sorpassata, saltando con coraggio e impertinenza tutto quel che nel frattempo è (fragorosamente) passato.
Operazione dunque splendida, ma forse per questo (anche per questo) destinata nel tempo a fallire.
Chi si cura più, al giorno d’oggi, di un film in bianco e nero come Terra di confine?


_________________
e gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzestejn sulla rivoluzione

[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 18-12-2005 alle 08:22 ]

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 04-08-2005 23:30  
quote:
In data 2005-08-04 23:19, Petrus scrive:
Del west s’è ormai detto tutto. Tutte le storie si somigliano in definitiva, le grandi epopee sono tutte state emulate, le grandi storie riprese e mescolate.
Come “ambientazione”, come descrizione scenografica dello spazio cinematografico, il west parrebbe aver dato tutto. Ma ci si accorge che non è così quando, sporadicamente, qualche coraggioso (kamikaze del botteghino) decide di sfruttare la leggenda del lontano ovest e i suoi miti per fare del buon cinema, attraverso una storia dalle radici profonde ed antiche.
Costner (ri)costruisce il western partendo da John Ford, da dove avevamo lasciato i tratti del grande cinema classico della trasparenza, piuttosto che dalla (splendida) destrutturazione anni ’70 di Peckimpah, portata a termine da quel gran lavoro che è Gli intoccabili. Ripartiamo dunque da un’etica della costruzione, abbandonando quella latente demolizione (anche visiva) che aveva caratterizzato gran parte del western del dopo anni ’60. La costruzione di spazi scenici e del sostrato diegetico del film si basa su un lineare dipanamento di traiettorie della mdp e su un montaggio lineare ed essenziale. Proprio intorno a questo aggettivo si racchiude e allo stesso tempo si svela tutta la pellicola. L’ordine e la descrizione delle singole sequenze s’imprime su un’essenzialità di dialoghi e inquadrature a volte perfino disarmante. L’ampio respiro degli spazi e della vicenda, viene in realtà compresso da un’essenzialità di messa in scena e composizione d’insieme che ricorda il west di un tempo. Straordinariamente simile, per tempi e temi filmici, a Balla coi lupi (ottima, in questo frangente, la coerenza di Costner), Open Range prende qua e là spunto da Mallick, sfruttando le sue “lezioni” sul campo aperto per centrare meglio lo sguardo sul singolo. Un cinema che (ri)torna ad una compostezza strana e irriverente per il cinema di oggi. Forse la ricerca in questo senso è a tratti esasperata. Qualche scivolone nell’arcadica pastellosità della fotografia qua e la lo si scorge. Ma sono piccole (umane) pecche di fronte al tentativo di tentare di ripartire dal cinema di una volta, dal classico bianco e nero di una Hollywood ormai sorpassata, saltando con coraggio e impertinenza tutto quel che nel frattempo è (fragorosamente) passato.
Operazione dunque splendida, ma forse per questo (anche per questo) destinata nel tempo a fallire.
Chi si cura più, al giorno d’oggi, di un film in bianco e nero come Terra di confine?




Gran bella recensione, davvero. Ti si può rimproverare solo di scrivere Peckinpah con la m e Malick con due l.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-08-2005 08:56  
eddai
erano pure le undici di sera!
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 05-08-2005 11:36  
Bene..fino ad ora l'avevo snobbato
visioneremo al piu presto.
_________________

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 07-08-2005 10:14  
Forse stasera alle 18,30 riesco a vederlo,dopo che me lo son perso anche ieri mattina su sky 16/9.......dio bono.

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 09-08-2005 00:05  
quote:
In data 2005-08-07 10:14, Luke71 scrive:
Forse stasera alle 18,30 riesco a vederlo,dopo che me lo son perso anche ieri mattina su sky 16/9.......dio bono.



Visto finalmente,è una buonissima pellicola,però GLI SPIETATI è un'altra cosa.
Ce ne sarebbero di cose da dire ma è un periodo in cui non ho propio voglia di scrivere nulla,se mai mi passerà riprendo l'argomento.

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