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Il Padrino Parte Terza |
ronier9
Reg.: 22 Lug 2002
Messaggi: 1228
Da: Rho (MI)
|  Inviato: 11-06-2003 18:14 |
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In data 2003-06-11 16:42, tristan scrive:
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In data 2003-06-10 22:44, ronier9 scrive:
giusto...parliamo de "Il Padrino"
questa è una mia riflessione,copmmento ai finali dei tre film
....leggendo il topic sui finali migliori ho ripensato ai finali dei tre film de Il Padrino...e ho constatato che sono tutti e tre da brividi...nel primo quando Mike le dice che solo per una volta potrà chiedergli di "affari" e lui che molto tranquillamente le dice un "No"...tranquillo liscio coscienza pulita ....all'apparenza...come vedremo in seguito...e poi quell'abbraccio e la porta chiusa in faccia a Kay e in faccia a noi che ci lascia pensare,ci lascia una malinconia ricordando il buon vecchio Mike dei tempi andati...il secondo è anch'esso un capolavoro...uno sparo, una barca in mezzo al lago con un cielo unico...blu giallo bianco...un uomo che osserva da casa sua quel cielo...ma soprattutto quella barca dove poco prima suo fratello stava pregando e si stava probabilmente divertendo a pescare....e poi il fantastico flashback...dove rivediamo la famiglia riunita a tavola in un momento di estrema intimità famigliare...che aspetta il padre per festeggiare il suo compleanno; Mike che raconta il suo arruolamento nell'esercito...Sonny gli dà del matto perchè in fondo vuole proteggerlo Fredo che si congratula perchè cmq sarà un'occasione per Mike un'esperienza di vita per un ragazzo in gamba come lui..già quel fratello che tempo dopo farà ammazzare...e poi ...e poi una delle immagini + belle della trilogia( ma sono tantissime fantastiche) quel primo piano che dice tutto ...Mike è diventato un uomo potentissimo ma in fondo quel ricordo gli porta un sacco di nostalgia e come la porta a lui la porta anche a noi...e uno intanto pensa se s'è pentito per avere ucciso Fredo!!
E poi il terzo....che dire del terzo quell'urlo all'inizio silenzioso ma grazie all'intepretazione straziante e anche molto commovente...ti fa capire che è tutto finito perchè Mike ha ricevuto il dolore + grande e atroce che potesse ricevere....un padre che vede la propria adorata figlia trucidata da un colpo di pistola al cuore...e ancora una volta il male può portare solo altro male...e quello stupendo flashback dei tre film: con Apollonia(fantastico),Con Kay(fantastico),con Mary(fantastico)...e poi ancora una volta un uomo solo che muore nella sua terra d'origine!!Capolavoro!!Quello'urlo, il flashback e lui che cade dalla sedia mi hanno fatto piangere...sentivo l'urlo dentro di me!
Un'altra scena che mi ha fatto piangere è la scena della confessione...quella con il prete!!
Ancora una volta CAPOLAVORO!!
Spero che a Paul nn dispiaccia che l'ho postata anche qua...
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zzzzzZZZZZZZZZZzzzzzzzZZZZZZZZzzzzz  
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che hai da dire scusa...?
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
| | Inviato: 10-01-2007 17:53 |
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IL PADRINO PARTE TERZA
Ultimo capitolo della saga, targato 1990, imposto dalla produzione a un FF Coppola recalcitrante che però doveva rifarsi degli insuccessi al botteghino de “I Giardini di Pietra” e “Tucker”. A complicare le cose arriva la notizia della rinuncia improvvisa di Wynona Ryder alla parte della figlia di don Michael Corleone e la scelta discutibile di sostituirla con la figlia del regista, Sofia Coppola. La sceneggiatura è scritta e riscritta più volte con Mario Puzo, cambiata in corso d’opera. E’ interessante e coraggiosa la identificazione potere politico-potere religioso-potere mafioso con il grande marciume su cui sono costruiti i grandi imperi economici (“più in alto si sale, maggiore è la puzza di letame”). Altrettanto lodevole il tentativo di abbozzare un disegno dei possibili percorsi dei flussi di denaro dalle scalinate di piazza San Pietro fino alle aule del parlamento italiano (“la finanza è una pistola, la politica è sapere quando premere il grilletto”), ma purtroppo la ricostruzione del delitto del banchiere Calvi (impersonato da un irriconoscibile ma convincente Helmut Berger), di Papa Giovanni Paolo I (impersonato da un eccezionale Raf Vallone che riesce a confessare Al Pacino) di alti prelati e politici dalla frase rivelatoria ( quiz facile facile chi disse ”Il potere logora chi non c’è l’ha”?) sfiora il ridicolo, perché affrontata in maniera alquanto superficiale e ingenua.Don Corleone, malato di diabete, inseguito dai fantasmi delle persone che ha ucciso (su tutte il fratello Fredo che aleggia come uno spettro tra le rovine di una villa abbandonata, avete presente Macbeth?), distrutto dal ricordo di amori assassinati o perduti dalla ambizione di potere (flashback continui sulla moglie sicula, sul ballo con Diane Keaton, sul ballo con la figlia) non può che declinare il capo e sparire nella solitudine lasciando il comando al nipote irruento e attaccabrighe Andy Garcia. Purtroppo gran parte delle cose le abbiamo già viste nei primi due film: la solita festa iniziale pacchiana e gravida di premonizioni fatali (la chiesa che nomina Cavaliere di san Sebastiano il nostro Don Mike Corleone:ci sono cento milioni di buoni motivi per farlo), i soliti traditori e cattivoni di turno (Joe Mantenga su tutti con il suo perfido Joy Sasa), il ricovero in ospedale del padrino, il passaggio di consegne con baciamano, il montaggio alternato finale (vi ricordo la scena del battesimo nel Padrino I) con un incrocio di 8 omicidi sullo sfondo del melodramma per eccellenza: la Cavalleria Rusticana di Mascagni.
Il film decolla quando Coppola mette da parte i dialoghi d’amore tra Andy Garcia e Sofia Coppola e quelli retorici del Padrino con Diane Keaton e si mette a narrare per immagini. La descrizione dell’agguato dall’alto modello Apocalypse Now (con tanto di rumore assordante di elicottero) ad Atlantic City, l’omicidio del boss di New York Joy Sasa durante una processione (ricordate De Niro con Fanucci nel Padrino parte II? Beh siamo da quelle parti) e il finale operistico al Teatro Massimo di Palermo restano sicuramente nell’immaginario dello spettatore. Ma come non notare gli imbarazzi recitativi di Sofia Coppola e certe esagerazioni di Al Pacino al limite con la megalomania (mi riferisco all’attacco di Diabete alquanto sopra le righe). Come fare finta di accettare le incongruenze della storia e la facilità di certi assassinii (quello di Don Lucchese è davvero improbabile). Peccato chiudere la saga con questo Re Lear che crolla al tappeto sulle note dell’Intermezzo della Cavalleria Rusticana (questo sottofondo musicale è già stato usato in maniera strepitosa da Martin Scorsese nel famoso incipit di Raging Bull che è in fondo la storia di una altro italo americano che getta alle ortiche il proprio talento e si mette al tappeto da solo).
Al Pacino ha chiuso tutti e tre i capitoli: nel primo lo notavamo scomparire dietro una porta nascondendosi dietro una penosa bugia, nel secondo lo vedevamo in primo piano con uno sguardo meditabondo dopo avere versato il sangue della propria carne, nel terzo lo scorgiamo ai lati della inquadratura, in disparte, corroso dal tempo e dal rimorso, senza figli nipoti o eredità d’affetti, con un solo cane attorno. Basta un colpo di vento e il padrino è morto. Ed esce dalla vita dalla porta di servizio.
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Velvetone
Reg.: 20 Nov 2006
Messaggi: 604
Da: milano (MI)
| | Inviato: 10-01-2007 21:30 |
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Io l'avevo detto che è uno specchietto per le allodole,oltre che puro mercimonio, questo film. Gli spunti complottistici sono interessanti e intriganti,ma l'aria che si respira è più quella di un malriuscito epigono piuttosto che quella di una conclusione coerente.
Ma siamo sicuri che a Francis glielo vogliamo imputare ?
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Velvetone
Reg.: 20 Nov 2006
Messaggi: 604
Da: milano (MI)
| | Inviato: 10-01-2007 22:51 |
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