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Autore Ubriaco D'Amore, di P.T. Anderson
TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 20-08-2007 21:14  
Non mi è chiara una cosa...Nel leggere vari posts sembra che l'intensità emotiva delle storia, dei personaggi e la pioggia delle rane in Magnolia siano delle colpe da sottoscrivere al regista, pacchianate iperpompate da soap-opera condite con colpevoli visioni evangelico-apocalittico-bibliche...Maddeché, aoh?? Pare che ci si debba scusare per un "eccesso" di intensità...Stamo a scherzà??!

Magnolia è un film perfetto così com'è, geniale a tratti, e con una cavalcata finale poetica e assolutamente fuori dall'ordinario.
Avercene di registi che ci stupiscono con pioggie gracidanti e le struggenti note di Aimee Mann che intonano l'inno salvifico di redenzione e speranza per bocca dei protagonisti...Meraviglioso.
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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 20-08-2007 21:29  
quote:
In data 2007-08-20 21:14, TomThom scrive:
Magnolia è un film perfetto così com'è, geniale a tratti, e con una cavalcata finale poetica e assolutamente fuori dall'ordinario.
Avercene di registi che ci stupiscono con pioggie gracidanti e le struggenti note di Aimee Mann che intonano l'inno salvifico di redenzione e speranza per bocca dei protagonisti...Meraviglioso.




Opinione puramente personale, non verità universale...Meglio specificare, che qua se la prendono a male.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 01:26  
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In data 2007-08-20 17:44, TomThom scrive:
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In data 2007-08-20 17:27, AlZayd scrive:
...Un classico, non si hanno argomenti e si passa alle mani.., all'insulto vero.




Che fai, ti guardi allo specchio, o Maestro dell'insulto forummistico?
Non scendo sul tuo stesso terreno, perché se facessimo a gara di offese e di maleducazione sarei sconfitto miseramente e senza appello...

Comunque chiudiamola qui, sentirsi dare dell'ignorante in un settore specifico, da un cafone tuttologo, è per me dolce musica che scivola in un orecchio...e fuoriesce dall'altro...senza lasciar traccia.

Magari quando ti va parliamo, o dovrei dire, trattiamo, patteggiamo, di cinema, ok? Ma lascia in solaio la barba posticcia e il Corano all'amatriciana, me raccomando.
Da parte mia mi presenterò senza la spocchia del novellino ventisettenne cresciuto a Neri Parenti, Steno, Vanzina e Dreyer.





Maleducazione, hahaha!!! Dai.., non sai a quale santo votarti!
Rileggiti la discussione; io esprimevo le mie idee, giuste o sbagliate, condivisibili o meno, ma legittime e senza offendere nessuno, salvo quando ti ho invitato a cambiare spacciatore, ovviamente in maniera scherzosa, con tanto di smile "rana"... dove invece tu covavi evidentementemente acredine perchè facevi, e fai, sul serio, per la questione Kubrick. Detrminato a voler avere per forza ragione. Inutile che dici di aver già spiegato, in realtà ti sottrai alla critica, alle mie modeste ma circostanziate contestazioni, alle quali hai fatto orecchio da mercante perchè colto in flagrante: da una parte cercavi di tirartene fuori, almeno lo spero per te.., ben consapevole di averla sparata grossa, dall'altra riaffermavi, tanto per non far apparire troppo eclatante la contraddizione, ma senza neppure voler cedere, la solenne stronzata, con toni apparententemente meno arditi e saccenti, affatto autoindulgenti, con malcelata ipocrisia, finendo coll'apparire ancora più ridicolo nel tuo mesto ed infantile giochetto di parole mediante il quale intendevi minimizzare la portata della tua castroneria. Ti ho spiegato perchè il cinema di Anderson è l'esatto contrario di quello di Kubrick, e tu non hai saputo controbattere, nè portare uno straccio di argomento capace di definire, giustificare, sostenere le tue "suggestioni". Cosa grave, a mio libero parere, dunque lo ri-dico, dimostri di non capire un cazzo di cinema.
Questo hai scritto in risposta alla mia garbatissima contestazione:

** Il ghigno satanico col quale chiudevo il mio post supponevo lasciasse intendere che il paragonare Anderson a Kubrick è una mia pia chimera in divenire, se vogliamo, e non ci sono dubbi che sia una bestemmia allo stato attuale delle cose. Di più, un'insolenza eretica. Più che altro è una speranza per il futuro...in Anderson trovo qualcosa, qualcosina di kubrickiano, il sottile e apparentemente lontano sguardo sulle miserie umane ma che cela grande sofferenza...(bada bene che per me Anderson E' Magnolia, film che ho amato)...sarà una mia inesplicabile perversione l'andare in cerca di barlumi di nonno Stan nei registi attuali...

E comunque la scena della pioggia di rane in Magnolia è straordinaria, Mr.Alz...checché tu ne dica, è davvero splendida e significativa. ***

Ah.., se lo dici tu! Il talebano sarei io.., però io mai usato toni così

E allora, visto che hai risposto con un messaggio inutile, ti ho invitato a non dire cazzate, sempre giocosamentre.., ma tu rosichi. Nel frattempo è intervenuto (si fa per dire) il buncho del culo, con le sue solite peTofile osservazioni, e seguita.., col contare gli anni degli utenti - sempre l'arma dei falliti e degli idioti quella di prendersela con l'età anagrafica di una persona, come se fosse una colpa, una vergogna, o chissà cosa.., e manco gli rispondo, è indegno di partecipare a una discussione, incapace di parlare di cinema...

Poi sei reintervenuto tu:

**** Sei folle? Ma che stai a ddì??!?

e bla, bla, bla ...

**Ma che, scherziamo? Sconcio pastrocchio??**

Aldilà dei toni preteschi, bigotti, altro che barba coranica e sughi alla matriciana, qui siamo all'insulsa minestrina col dado.., sono cominciati i sarcasmucci idioti: chiamate il medico (il buncho deve aver mangiato troppo e non riesce ad evacuare...), sei talebano, bimbociuccio, Magnolia e le rane (fritte) sono ottimi perchè piacciono a me (rileggiti), senza uno straccio di argomento, o quantomeno eludento completamente le mie osservazioni, gli inviti a spiegare meglio perchè ritieni geniali i film di cui stavamo discutendo. Poi è degenerata. Normale... Dunque, vedi di non fare il prete, evita di speculare sulle leggende metropolitane sparse in giro dai rosiconi saccenti e frustrati come te - quelli che si scandalizzano per una parola(ccia) detta in chiaro, e che però fanno dell'esibizionismo, dell'acredine e della maldicenza virtù - risparmiati le tue insulse, inutili, scontate sinossi, cose che chiunque abbia visto il film sa da se.., e cerca di parlare di cinema, altrimenti difficilmente un cafone quale sono, e me ne vanto, si sente stimolato a discutere con un piccolo idiota come te. Diventa improduttivo, con te, perfino parlare di patate.., argomento sul quale sono molto ferrato, per mia natura... E me ne vanto!

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 01:28  
quote:
In data 2007-08-20 21:29, TomThom scrive:
quote:
In data 2007-08-20 21:14, TomThom scrive:
Magnolia è un film perfetto così com'è, geniale a tratti, e con una cavalcata finale poetica e assolutamente fuori dall'ordinario.
Avercene di registi che ci stupiscono con pioggie gracidanti e le struggenti note di Aimee Mann che intonano l'inno salvifico di redenzione e speranza per bocca dei protagonisti...Meraviglioso.




Opinione puramente personale, non verità universale...Meglio specificare, che qua se la prendono a male.




Si, però se uno ti contraddice ci vai in puzza... haha!
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 01:32  
quote:
In data 2007-08-20 19:26, quentin84 scrive:
quote:
In data 2007-08-20 18:32, Valparaiso scrive:
Secondo me le somiglianze tra Altman e l'Anderson di Magnolia sono minori di quanto si sostenga in questo topic.
Devo dire che quando lo vidi al cinema Magnolia mi colpì molto, mi sembrò qualcosa di diverso da tutto ciò che avevo visto sino ad allora, e di questo sono ancora abbastanza convinto. Non so se rivedendolo oggi lo giudicherei positivamente comunque, è possibile che nel film effettivamente ci fossero aspetti un po' artefatti e ricattatori. Resta, Paul Thomas Anderson, uno dei maggiori talenti in circolazione.

Ma infatti ne fui colpito anch'io quando lo vidi la prima volta perchè Magnolia è "fatto apposta" per colpire lo spettatore: dal prologo, alla canzone collettiva fino alla famosa pioggia gracidante, tutto sembra studiato a tavolino per stupire...ma dopo lo stupore cosa rimane?
A me sembra che Anderson abbia cercato di volare alto e si sia parzialmente bruciato le ali: ha reso troppo espliciti e melodrammatici quei discorsi sul Caso, la Fatalità, l'Infelicità, la Colpa,il Passato Che Non Chiude I Conti Con Te eccetera, che, forse, sarebbe stato meglio trattare con più sobrietà e meno clamore.
E' un po' lo stesso difetto di Babel di Inarritu, altro film che, a suo tempo, mi colpì moltissimo proprio perchè era "fatto apposta" per quello.

Comunque voglio rivedere Ubriaco D'Amore perchè ho anch'io la sensazione che sia molto più riuscito di Magnolia.
Almeno lì, Anderson non tira in ballo la Bibbia




Il problema non è la Bibbia, la storia, le ellissi narrative, ma la messinscena. Se Eastwood girasse un film che, come Million dollar, fosse di mio gradimento, senza pregiudizi, direi che bello! Sicuro.., non vivo di sole antipatie e pregiudizi. Che pure vanno bene...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 01:38  
quote:
In data 2007-08-20 18:44, TomThom scrive:
C'è la diffusa convinzione che un qualunque film corale americano ad incastro o meno, che tratti del teatro delle esistenze e delle coscienze sia solo una scopiazzatura mal riuscita di America Oggi...Senza riconoscere idee e talento ad un regista davvero in gamba come Anderson. Bah.




Prova a dire in cosa si diferenzia da America Oggi.., dove sarebbe il talento. Ti avevo già rivolto analogo invito, seguiti a recitare il catechismo, l'atto di fede.., a fare i rissuntini delle trame...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 01:42  
quote:
In data 2007-08-20 21:14, TomThom scrive:
Maddeché, aoh?? Pare che ci si debba scusare per un "eccesso" di intensità...Stamo a scherzà??!




Sei davvero comico involntario, "eccesso di intensità" ... non ti accorgi nemmeno che nel trovare eccessiva qualcosa che già di per se è intensa, peggio di 10 zollette di zucchero in una tazzina di caffe.., in poche parole mi dai ragione.
Magnolia è infatti un film incontinente, come il buncho .. der kul!


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 01:50  
quote:
In data 2007-08-20 18:32, Valparaiso scrive:
Secondo me le somiglianze tra Altman e l'Anderson di Magnolia sono minori di quanto si sostenga in questo topic.
... Non so se rivedendolo oggi lo giudicherei positivamente comunque, è possibile che nel film effettivamente ci fossero aspetti un po' artefatti e ricattatori. Resta, Paul Thomas Anderson, uno dei maggiori talenti in circolazione.



Perchè? A me sembrano, sul puro piano della cotruzione filmica, estremamente somiglianti. Vite intrecciate, dilatazione dei tempi, circolarità della struttura narrativa, degli eventi, apparentemente senza sviluppo. La differenza è che Altman sa giocare coi registri del dramma e del sarcasmo velenoso, antiborghese, lascia la porta aperta e libero lo spettatore di segiutare a viaggiare da solo, mentre Anderson sugella coll'accetta le sue tesi chiuse, morali, compiaciute, morbose, eccessive, ricattatorie, prive di ironia, prese di petto, pigliandosi troppo sul serio. Basti pensare a come insiste volgarmente, impudicamente con i primi piani del volto del moribondo.., a come la mdp sia sempre occupata a spiare e non a scandagliare, "bisturare"... Cinema della peggior specie, imitativo di tanti paradigmi filmici, tra cui quelli bergmaniani, incapace di trovare una sintesi, nell'eccesso, nella sconcia e voyeuristica amplificazione dei temi e degli stili mal assimilati, nell'eccesso e volgarizzaione di quanto di meglio è già stato realizzato, anche da Altman.
Peggio di Von Trier!
Non apprezzo questo tipo di talento.


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel



[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 21-08-2007 alle 02:17 ]

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 21-08-2007 02:13  
quote:
In data 2007-08-21 01:50, AlZayd scrive:
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In data 2007-08-20 18:32, Valparaiso scrive:
Secondo me le somiglianze tra Altman e l'Anderson di Magnolia sono minori di quanto si sostenga in questo topic.
... Non so se rivedendolo oggi lo giudicherei positivamente comunque, è possibile che nel film effettivamente ci fossero aspetti un po' artefatti e ricattatori. Resta, Paul Thomas Anderson, uno dei maggiori talenti in circolazione.



Perchè? A me sembrano, sul puro piano della cotruzione filmica, estremamente somiglianti. Vite intrecciate, dilatazione dei tempi, circolarità della struttura narrativa, degli eventi, apparentemente senza sviluppo. La differenza è che Altman lascia la porta aperta e libero lo spettatore di segiutare a viaggiare da solo, mentre Anderson sugella coll'accetta le sue tesi chiuse, morali, compiaciute, morbose, eccessive, ricattatorie, ecc... Perggio di Von Trier!
Non apprezzo questo tipo di talento.



Ecco, però già questa mi sembra una differenza sensibile, anche se io l'avrei messa in termini meno dispregiativi verso Anderson... ma mi pare evidente che la struttura del film di Anderson sia molto più chiusa, le storie hanno un senso e una direzione molto più prefissati, mentre l'affresco di Altman appare più libero e rapsodico... inoltre lo stile è molto differente, anche nel ritmo Anderson dà l'idea di una storia che procede in un crescendo continuo, mentre quella di Altman appare un'esplorazione quasi improvvisata della realtà, anche se ovviamente, la conduce in maniera perfettamente consapevole...
Inoltre il film di Anderson mi pare molto più decisamente puntato verso i sentimenti e le relazioni umane, verso cui propone un'ottica forse anche più semplicistica... Altman sembra avere uno sguardo forse più complesso sulla società e la natura umana, abbraccia un discorso più esistenziale in senso lato, non dice tutto ma lascia la porta aperta al mistero, anche se a mio parere anche lui non è del tutto esente da moralismo.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 21-08-2007 02:44  
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In data 2007-08-21 02:13, Valparaiso scrive:
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In data 2007-08-21 01:50, AlZayd scrive:
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In data 2007-08-20 18:32, Valparaiso scrive:
Secondo me le somiglianze tra Altman e l'Anderson di Magnolia sono minori di quanto si sostenga in questo topic.
... Non so se rivedendolo oggi lo giudicherei positivamente comunque, è possibile che nel film effettivamente ci fossero aspetti un po' artefatti e ricattatori. Resta, Paul Thomas Anderson, uno dei maggiori talenti in circolazione.



Perchè? A me sembrano, sul puro piano della cotruzione filmica, estremamente somiglianti. Vite intrecciate, dilatazione dei tempi, circolarità della struttura narrativa, degli eventi, apparentemente senza sviluppo. La differenza è che Altman lascia la porta aperta e libero lo spettatore di segiutare a viaggiare da solo, mentre Anderson sugella coll'accetta le sue tesi chiuse, morali, compiaciute, morbose, eccessive, ricattatorie, ecc... Perggio di Von Trier!
Non apprezzo questo tipo di talento.



Ecco, però già questa mi sembra una differenza sensibile, anche se io l'avrei messa in termini meno dispregiativi verso Anderson... ma mi pare evidente che la struttura del film di Anderson sia molto più chiusa, le storie hanno un senso e una direzione molto più prefissati, mentre l'affresco di Altman appare più libero e rapsodico... inoltre lo stile è molto differente, anche nel ritmo Anderson dà l'idea di una storia che procede in un crescendo continuo, mentre quella di Altman appare un'esplorazione quasi improvvisata della realtà, anche se ovviamente, la conduce in maniera perfettamente consapevole...
Inoltre il film di Anderson mi pare molto più decisamente puntato verso i sentimenti e le relazioni umane, verso cui propone un'ottica forse anche più semplicistica... Altman sembra avere uno sguardo forse più complesso sulla società e la natura umana, abbraccia un discorso più esistenziale in senso lato, non dice tutto ma lascia la porta aperta al mistero, anche se a mio parere anche lui non è del tutto esente da moralismo.




Prima di leggere questo post, nel frattempo ho leggermente modificato il messaggio che quoti, ma non cambia la sostanza, ed anche si...
La differenza è solo nella storia, ripeto, non nell'impalcatura cinematografica. Per me le storie passano in secondo piano, prima c'è lo stile, l'estetica. E su tal fronte, ritengo con certezza che le somiglianze tra Magnolia e America oggi siano innegabili.
Solo che il film di Altman, quantunque affronti situazioni più o meno di straordinaria o ordinaria natura, riferita a storie concrete di persone concrete, dunque di sentimenti e relazioni umanissime.., ha un respiro più amppoi, come dici tu, proteso verso il particolare e l'aspetto generale, universale, ecc.., in piena libertà intellettuale ed artistica. A mio avviso un grandissimo merito (come l'ironia, il sarcasmo, lo humor) che Anderson non può vantare, così chiuso in una dimensione che ho già descritto, per mancanza, a mio avviso, di idee, di capacità di svliluppo, finendo per impelagarsi nel particolarismo, nell'ostentazione, nell'iperbole narrativa e visiva, ecc, come già meglio precisato, infarcendo il suo film con tutta una serie di luoghi comuni ed elementi ricattatori, ecc... Sarà anche una scelta, ma la trovo fallimentare, sulla falsa riga di quanto era stato già e meglio realizzato. Poi ho ampliato il fronte delle mie suggestioni.., gradirei un parere più diretto. Se possibile.

Dovrei riveredere America oggi.., ma da quel che ricordo non c'è moralismo - dove? - solo, semmai, la presa di coscienza e la rappresentazione di una "corruzione", di una deriva esistenziale, specialmente borghese, "americana", che vale per ogni angolo della terra. Non sarebbe il primo nè l'ultimo, regista a rappresentare ciò, ma non vedo dove sia il moralismo in una equilibrata e distaccata rappresentazione. Altman racconta, non condanna, non esplicitamente, non enfatizza, "scientolgycizza" come fa Anderson. Se lo fa involontariamente o coscientemente, la soostanza non cambia.
Dai Valparaiso, se un film è nella sua essenza ricattatorio, artefatto, mi sembra difficile assolverlo. Soprattutto farselo piacere... Ma parlo per me.
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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 21-08-2007 10:57  
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In data 2007-08-21 02:44, AlZayd scrive:
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In data 2007-08-21 02:13, Valparaiso scrive:
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In data 2007-08-21 01:50, AlZayd scrive:
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In data 2007-08-20 18:32, Valparaiso scrive:
Secondo me le somiglianze tra Altman e l'Anderson di Magnolia sono minori di quanto si sostenga in questo topic.
... Non so se rivedendolo oggi lo giudicherei positivamente comunque, è possibile che nel film effettivamente ci fossero aspetti un po' artefatti e ricattatori. Resta, Paul Thomas Anderson, uno dei maggiori talenti in circolazione.



Perchè? A me sembrano, sul puro piano della cotruzione filmica, estremamente somiglianti. Vite intrecciate, dilatazione dei tempi, circolarità della struttura narrativa, degli eventi, apparentemente senza sviluppo. La differenza è che Altman lascia la porta aperta e libero lo spettatore di segiutare a viaggiare da solo, mentre Anderson sugella coll'accetta le sue tesi chiuse, morali, compiaciute, morbose, eccessive, ricattatorie, ecc... Perggio di Von Trier!
Non apprezzo questo tipo di talento.



Ecco, però già questa mi sembra una differenza sensibile, anche se io l'avrei messa in termini meno dispregiativi verso Anderson... ma mi pare evidente che la struttura del film di Anderson sia molto più chiusa, le storie hanno un senso e una direzione molto più prefissati, mentre l'affresco di Altman appare più libero e rapsodico... inoltre lo stile è molto differente, anche nel ritmo Anderson dà l'idea di una storia che procede in un crescendo continuo, mentre quella di Altman appare un'esplorazione quasi improvvisata della realtà, anche se ovviamente, la conduce in maniera perfettamente consapevole...
Inoltre il film di Anderson mi pare molto più decisamente puntato verso i sentimenti e le relazioni umane, verso cui propone un'ottica forse anche più semplicistica... Altman sembra avere uno sguardo forse più complesso sulla società e la natura umana, abbraccia un discorso più esistenziale in senso lato, non dice tutto ma lascia la porta aperta al mistero, anche se a mio parere anche lui non è del tutto esente da moralismo.




Prima di leggere questo post, nel frattempo ho leggermente modificato il messaggio che quoti, ma non cambia la sostanza, ed anche si...
La differenza è solo nella storia, ripeto, non nell'impalcatura cinematografica. Per me le storie passano in secondo piano, prima c'è lo stile, l'estetica.


Ecco, io la vedo in maniera esattamente opposta... Mi sembra proprio che le somoglianze siano a livello di storia, ma il trattamento di esse e lo stile mi sembranpo alquanto diversi. Mi riesce difficile pensare Altman che fa tutte quelle carrellate, quelle sequenze di montaggio così veloci... IL suo stile consiste nel creare una realtà drammaturgica e poi riprenderla, mentre Anderson è uno che costruisce l'inquadratura in funzione della macchina da presa...
Trovo che Anderson abbia fato un film molto diverso, con altre finalità e e altre caratteristiche... Altman ha fatto un film di Altman, pur essendo fedele ai libri di Carver.

quote:
Dovrei riveredere America oggi.., ma da quel che ricordo non c'è moralismo - dove? - solo, semmai, la presa di coscienza e la rappresentazione di una "corruzione", di una deriva esistenziale, specialmente borghese, "americana", che vale per ogni angolo della terra. Non sarebbe il primo nè l'ultimo, regista a rappresentare ciò, ma non vedo dove sia il moralismo in una equilibrata e distaccata rappresentazione. Altman racconta, non condanna, non esplicitamente,



Che non condanna è sicuramente da apprezzare, e però tu parli di corruzione, deriva esistenziale, sguardo antiborghese... alla fine tutte queste notazioni sono chiaramente moralistiche. Non è detto che sia un moralismo cattivo, può essere un moralismo alla Voltaire, alla Rousseau, ma sempre di moralismo si tratta... E comunque si tratta solo di riflessi, perché in Short Cuts Altman mi sembra in fondo comprensivo nei confronti dei suoi personaggi, anche della loro "mostruosità".
Anderson va a scavare più all'interno delle relazioni umane, nei rapporti familiari, ripeto che a mio parere le differenze sono sostanziali... E' possibile, ripeto, che sia d'accordo sui difetti che elencavi, ma il film non lo guardo da tantissimo... posso dire che all'epoca mi aveva coinvolto e commosso... Insomma le capacità di Anderson, il suo talento mi sembrano indubitabili, e qui si vedono chiaramente, per questo non credo che lo troverei una totale schifezza alla seconda visione. Ma non è nemmeno escluso, se dovessi trovarlo davvero così vile e immorale come affermi tu.

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 21-08-2007 10:58  
Caro Alzayd...

Per mia fortuna non sono un rosicone, come tu mi definisci, e l'affermazione "non capisci un cazzo di cinema" non la prendo nemmeno in considerazione...Mi fai ridere, o Vate-r della sapienza stampata.

Perché non c'è molto da capire, ma piuttosto da sentire, nel cinema. L'Arte è questo. Prima di capirla bisogna sentirla...Se uno non ha questo, la sensibilità interiore, può studiare anche tutta una vita, ma non sarà, e non capirà a fondo, per citarti, mai un cazzo di niente.

A differenza di te e di altri super-a-dottati qua dentro non ho studiato cinema sui libri di teoria per prendermi una laurea in fallimento, e un pò me ne rammarico. Forse saprei molto di più sui piani sequenza e sui movimenti della mdp, sul campo lungo e sull'illuminazione del set...Da un punto di vista prettamente tecnico sono un profano, come già scritto altrove, e chi mi legge si rende conto che sono uno che i films li ascolta e non li seziona col bisturi del tecnicismo.

Ma francamente ne ho visti così tanti in vita mia, che mi sento autorizzato a dare comunque delle opinioni, in base a quello che "sento", non riguardo a quello che "so" di puramente tecnico.

Delle tue sozzure lessicali condite col sugo del sarcasmo da baraccopoli rido abbondantemente, Maestro Alzayd...

Che tu abbia 12 o 86 anni non m'importa, il problema è che vieni a dire a me come ci si deve comportare, quando in realtà sei tu che ti ecciti digitando insulti sulla tastiera, forse per sentirti vivo, maybe per fare figo...

Kubrick-Anderson...Te l'ho già spiegato quattro volte, ma ripeto per i non udenti come te...

Mi piace accostare Paul Thomas Anderson a Stanley Kubrick per l'ecletticità, la capacità di svariare da film a film, non avendo un genere o uno standard predefinito, per l'apparente distacco e lo sguardo cinico ma in realtà profondamente umano verso l'uomo, la secca freddezza dei rapporti tra persone, l'uso a volte "sconcertante e disturbante" della colonna sonora. Stop. Non ho mai detto "Anderson vale Kubrick". E ripeto, per la quinta volta, me lo ricorda un pò, nell'uso dei silenzi, delle pause, nell'asetticità di certe ambientazioni, nell'allucinato trambusto emotivo che scuote i personaggi delle sue opere e per la capacità di far recitare gli attori al limite delle loro possibilità. (Tom Cruise e Adam Sandler, tanto per fare due nomi)
Anderson non varrà mai Kubrick, probabilmente, ma a me piace sperare che in un qualche modo riuscirà a calcarne le orme sfornando altri bei ritratti del catalogo umano. (Ri-ripeto, è una mia idea, e se ho accostato i due registi è perché io ci credo, e se tu non sei d'accordo, pazienza...Non dò in escandescenze perché uno non la pensa come me)

Altman-America Oggi vs. Anderson-Magnolia...

Bè, come ho già scritto, (va di moda la ripetizione) è innegabile che senza un'America Oggi difficilmente sarebbe esistito un Magnolia.

Alzayd, Anderson ha studiato benino America Oggi...Ma non è una copia in tono minore, non è una cazzo di carta carbone dell'affresco di Altman.

Altman nel suo cinema ha sempre mantenuto una sorta di rigidezza formale, per meglio dire, di compostezza autoritaria, che è totalmente assente in Anderson.

Paul Thomas, dietro un'apparente maschera di gelido sezionatore (e parliamo di Magnolia) nasconde un animo molto più "turbato, malato", di Altman. Robert Altman è decisamente più "classico". Punge col sarcasmo secco, seminascosto, appiattito. Il giusto al momento giusto. Anderson, no. Egli si avvale di un "umorismo", (quando c'è) di un uso delle sensazioni di grana più grossa, maggiormente passionale, eccessivo...ma non scade mai nella nefandezza. Né visuale, a livello registico, né sentimentale, a livello umano. E' zeppo di citazioni e rimandi ma sa rielaborare il tutto con originalità e nuovo vigore interpretativo. Anderson ha l'indubbio pregio di saper essere originale pur lasciando intravedere da quali maestri trae spunto, e non è una cosa da tutti.

E' come se paragonassimo Mozart e Beethoven.

Il primo era l'immagine della perfezione formale, l'uso esatto della "quantità giusta di note", non una in più del necessario. Era indispensabile per non far strabordare un'opera in una deriva semplicistica.

Beethoven era "di più", a volte eccessivo, arrivava ad un risultato attraverso lotte titaniche e forse ascoltandolo a volte si ha la sensazione di osticità, di un'eccessiva strabordanza, cosa non presente in Mozart.
Ma alla fine, si possono amare entrambi alla stessa maniera.

Altman-Mozart, Anderson-Beethoven. Non voglio essere tacciato di blasfemìa da nessuno, ma appunto è una similitudine che mi andava di fare.

Pace e bene.
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quentin84

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Inviato: 21-08-2007 10:59  
quote:
In data 2007-08-20 20:59, Valparaiso scrive:
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In data 2007-08-20 20:55, quentin84 scrive:
Forse farò incavolare Al-Zayd ma penso che se Eastwood avesse diretto Magnolia, avrebbe saputo "raffreddare" il melodramma, avremmo avuto un film intenso, ma più sobrio.
Sicuramente senza piaghe d'Egitto tipo ranocchi che cadono dal cielo.
E' solo un ipotesi..

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 20-08-2007 alle 20:56 ]


Peraltro non esiste siffatta piaga... i ranocchi nella bibbia arrivavano per vie consuete...

Vabbè comunque i rimandi biblici e la valenza "apocalittica" di quella sequenza sono evidenti...fin troppo.

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Valparaiso

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In data 2007-08-21 10:59, quentin84 scrive:
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In data 2007-08-20 20:59, Valparaiso scrive:
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In data 2007-08-20 20:55, quentin84 scrive:
Forse farò incavolare Al-Zayd ma penso che se Eastwood avesse diretto Magnolia, avrebbe saputo "raffreddare" il melodramma, avremmo avuto un film intenso, ma più sobrio.
Sicuramente senza piaghe d'Egitto tipo ranocchi che cadono dal cielo.
E' solo un ipotesi..

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 20-08-2007 alle 20:56 ]


Peraltro non esiste siffatta piaga... i ranocchi nella bibbia arrivavano per vie consuete...

Vabbè comunque i rimandi biblici e la valenza "apocalittica" di quella sequenza sono evidenti...fin troppo.


Sì, ma non sono intenzionali... diciamo che Anderson se li è trovati, e li ha accettati, ma è stato informato che ci fosse qualcosa di simile nell'Esodo, 8:2 solo durante le riprese del film, dopodichè, colpito dalla cosa, ha iniziato a inserire riferimenti a quel verso dappertutto nel film. L'intenzione iniziale era più fare riferimento ai libri di Charles Fort, un esperto di eventi bizzarri come, appunto, la pioggia di rane. Comunque il modo in cui capita quell'evento nel film (tra l'altro lo stiamo rovinando, a chi non l'avesse ancora visto) è assolutamente una figata...

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quentin84

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Inviato: 21-08-2007 11:21  
La valenza apocalittica, secondo me, era intenzionale eccome.
Tutto il film sembra ambientato sull'orlo di una specie di Apocalisse morale, crollo di valori..tutte cose che, ripeto, Altman aveva trattato con più lucidità e ironia.

Poi che Anderson sappia muovere la mdp, non ci piove, però è troppo poco per un film di tale ambizione.
Alla fine, il problema non è il moralismo, ma in come il messaggio morale viene fatto passare.

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