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STALKER |
AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 21-12-2007 20:06 |
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quote: In data 2007-12-21 16:29, RICHMOND scrive:
In Tarkowskij, invece, accade l'esatto contrario: si amplifica lo scarto. Citando Ghezzi, potrei dire anche che è un film giocato totalmente sulla non concretezza della vera dimnsione che viviamo. Una sorta di zona morta, poi ripresa da Cronemberg.
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Quel che accade anche in Shining... il "buco nero" di cui all'analisi di Schizo nel topic dedicato. Stalker è anche un film sui "fantasmi".
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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RICHMOND
 Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 23-12-2007 17:36 |
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Sia chiaro, comunque, che con quel "cazzate pr turisti" non mi riferivo affatto a tutti i post interessanti che sono stati scritti sul thread, ma unicamente alla prima pagina, in cui si inscenava il solito duello mortale, sterile e vuoto, prendendo a pretesto la presunta appartenenza del film di Tarkowskij ad un genere (sia esso fantascientifico o no), parlando di qualcosa di nobile totalmente ignoto ai contendenti: il Cinema.
Tutto ciò che è stato detto dopo è affascinante e non era mia intenzione sminuirlo. Mi riferivo solo a quei du o tre post inutili.
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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Skizotrois
 Reg.: 12 Nov 2007 Messaggi: 275 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 24-12-2007 20:49 |
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quote: In data 2007-12-20 21:20, Elpida scrive:
Stalker? Non ho capito tìpota che nella lingua di mia madre vuol dire una mazza, io e il mio ragazzo ci siamo addormentati davanti allo schermo questo coso non finiva mai era peggio di un viaggio in treno per 1200km
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E' vero che il film procede a velocità ridottissime ma è anche vero che in questo film Tarkowskij riesce a dare forma all'invisibile. La apparente lentezza è proprio il tentativo di questo autore di Scolpire il Tempo, quasi fermarlo per poi dilatarlo e renderlo eterno.
E il finale e uno dei più sorprendenti e simbolici che mi sia mai capitato di vedere.
L'irruzione dell' irrazionale all'interno di una rappresentazione apprentemente naturalistica, il miracolo che si fa strada nella disperazione.
PS: Se vedi Lo Specchio che fai, ti suicidi? |
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TomThom
 Reg.: 07 Giu 2007 Messaggi: 2099 Da: Mogliano Veneto (TV)
| Inviato: 27-12-2007 14:19 |
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quote: In data 2007-12-23 17:36, RICHMOND scrive:
Sia chiaro, comunque, che con quel "cazzate pr turisti" non mi riferivo affatto a tutti i post interessanti che sono stati scritti sul thread, ma unicamente alla prima pagina, in cui si inscenava il solito duello mortale, sterile e vuoto, prendendo a pretesto la presunta appartenenza del film di Tarkowskij ad un genere (sia esso fantascientifico o no), parlando di qualcosa di nobile totalmente ignoto ai contendenti: il Cinema.
Tutto ciò che è stato detto dopo è affascinante e non era mia intenzione sminuirlo. Mi riferivo solo a quei du o tre post inutili.
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Guarda che non è perché dopo 12000 posts di nulla in off topic ora devi sentirti il maestro supremo della settima arte perché posti su Tarkovskij. Commenta senza tirare in mezzo gli altri, fa un favore.
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RICHMOND
 Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 27-12-2007 15:48 |
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quote: In data 2007-12-24 20:49, Skizotrois scrive:
quote: In data 2007-12-20 21:20, Elpida scrive:
Stalker? Non ho capito tìpota che nella lingua di mia madre vuol dire una mazza, io e il mio ragazzo ci siamo addormentati davanti allo schermo questo coso non finiva mai era peggio di un viaggio in treno per 1200km
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E il finale e uno dei più sorprendenti e simbolici che mi sia mai capitato di vedere.
L'irruzione dell' irrazionale all'interno di una rappresentazione apprentemente naturalistica, il miracolo che si fa strada nella disperazione.
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Ho intravisto anche quell'eterno conflitto fra rigidità (forza) e flessibilià (debolezza), con la seconda molto più tangibile, meno idealizzata della prima. Direi che è palese la religiosità di cui parlavi, in questo film. Ma anche la vera metafora del Sacerdote quale profeta fallito di una fede falsamente catartica. E' la paura che domina l'uomo. La paura della scelta. La paura del varcare i confini. La paura anche nel rapportarsi con Dio. Come hai detto Bergman invidiava Tarkowskij. Ma in realtà non ha fatto altro che parlare delle stesse cose, solo in modo diverso.
Quella sequenza finale di Stalker , con la candida pelle infantile, flessibile, addirittura piegata su sè stessa, quasi china su dubbi, perplessità, paure ed incertezze....è molto più visibile, tangibile, ferma e leggibile di quella locomotiva rigida, statica, rombante e sicura che passa e travolge tutto. Della debolezza ci rimane una visione, manleabile, decifrabile.
Della sicurezza, della ferma convinzione (o guida attraverso gli spazi) non ci rimane che un suono vano e destinato a perdersi nel vuoto.
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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