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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > I 400 colpi... un film di Francois Truffaut   
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Autore I 400 colpi... un film di Francois Truffaut
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-03-2004 13:59  
Difatti è la ripovava che il cinema a budget ridotto, che deve vederselas con la tirannia del produttore/industria, a dirirgelo un bravo "artigiano", aguzza l'ingegno. E da lì al metalinguaggio il passo è breve.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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MalloryK

Reg.: 28 Lug 2003
Messaggi: 1246
Da: Prato (PO)
Inviato: 04-03-2004 16:11  
oh, mamma! grazie a tutti per la partecipazione! per un'ignorante di cinema come me questi interventi sono manna dal cielo!
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Whatever it is, I'm against it!

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 04-03-2004 17:20  
E comunque il libro di Fornara è una lettura fortemente consigliata.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-12-2005 22:34  
Nella mia profonda ignoranza storico-cultural-percettiva ho trovato "I Quattrocenti Colpi" un film troppo intimamente legato al cronotopo in cui venne concepito per poter essere pienamente apprezzato oggigiorno.La storia di un'adolescenza tanto travagliata,vissuta sulle strade,sempre sul filo del rasoio,con la certezza che prima o poi ci si tagliera',è affrontata da Truffaut con un occhio eccessivamente oggettivo,che fa della distaccata freddezza l'unico canale narrativo prescelto.E' evidente la volontà dell'autore di non mettere in troppo risalto i sentimenti,sia quelli dei personaggi sia quelli che potrebbero scaturire dagli spettatori se fosse concesso il dovuto spazio al pathos,ma non importa se questa è una scelta precisa del regista:o meglio importerebbe dan punto di vista storico-analitico,ma se il punto di vista è quello del comune fruitore,il film perde di conseguenza molto del suo fascino.Ogni avventura di Doinel ci passa davanti agli occhi nel lasso di tempo in cui cinematicamente si svolge e non solo:ci viene mostrata come se noi fossimo lì presenti,senza però la possibilità di intervenire a modificare il quadro.A proposito di quadri:il tanto osannato finale è la dimostrazione evidente di come nel cinema sia facile costruire miti,qualsivoglia siano.Non basta puntare la mdp sul volto sofferente del protagonista,nemmeno se nelle due ore precedenti si suppone ci sia stato da parte nostra un coinvolgimento(impossibile comunque)nelle sue vicende,per fare grande cinema.Se il cinema è una coperta, "I Quattrocento Colpi" è un guianto di lattice.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 08-12-2005 23:01  
quote:
In data 2005-12-08 22:34, seanma scrive:
............è affrontata da Truffaut con un occhio eccessivamente oggettivo,che fa della distaccata freddezza l'unico canale narrativo prescelto.E' evidente la volontà dell'autore di non mettere in troppo risalto i sentimenti,sia quelli dei personaggi sia quelli che potrebbero scaturire dagli spettatori se fosse concesso il dovuto spazio al pathos,ma non importa se questa è una scelta precisa del regista:............



ma è una tua opinione o pensi che sia così ?
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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 08-12-2005 23:06  
quote:
In data 2005-12-08 23:01, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2005-12-08 22:34, seanma scrive:
............è affrontata da Truffaut con un occhio eccessivamente oggettivo,che fa della distaccata freddezza l'unico canale narrativo prescelto.E' evidente la volontà dell'autore di non mettere in troppo risalto i sentimenti,sia quelli dei personaggi sia quelli che potrebbero scaturire dagli spettatori se fosse concesso il dovuto spazio al pathos,ma non importa se questa è una scelta precisa del regista:............



ma è una tua opinione o pensi che sia così ?




ma "pensare che sia così" non equivale a "opinione"?
_________________
eh?

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 08-12-2005 23:26  
quote:
In data 2005-12-08 23:06, NancyKid scrive:
quote:
In data 2005-12-08 23:01, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2005-12-08 22:34, seanma scrive:
............è affrontata da Truffaut con un occhio eccessivamente oggettivo,che fa della distaccata freddezza l'unico canale narrativo prescelto.E' evidente la volontà dell'autore di non mettere in troppo risalto i sentimenti,sia quelli dei personaggi sia quelli che potrebbero scaturire dagli spettatori se fosse concesso il dovuto spazio al pathos,ma non importa se questa è una scelta precisa del regista:............



ma è una tua opinione o pensi che sia così ?



ma "pensare che sia così" non equivale a "opinione"?


hai ragione mi sono espresso male

ma è una tua opinione o pensi di essere Truffaut ?
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 08-12-2005 23:57  
quote:
In data 2005-12-08 22:34, seanma scrive:
affrontata da Truffaut con un occhio eccessivamente oggettivo,che fa della distaccata freddezza l'unico canale narrativo prescelto.



distaccata freddezza?
ma se il film vive tutto sul rapporto regista-alter ego... sul progressivo distacco di Antoine da Truffaut, sui loro sguardi che nei carrelli iniziali in soggettiva coincidono, e pian piano nel corso del film si allontanano fino ad incrociarsi nel fermo-immagine finale. cosa tralaltro talmente evidente che una frase come questa:
quote:
In data 2005-12-08 22:34, seanma scrive:
Non basta puntare la mdp sul volto sofferente del protagonista,nemmeno se nelle due ore precedenti si suppone ci sia stato da parte nostra un coinvolgimento(impossibile comunque)nelle sue vicende,per fare grande cinema.


non ha assolutamente senso.

I 400 colpi è forse davvero il film più bello della storia del cinema. e... "nella storia del cinema ci sono cinque o sei film dei quali non piace fare la critica, se non limitandosi a queste parole: "E' il film più bello che ci sia!" Perché non c'è elogio migliore" (JLG).
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 09-12-2005 00:06  
quote:
In data 2005-12-08 23:57, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-12-08 22:34, seanma scrive:
affrontata da Truffaut con un occhio eccessivamente oggettivo,che fa della distaccata freddezza l'unico canale narrativo prescelto.



distaccata freddezza?
ma se il film vive tutto sul rapporto regista-alter ego... sul progressivo distacco di Antoine da Truffaut, sui loro sguardi che nei carrelli iniziali in soggettiva coincidono, e pian piano nel corso del film si allontanano fino ad incrociarsi nel fermo-immagine finale.



infatti non ho mai letto una cosa più assurda

forse l'ha visto sotto effetto dell'alcool
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 09-12-2005 12:10  
Per rispondere a Tenembaum,è una mia legittima opinione il fatto di non condividere(a un primo livello della visione,dato che non intendo fare la storia e critica della nouvelle vague,ma ho visto il film solo per il piacere di vederlo)certe scelte di Truffaut che,mi sembra,tolgono una vera chance di immedesimazione allo spettatore.Riguardo poi al fatto che tutto cio' è fondamentale perchè (rielaboro il pensiero di sandrix) 'esplicitazione del rapporto regista-protagonista(e vabbè,è truffaut che guarda sè stesso,e allora?),per quel che penso si cade un po' in fatuità ermeneutiche gratuite e inessenziali,soprattutto.
Spero di farmi capire dicendo che trovo assolutamente folle portare alla storia un'opera usando come unico criterio interpretativo un arbitrario metalinguaggio.
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 09-12-2005 16:39  
forse l'interpretazione del film risente semplicemente della sensibiltà personale dello spettatore

perchè molti hanno trovato Lost in Translation una palla ed altri si sono emozionati

il risultato non dipende certo dalle scelte della regista


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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 09-12-2005 16:55  
quote:
In data 2005-12-09 16:39, Tenenbaum scrive:
il risultato non dipende certo dalle scelte della regista


ah ecco mi sembrava strano che prima di questo post fossimo d'accordo.
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 09-12-2005 17:32  
quote:
In data 2005-12-09 16:55, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-12-09 16:39, Tenenbaum scrive:
il risultato non dipende certo dalle scelte della regista


ah ecco mi sembrava strano che prima di questo post fossimo d'accordo.



un momento

il film è del regista
il cervello è dello spettatore

insomma se Manhattan di Allen non piace non credo che sia colpa del regista

esiste anche il gusto personale
e per quanto quella persona non capisca un cazzo il suo gusto va comunque rispettato
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 09-12-2005 17:40  
quote:
In data 2005-12-09 17:32, Tenenbaum scrive:
insomma se Manhattan di Allen non piace non credo che sia colpa del regista

esiste anche il gusto personale
e per quanto quella persona non capisca un cazzo il suo gusto va comunque rispettato


vabbè, ma il gusto comunque giudica le scelte del regista (o almeno dovrebbe), quindi è da quelle che dipende il risultato. il gusto, poi, non dipende dalle scelte del regista, su questo non ci piove.
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 09-12-2005 21:46  
quote:
In data 2003-11-27 00:16, Superzebe scrive:
se son rose fioriranno





Ahahahaha
Stupendo
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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