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La valigetta di Pulp Fiction |
AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 31-10-2003 15:39 |
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[quote]In data 2003-10-31 13:33, AiAmano scrive:
[quote]In data 2003-10-31 12:26, fassbinder scrive:
" Pubblico medio " ...affermazione che mi sa tanto ma tanto, forse troppo, di connotazione negativa e non mi sembra giusto perchè i film devono essere fatti per tutti:
Mi permetto di dissentire. I film, come tutte le opere d'arte, di tutte le arti, non DEVONO essere fatti per tutti. E nemmeno per pochi. L'artista semmai DOVREBBE creare per se stesso. Poi, se avrà successo di pubblico o meno, piccolo o grande che sia, diventa un fatto di secondaria importanza.
allora significaper chi ha voglia di pensare, di riflettere, di piangere di ridere o di passare due ore senza dover azionare il cervello!
E' un fatto automatico: il cervello lo usa sia chi pensa e riflette, sia chi ha voglia di ridere, di piangere o di passare due ore senza dover azionare il cervello... oppure di "guardare un film e godermelo, senza pormi problemi di chissà quali messaggi tra le righe e cose simili."
La differenza sta solamente nell'uso che ne facciamo della nostra materia grigia, ovvero nella qualità dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, nel grado di interesse e di attenzione, nel sentimento di passione, amore e devozione che l'arte, nella fattispecie il cinema, suscita in noi.
Un pensiero "medio" è rispettabile e legittimo quanto un pensiero "alto". Tuttavia mi chiedo perchè i pensieri "medi", consapevoli ed orgogliosi di essere tali, per loro stessa ammissione , a contatto con i pensieri "alti", a volte finiscono per sfoderare un timore ingiustificato...
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 31-10-2003 15:42 |
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quote: In data 2003-10-31 14:55, mallory scrive:
AlZayd è partito con il piede sbagliato, e la pagherà cara, molto cara....
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Avevo soltanto tre fiorini, li ho già versati alla mia presentazione...
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 31-10-2003 alle 15:43 ] |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 31-10-2003 15:53 |
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quote: In data 2003-10-31 14:49, MalloryK scrive:
quote: In data 2003-10-31 12:35, Quilty scrive:
La valigetta di Pulp Fiction è quello che Hitchcock chiamava il Mc Guffin,cioè uno stratagemma narrativo di poca importanza per lo spettatore ma di assoluto rilievo per i protagonisti del film.
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Non dovrebbe essere il contrario? Non credo che a Travolta e Jackson gli facesse differenza cosa c'era dentro, mentre noi siamo qui a scervellarci sul contenuto della valigetta...
| in effetti ha ragione ma si è spiegato male..il mcguffin è quellì'elemento di un film che per i protagonisti rappresenta una meta da raggiungere a tutti i costi/un mistero da svelare,mentre in realtà nell'economia del film è un elemento trascurabile...
Per esempio in "Vertigo"James Stewart(e all'inizio anche noi)si interroga sul mistero della donna bionda,ma questo ci viene svelato a mezz'ora dalla fine dalla donna stessa,per lasciar spazio al vero punto nodale del film:la psicologia malata di scottie e i "fantasmi del passato"
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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coriander
 Reg.: 23 Ott 2003 Messaggi: 98 Da: napoli (NA)
| Inviato: 31-10-2003 15:56 |
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il discorso sul "cinema arte o intrattenimento?" è ormai logoro ed unicamente speculativo, quindi non ci entrerò.
quel che non condivido è il messaggio di fassbinder nella sua strutturazione: non fa altro che ripetere che J.B. è migliore di pulp fiction e che il pubblico medio non può capirlo, e non può capirlo perchè è affascinato da pulp fiction essendio il pubblico medio terribilmente medio.
mi considero un discreto consumatore di cinema, da un mio punto di vista del tutto personale l'arte filmica ha enorme importanza nella cultura e nell'arte degli ultimi cento anni, e nel mio piccolo una notevole importanza nell'ultima dozzina d'anni della mia vita.
eppure di gran lunga ho preferito pulp fiction a jackie brown, come film in sè e per l'importanza che ha avuto nell'immaginario comune, cinematografico e non.
eppure mi sento dire che sono uno pigro, di bocca buona, che non so apprezzare la vera arte, ed il tutto sulla base di alcune finali e povere considerazioni sulle interpretazioni attoriali dei protagonisti delle rispettive pellicole, rapportate ai loro trascorsi.
insomma un post di cui non mi infastidisce tanto il contenuto, quanto il metodo.
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 31-10-2003 15:59 |
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quote: In data 2003-10-31 15:11, seanma scrive:
quote: In data 2003-10-31 12:26, fassbinder scrive:
6. Una lampadina.
Non mostrare il contenuto e limitarsi a riprendere l' espressione compiaciuta (e illuminata) degli interpreti è una delle tante "furbizie" contenute in questo film discreto, che tuttavia non ha nulla a che vedere con il capolavoro di cui il largo pubblico ha parlato.
Molto più complessa probabilmente l'idea del sacchetto di Jackie Brown, ma il fan medio di Tarantino non ha gradito (vuoi mettere un comune sacchetto da shopping, con tanto di asciugamani posto sopra mezzo milione di dollari, in confronto ad una valigetta con una lampadina ?). E’ chiaro che il pubblico più vasto preferisca la seconda.
Ricordo che quando uscii dal cinema (ormai quasi 10 anni fa) vidi una ragazza che, mentre argomentava con un’ amica, tentava di ricreare con le mani il rettangolo luminoso virtuale creato da Uma Thurman, sostenendo la genialità di tale trovata e l’importanza di questo momento cinematografico.
Tinto Brass, in una conversazione con la Roccaforte contenuta in Fermo posta Tinto Brass afferma : “Le immagini, mia cara, vanno dominate, non subite !”. Tarantino invece sa benissimo che il pubblico medio subisce, anzi, preferisce imbattersi in una vicenda priva di contenuto, semplice, veloce, ricchissima di colpi di scena.
Con Jackie Brown il pubblico medio si è affaticato (anche se può sembrare incredibile, vista la linearità della vicenda) e di conseguenza si è annoiato e non ha gradito. Cosa gliene può fregare allo spettatore medio che Samuel L. Jackson offra una prestazione maiuscola e a tratti straripante ? Questi preferisce l’interpretazione semplificata di Pulp Fiction, più alla portata di tutti (Ezechiele ripetuto e ripetuto, alla fine ogni spettatore sapeva i passi a memoria). Cosa importa se al posto di Travolta come spalla offri un certo signor Robert De Niro ? Il pubblico preferisce il balletto del primo con la Thurman (con tanto di dita passate tra gli occhi), anziché una goffa vicenda sessuale tra De Niro e Bridget Fonda. Insomma, molto meglio una valigetta con una lampadina che un sacchetto con soldi e asciugamani.
| Tarantino è perfetto uomo di mondo,caro Fassbinder.Ha consapevolmente costruito una gigantesca macchina commercial-neomitologica probabilmente con il solo scopo di far soldi.Logico quindi che siano rimasti più impressi allo spettatore magari più distratto tutti quei piccoli elementi peculiari e stravaganti che hanno alimentato il mito di PF:La valigetta,la "cura medievale per il tuo culo",Ezechiele 25-17 e così via.Ma il film non è solo questo.Affatto.C'è bisogno che lo dica?L'innovativa e geniale disposizione cronologica,l'estremo macchiettismo di certi personaggi che proprio per questo sono indimenticabili:e ovviamente le singole storie piene di divertimento,angoscia,passione e sentimento
|
Definire geniale ed innovativa la disposizione cronologica, a-temporale, degli accadimenti narrati in PF, mi sembra un po'eccessivo. E'come negare al Kubrick di The Killing la meritata primogenitura.
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 31-10-2003 alle 16:03 ] |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 31-10-2003 16:03 |
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quote: In data 2003-10-31 15:59, AlZayd scrive:
quote: In data 2003-10-31 15:11, seanma scrive:
quote: In data 2003-10-31 12:26, fassbinder scrive:
6. Una lampadina.
Non mostrare il contenuto e limitarsi a riprendere l' espressione compiaciuta (e illuminata) degli interpreti è una delle tante "furbizie" contenute in questo film discreto, che tuttavia non ha nulla a che vedere con il capolavoro di cui il largo pubblico ha parlato.
Molto più complessa probabilmente l'idea del sacchetto di Jackie Brown, ma il fan medio di Tarantino non ha gradito (vuoi mettere un comune sacchetto da shopping, con tanto di asciugamani posto sopra mezzo milione di dollari, in confronto ad una valigetta con una lampadina ?). E’ chiaro che il pubblico più vasto preferisca la seconda.
Ricordo che quando uscii dal cinema (ormai quasi 10 anni fa) vidi una ragazza che, mentre argomentava con un’ amica, tentava di ricreare con le mani il rettangolo luminoso virtuale creato da Uma Thurman, sostenendo la genialità di tale trovata e l’importanza di questo momento cinematografico.
Tinto Brass, in una conversazione con la Roccaforte contenuta in Fermo posta Tinto Brass afferma : “Le immagini, mia cara, vanno dominate, non subite !”. Tarantino invece sa benissimo che il pubblico medio subisce, anzi, preferisce imbattersi in una vicenda priva di contenuto, semplice, veloce, ricchissima di colpi di scena.
Con Jackie Brown il pubblico medio si è affaticato (anche se può sembrare incredibile, vista la linearità della vicenda) e di conseguenza si è annoiato e non ha gradito. Cosa gliene può fregare allo spettatore medio che Samuel L. Jackson offra una prestazione maiuscola e a tratti straripante ? Questi preferisce l’interpretazione semplificata di Pulp Fiction, più alla portata di tutti (Ezechiele ripetuto e ripetuto, alla fine ogni spettatore sapeva i passi a memoria). Cosa importa se al posto di Travolta come spalla offri un certo signor Robert De Niro ? Il pubblico preferisce il balletto del primo con la Thurman (con tanto di dita passate tra gli occhi), anziché una goffa vicenda sessuale tra De Niro e Bridget Fonda. Insomma, molto meglio una valigetta con una lampadina che un sacchetto con soldi e asciugamani.
| Tarantino è perfetto uomo di mondo,caro Fassbinder.Ha consapevolmente costruito una gigantesca macchina commercial-neomitologica probabilmente con il solo scopo di far soldi.Logico quindi che siano rimasti più impressi allo spettatore magari più distratto tutti quei piccoli elementi peculiari e stravaganti che hanno alimentato il mito di PF:La valigetta,la "cura medievale per il tuo culo",Ezechiele 25-17 e così via.Ma il film non è solo questo.Affatto.C'è bisogno che lo dica?L'innovativa e geniale disposizione cronologica,l'estremo macchiettismo di certi personaggi che proprio per questo sono indimenticabili:e ovviamente le singole storie piene di divertimento,angoscia,passione e sentimento
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Definire geniale ed innovativa la disposizione cronologica, a-temporale, degli accadimenti narrati in PF, mi sembra un po'eccessivo. Significa un po' negare al Kubrick di The Killing il meritato diritto di primogenitura.
| mi dai il diritto,pur illegittimo,di giudicarti,per favore??hai scritto due soli messaggi ma mi sembri inguaribilmente e incorregibilmente saccente.Detto questo,nessuno nega che già Kubrick embrionò quest'idea,ma non c'è dubbio che Tarantino l'ha sviluppata e portata a livelli difficilmente figurabili...tutto sommato the killing era persino lineare....
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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fassbinder
 Reg.: 29 Ago 2003 Messaggi: 1335 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 31-10-2003 16:03 |
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quote: In data 2003-10-31 15:32, seanma scrive:
Me compreso.Ma il motivo è piuttosto ovvio:dopo due film folgoranti come le Iene(perforante nel suo assoluto intimismo)e Pulp Fiction,era impossibile fare ancora "colpo"a quel modo su critica(PF ,ti ricordo,ha vinto a Cannes)e pubblico.Poi può benissimo darsi che JB sia un gran film,ma confrontato con i due prodotti predecenti perde parecchio.
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Io invece ho visto Jackie Brown come il salto di qualità di Tarantino. Sia chiaro, anche i due film precedenti mi sono piaciuti, ma JB è un film molto più adulto, proprio per le atmosfere più ricercate, la lucidità delle interpretazioni (ha ragione AlZayd a rimarcare la prova di De Niro, davvero ben diretto). Non è un capolavoro, d’accordo, ma secondo me è il miglior film di Tarantino visto fino ad ora.
_________________
[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 31-10-2003 alle 16:03 ] |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 31-10-2003 16:07 |
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quote: In data 2003-10-31 16:03, fassbinder scrive:
quote: In data 2003-10-31 15:32, seanma scrive:
Me compreso.Ma il motivo è piuttosto ovvio:dopo due film folgoranti come le Iene(perforante nel suo assoluto intimismo)e Pulp Fiction,era impossibile fare ancora "colpo"a quel modo su critica(PF ,ti ricordo,ha vinto a Cannes)e pubblico.Poi può benissimo darsi che JB sia un gran film,ma confrontato con i due prodotti predecenti perde parecchio.
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Io invece ho visto Jackie Brown come il salto di qualità di Tarantino. Sia chiaro, anche i due film precedenti mi sono piaciuti, ma JB è un film molto più adulto, proprio per le atmosfere più ricercate, la lucidità delle interpretazioni (ha ragione AlZayd a rimarcare la prova di De Niro, davvero ben diretto). Non è un capolavoro, d’accordo, ma secondo me è il miglior film di Tarantino visto fino ad ora.
_________________
[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 31-10-2003 alle 16:03 ]
| anch'io userei il termine "adulto"per Jackiie Brown.Ma paraddosalmente nella parabola di Tarantino questo termine assume una valenza addieittura negativa,non so se mi spiego.Capisco che possa sembrare meschino verso l'operato di un regista,ma il fatto che Tarantino faccia film "colorati di goliardia infantile e clownesco atteggiamento" è il suo maggior pèregio.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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GionUein
 Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 31-10-2003 16:09 |
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Siamo alle solite.
Il cinema, arte o intrattenimeto ?
Se non l'arte dell'intrattenimento.
Ecco cosa c'è nella valigietta di Marsellus Wallace.
La risposta a questa domanda.
_________________ U N I T A C I N E F I L A |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 31-10-2003 16:48 |
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quote: In data 2003-10-31 16:03, seanma scrive:
quote: In data 2003-10-31 15:59, AlZayd scrive:
quote: In data 2003-10-31 15:11, seanma scrive:
quote: In data 2003-10-31 12:26, fassbinder scrive:
6. Una lampadina.
Non mostrare il contenuto e limitarsi a riprendere l' espressione compiaciuta (e illuminata) degli interpreti è una delle tante "furbizie" contenute in questo film discreto, che tuttavia non ha nulla a che vedere con il capolavoro di cui il largo pubblico ha parlato.
Molto più complessa probabilmente l'idea del sacchetto di Jackie Brown, ma il fan medio di Tarantino non ha gradito (vuoi mettere un comune sacchetto da shopping, con tanto di asciugamani posto sopra mezzo milione di dollari, in confronto ad una valigetta con una lampadina ?). E’ chiaro che il pubblico più vasto preferisca la seconda.
Ricordo che quando uscii dal cinema (ormai quasi 10 anni fa) vidi una ragazza che, mentre argomentava con un’ amica, tentava di ricreare con le mani il rettangolo luminoso virtuale creato da Uma Thurman, sostenendo la genialità di tale trovata e l’importanza di questo momento cinematografico.
Tinto Brass, in una conversazione con la Roccaforte contenuta in Fermo posta Tinto Brass afferma : “Le immagini, mia cara, vanno dominate, non subite !”. Tarantino invece sa benissimo che il pubblico medio subisce, anzi, preferisce imbattersi in una vicenda priva di contenuto, semplice, veloce, ricchissima di colpi di scena.
Con Jackie Brown il pubblico medio si è affaticato (anche se può sembrare incredibile, vista la linearità della vicenda) e di conseguenza si è annoiato e non ha gradito. Cosa gliene può fregare allo spettatore medio che Samuel L. Jackson offra una prestazione maiuscola e a tratti straripante ? Questi preferisce l’interpretazione semplificata di Pulp Fiction, più alla portata di tutti (Ezechiele ripetuto e ripetuto, alla fine ogni spettatore sapeva i passi a memoria). Cosa importa se al posto di Travolta come spalla offri un certo signor Robert De Niro ? Il pubblico preferisce il balletto del primo con la Thurman (con tanto di dita passate tra gli occhi), anziché una goffa vicenda sessuale tra De Niro e Bridget Fonda. Insomma, molto meglio una valigetta con una lampadina che un sacchetto con soldi e asciugamani.
| Tarantino è perfetto uomo di mondo,caro Fassbinder.Ha consapevolmente costruito una gigantesca macchina commercial-neomitologica probabilmente con il solo scopo di far soldi.Logico quindi che siano rimasti più impressi allo spettatore magari più distratto tutti quei piccoli elementi peculiari e stravaganti che hanno alimentato il mito di PF:La valigetta,la "cura medievale per il tuo culo",Ezechiele 25-17 e così via.Ma il film non è solo questo.Affatto.C'è bisogno che lo dica?L'innovativa e geniale disposizione cronologica,l'estremo macchiettismo di certi personaggi che proprio per questo sono indimenticabili:e ovviamente le singole storie piene di divertimento,angoscia,passione e sentimento
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Definire geniale ed innovativa la disposizione cronologica, a-temporale, degli accadimenti narrati in PF, mi sembra un po'eccessivo. Significa un po' negare al Kubrick di The Killing il meritato diritto di primogenitura.
| mi dai il diritto,pur illegittimo,di giudicarti,per favore??hai scritto due soli messaggi ma mi sembri inguaribilmente e incorregibilmente saccente.Detto questo,nessuno nega che già Kubrick embrionò quest'idea,ma non c'è dubbio che Tarantino l'ha sviluppata e portata a livelli difficilmente figurabili...tutto sommato the killing era persino lineare....
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Il diritto di giudicare te lo sei già preso. Contento te! Embrioni? Io non vedo embrioni in The Killing, ma una completa e compiuta rivoluzione del montagio cinematografico. Ed correva l'anno 1955, non dimenticarlo! |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 31-10-2003 16:58 |
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quote: In data 2003-10-31 16:09, GionUein scrive:
Siamo alle solite.
Il cinema, arte o intrattenimeto ?
Se non l'arte dell'intrattenimento.
Al riguardo potrebbe tornare utile questo scritto, per me acuto, manca a farlo a posta riferito a The Killing.
“Ora che il titolo è stato cambiato da Bed of Fear, come si chiamava quando recensii il precedente film di Stanley Kubrick […] in The Killing non ci possono essere riserve di sorta: questo melodramma secco, avvincente, perfetto, è il tipo di film che avevamo cominciato a pensare che Hollywood non fosse più capace di realizzare. Già in se un successo, il film in prospettiva lo diventa ancor più chiaramente. Tutte le opere d’arte sono forme d’intrattenimento, ma non tutte le forme d’intrattenimento sono opere d’arte e l’approccio più credibile all’arte è quello che passa per l’intrattenimento, facendo si che l’arte vi prenda di sorpresa. “
Gavin Lambert - pubblicato in “Sight and Sound”, autunno 1956
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 31-10-2003 17:10 |
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quote: In data 2003-10-31 16:58, AlZayd scrive:
quote: In data 2003-10-31 16:09, GionUein scrive:
Siamo alle solite.
Il cinema, arte o intrattenimeto ?
Se non l'arte dell'intrattenimento.
Al riguardo potrebbe tornare utile questo scritto, per me acuto, manca a farlo a posta riferito a The Killing.
“Ora che il titolo è stato cambiato da Bed of Fear, come si chiamava quando recensii il precedente film di Stanley Kubrick […] in The Killing non ci possono essere riserve di sorta: questo melodramma secco, avvincente, perfetto, è il tipo di film che avevamo cominciato a pensare che Hollywood non fosse più capace di realizzare. Già in se un successo, il film in prospettiva lo diventa ancor più chiaramente. Tutte le opere d’arte sono forme d’intrattenimento, ma non tutte le forme d’intrattenimento sono opere d’arte e l’approccio più credibile all’arte è quello che passa per l’intrattenimento, facendo si che l’arte vi prenda di sorpresa. “
Gavin Lambert - pubblicato in “Sight and Sound”, autunno 1956
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| mi perdoni l'autore,ma questo pezzo mi sembra solo un risibile giochetto linguistico...
a prescindere dal fatto che possa o meno aver ragione....
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Matthew
 Reg.: 07 Set 2003 Messaggi: 1164 Da: Reggio Emilia (RE)
| Inviato: 31-10-2003 17:40 |
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Io non capisco perchè porsi il problema, e anche volendo porselo, mi sembra evidente che sono lingotti d'oro...senza tanta filosofia.
_________________
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 31-10-2003 17:40 |
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quote: In data 2003-10-31 17:10, seanma scrive:
quote: In data 2003-10-31 16:58, AlZayd scrive:
quote: In data 2003-10-31 16:09, GionUein scrive:
Siamo alle solite.
Il cinema, arte o intrattenimeto ?
Se non l'arte dell'intrattenimento.
Al riguardo potrebbe tornare utile questo scritto, per me acuto, manca a farlo a posta riferito a The Killing.
“Ora che il titolo è stato cambiato da Bed of Fear, come si chiamava quando recensii il precedente film di Stanley Kubrick […] in The Killing non ci possono essere riserve di sorta: questo melodramma secco, avvincente, perfetto, è il tipo di film che avevamo cominciato a pensare che Hollywood non fosse più capace di realizzare. Già in se un successo, il film in prospettiva lo diventa ancor più chiaramente. Tutte le opere d’arte sono forme d’intrattenimento, ma non tutte le forme d’intrattenimento sono opere d’arte e l’approccio più credibile all’arte è quello che passa per l’intrattenimento, facendo si che l’arte vi prenda di sorpresa. “
Gavin Lambert - pubblicato in “Sight and Sound”, autunno 1956
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| mi perdoni l'autore,ma questo pezzo mi sembra solo un risibile giochetto linguistico...
a prescindere dal fatto che possa o meno aver ragione....
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da novizio non mi ero ancora reso conto che soltanto le tue parole sono oro colato. Non condividi quello scritto? Perchè?
A me sembra attinente alla domanda/risposta che si (ci) poneva GionUein
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 31-10-2003 alle 17:45 ] |
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Username
 Reg.: 29 Ott 2003 Messaggi: 53 Da: Roseto degli Abruzzi (TE)
| Inviato: 31-10-2003 17:47 |
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quote: In data 2003-10-31 11:21, AlZayd scrive:
Nella valigietta di Tarantino c'è la stessa cosa che c'è nella scatoletta che il cinese mostra a Severine in Bella di Giorno di Luis Bunuel, o nella scatola a strisce di Un Cane Andaluso(1929), sempre dello stesso autore. Ovvero un bel niente, oppure tutto... quello che lo spettatore ha voglia di vederci.
A proposito del cinema che reinventa (o che spesso semplicemente copia) se stesso, della cinefilia come punto di partenza certo, dove l'arrivo resta invece un'incognita.
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Maledizione Alzayd, mi hai bruciato sul tempo...
Comunque sia io propenderei piu per NIENTE, nella valigetta non c'è niente.
_________________ Dimmi chi sei e ti dirò con chi andare |
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