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Marnie |
Alessandro
Reg.: 12 Nov 2002 Messaggi: 1274 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-01-2003 00:19 |
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quote: In data 2003-01-02 23:58, mallory scrive:
Forse Marnie è da considerarsi l'ultimo capolavoro di Hitchcock.
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Non posso essere d'accordo, per quanto ho detto sopra. Purtroppo, perchè "Marnie" è un capolavoro tanto quanto "Torn curtain" e "Frenzy" (escludiamo i "ludici" Topaz e Complotto di famiglia), anche se in modo diverso. I perfetti meccanismi hitchcockiani, per esempio in Vertigo e Torn curtain, nascondono solo meglio le manifestazioni inconscie di Hitchcock invece così palesi in Marnie.
Ma è un nascondere (come sempre, autoreferenziale, in Hitchcock) per fare venire voglia di vedere, perchè i meccanismi costruiti coscientemente sono altrettanto palesi, e sono tutt'altro che "impedimenti alla vista".
Somiglia ad una figura retorica molto diffusa nel linguaggio comune, e che ha molto di voyeuristico: la preterizione. (dal latino praeterire, “passare oltre”): figura retorica che consiste nel fingere di voler tacere ciò che in realtà si dice.
Dopo questo, Hitchcock ha pochi rivali tra i più grandi di sempre.
_________________ Io sono tutti. |
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McMurphy
Reg.: 27 Dic 2002 Messaggi: 7223 Da: Verano Brianza (MI)
| Inviato: 03-01-2003 00:20 |
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Mahh secondo me Tippi Hedren ha rovinato pure "gli uccelli".
Molto, ma molto meglio psycho, vertigo e
notorius (grant-bergman vincono a mani basse contro connery-hedren).
_________________ Lo stupido è insidiosissimo. L'imbecille lo riconosci subito, mentre lo stupido ragiona come te, salvo uno scarto infinitesimale. Il matto lo riconosci subito. E' uno stupido che non conosce i trucchi. Lo stupido la sua tesi sbilenca cerca di dimostrarla. |
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Alessandro
Reg.: 12 Nov 2002 Messaggi: 1274 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-01-2003 00:21 |
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Cioè, il dubbio che volevo porti è: potrebbero essere anche quei due espiatorii, come lo è senza dubbio Marnie?
_________________ Io sono tutti. |
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mallory
Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 03-01-2003 01:01 |
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Alessandro...
trovo che la tua attenta considerazione,sia meno simile all'approccio comunicativo preterizionale e più vicina alla espiazione Hitchcockiana in Marnie...
forse è il tuo simpatico modo di proporre le discussioni...
ma tua vuoi una risposta no?
solo questa..
e allora ti dico,no...
non credo ci sia nulla di preterizionale in Vertigo e Psyco,è eclatante nella stesura del film,tutto coincide perfettamente,tutto è sintomo di un attento incastro fra trama,indagine psichica e linguaggio filmico...sintomo che non ritroviamo in Marnie.
Mentre nei film appena nominati,il regista affronta il tutto con distaccata maestria,in Marnie si ritrova sdraiato sul lettino...
è evidente. |
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Alessandro
Reg.: 12 Nov 2002 Messaggi: 1274 Da: Milano (MI)
| Inviato: 03-01-2003 01:23 |
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quote: In data 2003-01-03 01:01, mallory scrive:
Alessandro...
trovo che la tua attenta considerazione,sia meno simile all'approccio comunicativo preterizionale e più vicina alla espiazione Hitchcockiana in Marnie...
forse è il tuo simpatico modo di proporre le discussioni...
ma tua vuoi una risposta no?
solo questa..
e allora ti dico,no...
non credo ci sia nulla di preterizionale in Vertigo e Psyco,è eclatante nella stesura del film,tutto coincide perfettamente,tutto è sintomo di un attento incastro fra trama,indagine psichica e linguaggio filmico...sintomo che non ritroviamo in Marnie.
Mentre nei film appena nominati,il regista affronta il tutto con distaccata maestria,in Marnie si ritrova sdraiato sul lettino...
è evidente.
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Capisco, ma ribadisco. In Marnie è seduto sul lettino, negli altri fa finta di non esserlo. Vuole solo sembrare distaccato.
Gli spunti simili sono moltissimi: a cominciare, ad esempio, dall'assenza della figura paterna sia in Psyco che in Marnie, e alla simile ingombrante presenza (che in Psyco è addirittura una assenza presente) della figura materna.
La preterizione, magari non voluta e calcolata da H., mi sembra adatta al proposito; perchè se così non fosse, allora mi verrebbe una voglia matta di considerare anche Marnie come un meccanismo perfetto precisamente calcolato per far cadere in tranello chi vuole vederlo come uno sfogo dell'Id di H.
_________________ Io sono tutti. |
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Rivole
Reg.: 02 Lug 2002 Messaggi: 729 Da: Londra (es)
| Inviato: 03-01-2003 01:43 |
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quote: In data 2003-01-03 01:01, mallory scrive:
Mentre nei film appena nominati,il regista affronta il tutto con distaccata maestria,in Marnie si ritrova sdraiato sul lettino...
è evidente.
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ma è davvero evidente? in quale punto Hitch smette di essere regista e si sdraia sul lettino? vuoi forse suggerire che Marnie è più o meno come un sogno o come una catena di libere associazioni che lo spettatore può interpretare? una specie di documento che parla dell'inconscio di Hitchcock, o in cui l'inconscio di Hitchcock parla? la tipica dichiarazione: "non l'ho mai saputo, l'ho sempre saputo"?
quindi quanto c'è di cosciente in Marnie? è più consistente la parte in cui Hitchcock è seduto sul lettino o quella in cui fa il regista? |
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 03-01-2003 06:05 |
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Vi offendete se vi dico invece che secondo me marnie è uno dei peggiori film di Hitchcock? l'ho trovato molto noioso e freddo. piatto. girato da un Hitch stanco e senza ispirazione. la stessa sceneggiatura mi è sembrata molto scadente. ma non sta qui davvero la grande delusione. anche se di delusione non si dovrebbe parlare... almeno quando si ha a che fare con Hitchcock. eppure questo film, come qualche altro suo film , non ha mordente. poche trovate registiche e sorprendeti. nulla di più che un film girato con la mano sinistra da un Hitchcock svogliato.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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MRSSTEELE
Reg.: 08 Nov 2002 Messaggi: 10730 Da: Venezia (VE)
| Inviato: 03-01-2003 08:45 |
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Bah tutti i gusti so gusti,comunque due cose sono certe, Sean era al massimo nel suo aspetto e come attore lo sapevate? Tippi Hedren è la mamma di Melanie Griffith Non c'è paragone vero??
_________________ Oggi è il mio ultimo giorno di vita. |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 03-01-2003 11:50 |
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Secondo me Marnie è un bel film e basta.
Ha un bellissimo incipit ma poi si dilunga troppo e si perde.
_________________ E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani. |
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mallory
Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 03-01-2003 15:00 |
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quote: In data 2003-01-03 01:43, Rivole scrive:
quote: In data 2003-01-03 01:01, mallory scrive:
Mentre nei film appena nominati,il regista affronta il tutto con distaccata maestria,in Marnie si ritrova sdraiato sul lettino...
è evidente.
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ma è davvero evidente? in quale punto Hitch smette di essere regista e si sdraia sul lettino? vuoi forse suggerire che Marnie è più o meno come un sogno o come una catena di libere associazioni che lo spettatore può interpretare? una specie di documento che parla dell'inconscio di Hitchcock, o in cui l'inconscio di Hitchcock parla? la tipica dichiarazione: "non l'ho mai saputo, l'ho sempre saputo"?
quindi quanto c'è di cosciente in Marnie? è più consistente la parte in cui Hitchcock è seduto sul lettino o quella in cui fa il regista?
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nessun suggerimento caro amico rivole...
quello che semplicemente voglio dire,è che in questo film Hitchcock si lascia andare alle sue ossessioni,il film stesso ne risente,per questo lo evidenzia...
Al contrario,in Vertigo o Psyco,trovo che sia stato capace di tenere a bada certe pulsioni concentrandosi molto di più sulla messa in scena.
D'altra parte non è un segreto che durante la lavorazione del film,il regista abbia subito diversi "rifiuti" dal'attrice Tippi Hedren,e che la sua ossessione nei confronti di lei lo abbia portato ad usare il film come mezzo terapeutico...
si potrebbe addirittura insinuare che il ruolo di Sean Connery,sia l'alter ego di Hitchcock... |
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 18-02-2007 19:40 |
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MARNIE di Alfred Hitchcock (Psicopatologia sessuale)
“Quando dormi sembra che tu stia peggio di quando sei sveglia
….Chi credi di essere, Freud?”
Travagliatissimo film di Hitchcock, girato subito dopo il successo de “Gli Uccelli” e portato avanti nonostante la rinuncia di Grace Kelly (che aveva fatto intendere un suo ritorno sulle scene subito castrato dal Principe Ranieri).
Film strano, a tratti morboso e decadente, teso a scandagliare in maniera maniacale la psicologia della protagonista, la psicopatica cleptomane Marnie Tippi Hedren. Stavolta Hitch sembra mettere in secondo piano la tensione e l’intreccio poliziesco per concentrarsi sulle fobie della camaleontica ladra (bruna bionda) e relegando le scene di suspance a due momenti: il pianosequenza durante la rapina in banca (bellissima l’inquadratura che riprende contemporaneamente la donna delle pulizie e Tippi che fa un altro tipo di ripulita) e il finale onirico alquanto violento e disturbante nella rappresentazione.
L’inizio sembra quasi un manifesto programmatico. Primo piano su una borsetta che ha una ripiegatura simile a una vagina. In effetti il disturbo di cleptomania ha le sue radici nei disturbi del comportamento sessuale ed è collegato alla frigidità della protagonista. Eppure già nel primo incontro a Baltimora con la madre, Marnie mostra la conflittualità irrisolta di questo rapporto: vengono criticati i suoi capelli biondi (simboli di volgarità), viene citata la Bibbia, si afferma “non abbiamo bisogno degli uomini”, ci si rinfaccia la anaffettività (“perché non mi hai mai amato?”), si è gelosi della presenza di una bambina bionda. E’ facile capire che sia la madre che la figlia hanno messo in moto il meccanismo della rimozione. Ma come si diceva in Magnolia:” tu puoi chiudere i conti con il tuo passato, ma il tuo passato non chiude i conti con te…”. Sean Connery è l’uomo cacciatore (con figura paterna ipertrofica e conflittuale) che sta cercando di intrappolare questo giaguaro femmina ferito dentro l’anima: ma si accorge di essere finito lui stesso dentro un universo costruito su menzogne e segreti, l’universo di una donna che dichiara di amare soltanto i cavalli e questa è una delle poche verità che le sentiamo pronunciare. Hitchcock ci fa parteggiare per questa poveretta soprattutto nella scena delle libere associazioni:l’inizio è ironico ma presto degenera nel panico e nel terrore (occhio-fissare, sesso-maschio femmina, morte marnie, rosso rosso rosso questo colore che non rappresenta solo un omicidio ma potrebbe simboleggiare proprio la perdita dela verginità). Marnie non vuole essere penetrata, non vuole essere ammaestrata, non vuole essere amata. Marnie si sente sporca e non basta tutta l’acqua del mondo a cancellare quella macchia purpurea sulla sua camicetta. Hithccock riesce a rendere magistralmente questa repulsione verso una fisicità che rimanda sempre a quel Peccato Originale. Da sottolineare la prova dei due attori principali, davvero all’altezza della situazione e la presenza della piccola Melanie Griffith. Nonostante la bontà complessiva, il film comunque soffre di molti squilibri e di qualche scivolone:il temporale che irrompe in casa e la distruzione degli oggetti personali della moglie di Sean Connery, la dilatazione del viaggio di nozze sul mare, certi sfondi smaccatamente falsi (quello con la nave a Baltimora), il finale consolatorio che sembra volere cancellare quello interlocutorio (ma azzeccattissimo) de “Gli Uccelli”.
Eppure è un film che trasmette forza senile, come un vecchio condottiero che non vuole mollare, senza un vero cattivo classico ma con i nemici del subcosciente pronti a guidare le nostre assurde cavalcate destinate a infrangersi alla prima siepe. Un film che sembra l’ultimo colpo di coda del grande Maestro (che appare comunque già stanco) prima di inabissarsi nella mediocrità delle opere seguenti.
Truffaut lo definì un “capolavoro malato”
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kubrickfan
Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 18-02-2007 20:44 |
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rivisto oggi su rete 4 ...stupendo ! |
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 18-02-2007 21:04 |
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Dimenticavo le solite stupende musiche di Bernard Herrmann. |
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Angelika
Reg.: 20 Feb 2007 Messaggi: 4 Da: miano (MI)
| Inviato: 20-02-2007 20:56 |
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Credo che sia uno dei film piu' belli in assoluto , un film che ti prende sul serio. |
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 21-02-2007 00:33 |
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Sean Connery è con l'"algida" Tippi nella sua lussuosa “casetta”. Lui le mostra un vaso antico (cinese? non ricordo), un pezzo unico di inestimabile valore, gelosamente custodito in una teca. La pioggia batte sulla grande vetrata che da sul giardino. Riprende il gioco della seduzione; lui è sul punto di baciarla.., quando un ramo d'albero si spezza per via del forte temporale e finisce nella stanza infrangendo vetrata, teca e vaso prezioso. Le labbra non si sono ancora unite, e l'attenzione dei due cade, ovviamente, sull'oggetto frantumato; entrambi attoniti fissando i cocci! Connery ha un attimo di esitazione..., senza tuttavia mollare la presa, lei ancora tra le sue braccia.., deve decidere, subito, se smadonnare e verificare i danni, oppure riprendere da dove aveva lasciato… ?!
Lo spettatore attende… sfidando inconsciamente il regista, e il regista lo spettatore..; nel giro di pochi attimi l'adrenalina si attesta sui massimi valori, la curiosità è più veloce del ragionamento: cosa farà il nostro eroe nel momento in cui quel giacciolo di donna è sul punto di cedere? Con (finta o autentica poco importa) aria blasè, lui opta per la seconda soluzione: la bacia!.., facendoCI la sua gran porca figura, da vero gentlemen anglosassone (disposto a scommettere che un "macho" latino avrebbe recitato l'elenco di tutti i santi del calendario... e si sarebbe messo a gemere sui cocci).
Su quell'attimo di "sospensione", con così poco.., il grande Hitchcock costruisce uno dei più intensi quanto brevi momenti di suspense della storia del cinema. E questo ha una sua "morale della favola".
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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