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Autore L'amico di Famiglia- Gli uomini soli di Sorrentino
Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 11-11-2006 13:09  
Amarcord 2!!! Eccome, quelle dissenterie improvvise che fanno perdere il potere sovrano alle regine..
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 11-11-2006 13:20  
quote:
In data 2006-11-11 13:09, Cronenberg scrive:
Amarcord 2!!! Eccome, quelle dissenterie improvvise che fanno perdere il potere sovrano alle regine..





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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 12-11-2006 21:17  
mi sembra che la sceneggiatura sia davvero pessima in questo film,un passo indietro rispetto alle prime due opere.laura chiatti si salva perchè è di una bellezza stratosferica,peccato bentivoglio.
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"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 15-11-2006 23:05  
Ed eccomi alla seconda "esperienza" nella visione del cinema di Paolo Sorrentino: risultato positivo (ovviamente sempre secondo il mio parere) Completamente diverso il personaggio del protagonista da quello di Servillo nelle conseguenze del'amore, ma riconoscibile nello stile di Sorrentino. Questo usuraio che snocciola frasi di effetto e "profondo" significato, lette nel Reader's (Digest) come dice lui, esemplare cattivo, è recitato magistralmente da Giacomo Rizzo, per non parlare del personaggio di Bentivoglio. Umorismo talvolta equasi grottesco Ottima la fotografia.
Mi manca da vedere il primo film, peccato che non abbia potuto vederlo sul grande schermo

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 16-11-2006 01:38  
quote:
In data 2006-11-15 23:05, ines49 scrive:
completamente diverso il personaggio del protagonista da quello di Servillo nelle conseguenze del'amore,



anche questo paga però le conseguenze "dell'amore"
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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rob92853

Reg.: 29 Set 2004
Messaggi: 12
Da: Torino (TO)
Inviato: 14-12-2006 15:14  
Innanzitutto, ciao a tutti, perchè è il primo post che scrivo ed è la prima volta che scrivo in un forum.
La voglia di parlare di cinema è irrefrenabile dopo film come questi.sopratutto se come me hai la sfiga di vederli con persone con cui non vale la pena discutere di certe cose.

Film Metafisico!
Sorrentino, come Garrone( miglior regista italiano) e l'ultimo Bellocchio, ci regala grande cinema.

Quel cinema incarnato dal nano del Linch di "Lost Highways".

Il cinema che vede ciò che la gente normale non vede o non vuol vedere.

Immagini che sono forma e pensiero. La camera che scruta e inchioda la realtà catturando i particolari "significanti". Grande cinema e grande colonna sonora che si fonde perfettamente con la fotografia insieme futurista, rinascimentale e barocca all'occorrenza.

Scena cult quella delle prostitute nella vasca con sottofondo sonoro degli LCD soundsystem. La band più cool del pianeta.Imperdibile.

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Bada, non dire mai a nessuno che non è libero perchè quello si darà un gran da fare ad uccidere e a massacrare per dimostrarti che lo è.....
Easy Rider

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 14-12-2006 15:38  
quote:
In data 2006-12-14 15:14, rob92853 scrive:
Sorrentino, come Garrone( miglior regista italiano) e l'ultimo Bellocchio, ci regala grande cinema.




La migliore triade registica italiana.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Refolo

Reg.: 10 Gen 2007
Messaggi: 13
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-01-2007 14:52  
La scena in cui Geremia, sdraiato sulla Bionda cerca di farsela e riesce invece solo a farle cadere addosso un paio di fette di patate del suo complicato copricapo anti-mal-di-testa è formidabile.

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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 20-08-2007 19:38  
Sentiero narrativo modesto (storia di cronaca provinciale con ricatti sessuali), talvolta irrisolto (il ruolo della ragazza nella macchinazione, l’innamoramento della stessa, il ritrovamento –improbabile- dei truffatori), talvolta eccessivo (le sottotrame del padre dell’usuraio, del gay, del padre della ragazza).
Ben delineato il personaggio principale anche se la caratterizzazione, alla fine, “si mangia” letteralmente il film, tanto è forte e continuamente arricchita di sfaccettature: Geremia è filosofo, imprenditore, erotomane, assassino potenziale, episodicamente filantropo, legato a tradizioni ancestrali e matriarcali, in competizione con un padre remoto…
Ottima l’interpretazione del protagonista e qualche dubbio sulle scelte registiche. In parte queste sono funzionali a rendere un contesto onirico, surreale (la passeggiata intorno al complesso ecclesiastico, la suora seppellita, i centurioni, la rivelazione di un “universo country” che sembrava limitato al personaggio di Bentivoglio e invece appare dilagante, inarrestabile, il simbolo di uno spaesamento globalizzato), ma altre volte dipingono quadretti inutilmente estetizzanti (la camera con inclinazione a 90° poco significativa) o danno metafore fruste (il sonno sui due versanti dell’albero, la chiusa finale sulla spiaggia deserta alla ricerca di monetine) o fotografie patinate (l’amico sull’albero, le pallavoliste).
La scrittura è balzana: c’è troppa disperazione e insieme troppe gag (alcune anche ottime: lo scambio delle postazioni di pesca, la spallina scucita, l’incontro con i centurioni), che non si fondono insieme in un significato complessivo. Simpatico il discorso metafilmico sulla rarefazione odierna delle produzioni italiane insieme al ricordo persistente del grande cinema del passato (Fellini).
Un film gradevole, in ogni caso, che avrebbe forse sfiorato la perfezione se, allo spostamento su temi più leggeri di quelli dei due eccellenti film precedenti, Sorrentino avesse accompagnato una maggiore lievità sul piano formale.



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"Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?"

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