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ALI |
TheCrow ex "dmrrgg"
Reg.: 18 Apr 2001 Messaggi: 3320 Da: Hollywood (es)
| Inviato: 03-03-2002 17:38 |
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...io invece esco dal coro: questo "ALI'" non mi attira per niente...credo proprio che non lo vedrò...neanche se costretto con la forza.
Questi film-documentari (o pseudo tali) non mi fanno nè caldo nè freddo.
_________________ Rem tene, verba sequentur |
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placid ex "eminem"
Reg.: 21 Apr 2001 Messaggi: 2994 Da: Vicenza (VI)
| Inviato: 03-03-2002 19:07 |
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Mi è piaciuto moltissimo, come mi sono piaciuti tutti i film di Michael Mann. Un film lungo, documentato e coinvolgente.
Will Smith bravissimo. E tra gli attori non protagonisti ho preferito Jamie Foxx al candidato all'Oscar John Voight (irriconoscibile, comunque molto bravo).
Musiche di Lisa Gerrard praticamente assenti.. per dare spazio a musiche etniche d'atmosfera. Uno dei migliori film del periodo. Ma certamente non un film per tutti.
Nota: Ali è un grande.. |
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MikesAngel ex "MissRigth"
Reg.: 09 Gen 2002 Messaggi: 7725 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 04-03-2002 10:07 |
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Visto, sì devo dire che mi è piaciuto molto e che Willy è stato bravissimo, a tratti è un pò lento, ma nel complesso è un ottimo film
_________________ "... ' fanculo a quelli che credono di capire un film, quando invece si fermano solo ad alcuni aspetti tecnici, credendo di essere dei grandi cineasti..." |
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lemona
Reg.: 07 Gen 2002 Messaggi: 819 Da: ferrara (FE)
| Inviato: 04-03-2002 13:43 |
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l'ho visto un gran bel film non il solito film sul pugliato girato bene. ero partito prevenuto poiche c'era will smith ( che tutto fuorche' un attore fino adesso vedi i suoi film precedenti) ma mi sono ricreduto ed ancora una volta il lesso russel esce sconfitto dall'interpretazione di a beatiful "polpettone" mind. uno dei pochi film americani da vedere |
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mallory
Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 04-03-2002 20:54 |
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Alì...
non riesco nemmeno a descrivere l'emozione che ha scatenato in me questo film...
conoscevo già molto bene la storia del pugile,ma devo dire che vederla adattata al cinema e interpretata dal bravissimo Will Smith è stato sorprendente!!!
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Bubbachuck
Reg.: 02 Ott 2001 Messaggi: 2172 Da: Philadelphia (es)
| Inviato: 05-03-2002 11:01 |
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Bel film, a tratti un pò lento ma ben girato e soprattutto ben interpretato da un eccellente Will Smith sul quale forse mi dovrò ricredere.
_________________ "Se non credi in te stesso, chi ti crederà"? (KB8). |
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MikesAngel ex "MissRigth"
Reg.: 09 Gen 2002 Messaggi: 7725 Da: Firenze (FI)
| Inviato: 05-03-2002 11:07 |
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quote: In data 2002-03-05 11:01, Bubbachuck scrive:
Bel film, a tratti un pò lento ma ben girato e soprattutto ben interpretato da un eccellente Will Smith sul quale forse mi dovrò ricredere.
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Vedo che siamo in perfetto accordo
_________________ "... ' fanculo a quelli che credono di capire un film, quando invece si fermano solo ad alcuni aspetti tecnici, credendo di essere dei grandi cineasti..." |
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Bubbachuck
Reg.: 02 Ott 2001 Messaggi: 2172 Da: Philadelphia (es)
| Inviato: 05-03-2002 13:57 |
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quote: In data 2002-03-05 11:07, MissRigth scrive:
quote: In data 2002-03-05 11:01, Bubbachuck scrive:
Bel film, a tratti un pò lento ma ben girato e soprattutto ben interpretato da un eccellente Will Smith sul quale forse mi dovrò ricredere.
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Vedo che siamo in perfetto accordo
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Non l'avrei mai detto!
_________________ "Se non credi in te stesso, chi ti crederà"? (KB8). |
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Bullitt
Reg.: 14 Nov 2005 Messaggi: 23 Da: Nowhere Ladyland, Pitcairn Islands (es)
| Inviato: 14-04-2006 21:24 |
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ottimo Mann come sempre. bravo Will Smith. Bella la scena dell'occhiolino alla tipa sul ring
come accade in questi casi però, il vero merito della bellezza del film è del vero protagonista, cioè Muhammad Ali.
_________________ some more blues
mai negare ad un uomo il diritto all'incoscienza |
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Skizotrois
Reg.: 12 Nov 2007 Messaggi: 275 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 24-11-2007 15:43 |
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L’obiettivo di Mann era quello di fare una biografia di Cassius Clay-Mohammed Ali’cercando di rendere il più realistico possibile lo sfondo nel quale si muovevano i protagonisti, il decennio 1964-1974 ricco di grandi trasformazioni e rivoluzioni nella società americana. Insomma fare un film “black” come lui stesso fosse un regista “black” , cercando di capire le ragioni di Malcom X, di Martin Luther King e di tutti gli attivisti neri di quel periodo che davano anima e corpo alla loro causa. L’idea era quella di mostrare in parallelo il percorso di emancipazione e liberazione di Cassius Clay con quello di una società nera non più disposta a farsi linciare o offendere dallo strapotere bianco. Che fosse la musica Jazz, lo sport oppure la politica ormai la voce degli afroamericani stava prendendo il sopravvento e la loro lotto per i diritti civili avrebbe comportato una svolta epocale. Ali’ incarna questa voglia di spezzare le catene e di liberarsi dalla schiavitù culturale dell’uomo bianco, diviene simbolo di una lotta senza quartiere contro un paese che lo vuole mandare in Vietnam perché sta diventando troppo scomodo e in un secondo momento lo accusa di renitenza alla leva e lo vuol sbattere in galera ritirandogli la licenza. Finchè Mann si muove nei sentieri della biografia di Ali’ riesce a rendere bene le contraddizione e le insicurezze del personaggio: in quel parlare a vanvera prima degli incontri, in quel balletto sul ring che sembra una danza rituale, in quella volubilità affettiva che gli fa continuamente cambiare oggetto del desiderio (e quindi compagna di vita) non possiamo non ravvisare una profonda insicurezza, una immaturità latente che lo fa impelagare in un pantano dal quale sembra non potersi più risollevare. I primi piani di Mann a scrutare gli occhi o parti di lato del protagonista sono un tentativo di carpire l’anima del personaggio, riportandolo ad una intimità che lo spettatore riesce a cogliere proprio perché portato a pochi centimetri . |
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Skizotrois
Reg.: 12 Nov 2007 Messaggi: 275 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 24-11-2007 15:43 |
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Dove invece Mann fallisce è nella commistione politico sociale della storia: i personaggi di Malcom X, della setta islamica che riesce a plagiare l’insicuro pugile, di Martin Luther King (troppo abbozzata la descrizione del suo assassinio) non riescono a prendere vita autonoma e sembrano solo esistere in funzione del personaggio principale. Will Smith è bravo ma si trova (come Tom Cruise in Collateral) in ruolo reso molto complesso dalla sceneggiatura e con qualche imbarazzo recitativo (nonostante sia ingrassato fino a 100 Kg per la parte, il suo faccino perbene non rende ben esattamente le follie e le turbolenze affettive del vero Cassius Clay). Bravissimo al contrario Jamie Foxx nella parte dell’allenatore perduto e ritrovato. Restano un po’ in disparte i personaggi femminili, al limite con l’inconsistenza, travolti dal ciclone megalomane di un pugile attore che non vuole avere rubata la scena nemmeno dalla propria compagna (e in questo si dimostra maschilista e anche un po’ delirante nella gelosia paranoica modello Toro Scatenato).
Stupendo nelle musiche e anche girato in notturna con la solita perizia tecnica da Mann (anche se si sente l’assenza del grande maestro della fotografia Dante Spinotti) il film arranca nella parte centrale quando cerca di analizzare complotti e tradimenti, attentati e rivendicazioni sindacali, che ne attentano la economia complessiva facendolo disperdere in mille rivoli di sottostorie e controcanti, distrazioni e collaterali.
Quando Mann tenta di fare Spike Lee va KO miseramente perché non ha la stessa ispirazione per la invettiva politica o per la rivendicazione sociale (con l’aggravante di essere di pelle bianca). Riesce a penetrare in maniera unica ed esemplare l’essenza dei singoli personaggi ma rimane estraneo e anche un po’ distante dai tremendi ingranaggi della Storia.
Mann però si rimette in sesto nel finale quando presenta l’incontro Alì-Foreman tenutosi a Kinshasa il 30 Ottobre del 1974: tra accelerazioni improvvise e pugni al rallentatore, Mann fa capire di essere un regista che riesce a descrivere con grande realismo e intatta emozione i momenti di pura azione.
L’incontro è trepidante e le trentamila comparse dentro la stadio fanno da splendido contrappunto al tono epico dell’atto decisivo. Ali’ un simbolo, Ali’ la metafora di un America che guarda dritto negli
_________________ "Saremmo voluti rimanere nella spensieratezza della nostra età, ma la vita ci fece crescere in fretta" |
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