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Star Wars - La vendetta dei Sith |
gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 24-05-2005 19:26 |
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La vendetta dei Sith è l’ ultimo tassello di quel grand puzzle che è Guerre Stellari. Ecco finalmente svelati i dettagli di un qualcosa di cui già spaveamo, ma nulla avevamo visto.
Avverto subito che ciò che dirò saranno disordinate considerazione, nulla più.
La vendetta dei Sith è incentrato più di ogni altro episodio della saga sul dualismo bene/male. Potrebbe sembrare la classica tematica di contrapposizione cinematografica , ma Lucas cerca fin da subito di mischiare le carte. Cos’è il bene? Cosa, il male?
E’ questo il punto focale della prima parte del film. Tutto è opinabile, cosa fa di un buono, un “buono”?
I dubbi di Anakin vivono nelle parola di Padme (in un emblematico passaggio del film) , negli equivocabili atteggiamenti paventati dagli jedi ( che seppur a fin di bene, sono pronti a prendere il potere), nella constatazione che la situazione attuale, basata apparentemente sul sistema democratico, non sia davvero “pace”.
E’ possibile che il senato (il luogo o preposto per l’affermazione della democrazia) rappresentato da Palpatine, sia in realtà il seme della tirannia? Ma, dopotutto, se i Sith sono capaci di unire sotto la stessa bandiera tutti i pianeti della galassia, non è giusto che siano loro a governare? Insomma: c’è più probabilità che la pace sia portata dai nobili ideali degli jedi o dalla forza e risolutezza dei Sith?
Su questo terreno ricco di incertezze, Anakin si trova a dover scegliere.
Dove schierarsi?
In tutta la saga di Guerre Stellari abbiamo assistito alla contrapposzione bene/male come se le due situazioni fossero equiparabili e equipotenti.
E’ in questa episodio che capiamo che così non è, o meglio, così non è per tutti. La vera contrapposzione non è infatti tra jedi(buoni) e sith (cattivi), ma tra jedi e tutti gli altri. Anakin dal momento che ha amato Padme non ha più potuto essere uno jedi. Lo jedi, lo vediamo in tutti gli episodi, ci é stato sempre presentato come un asessuato, come un uomo che pone i suoi ideali più in alto di qualsiasi discorso personale. Non una persona normale, quindi, ma una sorta di prete. Anakin decide invece di vivere, di amare, di soffrire. E così, nel momento in cui si lascia travolgere dalla passione per Padme, ecco che non è più uno Jedi, ma un uomo che ha acquisito consapevolzza del proprio ego, delle proprie esigenze. Non più un adolescente malleabile, ma un uomo con i suoi bisogni. Bisogni che gli altri jedi non conoscono.
Anakin aspetta un figlio, ha una “moglie”, e per queste ragioni è diventato ricattabile. Non è disposto a perdere ciò che ha in nome degli ideali jedi, anche perché questi non sono più così saldi nella sua mente come potevano apparire un tempo. Ma se un uomo potente come Anakin non è uno jedi, cos’altro può essere? Non un uomo qualsiasi, non con la sua forza.. Anakin, non potendo essere uno Jedi è un Sith. La sua, insomma, non è una scelta di campo quanto un passaggio obbligato per mancanza di alternative.
Che differenza c’è tra Jedi e Sith? Non i poteri, che sono gli stessi (Anakin abbraccia il lato oscuro, ma la sua tattica di combattimento rimane la stessa), non la posizione di prestigio all’interno del sistema (i jedi come i Sith sono fatti per stare al governo, seppur i primi come organo collegiale, mentre i secondi con la dittatura), non la fama, né la ricchezza.
Cos’è quindi che li diversifica in maniera sostanziale?
La violenza.
Ed ecco che dopo avere creato i presupposti per il passaggio di Anakin al lato oscuro, Lucas rimarca finalemente quale sia la vera differenza tra le due caste, cosa faccia degli jedi “i buoni” e dei sith “i cattivi”: la violenza. La violenza sui bambini, celata, ma la più efferata della saga, la violenza codarda sugli jedi indifesi, la violenza di Anakin su Padme.
Anakin diventa così DarthVader e abbiamo il nostro cattivo, colui che si scontrerà con un buono quasi stereotipato, ObiWanKenobi. Lo scontro è inevitabile, bene e male non possono non combattersi. E questo Lucas ce lo fa capire con il bellissimo duello finale. In un pianeta che sembra stia per esplodere, una costruzione in rovina scende poco a poco verso la lava. Smebra l’inferno, e non è un caso che Anakin ci si muova, a differenza di Kenobi, senza alcun problema, govenando il fiume di fuoco su quel piccolo sgabbello volante.
Partendo da una grossa piattaforma, il terreno di battaglia di Anakin e Kenobi si stringe sempre più. Prima i due si studiano e gli attacchi sono a sprazzi tanto che il duello si manitiene sia sul piano sia fisico che verbale, poi lo spazio diminuisce (finiscono per trovarsi faccia a faccia su una zattera) e i due non possono fare a meno di scontrarsi. Non c’è più possibilità di rimandare, qualcuno dovrà prevalere. Bene e male non possono evitarsi, Kenobi vorrebbe rimandare, esorta l’ex amico a non tentare il gran salto, speranado che il tempo lo aiuti a ragionare, ma Anakin ormai accecato dall’arroganza, non può aspettare. E così, accecato dall’arroganza, trova la sua capitolazione. E’ questo l’ultimo combattimento da umano di Anakin, d’ora lo vedremo nelle vesti di DarthVader.
Si arriva così al lungo e significativo finale, in cui con un bel montaggio alternato assistiamo al parto di Padme e all’operazione sul corpo che fu di Anakin.
Mentre abbiamo da una parte la massima dimostrazione di vita, ovvero la nascita di due gemelli, dall’altra vediamo come Anakin perda le sembianze umane per diventare una specie di automa. E se prima avevamo detto che Anakin era un uomo perché amava, e in quanto tale non era uno jedi, adesso vediamo come Anakin non possa essere neanche questo, ma solo un robot, servo di Palpatine, pieno giusto di ira. Pensava che il passaggio al lato oscuro avrebbe significato il salvataggio della vita di Padme, mentre ne ha decretato la morte.
Non c’è via di mezzo, non c’è possibilità di scelta. O si è bene o si è male.
Anche l’illusione di Anakin di poter diventare lui capo della galassia (lo dice nell’ultimo discorso con Padme) si infrange. Anakin non sarà, d’ora in poi, altro che un semplice oggetto delle mani di Palpatine.
Dove crescerà Luke, un sole tramonta (Anakin) e un altro sorge (i due gemelli).
Male, e bene.
[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 25-05-2005 alle 20:00 ] |
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karmapaolo
 Reg.: 14 Mar 2005 Messaggi: 1607 Da: Rovato (BS)
| Inviato: 24-05-2005 20:01 |
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quote: In data 2005-05-24 19:26, gatsby scrive:
La vendetta dei Sith è l’ ultimo tassello di quel grand puzzle che è Guerre Stellari. Ecco finalmente svelati i dettagli di un qualcosa di cui già spaveamo, ma nulla avevamo visto.
Avverto subito che ciò che dirò saranno disordinate considerazione, nulla più.
La vendetta dei Sith è incentrato più di ogni altro episodio della saga sul dualismo bene/male. Potrebbe sembrare la classica tematica di contrapposizione cinematografica , ma Lucas cerca fin da subito di mischiare le carte. Cos’è il bene? Cosa il male?
E’ questo il motore portante di tutta la prima parte del film. Tutto è opinabile, cosa fa di un buono, un “buono”?
I dubbi di Anakin vivono nelle parola di Padme (in un emblematico passaggio del film) , nei senza bufbbio equivocabili atteggiamenti paventati dagli jedi ( che seppur a fin di bene, sono pronti a prendere il potere), nella constatazione che la situazione attuale, basata apparentemente sul sistema democratico, non sia “pace”. E’ possibile che Palpatine ovvero il senato (il luogo o preposto per l’affermazione della democrazia) sia in realtà il seme della tirannia? Ma se i Sith sono capaci di unire sotto la stessa bandiera tutti i pianeti della galassia, non è giusto che siano loro a governare? Insomma: c’è più probabilità che la pace sia portata dai nobili ideali degli jedi o dalla forza e risolutezza dei Sith?
Su questo terreno ricco di incertezze, Annakin si trova a dover scegliere.
Dove schierarsi?
In tutta la saga di Guerre Stellari abbiamo assistito alla contrapposzione bene/male come se fossero due situazioni equiparabili e equipotenti.
E’ in questa episodio che capiamo che così non è, o meglio, così non è per tutti. La vera contrapposzione non è infatti tra jedi(buoni) e sith (cattivi), ma tra jedi e tutti gli altri. Anakin dal momento che ha amato Padme non ha più potuto essere uno jedi. Lo jedi, lo vediamo in tutti gli episodi, ci é stato sempre presentato come un asessuato, come un uomo che pone i suoi ideali più in alto di qualsiasi discorso personale. Non una persona normale, quindi, ma una sorta di prete. Anakin decide invece di vivere, di amare, di soffrire. E così, nel momento in cui si lascia travolgere dalla passione per Padme, ecco che non è più uno Jedi, ma un uomo che ha acquisito consapevolzza del proprio ego, delle proprie esigenze. Non più un adolescente malleabile, ma un uomo con i suoi bisogni. Bisogni che gli altri jedi non conoscono.
Anakin aspetta un figlio, ha una “moglie”, e per queste ragioni è diventato ricattabile. Non è disposto a perdere ciò che ha, in nome degli ideali jedi, anche perché questi non sono più così fermi come potevano apparire un tempo. Ma se un uomo potente come Anakin non è uno jedi, cos’altro può essere? Non un uomo qualsiasi, non con la sua forza.. Anakin, non potendo essere uno Jedi è un Sith. La sua, insomma, non è una scelta di campo quanto un passaggio obbligato per mancanza di alternative.
Che differenza c’è tra Jedi e Sith? Non i poteri, che sono gli stessi (Anakin abbraccia il lato oscuro, ma la sua tattica di combattimento rimane la stessa), non la posizione di prestigio all’interno del sistema (i jedi come i Sith sono fatti per stare al governo, seppur i primi come organo collegiale, mentre i secondi con la dittatura), non la fama, né la ricchezza.
Cos’è quindi che li diversifica in maniera sostanziale?
La violenza.
Ed ecco che dopo avere creato i presupposti per il passaggio di Anakin al lato oscuro, Lucas rimarca finalemente quale sia la vera differenza tra le due caste, cosa faccia degli jedi “i buoni” e dei sith “i cattivi”: la violenza. La violenza sui bambini, celata, ma la più efferata della saga, la violenza codarda sugli jedi indifesi, la violenza di Anakin su Padme.
Anakin diventa così DarthVader e abbiamo il nostro cattivo, colui che si scontrerà con il buono, ObiWanKenobi. Lo scontro è inevitabile, bene e male non possono non combattersi. E questo Lucas ce lo fa capire con il bellissimo duello finale. In un pianeta che sembra stia per esplodere, una costruzione in rovina, ,che a poco a poco scende verso la lava. Sebra l’inferno, e non è un caso che Anakin ci si muova stavolta senza problemi, govenando il fium di fuoco da quel piccolo sgabbello volante.
Partendo da una grossa piattaforma, il terreno di battaglia di Anakin e Kenobi si stringe sempre più. Prima ci si studia e si attacca a sprazzi, mantendendo il duello sul piano sia fisico che verbale, poi lo spazio diminuisce (finiscono per trovarsi faccia a faccia su una zattera) e i due non possono fare a meno di scontrarsi. Non c’è più possibilità di rimandare, qualcuno dovrà prevalere. Bene e male non possono evitarsi, e seppu in conclusione di questo, Kenobi esorta l’ex amico a non tentare il gran salto, spernado che il tempo lo aiuti a ragionare, Anakin ormai accecato dall’arroganza trova la sua capitolazione. E’ questo l’ultimo combattimneto di Anakin, d’ora lo vedremo nelle vesti di DarthFener.
Si arriva così al lungo e significativo finale, in cui con un bel montaggio alternato assistiamo al parto di Padme e all’operazione sul corpo che fu di Anakin.
Mentre abbiamo da una parte la massima dimostrazione di vita, ovvero la nascita di due gemelli, dall’altra vediamo come Anakin perda le sembianze umane per diventare una specie di automa. E se prima avevamo detto che Anakin era un uomo perché amava, e in quanto tale non era uno jedi, adesso vediamo come Anakin non possa essere neanche questo, ma solo un robot, servo di Palpatine, solo pieno di ira.
Non c’è via di mezzo, non c’è possibilità di scelta. O si è bene o si è male.
Anche l’illusione di Anakin di poter diventare lui capo della galassia (lo dice nell’ultimo discorso con Padme) si infrange. Anakin non sarà, d’ora in poi, altro che un semplice oggetto delle mani di Palpatine.
Un sole tramonta (Anakin) e un altro sorge (Luke e Laila).
Male, e bene.
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complimenti...
_________________ there is not way to happiness
happiness is the way
Paolo |
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VromeoV ex "arancino"
 Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 24-05-2005 20:51 |
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quote: In data 2005-05-07 11:05, Petrus scrive:
La vendetta dei Sith è un film sbagliato in partenza. Non ha una fine, i momenti conclusivi sono comunque catastrofici, riallacciandosi a un non-inizio di trent’anni prima. L’ultimo di casa Guerre Stellari si tiene in piedi solo perché figlio di quella storica monumentale e immaginifica vicenda che prende il nome di Star Wars. Onore delle armi a Lucas e al suo cinema, che avevano avuto il coraggio di lanciare un film presentandolo da subito (con tanto di testo scritto nei famigerati titoli iniziali che contraddistinguono tutta la saga) come un “episodioIV”. E mantiene lo stesso coraggio con la chiusura del cerchio, esattamente ventotto anni dopo, con quest’episodio III che mostra tutte le fascinazioni di questo pezzo di storia del cinema ma allo stesso tempo tutte le pecche di questa seconda trilogia, assommate alle difficoltà cui già accennavamo.
Il contenitore rimane lo stesso, i contenuti anche. Interessante però notare come ci sia una certa evoluzione del contenuto veicolato dall’immagine anche nel contesto politically correct del mondo di Lucas. La vendetta dei Sith si adegua ai tempi. Si pensi soprattutto alle immagini dei bambini uccisi, piuttosto che all’ultimo devastante duello tra Anakin ed Obi Wan. Tanto che l’ultra-bigotta America ha reso il film inaccessibile per i minori di 14 se non accompagnati. Ci sono sprazzi di una tendenza a seguire la linea evolutiva del cinema, dalla metà dei ’70 ad oggi. Ma sono solo inserti in un tutto piuttosto tradizionale. Lo schema classico della saga, che vede confrontarsi (meglio se a due a due) i protagonisti, alternando con scene di battaglia complessive, viene rispettato in pieno. Si perde la spensieratezza che aveva contraddistinto La minaccia fantasma, per dar vita ad un film incentrato per di più sulla politica, sull’intreccio che segue quasi le orme di una fantascienza asimoviana.
Tendenza comunque smentita dagli effetti speciali straordinari, fondamentali a rendere credibile tutta l’impalcatura. Effetti speciali subito messi duramente alla prova (e valorizzati) da un inizio in medias res che ha il merito di rendere l’inizio del film esaltante, ma il demerito di saturare sin da subito l’attenzione dello spettatore, che nel resto del film non troverà nulla di più né nulla di meno. Questo continuo tendere la corda della tensione non aiuta di certo a mantenere viva l’attenzione, tanto più se si considera che i pochi momenti morti del film annoiano in modo terribile. Anche l’evoluzione dei personaggi sembra un po’ improvvisata. La senatrice Padme Amidala (Natalie Portman), che avevamo conosciuto nei primi due episodi come una donna forte, risoluta e politicamente determinatissima, si trasforma improvvisamente in fragile (e lamentosa) donna da focolare, costantemente in preda a lucciconi ed attacchi d’ansia per il suo amato. Anche il passaggio di Skywalker al lato oscuro non sembra circostanziato né pienamente giustificato.
Su tutto prova a mettere una pecca (e in parte ci riesce) la cornice, ormai entrata nell’immaginario collettivo, di Star Wars, fatta delle musiche di John Williams, di wookie, del maestro Yoda, del casco di Darth Fenere, di pistole, di jedi, ma soprattutto di spade laser.
(Fatevi) forza, e una scappata al cinema fatevela lo stesso.
_________________
Con le scarpe in mano, ma senza più l'anima, scese silenziosamente lungo le scale posteriori e se ne andò, gli occhi asciutti come una foglia in fiamme
[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 07-05-2005 alle 12:16 ]
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Credo che il tuo sia un discorso sbagliato in partenza, credo che la causa della noia e della mancanza di attenzione e di tensione provenga semplicemente dall'oggettivo disinteresse dello spettatore.Mi spiego.Lo scontro fra ObiWan e Anakin era oggettivamente morto, cioè chiunque sapeva che sarebbero sopravvissuti entrambi, chiunque sapeva(in merito all'altro scontro) che yoda sarebbe vissuto.Il problema è che non c'è fine perchè la fine la conosci già.Ovviamente mentre nei primid ue film della saga questo nn c'era perchè in mezzo c'erano ancora altri film da fare, qui si avvertiva tutto il riallaccio temporale con la trilogia originale.E non mi venite a dire che la risoluzione politica della vicenda ideata da Lucas non è geniale. |
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Petrus
 Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-05-2005 23:33 |
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quote: In data 2005-05-24 20:51, VromeoV scrive:
quote: In data 2005-05-07 11:05, Petrus scrive:
La vendetta dei Sith è un film sbagliato in partenza. Non ha una fine, i momenti conclusivi sono comunque catastrofici, riallacciandosi a un non-inizio di trent’anni prima. L’ultimo di casa Guerre Stellari si tiene in piedi solo perché figlio di quella storica monumentale e immaginifica vicenda che prende il nome di Star Wars. Onore delle armi a Lucas e al suo cinema, che avevano avuto il coraggio di lanciare un film presentandolo da subito (con tanto di testo scritto nei famigerati titoli iniziali che contraddistinguono tutta la saga) come un “episodioIV”. E mantiene lo stesso coraggio con la chiusura del cerchio, esattamente ventotto anni dopo, con quest’episodio III che mostra tutte le fascinazioni di questo pezzo di storia del cinema ma allo stesso tempo tutte le pecche di questa seconda trilogia, assommate alle difficoltà cui già accennavamo.
Il contenitore rimane lo stesso, i contenuti anche. Interessante però notare come ci sia una certa evoluzione del contenuto veicolato dall’immagine anche nel contesto politically correct del mondo di Lucas. La vendetta dei Sith si adegua ai tempi. Si pensi soprattutto alle immagini dei bambini uccisi, piuttosto che all’ultimo devastante duello tra Anakin ed Obi Wan. Tanto che l’ultra-bigotta America ha reso il film inaccessibile per i minori di 14 se non accompagnati. Ci sono sprazzi di una tendenza a seguire la linea evolutiva del cinema, dalla metà dei ’70 ad oggi. Ma sono solo inserti in un tutto piuttosto tradizionale. Lo schema classico della saga, che vede confrontarsi (meglio se a due a due) i protagonisti, alternando con scene di battaglia complessive, viene rispettato in pieno. Si perde la spensieratezza che aveva contraddistinto La minaccia fantasma, per dar vita ad un film incentrato per di più sulla politica, sull’intreccio che segue quasi le orme di una fantascienza asimoviana.
Tendenza comunque smentita dagli effetti speciali straordinari, fondamentali a rendere credibile tutta l’impalcatura. Effetti speciali subito messi duramente alla prova (e valorizzati) da un inizio in medias res che ha il merito di rendere l’inizio del film esaltante, ma il demerito di saturare sin da subito l’attenzione dello spettatore, che nel resto del film non troverà nulla di più né nulla di meno. Questo continuo tendere la corda della tensione non aiuta di certo a mantenere viva l’attenzione, tanto più se si considera che i pochi momenti morti del film annoiano in modo terribile. Anche l’evoluzione dei personaggi sembra un po’ improvvisata. La senatrice Padme Amidala (Natalie Portman), che avevamo conosciuto nei primi due episodi come una donna forte, risoluta e politicamente determinatissima, si trasforma improvvisamente in fragile (e lamentosa) donna da focolare, costantemente in preda a lucciconi ed attacchi d’ansia per il suo amato. Anche il passaggio di Skywalker al lato oscuro non sembra circostanziato né pienamente giustificato.
Su tutto prova a mettere una pecca (e in parte ci riesce) la cornice, ormai entrata nell’immaginario collettivo, di Star Wars, fatta delle musiche di John Williams, di wookie, del maestro Yoda, del casco di Darth Fenere, di pistole, di jedi, ma soprattutto di spade laser.
(Fatevi) forza, e una scappata al cinema fatevela lo stesso.
_________________
Con le scarpe in mano, ma senza più l'anima, scese silenziosamente lungo le scale posteriori e se ne andò, gli occhi asciutti come una foglia in fiamme
[ Questo messaggio è stato modificato da: Petrus il 07-05-2005 alle 12:16 ]
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Credo che il tuo sia un discorso sbagliato in partenza, credo che la causa della noia e della mancanza di attenzione e di tensione provenga semplicemente dall'oggettivo disinteresse dello spettatore.Mi spiego.Lo scontro fra ObiWan e Anakin era oggettivamente morto, cioè chiunque sapeva che sarebbero sopravvissuti entrambi, chiunque sapeva(in merito all'altro scontro) che yoda sarebbe vissuto.Il problema è che non c'è fine perchè la fine la conosci già.Ovviamente mentre nei primid ue film della saga questo nn c'era perchè in mezzo c'erano ancora altri film da fare, qui si avvertiva tutto il riallaccio temporale con la trilogia originale.E non mi venite a dire che la risoluzione politica della vicenda ideata da Lucas non è geniale.
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e in cosa mi contraddici?
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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simboy
 Reg.: 20 Set 2002 Messaggi: 1603 Da: grugliasco (TO)
| Inviato: 24-05-2005 23:35 |
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Nella sintassi
_________________ Qualunque impressione faccia su di noi , egli è un servo della legge , quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano. |
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Petrus
 Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-05-2005 23:54 |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 25-05-2005 00:15 |
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Concordo con tutte le critiche mosse al film. La questione dell’assenza di cuore, di emozioni, è centrale e dice tutto.
Credo che Lucas sia stato sostanzialmente intossicato da due elementi che l’hanno portato a fare un film quasi senza emozioni e del tutto privo di magia:
La Tecnologia
La continuity.
La prima rovina l’impatto estetico del film, la seconda ne ammoscia l’impianto drammatico. So che sul primo punto pochi saranno d’accordo con me, ma cercherò di spiegarmi. Che le nuove tecnologie abbiano un effetto tossico su Lucas lo dimostrano i ritocchi fatti al primo Star Wars, dove a immagini belle e di per sé complete, è andato ad aggiungere delle pecette digitali tipo mostri preistorici e altre strane figure sullo sfondo, ottenendo un effetto ridondante e spurio. La mia impressione è che ami la tecnologia indipendentemente dall’uso creativo che se ne dovrebbe fare e infatti la presenza così massiccia di digitale pesa parecchio sull’immagine. Sarò strano io, ma durante certe scene “sentivo” lo stanzone verde, la virtualità degli ambienti e di molti personaggi. Che poi così strano non è, poichè ormai (o ancora?) l’occhio sa riconoscere il digitale, e il salone del teatro attraversato da Annakin o il luogo dello scontro finale mi hanno fatto un effetto non dissimile dagli sfondi di cartapesta del vecchio I Dieci Comandamenti (opera dal ben maggiore impatto visivo…). Il digitale è la cartapesta del nuovo millennio, ma almeno la cartapesta era calda, non trasmetteva una sensazione fastidiosa di distacco da ciò che si sta osservando. Da questo punto di vista, onore a Jackson che per il signore degli anelli ha usato texture più sporche e realistiche (c’è da dire che non aveva astronavi da disegnare…) e che soprattutto ha saputo sfruttare intelligentemente gli scenari naturali.
Il problema della continuity è ancora più grave. Ho l’impressione che Lucas si sia fatto contagiare dall’approccio del superfan di culto, che conosce a menadito tutti gli anfratti del mondo di star wars. Dunque ha pensato di dargli in pasto qualcosa che riempisse tutti i buchi del cosmo raccontato nella prima trilogia, e qualcuno parlava giustamente di voyerismo. Ma in realtà la grandezza della prima trilogia non stava certo nella coerenza del mondo immaginato (anzi), ma nella forza ingenua, favolistica e archetipa di quell’immaginazione. La Vendetta dei Sith sembra sopravvalutare incredibilmente la necessità di dare spessore alla realtà parallela di star wars; operazione che per altro perseguono tutte le saghe fantasy letterarie, ma leggitimate
proprio dalla fruizione letteraria, più ampia, meno visiva. Nel film ciò si esplica in una serie di confronti statici a due, dedicati a problemi politici e di potere: soluzione che per un film del genere sono la morte. A mancarmi tantissimo in questo espisodio, è stata infatti la dimensione dell’Avventura, il lato Han Solo della storia.
Quanto ai duetti romantici, sono caratterizzati da dialoghi tremendi, televisivi (anche un po’ sitcom: Annakin fa molto ritorno a casa dal lavoro: “tesoro, oggi gli Jedi mi hanno proprio fatto impazzire”). Pure gli scambi iniziali da sofisticated comedy fra Annakin e Obi Wan mi sono sembrati del tutto fuori luogo: come se il film ignorasse che i due sono destinati a combattersi aspramente alla fine del film (e non si tratta di ironia tragica).
Il film in effetti inizia a montare solo a partire dalla metà, dimostrando una incapacità congenita di capire ciò che è realmente il materiale più interessante. Sembra quasi che stanare il generale Grievous abbia pari dignità drammatica del passaggio al lato oscuro della forza, così come nella prima sequenza d’azione le gag di R2D2 hanno più spazio dell’uccisione di Dooku, gesto psicologicamente significativo.
Indubbiamente, c’è anche un tentativo di recuperare l’ingenuità primitiva, lo dimostrano gli stacchi “a tendina” fra una scena e un’altra (richiamo stilistico al passato), l’inizio in medias res… ma le esigenze della tecnica e della corenza interna dell’universo SW cospirano contro più liberi voli fantastici. Se la prima trilogia aveva un merito (immenso), era la capacità di scolpirsi nell’immaginario; in questo espisodio di memorabile c’è ben poco, per difetto di immagini e di emozioni. Molto bello il montaggio alternato delle due scene “mediche”, un’altra scena simile con Annakin e Padme che guardano perplessi il tramonto da due posti diversi, il massacro degli Jedi, ma non molto di più.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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VromeoV ex "arancino"
 Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 25-05-2005 18:35 |
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quote: In data 2005-05-24 23:33, Petrus scrive:
e in cosa mi contraddici?
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Uu attribuisci al film la mancanza di emozionalità, io dico che se noi non avessimo conosciuto l'esito di ogni brandello di storia, probabilmente ci avrebbe emozionato.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 25-05-2005 18:43 |
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quote: In data 2005-05-25 00:15, vietcong scrive:
...
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Ottimo intervento
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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GionUein
 Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 25-05-2005 18:49 |
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Vorrei tanto leggervi tutti.
Ma solo stasera, approfittando dell'effetto MILAN-LIVERPOOL, riuscirò a vederlo al Warner.
_________________ U N I T A C I N E F I L A |
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VromeoV ex "arancino"
 Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 25-05-2005 18:56 |
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Inoltre in tema di incoerenze:
CAZZO NEI PRIMI FILM UNA PERSONA CON UN ALTO LIVELLO DI MIDICLORIAN ERA SENTITA A KILOMETRI.DARTH MAUL VIENE SENTITO NEL PRIMO FILM, NEL RITORNO DELLO JEDI LUKE SENTE IL PADRE AVVICINARSI NELL'ASTRONAVE, MI SPIEGATE COME E' POSSIBILE CHE UN CUMULO DI JEDI NON SI SIANO MAI ACCORTI CHE PALPATINE FOSSE UN SITH, CAZZO UN SITH COSI' POTENTE DOVREBBE AVERE UN LIVELLO ALTISSIMO DI MIDICLORIAN.NELLA TRILOGIA ORIGINALE SAREBBE STATO SENTITO ANCHE IN CAPO AL MONDO.BAH.ESIGENZE DI COPIONE.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 25-05-2005 20:08 |
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quote: In data 2005-05-25 18:43, Marienbad scrive:
quote: In data 2005-05-25 00:15, vietcong scrive:
...
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Ottimo intervento
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grazie. temevo il tuo giudizio a questo punto.. |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 25-05-2005 21:25 |
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Beh, sapevi quel che pensavo del film, e il tuo giudizio, non solo lo condivido, ma asserisco di aver avvertito le tue stesse sensazioni durante la visione.
Il disagio causato da quella tendina posticcia sul grande palcoscenico verde, è inevitabile.
L'eccesso di cui parlavo nel precedente post, consisteva appunto non solo nel concentrato narrativo, ma anche, e di riflesso, nella condensazione delle immagini, che stuprano lo spettatore e lo stordiscono, su ben due livelli di fruizione.
Per amare questo terzo capitolo, è necessario essere cinefili, ma soprattutto feticisti; qualsiasi occhio obiettivamente critico, si accorgerebbe del bluf... |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 25-05-2005 21:27 |
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Ma il Milan ha raddoppiato, e preferirei rivedere Star Wars millemila volte piuttosto che questa partita...
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 25-05-2005 21:38 |
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