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The devil wears Prada |
Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 24-10-2006 00:23 |
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quote: In data 2006-10-23 23:20, Ahsaas scrive:
si ma così non hai mica (de)costruito niente. Hai semplicemente detto che è banale e che non è arte. Poi sorge subito spontaneo la domanda del che cos'è l'Arte (cos'è stato e cosa è oggi, soprattutto), a cui magari vorrai pure porre risposte, di quelle inutili in quanto inesistenti.
Parli delle solite pippe del "questo è un clichè perchè già usato (e meglio) per altri film". Grazie anche per quest'informazione, ma anche qua siamo sulla stessa medesima solfa. "Clichechizzi" pure le tematiche proposte, di nuovo, banalizzandole.
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Non ho capito nulla delle cose che hai detto. Ma non importa...
Non serve ribaltare le mie affermazioni per cercare di screditare il mio discorso che è ben più pregnante del tuo.
Quindi concedendo il lontanissimo benificio del dubbio che io stia sbagliando, ti chiedo di illuminarci con le tue considerazioni cinematografiche sul film (quindi evitando di raccontarci quali siano le impèlicazioni, per altro banali, della trama... che non interessa al film e sicuramente men che meno di questo)...
Quindi torniamo a noi:
Ti ho fatta una richiesta.
Voglio solo sapere se puoi soddisfarla.
Non svariare, non andare altrove.
Ce la fai o vuoi continuare ad evitare?
Raccontaci del cinema de "Il diavolo veste Prada". Aiutaci, o tutti noi, a capire.
Ancora Grazie.
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Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 24-10-2006 alle 00:32 ] |
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Ahsaas
Reg.: 18 Apr 2006 Messaggi: 779 Da: Parma - India (es)
| Inviato: 25-10-2006 02:06 |
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il tuo discorso è pura nullità.
ma qui si tratta di pura coerenza.
Il Diavolo veste prada ha esattamente tutti i canoni (formali e tematiche) del Cinema Classico Americano, adattato alle ritmiche di oggi. vogliamo chiamarle televisive? eppure c'è tanto più Cinema in diversi telefilm americani che negli stessi film. E questi stessi telefilm, probabilmente, non fanno che riprendere essi stessi dalla classicità del proprio repertorio cinematografico. E con ciò il tutto si collegherebbe. Quindi, chi ha odiato il Diavolo veste Prada si prenda almeno le responsabilità di odiare anche Stanley Donen o Frank Capra. Perchè se le tematiche e la messa in scena di Frankfel sono "banali, scontati, ebattilapesca" allora lo sono anche quelli di diversi maestri (pre)consacrati. Dunque si, coerenza. Che in questo forum dilaga parecchio (torniamo a Metz?).
Per quanto riguarda le argomentazioni sul film, la mia l'avevo detta e anche chiaramente ed esplicitamente. se poi, per il semplice motivo di non essere d'accordo si tirino fuori contro-argomentazioni di quelle banali e inutili, è un altro conto. e il sottoscritto poco può farci. perchè consapevole che il Cinema ognuno lo percepisce come vuole. l'importante è la propria coerenza.
ed è lo stesso motivo per cui leggerti, tristam, è leggere il nulla. perchè incoerente in tutto e per tutto.
amen.
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http://www.positifcinema.com/
[ Questo messaggio è stato modificato da: Ahsaas il 25-10-2006 alle 02:08 ] |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 25-10-2006 03:09 |
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Va beh ma non devi parlare da uomo ferito o offeso, solo perchè abbiamo idee completamente divergenti, anche se avolte arriviamo allo stesso risultato, poco importa. Non prendertela con me girando il discorso su questioni personali che hai con me come se poi potessero screditarmi, fai conto che tu debba parlare del film di tuo e sono certo che dirai qualcosa di più.
Adesso veniamo a noi...
Sono perfettamente d'accordo che il cinema si possa trovare in molti ambienti diversi (ma nemmeno tanto) dal cinema e quindi vedi la Tv e l'arte stessa che ultimamente regala interessanti visioni, nonchè il videoclip o la pubblicità. Di fatto comparare Il diavolo veste prada con alcuni esempi di telefilm non serviva di certo a screditare il valore intrinseco della televisione o dei suoi prodotti cinematografici quanto a mettere in parallelo il film di Frankel (non Frankfel per dio... almeno il nome giusto) con Sex in the city e soltanto questo, di cui per altro è stato autore.
Un esempio interessante di come il cinema si possa spostare su diversi piani e in particolare nella tv ce lo hanno regalto diversi e svariati autori... vedi Lynch o Trier, ma anche Abrams e soprattutto Mann.
A questo proposito è interessante, come saggiamente ha fatto notare Giona Nazzaro, come Miami Vice (la serie tv) rappresenta un percorso essenziale nella carriera di Mann che tenta di "mettere a punto un'idea di cinema che fosse in corrispondenza diretta con quello degli anni settanta, ma individuava la televisione come luogo privilegiato dove mettere a punto le strategie estetiche del cinema a venire".
In sex and the city non c'è nessuna intenzione di rielaborare un certo cinema se non quello di cristallizare in forma alcune delle derive più statiche del linguaggio preso unicamente come simulacro, o più propiamente come involucro, come contenitore... il cui contenuto rimanda unicamente alla sua storia, alla sua sceneggiatura... alla messa in scena di un dialogo e di un'idea del personaggio.
Cosa anche interessante che giù faceva parte della serie televisiva di Miami Vice (e che per altro viene ripresa anche nell'omonimo film di Mann) e che sintetizzava "il paesaggio sentimentale dei protagonisti e delle loro azioni", ma che in Sex in the city, proprio per la sua cristallizzazione, proprio per la mancanza di una proiettività del personaggio sulla processazione cinematografica, blocca l'azione ad un susseguirsi di indicazioni di sceneggiatura di cui il personaggio si fa portatore, ma completamente slegato dal tessuto (dello specifico) filmico.
Mi spiego con parole spicciole: non scatta nulla nel visivo, perchè tutto è già perfettamente pianificato nella sceneggiatura. Ergo non c'è cinema, ma trasposizione visiva. Mera esecuzione.
Quando faccio riferimento alle banali soluzioni in cui il film incappa parlo proprio della mancanza del cinema (e ancora di più del cinema di adesso) che è propria di Sex in the city...
In questa prospettiva, quindi nella lotta convulsa del cinema che si fa strada in produzione televisive, non può centrare nulla Donen o Capra... e per due ragioni ovvie.
La prima è che il referente principale di "il diavolo veste Prada" non è il cinema dei grandi autori, bensì alcune manifestazioni di semplice trasposizione di scrittura nella tv. (se sbaglio, ti prego!, confutami...)
E la seconda, più semplice, è che siamo nel 2006 e fare cinema sugli anni 40 e 50 è come scrivere un romanzo seguendo l'epica di Hugo, dipingere un quadro come faceva il Picasso Cubista, costruire una chiesa in stile gotico (e già abbiamo avuto l'800). Non ci sarebbe rielaborazione, ma soltanto ricopiatura formale, linguistica, strutturale e quindi nessuna innovazione...
Tanto più che dopo Friedkin, Hill e Milius (ma mettiamoci anche Eastwood) il passaggio da un cinema classico ad uno moderno e poi contemporaneo ha già offerto le sue dolorose e sublimi prove... creando poi quella base da cui molti, se non tutti, i film di oggi partono (avrei mille esempi da fare).
Ai grandi autori dell'era classica ci si richiama sempre passando dagli anni 70 e 80. Del loro cinema si recupera certamente qualcosa ma tranciare il cinema in presente e passato antico è eliminare sostanzialmente quel discorso di continuità che il cinema ha sempre sviluppato (l'uomo è figlio del bambino). E quindi onore a Capra e Donen, ma il loro cinema non esiste più.
Ancora vorrei aggiungere che il cinema dei grandi autori che hai citato non ha nulla a che spartire con la pratica che litifica il centro del film sul dialogo e sulla sceneggiatura. Seppure partivano da queste di certo non si coagulavano intorno alla scrittura e anzi si identificavano in quella sorta di naturale identità di corpo, personaggio e narrazione che era proprio del grande spettacolo cinematografico di allora... e che sfociava in soluzioni di continuità e discontinuità con tutto il cinema che lo precedeva. E' ottima l'intuizione di "cantando sotto la pioggia" che si rifa a stilemi di certo cinema comico, di Buster Keaton attraverso la macchina e il corpo di Kelly... e come di tanti altri esempi... (etc etc potrei dilungarmi).
E' indicativa di questa mancanza proprio l'utilizzo della messa in scena per raccontare lo svolgimento dell'azione: non c'è nessun tipo di scatto visivo se non per una mera associazione di momenti narrativi eseguiti visivamente e in più questo sembra essere l'unico elemento progredente del film. La prima sequenza si ripete per tutto il film. Quindi anche se remotamente ci fosse del cinema nella sequenza di apertura, la sua ripetizione (che non pressuppone nessuna metafisica, nè alcun tipo di morale o scelta stilistica a differenza che so del cinema degli Straub, per fare dei nomi) ne annulla ogni valore sbattendo il film non solo su una mera esecuzione, ma anche ripetizione vuota.
Comunque ti ripeto... sarei molto contento se tu potessi illuminarci sul cinema che scaturisce da "Il diavolo veste Prada".
E' la terza volta che te lo chiedo, e non hai ancora voluto (o potuto eh?) rispondere.
Grazie!
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Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 25-10-2006 alle 03:30 ] |
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Ahsaas
Reg.: 18 Apr 2006 Messaggi: 779 Da: Parma - India (es)
| Inviato: 25-10-2006 10:37 |
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dopo leggo per bene
e per carità, niente personalismi. ho risposto in base alle tue (molto pseude)contro-argomentazioni. davanti a tali considerazioni avrei risposto così a te così come a tutti gli altri.
(e ora, scappo all'university)
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http://www.positifcinema.com/
[ Questo messaggio è stato modificato da: Ahsaas il 25-10-2006 alle 10:42 ] |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 25-10-2006 12:04 |
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No no, tranquillo. E' personalismo. Ma non è questo il problema, può anche starci, puoi pure mandarmi affanculo 1, 100, 1000 volte. Puoi anche ripetere all'inifinito tutto quello che più ti fa rabbia per le motivazioni che reputi giuste...
Non mi importa di nulla, se non fosse che ti dedichi più a cose inutili, che a rispondere all'unica richiesta che per tre volte ti ho fatto...
Ti ho chiesto solo una cosa: dimostra e convincimi...
Raccontami del cinema de Il diavolo veste Prada, parlami del film. Non partire da me, dai personalismi, parti dal film.
Non devi venire contro le mie idee, DEVI DIMOSTRARE le tue.
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Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 25-10-2006 alle 12:06 ] |
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Ahsaas
Reg.: 18 Apr 2006 Messaggi: 779 Da: Parma - India (es)
| Inviato: 25-10-2006 23:06 |
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ma il fatto è che io le mie idee le ho perfettamente esposte. il fatto è che la tua idea non la fa accettare per il tuo modo approcciativo (e qui torniamo al discorso nell'altro topic).
perchè reputi che io non parli di "cinema".
può anche darsi.
in quel caso, si vede che sto andando verso l'"acriticismo". concedimi questa libertà filica. si tratta pur sempre di idee che ruotano attorno ad un film (che sia messa-inscenica, sociologica, filosofica, o qualsivoglia).
ed è proprio qui che di nuovo ri-entra il discorso dell'altro topic: stai imponendo il tuo metodo approciativo. e non tutti, in un film, vedono solo la messa in scena o il processo di lavorazione (fatto di intenti o meno). e prima accetti questa molteplicità di approcci prima farai un favore al tuo intelletto. ciau.
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Ahsaas il 25-10-2006 alle 23:07 ] |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 26-10-2006 00:05 |
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Non sto dicendo che non sai parlare di cinema, sto dicendo che di questo film hai parlato delle sue implicazioni "vitaliste".
Io non sto imponendo il mio approccio se non a me stesso... e quando parlo de Il Diavolo veste prada in termini negativi non lo faccio solo perchè la sua regia è banalizzata, ma proprio perché l'implicazioni che queste hanno su tutto l'impianto filmico e quindi anche su tutte quelle idee che un film può veicolare non funziona, stride, evita di utilizzare il cinema per dire qualcosa... e il cinema non è regia... se c'è qualcuno che va ripetendolo da mesi a questa parte, questo sono proprio io. evidentemente ti sei fermato ai post di qualche decina di mesi fa...
Comunque visto che tu difendevi appassionatamente questo film, molto più di quanto io lo sto attaccando, mi chiedevo se potessi (mettiamola così!) passarmi il tuo entusiasmo e punto di vista convincente sul il cinema che viene messo in gioco in questo film.
E' una richiesta.
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Una minchia/sapida
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 26-10-2006 alle 00:08 ] |
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Marcos
Reg.: 10 Lug 2003 Messaggi: 3463 Da: Tarquinia (VT)
| Inviato: 26-10-2006 15:24 |
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A me ha ricordato un pò "Una donna in carriera", con Meryl Strep al posto di Sigourney Weaver e Anne Hataway al posto di Melanie Griffith. Carino, ma sa di già visto.
Marcos
P.S.: Streep e Tucci sono strepitosi e anche il cameo di Valentino è divertente.
_________________ Salve, sono Marcos. |
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GionUein
Reg.: 20 Mag 2003 Messaggi: 4779 Da: taranto (TA)
| Inviato: 28-10-2006 18:37 |
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Bah, ho letto ( superficialmente a dire il vero ) la diatriba tra Tristano e Ahsaas e mi è parsa piuttosto sterile.
Una dissertazione filologica sul DIAVOLO VESTE PRADA mi sembra alquanto inopportuna.
Nel senso che DVP è un buon film perchè basato su una buona sceneggiatura e sopratutto su un ottimo cast ( la "regia" ne è a completa disposizione ).
Per la serie : è davvero necessario un grande regista per fare un buon film?
Non scomoderei pertanto Capra ma mi pare che questo Frankel riesca a salvare pure i cavoli.
_________________ U N I T A C I N E F I L A |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 28-10-2006 20:23 |
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Brrr...
che orrore...
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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lumbreras
Reg.: 26 Feb 2006 Messaggi: 1400 | Inviato: 31-10-2006 14:23 |
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Il mio parere è che il diavolo veste prada è una commedia semplice,genuina e classica americana...A me ,nella sua semplicità ,è piaciuto davvero tanto..ha un cast eccezionale (la Streep è davvero divertentissima...è incredibile quando si mette gli occhiali da sole alla fine del film,prima di salire in macchina)e una buonissima sceneggiatura..Non è sicuramente la commediola insipida americana..questa è una commedia ricca di verve!
_________________ La differenza tra me e i surrealisti sta nel fatto che io sono un surrealista (S.Dalì) |
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denisuccia
Reg.: 14 Apr 2002 Messaggi: 16972 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 07-11-2006 23:04 |
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Perchè hanno voluto girare il secondo tempo?
_________________ L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi. |
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Marienbad
Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 07-11-2006 23:14 |
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Cazzo questo film è davvero brutto. Mi sono pentita da morire di essermi recata al cinema a vederlo (e farlo vedere al mio consorte).
Non ci perderei più di mezzo minuto a parlare di un film del genere, quindi non chiedetemi spiegazioni.
Brrrrrrrr
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 07-11-2006 23:15 |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 07-11-2006 23:16 |
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