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Autore Taxi driver
zacrage

Reg.: 15 Feb 2004
Messaggi: 308
Da: iglesias (CA)
Inviato: 22-03-2004 14:12  
Taxi driver secondo me è un film di una potenza incredibile. E' una continua jazzata, dall'inizio fino alla sanguinosa fine. Le tinte di cui è dipinta la new york scorsesiana sono specchio dell'anima di uno stabiliante robert de niro.
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we are accidents
waiting to append
RADIOHEAD-THERE THERE

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 22-03-2004 14:15  
quote:
In data 2004-03-22 11:06, sergenta scrive:
Non capisco tanto clamore per una regia tanto e riccamente elaborata quanto fredda, documentaristica, distaccata. Tassista e regista sembrano muoversi in strade diverse, autonome e individuali, e a scapito del primo per il secondo aspirando la visione a essere avvolgente, assoluta, totale. La bellezza delle immagini, se prese in sè per sè, il taglio dell'impressione incisione, il voler quasi trattenere con lo sguardo cose e persone della città mentre il tassì scorre sulle strade, tradiscono una fastidiosa ipercostruttività del tutto, impegno e cura a pastello colori, costante e monotono tripudio di luci, rossi e blu, a pari passo con il solipsismo di fondo dietro la macchina da presa. E la metropoli d'America, inferno e alienazione, si vuole fare sogno e paradiso per gli occhi; forse questa la cifra più sostanziosa di una narrazione iperrealista che oggi suona tanto artificiosa, oltre che poco rispettosa di storie e personaggi, che qui invece dovrebbero costituirne il centro: il tassista, solo e straniato, che insegue una realtà di concreti rapporti umani che gli sfugge, e esplode



Boh , ma ti è piaciuto ?
Cosa vuol dire SOLIPSISMO ?

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 00:42  
Ci sono opere sacre che non si toccano e giudizi da rifiutare a priori, senza nemmanco discutere.

_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 00:46 ]

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Albysat

Reg.: 19 Feb 2003
Messaggi: 863
Da: ffshdgf (AR)
Inviato: 23-03-2004 01:13  
quote:
In data 2004-03-23 00:42, AlZayd scrive:
Ci sono opere sacre che non si toccano e giudizi da rifiutare a priori, senza nemmanco discutere.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 00:46 ]



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Hey Franck...
Vaffanculo Frank...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 09:57  

quote:
In data 2004-03-23 01:13, Albysat scrive:
quote:
In data 2004-03-23 00:42, AlZayd scrive:
Ci sono opere sacre che non si toccano e giudizi da rifiutare a priori, senza nemmanco discutere.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 00:46 ]







Niente di strano, rappresenta una legitima facoltà di chi tuttavia crede nella assoluta libertà di espressione di chiunque. Ma anche nel suo diritto di sdegno.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 23-03-2004 10:09  
quote:
In data 2004-03-22 11:06, sergenta scrive:
Non capisco tanto clamore per una regia tanto e riccamente elaborata quanto fredda, documentaristica, distaccata. Tassista e regista sembrano muoversi in strade diverse, autonome e individuali, e a scapito del primo per il secondo aspirando la visione a essere avvolgente, assoluta, totale. La bellezza delle immagini, se prese in sè per sè, il taglio dell'impressione incisione, il voler quasi trattenere con lo sguardo cose e persone della città mentre il tassì scorre sulle strade, tradiscono una fastidiosa ipercostruttività del tutto, impegno e cura a pastello colori, costante e monotono tripudio di luci, rossi e blu, a pari passo con il solipsismo di fondo dietro la macchina da presa. E la metropoli d'America, inferno e alienazione, si vuole fare sogno e paradiso per gli occhi; forse questa la cifra più sostanziosa di una narrazione iperrealista che oggi suona tanto artificiosa, oltre che poco rispettosa di storie e personaggi, che qui invece dovrebbero costituirne il centro: il tassista, solo e straniato, che insegue una realtà di concreti rapporti umani che gli sfugge, e esplode

C'era nel 1976 e c'è tuttoggi la necessità di una "narrazione iperrealista"quale tu definisci l'intreccio di Taxi driver.Ce ne è bisogno perchè si tratta di voluto espressionismo,volto a colpire e accecare,mostrando pur nei suoi toni più impattanti e accesi la cruda sanguinolenta realtà vista attraverso gli occhi di un monomane che diviene nel suo essere ordinario protagonista,efficace e indimenticabile antieroe di un Odissea "sporca".
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sono un bugiardo e un ipocrita

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 16:50  
L’iperrealismo estraniato, distaccato, freddo ed espressionista, alcune sequenze dal taglio documentaristico, la (iper)costruttività del tutto e quant’altro ipotizzato dall’autore di questo topic - in senso riduttivo mi sembra -, rappresentano invero soluzioni stilistiche ed estetiche di pregiatissima fattura, le quali, insieme alla più pura fotogenia plastica (e disadorna, nonostante le apparenze…), contribuiscono non poco a stemperare e “contrappuntare” il perfetto impianto narrativo, tutt’altro che “dicotomico”, di un’opera filmica assolutamente torrida, perfetta e geniale.

Taxi Driver, un film della notte, "affettuosa" o glaciale, senza vie di mezzo oppure con uscite di sicurezza.., trasforma una semplice scia luminosa riflessa sull’asfalto bagnato in una dolorosa solitudine strisciante e violenta alla ricerca di “qualcosa”… Il massimo del “misticismo” metropolitano. Il “jazz” di Hermann sottolinea nel migliore dei modi gli stati d'animo del protagonista.

Niente di nuovo, forse (il miglior cinema noir, francese ed americano, ci aveva abituati a sordidi ambienti, a musiche d'"atmosfera" e a selciati notturni calpestati da figure inquiete…), ma qui l’antico “artificio” ci viene raccontato in un modo sorprendentemente inedito e geniale. Ed è questo che conta nel cinema, un linguaggio ed una tecnica “autoriali” capaci di rinnovare, ed anche superare, nel rispetto o a dispetto delle “regole”, l’usato gioco.

“realtà vista attraverso gli occhi di un monomane che diviene nel suo essere ordinario” ?

Per me: la monoto(ma)nia omologante di un “mondo” prigione e il disperato tentativo di fuga di un ribelle qualsiasi (re per una notte..; oppure Rocky.. per qualche anno; fino a certi promontori della paura.., dove si consuma il duello finale tra l’ipocrisia eletta a sistema ed il suo doppio rappresentato dalla follia). Anonimo, “schizzato” ed invero alquanto “creativo”, questo ribelle per me resta un “eroe” dei nostri tempi.
Ci sono modi e modi per manifestare l’umano istinto di riscatto “religioso”. Scorsese, nelle sue migliori pellicole, si è sempre sforzato di indicarci il suo. Scomodo a volte, non univoco e lasciato ad ogni sorta di interpretazione (per fortuna), suppongo che tutti sappiano quale sia.


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel





[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 17:14 ]

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 23-03-2004 16:54  
Ottimo, Alzayd.
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 17:03  
quote:
In data 2004-03-23 16:54, 13Abyss scrive:
Ottimo, Alzayd.




GraZZie Abyss. Pensavo che i (buoni) propositi, come le regole, siano fatti per essere trasgrediti...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 23-03-2004 17:08  
quote:
In data 2004-03-23 16:50, AlZayd scrive:
L’iperrealismo estraniato, distaccato, freddo ed espressionista, alcune sequenze dal taglio documentaristico, la (iper)costruttività del tutto e quant’altro ipotizzato dall’autore di questo topic - in senso riduttivo mi sembra -, rappresentano invero soluzioni stilistiche ed estetiche di pregiatissima fattura, le quali, insieme alla più pura fotogenia plastica (e disadorna, nonostante le apparenze…), contribuiscono non poco a stemperare e “contrappuntare” il perfetto impianto narrativo, tutt’altro che “dicotomico”, di un’opera filmica assolutamente torrida, perfetta e geniale.

Taxi Driver, un film della notte, "affettuosa" o glaciale, senza vie di mezzo oppure con uscite di sicurezza.., trasforma una semplice scia luminosa riflessa sull’asfalto bagnato in una dolorosa solitudine strisciante e violenta alla ricerca di “qualcosa”… Il massimo del “misticismo” metropolitano. Il “jazz” di Hermann sottolinea nel migliore dei modi gli stati d'animo del protagonista.

Niente di nuovo, forse (il miglior cinema noir, francese ed americano, ci aveva abituati a sordidi ambienti, a musiche d'"atmosfera" e a selciati notturni calpestati da figure inquiete…), ma qui l’antico “artificio” ci viene raccontato in un modo sorprendentemente inedito e geniale. Ed è questo che conta nel cinema, un linguaggio ed una tecnica “autoriali” capaci di rinnovare, ed anche superare, nel rispetto delle “regole”, l’usato gioco.

“realtà vista attraverso gli occhi di un monomane che diviene nel suo essere ordinario” ?

Per me: la monoto(ma)nia omologante di un “mondo” prigione e il disperato tentativo di fuga di un ribelle qualsiasi (re per una notte..; oppure Rocky.. per qualche anno; fino a certi promontori della paura.., dove si consuma il duello finale tra l’ipocrisia eletta a sistema ed il suo doppio rappresentato dalla follia). Anonimo, “schizzato” ed invero alquanto “creativo”, questo ribelle per me resta un “eroe” dei nostri tempi.
Ci sono modi e modi per manifestare l’umano istinto di riscatto “religioso”. Scorsese, nelle sue migliori pellicole, si è sempre sforzato di indicarci il suo. Scomodo a volte, non univoco e lasciato ad ogni sorta di interpretazione (per fortuna), suppongo che tutti sappiano quale sia.


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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 16:55 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 17:05 ]

scusate ma vale la pena di sprecare tanto fiato per un fottuto film del cazzo?Che orrida cazzata....
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sono un bugiardo e un ipocrita

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 17:17  
Chiedo ai moderatori di valutare l'opportunità di chiudere questo topic...
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 17:19  
[quote]In data 2004-03-23 10:09, seanma scrive:
quote:
In data 2004-03-22 11:06, sergenta scrive:
volto a colpire e accecare,mostrando pur nei suoi toni più impattanti e accesi la cruda sanguinolenta realtà vista attraverso gli occhi di un monomane che diviene nel suo essere ordinario protagonista,efficace e indimenticabile antieroe di un Odissea "sporca".




Giusto, avrei dovuto dire "antieroe".
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 23-03-2004 17:20  
Basta con le cazzate da finti intellettuali...guardiamo un film come si guarda un albero...dio santo!Cinema,vellutata illusione!
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sono un bugiardo e un ipocrita

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-03-2004 17:28  
quote:
In data 2004-03-23 17:20, seanma scrive:
Basta con le cazzate da finti intellettuali...guardiamo un film come si guarda un albero...dio santo!Cinema,vellutata illusione!




Tu guarda pure il tuo albero, io, mentre rido, il cane che ci piscia sopra...

Più bucolici di così...

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-03-2004 alle 17:35 ]

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Daniel


Reg.: 14 Feb 2003
Messaggi: 4301
Da: Nuoro (NU)
Inviato: 23-03-2004 17:35  
quote:
In data 2004-03-23 17:20, seanma scrive:
Basta con le cazzate da finti intellettuali...guardiamo un film come si guarda un albero...dio santo!Cinema,vellutata illusione!




dipende tu come guardi un albero?
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