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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > "E venne il giorno" di M. Night Shyalaman   
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Autore "E venne il giorno" di M. Night Shyalaman
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-06-2008 20:04  
quote:
In data 2008-06-15 16:06, Nietzsche scrive:
quote:
In data 2008-06-15 15:55, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2008-06-15 12:27, Nietzsche scrive:
e quindi non ha rischiato nulla.

veramente a me sembra il suo film più rischioso.



definisci "rischioso" .


un qualsiasi dizionario può farlo al posto mio.
comunque, tutto è ad alto rischio di incomprensione, o meglio, di non comprensione. a partire dalla recitazione degli attori, che infatti ha scatenato le risa di molti, in sala.
ogni singolo elemento ha un suo valore e una sua motivazione, in questo come del resto negli altri film di shyamalan. in the happening la parola, e con essa il pensiero, non tengono il passo dell'immagine, ed è per questo che la gente si immobilizza, mentre uno (il soggetto del - momentaneo - punto di vista) parla cercando di capire che succede; ed è fondamentalmente per questo che i personaggi sembrano tutti scemi.
è rischioso perché i diversi punti di vista attrraversati rischiano di convincere lo spettatore disattento (una curiosità: quanti di voi hanno visto un film in cui le piante emettono una tossina che spinge gli esseri umani fino a uccidersi?), portandolo a credere a ciò che shyamalan mette in ridicolo perché come i suoi ridicoli personaggi ha bisogno di spiegazioni, modelli statistici e percentuali. mentre il nocciolo della questione, che è poi abbastanza semplice da cogliere, è che l'unica spiegazione viene fuori quando finalmente gli uomini la smettono di sparare minchiate.
"che colore era l'amore?"
"non me lo ricordo".
è rischioso perché shyamalan si è preso le sue responsabilità facendo il film che voleva fare, come lo voleva fare.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-06-2008 20:08  
quote:
In data 2008-06-16 20:02, gatsby scrive:
In più momenti i dialoghi e la direzione degli attori lascia un bel po' a desiderare.


ecco appunto, come dicevo.


oh gats ma quest'intervista dov'è?
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 16-06-2008 20:20  
ancora non la posso pubblicare, potrebbe uscire su un numero di Kult sui registi più importanti di inizio secolo, ma è ancora da decidere. Per la promozione del film in Italia sono venuti sia lui che Wahlberg, io avevo commissionato l'attore, ma quando fai uno devi fare anche l'altro e così l'intervista al regista ce l'ho in standby.Però su Gioia di questa settimana o della passata, ci dovrebbe essere grosso modo la stessa, visto che l'intervista l'abbiamo fatta in due.

La cosa più interssante che gli ho chiesto, o meglio, che mi ha detto, è che in Signs lui non voleva assolutamente far vedere gli alieni, voleva che fossero invisibili, uguali alla carta da parati dello sfondo. Fu una forzatura della produzione. Questo per avvolorare, se mai ce ne fosse il bisogno, che Signs è un film sull'uomo e non sull'arrivo degli alieni (purtroppo in motli non lo capiscono).

Un'altra domanda che ho posto è sul generale pessimismo che regna nel cinema contemporaneo americano anche blockbusters (è una tendenza su cui davvero sarebbe bello scrivere un piccolo saggio) e lui mi ha detto:
(SPOLIER) Io sono un ottimista, non fossi stato ottimista i due protagonisti non sarebbero toranti assieme.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-06-2008 20:24  
eh ma infatti sì. sia per l'alieno che per l'ottimismo
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Nietzsche

Reg.: 03 Ago 2007
Messaggi: 2264
Da: smaramaust (BZ)
Inviato: 16-06-2008 20:45  
quote:
In data 2008-06-16 20:24, sandrix81 scrive:
eh ma infatti sì. sia per l'alieno che per l'ottimismo



CONTIENE SPOILER
mi aggiungo ai SI convinti sia per gli alieni che per l ottimismo. in particolare, ho rivisto signs l altro giorno e ho pensato: questo film è un capolavoro, ma lo sarebbe stato ancor di più con l invisibilità degli alieni. la cosa proabilmente migliore di the happening sta nell invisibilità del male, e nella sua inspiegabilità.

sandri, mi è piaciuto molto ciò che hai scritto del film e la tua interpretazione dei dialoghi e delle recitazioni.
quindi verrebbe da chiedere, non è un caso che shy abbia preso walhberg e la sua incapacità attoriale come protagonista del film?
più ci ripenso più trovo cmq scene molto forti e soprattutto più coerenza nell insieme.
è forse uno dei film più complessi di shy, dovrei dire il più complesso? la sua difficile comprensione ad un primo sguardo deriva proprio dalla sua complessità e profondità.
ogni film di shy parla di qualcosa di profondo, nel modo migliore in cui lo si possa fare. wittgenstein diceva che bisogna tacere su ciò di cui non si può parlare. e i temi trattati da shy emergono sempre senza forzature, senza battute melodrammatiche, senza quasi dialoghi (bellissimi in tal senso i dialoghi fra i due innamorati in the village). questo ultimo film parla della paura, non quella della tossina, della morte o dl terrorismo, ma quella più profonda in noi stessi e nei rapporti umani (vedere come attacca la tossina letale, gruppi sempre più piccoli fin ad arrivare al singolo uomo, solo di fronte alle proprie paure). eppure l ottimismo di shy emerge prepotentemente salvando i due protagonisti, anche se, vista la scena finale, resta un pò un sapore agrodolce su tutta la sua visione e la vicenda narrata. in sostanza a me questo sembra il suo film meno ottimista e più cinico di tutti.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-06-2008 20:52  
il film nasce, lo dichiara lo stesso shyamalan, dall'osservazione di quello che succede nel mondo: inondazioni, terremoti, uragani, e quant'altro. ma shyamalan con The happening non dice "guardate che la natura prima o poi ci fa un mazzo tanto". lui invece dice "guardate che noi facciamo parte della natura, e funzioniamo come tutte le sue creature; se continuiamo così, finiremo con l'autodistruggerci".
fondamentalmente si può dire che questa benedetta "tossina" sia prodotta ed emanata dall'uomo, non dalle piante.
l'ottimismo non sta nel fatto che si salvano whalberg e la deschanel; sta nel fatto che ci si può salvare, nel fatto che si può tornare a vedere i colori giusti nell'anello.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 16-06-2008 20:57  
non è un caso se l'elemento figurativo su cui è fondato il film sia il suicidio.
Peccato però che questo "contenuto" una volta svelato con le sue analogie e significato, non vena affatto affrontato nell'ultima mezz'ora, che è piuttosto floscia, al di là delle belle inquadrature di Shylaman.
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Nietzsche

Reg.: 03 Ago 2007
Messaggi: 2264
Da: smaramaust (BZ)
Inviato: 16-06-2008 21:01  
quote:
In data 2008-06-16 20:52, sandrix81 scrive:
il film nasce, lo dichiara lo stesso shyamalan, dall'osservazione di quello che succede nel mondo: inondazioni, terremoti, uragani, e quant'altro. ma shyamalan con The happening non dice "guardate che la natura prima o poi ci fa un mazzo tanto". lui invece dice "guardate che noi facciamo parte della natura, e funzioniamo come tutte le sue creature; se continuiamo così, finiremo con l'autodistruggerci".
fondamentalmente si può dire che questa benedetta "tossina" sia prodotta ed emanata dall'uomo, non dalle piante.
l'ottimismo non sta nel fatto che si salvano whalberg e la deschanel; sta nel fatto che ci si può salvare, nel fatto che si può tornare a vedere i colori giusti nell'anello.



eeeh ci si può salvare....si e no, se vedi come finisce il film...non è che lasci molti presagi positivi...cioè sicuramente non è un happy ending..
io son sempre dell idea che i suoi film parlino prima di tutto dell uomo, e poi di quello che lo circonda (dio, la natura, la società, la politica etc) e in questo in particolare vedo proprio l accento posto sulla paura dell uomo, un sentimento terribile che arriva a schiacciarlo, anzi è l uomo stesso a suicidarsi (vedi tossina) nelle sue paure. in questo senso come dici tu la tossina è prodotta dall uomo e dalla sua viltà, dall incapacità di vivere coraggiosamente e di prendersi responsabilità.
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 16-06-2008 21:24  
quote:
In data 2008-06-16 20:20, gatsby scrive:


La cosa più interssante che gli ho chiesto, o meglio, che mi ha detto, è che in Signs lui non voleva assolutamente far vedere gli alieni, voleva che fossero invisibili, uguali alla carta da parati dello sfondo. Fu una forzatura della produzione. Questo per avvolorare, se mai ce ne fosse il bisogno, che Signs è un film sull'uomo e non sull'arrivo degli alieni (purtroppo in motli non lo capiscono).




Cazzo, io questo lo dico da quando è uscito il film. Ricordo che ne parlammo io e Ilaria78 per ore, su un topic di tutto cinema. Ho provato a cercarlo, purtroppo e sparito.

Comunque ne ero certa che lui non avrebbe mai voluto mostrare gli alieni, quella scelta stona completamente con l'estetica della narrazione.

Ti amo Shyamalan. E ti odio Ghezzbi.

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 16-06-2008 23:16  
quote:
In data 2008-06-16 20:20, gatsby scrive:
Questo per avvolorare, se mai ce ne fosse il bisogno, che Signs è un film sull'uomo e non sull'arrivo degli alieni (purtroppo in motli non lo capiscono).


Dai più questo non viene capito anche per la pessima pubblicità che i film di Shyamalan godono, almeno in Italia. In un modo o nell'altro il trailer riesce sempre a fuorviare lo spettatore, illudendolo e indirizzandolo verso un determinato genere, quando in realtà la pellicola affronta tematiche molto più complesse se non totalmente differenti. E pure questo The happening non è da meno.

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 16-06-2008 23:45  
quote:
In data 2008-06-16 23:16, Chenoa scrive:
per la pessima pubblicità che i film di Shyamalan godono, almeno in Italia. In un modo o nell'altro il trailer riesce sempre a fuorviare lo spettatore



Ma invece il rapporto che intercorre fra i suoi trailer e i suoi film è una delle cose più fighe. E' come vedere due diverse pellicole. In pratica il trailer pone le fondamenta per una successiva chiave di lettura più ampia. Io li trovo assolutamente geniali rispetto alla media dei trailers in circolazione.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 17-06-2008 alle 01:11 ]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-06-2008 10:10  
quote:
In data 2008-06-16 23:45, Deeproad scrive:
quote:
In data 2008-06-16 23:16, Chenoa scrive:
per la pessima pubblicità che i film di Shyamalan godono, almeno in Italia. In un modo o nell'altro il trailer riesce sempre a fuorviare lo spettatore



Ma invece il rapporto che intercorre fra i suoi trailer e i suoi film è una delle cose più fighe. E' come vedere due diverse pellicole. In pratica il trailer pone le fondamenta per una successiva chiave di lettura più ampia. Io li trovo assolutamente geniali rispetto alla media dei trailers in circolazione.




Quoto dibbrutto. E' come se il trailer ti fornisse un assaggio commerciale di quello che poi invece è un viaggio in profondità incredibilmente avvolgente. E' una sensazione che mi piace molto anche perchè i due livelli, quello di presentazione del film e quello di autorappresentazione del film, non entrano in conflitto ma accontentano le diverse richieste dell'occhio in due momenti differenti di fruizione senza tradire il film. E pochissime operazioni di questo tipo ci riescono.
Diciamo anche che con Shyamalan funziona perchè è lui stesso che, all'interno del film, vende sè stesso ogni secondo prima della rivelazione (anche quella più sommessa) con una pubblicità strabiliante. Ed è esattamente questo meccanismo che ti permette, alla fine, di capire il suo discorso filmico. Quindi sì, con Shyamalan è più facile fare questo tipo di gioco con il trailer, perchè il film ha una struttura che lo permette, basta tagliare al punto giusto.

Comunque cazzi!

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
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Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 17-06-2008 10:56  
Sì, ma quello a cui mi riferivo io era la visione distorta che la maggior parte dei suoi detrattori ha nei confronti dei suoi film proprio a causa del trailer. Per fare un esempio proprio su Signs, la maggior parte della gente che conosco e che l'ha visto fa sempre e solo riferimento agli alieni, al fatto che non spaventano, che fanno ridere, che non si vede nulla... insomma lo spettatore medio critica esclusivamente l'incoerenza tra quanto visto nel trailer appunto e quanto effettivamente raccontato nel film. E' probabilmente una cosa voluta e geniale per un amante del regista, ma deludente per lo spettatore medio che va al cinema ispirato dalla pubblicità.

Non so se mi spiego. Certo, è una visione limitata di Shyamalan, ma per quanto concerne la mia esperienza è anche la più diffusa e probabilmente una delle cause maggiori dei suoi flop. Secondo me insomma i suoi film sono incomprensibili per la maggior parte della gente.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Chenoa il 17-06-2008 alle 10:56 ]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-06-2008 11:02  
Sì insomma, cazzi loro. E anche, sono felice.
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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 17-06-2008 12:28  
quote:
In data 2008-06-16 23:45, Deeproad scrive:
Ma invece il rapporto che intercorre fra i suoi trailer e i suoi film è una delle cose più fighe. E' come vedere due diverse pellicole. In pratica il trailer pone le fondamenta per una successiva chiave di lettura più ampia. Io li trovo assolutamente geniali rispetto alla media dei trailers in circolazione.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Deeproad il 17-06-2008 alle 01:11 ]


Ah perché i trailer sono opera dei registi?? E io che pensavo fossero dei tagliacopiaincolla fatti dalle case di produzione. Di solito sono tutti talmente brutti che ho sempre dubitato fossero di paternità registica...
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