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La Warner mi tiene a dieta e mi sbatte fuori dal cinema!!! |
Ilariuccia
 Reg.: 18 Ott 2003 Messaggi: 92 Da: Garbagnate (PT)
| Inviato: 20-01-2005 17:54 |
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quote: In data 2005-01-20 17:42, riddick scrive:
hai infranto la regola aurea, non farsi beccare. hanno un regolamento che bisogna almeno far finta di rispettare.la prossima volta portati uno zainetto, come faccio io e credo molti altri
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Ah, vuoi dire che non ti fanno la perquisa all'ingresso ??? Strano!
Ma se ti beccano a mangiarti una mentos portata da casa e non acquistata nei loro bar, che ti fanno?...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Ilariuccia il 20-01-2005 alle 17:56 ] |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 20-01-2005 18:00 |
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quote: In data 2005-01-20 17:49, Estenava scrive:
Mi sa che c'è un po' di confusione...
Vediamo...Il Warner Village è un esercizio privato (non pubblico), che può regolamentare l'accesso ai propri locali come desidera, ovviamente nel rispetto delle leggi (e dei diritti) della Repubblica italiana.
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esatto.
Anzi per la precisione è un "luogo" aperto al pubblico(che non significa LUOGO PUBBLICO...c'è differenza).
Proprietà privata o no....non c'entra nulla.
Se vuoi vai sennò vai da un'altra parte.
Attenzione...in nome della proprietà privata non è tutto concesso!
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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DianeJ
 Reg.: 04 Gen 2005 Messaggi: 318 Da: Venezia (VE)
| Inviato: 20-01-2005 18:07 |
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Piano piano
spiegatemi un pò questa cosa
il cinema non è un luogo pubblico? io l'ho sempre considerato tale alla stregua di un bar o un ristorante |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 20-01-2005 18:11 |
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quote: In data 2005-01-20 17:49, Estenava scrive:
Mi sa che c'è un po' di confusione...
Vediamo...Il Warner Village è un esercizio privato (non pubblico), che può regolamentare l'accesso ai propri locali come desidera, ovviamente nel rispetto delle leggi (e dei diritti) della Repubblica italiana. Acquistando il biglietto Warner, come ha già detto Oronzo, concludi un contratto, e di conseguenza accetti tutte le clausole in esso compreso; dunque accetti, più o meno consciamente, il regolamento in questione: la conoscenza di quest'ultimo è ovviamente a carico del contraente (sicuramente è stato affisso nella hall). L'unico elemento su cui, in questo caso, si può discutere, è l'eventuale violazione di una legge (e di conseguenza di un principio tutelato): ma è più che assurdo! Vorreste forse provare ad entrare in un ristorante con tanto di hot dog, patatine e lattine di birra acquistate dal barroccio di fronte??? L'imposizione dentro a questo cinema di regole solitamente presenti in locali di ristorazione è soltanto una novità, ma una novità che si accetta acquistando il biglietto. O, ovviamente, che ci rifiutiamo di accettare andando a vedere il film da un'altra parte.
Su di un unico punto, a mio parere, l'utente che ha sollevato il problema poteva farsi valere: il fatto che a consumare fosse la sua ragazza che, come ci ha detto, ha problemi di salute e necessitava assolutamente (a quanto pare) l'assunzione di zuccheri: se il divieto imposto avesse potuto causare dei danni alla sua salute, ecco che l'utente può giustamente rivolgersi ad un legale per chiedere il risarcimento danni e una condanna nei confronti della responsabile del cinema per aver ostacolato un'urgenza medica.
Chi vi parla non è mai entrato in un Warner Village, né mai lo farà.
Boicotto? Ebbene sì, boicotto, sono stufo, contengo incazzitudine.
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Questo è chiaro ed era a monte del discorso.
I miei dubbi permangono.
Intanto vorrei sapere :1.se un esercizio con licenza da xxxx(cinema), può far valere quelle peculiarità che hanno gli esercizi di ristorazione, 2.Se il regolamento da loro scritto è sul biglietto, 3.Se tale regolamento sia conforme alle limitazioni che (ci sono) vengono imposte dal nostro ordinamento per questo genere di testi.
Sul fatto del libero godimento mi sembra a livello teorico abbastanza chiaro. Non si tratta delle sigarette che se vengono veitate lo sono in senso assoluto (ovunque nel cinema), ma di un oggetto (il cibo) di cui veine proibito il godimneto solo perchè acquistato in un altro esercizio. Da quando in qua la compravendita contempla tra le caratteristiche peculiari della cosa in questione anche il precedente proprietario?
Facciamo l'esempio;
compro un pacchetto di patatine Sancarlo alla gs.
Un tizio prende le stesse patatine al warner.
Le cominciamo a mangiare tutti e due al cinema, e a me viene intimato di non continuare pena esser cacciato dal locale.
su cosa verte la loro protesta?
Su una caratteristica del mio prodotto, e cioè sul fatto che esso prima fosse di un rivenditore che non è il Warner.
Ma in una compravenidta (parlo di quella delle patatine)l'oggetto trasferito tra le caratteristiche sue peculiari non può avere quella del "precendete proprietario".LA discriminazione può esser fatta su tante altre cose, ma non sul chi fosse il precedente proprietario (cioè colui che te l'ha venduta). E' qualcosa di intangibile che per la stessa natura del contratto che ne ha trasferito la proprietà non è e non sarà mai contemplata(salvo eccezioni ben precise, ma che qui non contano nulla).
Stiamo pralando di un esercizio privato aperto al pubblico. I regolamenti che loro stilano sono soggetti a delle limitazioni e non possono fare come gli pare e piace.
Sia chiaro che no nsto dicendo che le mie tesi siano giuste, questi sono spunti di un "ignoerante"però la questione anche così a livello dialettico è abbastanza interessante. Sempre che sia riuscto a farmi capire.
_________________
Pavido stupido, zotico lepido, ladro rapace, e incapace, d’un re fasullo d’Inghilteeeeerra! Yeah!
[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 20-01-2005 alle 18:40 ] |
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Petrus
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| Inviato: 20-01-2005 18:14 |
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quote: In data 2005-01-20 13:37, Michi81 scrive:
quote: In data 2005-01-20 13:33, gatsby scrive:
Credo che ciò che gli sia successo sia in contrasto con la legge.
Un conto è vietare di mangiare in senso assoluto, un altro vietare il cibo (che potrebbe esser anche il medesimo venduto nell'impinato) solo per la sua provenienza. mi sembra una chiara limitazione (in piccolo) alle leggi di mercato sulla concorrenza. Credo che rivolgendoti ad un legale(magari un amico) saprai di più in merito, e se hai tempo e pazienza da spendere intraprendere un'azione legale.
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Questa è la considerazione giusta da fare.
quote: In data 2005-01-20 13:33, gatsby scrive:
Chi ha studiato giurisprudenza?
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Petrus, se non erro.
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in un certo senso erri, facendo io scienze politiche.
Ma qualcosina si fa pure lì.
Il problema è legato al regolamento interno.
Tecnicamente, entrando in un Warner, in presenza di un regolamento, scatta la fictio iuris del Warner identificato come soggetto giuridico.
E' come, per farla semplice, se entrassi in casa del "signor Warner".
Tale signore, in casa sua, ha il diritto di istituire pratiche tecnico-comportamentali come più gli aggrada. E nella finzione giuridica, queste pratiche si tramutano in un regolamento da cinema.
Per ricondurlo all'esempio, è come se il signor Warner non volesse che tu mangiassi nel salotto di casa sua. Se contravvieni a una norma che si è prefisso, ha tutto il diritto (nei limiti legalmente riconosciuti non lesivi psicologicamente e fisicamente) di buttarti fuori a pedate.
Ed è per questo che i carabinieri hanno derubricato la faccenda come "contenzioso tra privati".
La struttura di vigilanza interna, rimanendo nell'ambito della fictio iuris, non è altro che lo sdoppiamento molteplice della persona giuridica del Warner, che è leggittimate nell'ambiente privato nel quale si muove, ad agire secondo norme (ovvio, non in contrasto con la normativa vigente) che più gli aggrada.
In sostanza, il succo di tutto sto discorso, è che gli arancini te li dovevi magnà di fuori.
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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Petrus
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| Inviato: 20-01-2005 18:18 |
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oronzocana
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| Inviato: 20-01-2005 18:47 |
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quote: In data 2005-01-20 18:11, gatsby scrive:
1.se un esercizio con licenza da xxxx(cinema), può far valere quelle peculiarità che hanno gli esercizi di ristorazione,
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non è importante. tu devi attenerti alle condizioni generali di contratto una volta comperato il biglietto.
quote: In data 2005-01-20 18:11, gatsby scrive:
2.Se il regolamento da loro scritto è sul biglietto,
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non lo so...forse dietro.
Ma rimando al dicorso dell'ordinaria diligenza del consumatore.
quote: In data 2005-01-20 18:11, gatsby scrive:
3.Se tale regolamento sia conforme alle limitazioni che (ci sono) vengono imposte dal nostro ordinamento per questo genere di testi.
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sicuramente è conforme.
la Warner ha sicuramente dei legali adibiti a tali mansioni...non è che stilano delle condizioni generali di contratto così...a caso.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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oronzocana
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| Inviato: 20-01-2005 18:50 |
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quote: In data 2005-01-20 18:18, Petrus scrive:
scusate se ho ripetuto in parte cose già dette, ma non ho letto tutto il topic
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hai detto quello che ho detto io...solo che tu l'hai buttata più sul teorico/astratto...parlando di fictio juris.
E' semplicemente un offerta al pubblico.
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Michael J. Fox
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Petrus
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| Inviato: 20-01-2005 18:55 |
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quote: In data 2005-01-20 18:50, oronzocana scrive:
quote: In data 2005-01-20 18:18, Petrus scrive:
scusate se ho ripetuto in parte cose già dette, ma non ho letto tutto il topic
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hai detto quello che ho detto io...solo che tu l'hai buttata più sul teorico/astratto...parlando di fictio juris.
E' semplicemente un offerta al pubblico.
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beh da noi si studia più il perchè che non il come, la teoria che non la prassi..
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oronzocana
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| Inviato: 20-01-2005 18:57 |
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quote: In data 2005-01-20 18:55, Petrus scrive:
quote: In data 2005-01-20 18:50, oronzocana scrive:
quote: In data 2005-01-20 18:18, Petrus scrive:
scusate se ho ripetuto in parte cose già dette, ma non ho letto tutto il topic
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hai detto quello che ho detto io...solo che tu l'hai buttata più sul teorico/astratto...parlando di fictio juris.
E' semplicemente un offerta al pubblico.
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beh da noi si studia più il perchè che non il come, la teoria che non la prassi..
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già...
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Michael J. Fox
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gatsby
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| Inviato: 20-01-2005 19:05 |
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oronzocana
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| Inviato: 20-01-2005 19:08 |
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quote: In data 2005-01-20 18:07, DianeJ scrive:
Piano piano
spiegatemi un pò questa cosa
il cinema non è un luogo pubblico? io l'ho sempre considerato tale alla stregua di un bar o un ristorante
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ti faccio un esempio:
Luogo pubblico: una piazza(libero accesso consentito a tutti).
Luogo aperto al pubblico: cinema(accesso consentito a determinate condizioni stabilite dal gestore).
Luogo privato: circolo o casa(accesso riservato a chi è stato invitato).
Capito?
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Michael J. Fox
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Davil89
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| Inviato: 20-01-2005 19:08 |
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incredibile!
_________________ "Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso" |
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DianeJ
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| Inviato: 20-01-2005 19:12 |
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quote: In data 2005-01-20 19:08, oronzocana scrive:
quote: In data 2005-01-20 18:07, DianeJ scrive:
Piano piano
spiegatemi un pò questa cosa
il cinema non è un luogo pubblico? io l'ho sempre considerato tale alla stregua di un bar o un ristorante
|
ti faccio un esempio:
Luogo pubblico: una piazza(libero accesso consentito a tutti).
Luogo aperto al pubblico: cinema(accesso consentito a determinate condizioni stabilite dal gestore).
Luogo privato: circolo o casa(accesso riservato a chi è stato invitato).
Capito?
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ah si ora ho capito |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 20-01-2005 19:15 |
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quote: In data 2005-01-20 19:05, gatsby scrive:
il pragone più calzante che ho trovato al riguardo di tutta questa storia è:
E' come se mi vietano di mangiare le cipster sul treno solo perrchè le ho comprate alla stazione e non al bar del mezzo su cui sto viaggiando.
Per oronzo:
che la warner si sia munita di legali esperti è sicuro, ma non vuol dire nulla. Sono propri queste grosse società ad esser condannate per abusi contrattuali nella maggior parte dei casi.
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L'esempio del treno non va bene...perchè praticamente quasi la totalità della rete ferroviaria è gestita dalle FS è quindi ci sarebbe abuso di posizione dominante.
E cmq i legali che stilano delle clausole non vanno a cadere su una stronzatina del genere....cmq se non ci credi rischia e denunciali....vediamo se vinci.
Più di questo non posso dirti.
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Michael J. Fox
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