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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > The Orphanage di J. A. Bayona   
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Autore The Orphanage di J. A. Bayona
Topper

Reg.: 04 Giu 2004
Messaggi: 6779
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-11-2008 17:36  
quote:
In data 2008-11-17 17:30, AlZayd scrive:
Topper, con i trailer è facile toppare...



Lo sò Al, è per questo che ci andrò lo stesso, solo che ho visto talmente tanti film tutti brutti uguali che il terrore stavolta inizierà alla cassa mentre sborserò i sette euri e cinquanta per il biglietto!


_________________
Grazie a Dio sono ateo.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Topper il 17-11-2008 alle 17:37 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-11-2008 17:42  
quote:
In data 2008-11-17 17:36, Topper scrive:
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In data 2008-11-17 17:30, AlZayd scrive:
Topper, con i trailer è facile toppare...



Lo sò Al, è per questo che ci andrò lo stesso, solo che ho visto talmente tanti film tutti brutti uguali che il terrore stavolta inizierà alla cassa mentre sborserò i sette euri e cinquanta per il biglietto!


_________________
Grazie a Dio sono ateo.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Topper il 17-11-2008 alle 17:37 ]



Oggi in effetti è raro non rimpiangere il prezzo del biglietto, quindi non ti consiglio nè sconsiglio.., le nostre le abbiamo dette sul film però faresti bene a non leggere prima di averlo visto.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-11-2008 17:45  
quote:
In data 2008-11-17 16:33, AlZayd scrive:

Edit: Ma in fondo i limiti testuali, che secondo te inficiano l'immaginifico, le zuccherosità, ecc, non potrebbero essere le stesse che ritroviamo ne Il Nascondiglio di Avati che a te è piaciuto molto, e che io ho successivamente rivalutato per il girato classico, per le belle atmosfere, per alcuni momenti di ottimo horror, nonostante le numerose e risaptute inverosimiglianze o forzature tramiche, e l'interpretazione della Morante che seguito a trovare fuori parte, non con la "faccia giusta"?





Cazzo, giuro che avevo in mente di citarlo.
Comunque...certo, ovvio che non siamo qui per cambiare idea reciprocamente, ma per discutere. Fatto sta che, richiamando anche quel post in un'altra sezione del forum....che ha a che fare con gli errori nel giudizio di un film (se di "errori" si può parlare), beh, non escludo che comunque io possa anche cambiare idea.
Resta il fatto che quel successo (al botteghino) che attribuisci a The orphanage è grazie anche a gente come me, che nonostante il film ora come ora non mi abbia troppo entusiasmato....corro a rivederlo, eheheh.
No va beh, a parte gli scherzi...trovo giusto e condivisibile quello che scrivi. Ed interessante il richiamo agli autori sopagnoli che dici essere le vere muse ispiratrici di Bayona. Registi che io non conosco affatto, naturalmente, a parte Amenabar.
Ma se ho citato Dreyer e Wise non era affatto per porlo necessariamente in raffronto con questo film, bensì per continuare a sostare sotto la tettoia del genere, che protegge, ma pure adombra. Insomma...anche tu lo dici, e fin qui mi pare che siamo d'accordo tutti: questo è un film perfetto...nel suo genere. Ma di genere si tratta. Nulla di nuovo, di eclatante, di "rivoluzionario", appunto. Nonostante questo, trovo che altri autori del passato, con i quali questo regista non ha nulla a che spartire (purtroppo, però, aggiungerei) abbiano saputo - sempre nell'ambito dei generi (so che non ci piace questa parola....ma in questo caso non possiamo evitarla) - rendere vivide nello spettatore le stesse sensazioni, con linguaggi e cifre stilistiche estremamente rivoluzionarie, per la loro epoca.
Poi è chiaro..questo non può che portarci lontano da un'analisi lucida ed obiettiva, possibile solo focalizzando a pieno l'oggetto. Il film in sé...per quanto mi riguarda riesce a generare illusioni, emozioni, sensazioni. Ad essere sincero, come pochi altri riescono a fare.
Io ci piazzo Shyamalan, per esempio, fra quegli autori in grado di appiattire la capacità reattiva dello spettatore in una tale maniera. Film da pelle d'oca. Disturbanti, a loro modo.

Ma per quanto The oprhanage resti comunque indissolubilmente legato a The others (indipendentemente dalla distribuzione e dalla locandina), penso che Amenabar sia davvero quel regista capace di dare un senso vero alla morte. Il cinema è, fondamentalmente, capace di far vivere in eterno qualunque forma, figura, immagine.
Non per tirare in ballo nomi eclatanti o per fare citazioni pompose, ma non era Bazin che (per quel che ricordo) individuava nella pratica egizia della mummificazione (il preservare le apparenze carnali nella dura lotta contro il tempo) l'antenato delle arti figurative?
Ecco, penso che la filosofia di Amenabar sia davvero stupendamente poetica, cinematografica all'ennesima potenza, anche e soprattutto nella sua estetica dimessa, tenue eppure efficace: esistiamo anche quando non esistiamo (la bellissima inquadratura finale del suo film, con il trio Kidman più bambini che si dissolvono dietro la finestra della casa, che giace immutata ed imperturbabile mi pare molto eloquente).
L'estetica molto macabra e deformante di Bayona, invece, mi sembra che, per quanto impeccabile ed aprezzabilissima, sia ancora ferma alla mummificazione. Troppo disgusto, troppa sostanza decomposta, informe, per parlare dlla morte. Una contrapposizione che, almeno personalmente, non mi è piaciuta.
Specie se raffrontata con la parte conclusiva del film, in cui, per l'appunto, cambia tutto e l'antagonismo fra l'immagine linda e pulita della vita (o dell'al di là come esistenza alternativa) e quella della morte continua a porre una barriera che francamente non mi ha convinto.

Il macabro di questo film, anche se a livello effettivo non ci sono scene cruente, è proprio quello che a livello di subconscio, probabilmente, più mi ha disturbato.
Lo stesso effetto che mi fece Cimitero vivente di Mary Lambert.
Comunque lo rivedrò e, ripeto, può essere che ne apprezzerò anche gli aspetti che hai messo in luce.
Dopo tutto...non lo sto assolutamente buttando via. Sto solo palesando qualche piccola perplessità.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Topper

Reg.: 04 Giu 2004
Messaggi: 6779
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-11-2008 17:54  
quote:
In data 2008-11-17 17:42, AlZayd scrive:
Oggi in effetti è raro non rimpiangere il prezzo del biglietto


Ne discutevo proprio ieri con degli amici, alcuni dei quali per questo motivo si sono ridotti ad andare sempre meno al cinema durante l'anno.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-11-2008 17:55  
quote:
In data 2008-11-17 17:54, Topper scrive:
quote:
In data 2008-11-17 17:42, AlZayd scrive:
Oggi in effetti è raro non rimpiangere il prezzo del biglietto


Ne discutevo proprio ieri con degli amici, alcuni dei quali per questo motivo si sono ridotti ad andare sempre meno al cinema durante l'anno.



Pensa che io spendo tutti i giorni 4 euri. tranne al venerdì e nel week end.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-11-2008 17:27  
quote:
In data 2008-11-17 17:45, Richmondo scrive:
quote:
In data 2008-11-17 16:33, AlZayd scrive:

Edit: Ma in fondo i limiti testuali, che secondo te inficiano l'immaginifico, le zuccherosità, ecc, non potrebbero essere le stesse che ritroviamo ne Il Nascondiglio di Avati che a te è piaciuto molto, e che io ho successivamente rivalutato per il girato classico, per le belle atmosfere, per alcuni momenti di ottimo horror, nonostante le numerose e risaptute inverosimiglianze o forzature tramiche, e l'interpretazione della Morante che seguito a trovare fuori parte, non con la "faccia giusta"?





Cazzo, giuro che avevo in mente di citarlo.
Comunque...certo, ovvio che non siamo qui per cambiare idea reciprocamente, ma per discutere. Fatto sta che, richiamando anche quel post in un'altra sezione del forum....che ha a che fare con gli errori nel giudizio di un film (se di "errori" si può parlare), beh, non escludo che comunque io possa anche cambiare idea.
Resta il fatto che quel successo (al botteghino) che attribuisci a The orphanage è grazie anche a gente come me, che nonostante il film ora come ora non mi abbia troppo entusiasmato....corro a rivederlo, eheheh.
No va beh, a parte gli scherzi...trovo giusto e condivisibile quello che scrivi. Ed interessante il richiamo agli autori sopagnoli che dici essere le vere muse ispiratrici di Bayona. Registi che io non conosco affatto, naturalmente, a parte Amenabar.
Ma se ho citato Dreyer e Wise non era affatto per porlo necessariamente in raffronto con questo film, bensì per continuare a sostare sotto la tettoia del genere, che protegge, ma pure adombra. Insomma...anche tu lo dici, e fin qui mi pare che siamo d'accordo tutti: questo è un film perfetto...nel suo genere. Ma di genere si tratta. Nulla di nuovo, di eclatante, di "rivoluzionario", appunto. Nonostante questo, trovo che altri autori del passato, con i quali questo regista non ha nulla a che spartire (purtroppo, però, aggiungerei) abbiano saputo - sempre nell'ambito dei generi (so che non ci piace questa parola....ma in questo caso non possiamo evitarla) - rendere vivide nello spettatore le stesse sensazioni, con linguaggi e cifre stilistiche estremamente rivoluzionarie, per la loro epoca.
Poi è chiaro..questo non può che portarci lontano da un'analisi lucida ed obiettiva, possibile solo focalizzando a pieno l'oggetto. Il film in sé...per quanto mi riguarda riesce a generare illusioni, emozioni, sensazioni. Ad essere sincero, come pochi altri riescono a fare.
Io ci piazzo Shyamalan, per esempio, fra quegli autori in grado di appiattire la capacità reattiva dello spettatore in una tale maniera. Film da pelle d'oca. Disturbanti, a loro modo.

Ma per quanto The oprhanage resti comunque indissolubilmente legato a The others (indipendentemente dalla distribuzione e dalla locandina), penso che Amenabar sia davvero quel regista capace di dare un senso vero alla morte. Il cinema è, fondamentalmente, capace di far vivere in eterno qualunque forma, figura, immagine.
Non per tirare in ballo nomi eclatanti o per fare citazioni pompose, ma non era Bazin che (per quel che ricordo) individuava nella pratica egizia della mummificazione (il preservare le apparenze carnali nella dura lotta contro il tempo) l'antenato delle arti figurative?
Ecco, penso che la filosofia di Amenabar sia davvero stupendamente poetica, cinematografica all'ennesima potenza, anche e soprattutto nella sua estetica dimessa, tenue eppure efficace: esistiamo anche quando non esistiamo (la bellissima inquadratura finale del suo film, con il trio Kidman più bambini che si dissolvono dietro la finestra della casa, che giace immutata ed imperturbabile mi pare molto eloquente).
L'estetica molto macabra e deformante di Bayona, invece, mi sembra che, per quanto impeccabile ed aprezzabilissima, sia ancora ferma alla mummificazione. Troppo disgusto, troppa sostanza decomposta, informe, per parlare dlla morte. Una contrapposizione che, almeno personalmente, non mi è piaciuta.
Specie se raffrontata con la parte conclusiva del film, in cui, per l'appunto, cambia tutto e l'antagonismo fra l'immagine linda e pulita della vita (o dell'al di là come esistenza alternativa) e quella della morte continua a porre una barriera che francamente non mi ha convinto.

Il macabro di questo film, anche se a livello effettivo non ci sono scene cruente, è proprio quello che a livello di subconscio, probabilmente, più mi ha disturbato.
Lo stesso effetto che mi fece Cimitero vivente di Mary Lambert.
Comunque lo rivedrò e, ripeto, può essere che ne apprezzerò anche gli aspetti che hai messo in luce.
Dopo tutto...non lo sto assolutamente buttando via. Sto solo palesando qualche piccola perplessità.




Non ho parlato di cinema eclatante, rivoluzionario, innovativo, ma di un buon film di genere, ben aldisopra della media che propina l'industria più ricca, agguerrita e coccolata... Wampir di Dreyer non è un film di genere, neanche come semplice definizione, è un film "filosofico", come lo è La Iena di Wise, anche perchè ai tempi queste classificazioni rigide non erano per fortuna ancora così fortemete in uso... Magari scopriamo che nessun film è di genere,o drammatico, o di fantascienza...
Non ho fatto confronti diretti con altro cinema classico o moderno più rivoluzionario, ecc, che non sia un cinema effettivamente vicino al film di Bayona. Quindi, quantunque possa apparire utile in assoluto parlare anche d'altro, rischiamo di perdere il sentiero e di ritrovarci nel bosco a raccogliere more... che pure bene va, però... non è pertinente, sicuramente non urgente, e per le more bisogna attende la prossima estate. Poi è chiaro potremmo parlare di tutto, io ho fatto cenno a Suspense, d'impronta classica ma intimanete rivoluzionario (per stile ed originalità della storia, anche se tratta da Miller), e potrei citare anche Gli Invasati, sempre di Wise, non di meno germinale, e, a proposito di The Others (ripeto, c'è una correlazione con The Orphanage, ma anche The Others, buonissimo film ma preferisco gli altri di Amenaber, paga il dazio a tanti altri film precedenti), potremmo chiamare in causa una o più scene "oniriche" de il Fascino discreto e del Fantasma della libertà di Bunuel.., e allora dai, buttiamoci a capofitto!

Più semplicemente, cerchiamo di capire se sto benedetto film, con tutti i suoi rimandi cinefili che nessuno nega, sia di per se cinematograficamente valido o meno, se lo stile funziona, se la vicenda regge o non regge, se contiene, nonostante sia risaputa, qualche motivo di interesse, qualche piccolo "passaggio segreto" lungo il conosciuto sentiero, un detour mentale in grado di condurci nella radura con la "casetta" incantata... orrida o di cioccolata.., che si sia buoni o cattivi, poco importa.

Per l'ultima che hai detto, ma come, avevi parlato di seconda parte di merda!?!?!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 19-11-2008 09:26  
quote:
In data 2008-11-18 17:27, AlZayd scrive:

Più semplicemente, cerchiamo di capire se sto benedetto film, con tutti i suoi rimandi cinefili che nessuno nega, sia di per se cinematograficamente valido o meno, se lo stile funziona, se la vicenda regge o non regge, se contiene, nonostante sia risaputa, qualche motivo di interesse, qualche piccolo "passaggio segreto" lungo il conosciuto sentiero, un detour mentale in grado di condurci nella radura con la "casetta" incantata... orrida o di cioccolata.., che si sia buoni o cattivi, poco importa.

Per l'ultima che hai detto, ma come, avevi parlato di seconda parte di merda!?!?!




Messa in questi termini, non ho mai potuto negare che, pur ribadendo che nulla di nuovo ci sia sotto il sole, questo film funzioni alla perfezione. Come pochi altri, ho anche detto.
Ciò che più mi ha urtato è stato effettivamente che la casetta era molto orrida inizialmente, ma ha finito per cioccolatizzarsi un po' troppo.
Comunque, riptrendiamo il discorso alla seconda visione.



PS: beh ma....quando io dico "di merda", o giudico frettolosamente (e, specie per questo film, un giorno non bastava), oppure è comunque una provocazione, insomma, una voluta esagerazione. fatta eccezione per pochi film, difficile che io getti tutto nel cestino. Anzi, spesso vedo il cinema anche dove non ce n'è, eheh.
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Topper

Reg.: 04 Giu 2004
Messaggi: 6779
Da: Roma (RM)
Inviato: 19-11-2008 10:53  
Sono rimasto piacevolmente soddisfatto e sorpreso.
Come dice il mio esimio predecessore "nulla di nuovo sotto il sole".
Praticamente sembravano spezzoni di pellicole che avevo già visto messe insieme a formare un unico film.
Il risultato però è più che soddisfacente.
A fare giudizi più tecnici ci siete voi, io mi limito a descrivere le sensazioni che mi ha trasmesso. Ebbene, sono andato per vedere un film horror e finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscito a vedere quello per cui avevo pagato il biglietto.
Forse perchè ero partito un po' prevenuto, non lo sò, ma alla fine ha reso per quello che doveva rendere.
Sono contento.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-11-2008 16:30  
Partito pure prevenuto ma rimasto soddistatto, senza smadonnamenti.., mi sembra ti sia andata di lusso!
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-11-2008 16:36  
quote:
In data 2008-11-19 09:26, Richmondo scrive:
Ciò che più mi ha urtato è stato effettivamente che la casetta era molto orrida inizialmente, ma ha finito per cioccolatizzarsi un po' troppo.
Comunque, riptrendiamo il discorso alla seconda visione.






POSSIBILI SPOILER!

Beh.., ma è un lieto fine (se così si può definire), patetico, in fondo triste, melanconico, pur senpre "mortuario", commovente se vogliamo ma non zuccheroso...
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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 19-11-2008 16:51  
quote:
In data 2008-11-19 10:53, Topper scrive:
Ebbene, sono andato per vedere un film horror e finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscito a vedere quello per cui avevo pagato il biglietto.



Anche se io in effetti fatico un po' a considerarlo un horror (al di là del fatto che tecnicamente possa esserlo o meno). E comunque si, è piaciuto abbastanza anche a me.

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non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio.


[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 22-10-2009 alle 21:58 ]

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Marcos

Reg.: 10 Lug 2003
Messaggi: 3463
Da: Tarquinia (VT)
Inviato: 19-11-2008 19:21  
E' un horror psicologico, un buon horror psicologico!

Marcos
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Salve, sono Marcos.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-11-2008 20:16  
Che poi horror è una definizione molto generica, forse arbitraria, non sta scritto da nessuna parte, in realtà è una gost story con momenti orrorifici e suggestioni favolistiche. Insomma è una mescolanza di genere, un film "fantastico".
_________________
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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 19-11-2008 20:43  
quote:
In data 2008-11-19 20:16, AlZayd scrive:
Che poi horror è una definizione molto generica, forse arbitraria, non sta scritto da nessuna parte, in realtà è una gost story con momenti orrorifici e suggestioni favolistiche. Insomma è una mescolanza di genere, un film "fantastico".




E a ben vedere il cambio di stile di cui parlavate, soprattutto nel racconto, è dovuto proprio ai suoi legami inseparabili con il mondo delle fiabe, che quasi sempre partono aggressive, violente, dure, intolleranti...per terminare nella tenerezza, nella dolcezza e nell'amenità più completa. Accadeva con Biancaneve e i sette nani, non vedo perché non debba succedere con questo. Finché non l'avrò rivisto non esprimerò ulteriori giudizi, ma questo aspetto, che molto apparteneva anche a The others (ci rifaccio, lo so, eheheh), in realtà può essere, se non un pregio, quanto meno un'attnuante. Rimane ancora, però, nonostante stia riflettendo con tutto il tempo che mi sono preso, quel senso di straniamento, di rottura dfinitiva fra i due momenti, le due fasi principali del film, che crea un conflitto fra il macabro, o il distorto ed "buono" , o il bello(il "lindo", per dirla alla spagnola), che mi lascia sempre, tant'è, un po' così.
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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 19-11-2008 21:01  
Al di là del suo eventuale legame con la fiaba, non riesco a considerarlo un horror perché l'elemento soprannaturale a ben vedere rappresenta una sorta di "rinforzo" alla drammaticità dell'opera. E' un film drammatico e poetico (a prescindere dal fatto che la poesia in questione possa piacere o meno), ma secondo me non horror. Nel senso che il contenuto avrebbe anche potuto fare a meno dell'elemento soprannaturale. L'ha usato comunque per una sua evidentemente precisa scelta, ma in questo caso l'horror non è neppure lontanamente il senso del film. L'unica scena vagamente horror è l'apparizione del bambino/mostro che chiude la tizia nel bagno, ma al di là di questo non ci ho visto nulla di orrorifico. Ciò nonostante il film mi ha riportato alla mente un'altra ottima pellicola, sempre spagnola, che è "Fragile".

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 19-11-2008 alle 21:03 ]

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