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Autore La pianista
DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 09-05-2003 13:00  
Stamane, entrando nel forum mi sono imbattuto in due topic uno riguardante la violenza, l’altro il sesso…mmm…ieri notte ho visto “la pianista”, non era mia intenzione scrivere qualcosa, ma quei topic mi hanno stimolato, tra l’altro non ho trovato nulla al riguardo in archivio, per cui due o tre parole in merito.
Michael Haneke è un regista austriaco, ma sicuramente francese per indole. Il suo modo di trattare le immagini e la “pulizia” nel presentare la storia, ricordano molto i lavori di alcuni suoi colleghi d’oltralpe.
Personalmente inizio a giudicare un film dai titoli di testa…e quelli de “la pianista” danno già un’indicazione ben precisa di ciò che ci apprestiamo a vedere. Schermo nero, titoli bianchi, caratteri comuni e decisamente piccoli, assoluta assenza di musica. Nichilismo? Minimalismo?
Più semplicemente realtà, interiorità.
L’iperrealismo di questo film è disturbante, pesante, oppressivo, perché mostra qualcosa di reale, senza fronzoli, senza maquillage.
La storia è lineare, aldilà dell’apparente ambiguità, una “normale” storia d’amore.
La macchina da presa ci violenta con delle interminabili inquadrature fisse, con personaggi quasi costantemente immobili…delineando un’atmosfera pacata, a tratti serena, per poi deflagrare lo schermo con delle immagini (non censurate) di film porno trasformando lo spettatore in una sorta di “voyeur” mediatico e la sala cinematografica (o il divano di casa) in un peep-show. Le scene di sesso sono spogliate dalla benché minima velleità erotica (nelle due ore di film non si vede un nudo), niente sensualità, ma per quanto assurdo possa apparire solo amore…e non quello da film.
Il personaggio di Erika (la pianista interpretata magistralmente da Isabelle Huppert) può, da una superficiale analisi, apparire come una donna dura, resa arida da una madre oppressiva (una grande sempre grande Annie Girardot) e da una carriera piuttosto deludente, ma questo è solo lo strato superficiale della complessa personalità della donna. Pazzia? Nevrosi? Psicosi?
Io ho visto nel personaggio di Erika solo desiderio…un desiderio talmente grande da trasformarsi in disperazione, una disperazione contagiosa, dilagante. Il desiderio di amare senza chiedersi “perché?” e l’ingenuità, forse la pretesa, che gli altri possano comprendere.
La lettera con le “indicazioni” dei propri desideri e la conseguente reazione “moralista” del giovane Walter (Benoît Magimel) sottolinea un’incomprensione di fondo. Chi dice che l’amore sia solo carezze e baci, chi dice che l’amore non possa essere anche catene e corde?
Erika ripete spesso a Walter “Noi vogliamo la stessa cosa”, in fondo è abbastanza semplice…cambiano solo le modalità. Amore, desiderio, equilibrio…ma quando questo equilibrio si rompe, quando si capisce che non si possono esaudire i propri desideri, quando si cerca un compromesso…tutto va a rotoli. L’amore di Walter si trasforma in ossessione…in paura, per se stesso e per ciò che potrebbe intaccare la propria “normalità”, e la via più semplice per eliminare la paura è violentare (in tutti i sensi) la causa del proprio timore. L’amore di Erika si trasforma in disperato appello prima, in terribile rabbia dopo…
Un altro aspetto interessante del film riguarda le aspettative dei genitori sui figli. Gli alunni di Erika sono dei succubi dei desideri materni, ossessionati dalla paura di deludere. Lei stessa è vittima di questa “maledizione”…dopo aver appreso che la figlia è stata picchiata e violentata, l’unico pensiero della madre è che sua figlia faccia una buona figura al concerto del giorno seguente…
L’atto di autolesionismo finale, secondo me, apre uno spiraglio di speranza. La punizione che si infligge, la fuga, fanno intuire la nascita di una consapevolezza, la fine di una sottomissione…forse una nuova vita.
L’ultima cosa: finchè Erika aveva una posizione dominante, cinica e sadica all’interno della coppia, Walter era del tutto folle d’amore, disposto ad assecondare ogni suo desiderio. Nello stesso momento in cui lei offre la sua totale sottomissione…le cose cambiano, subentra la paura.

Scudisciate a tutti

D.


_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

[ Questo messaggio è stato modificato da: DemonSeth il 09-05-2003 alle 13:01 ]

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Cinefila

Reg.: 07 Mar 2003
Messaggi: 1087
Da: PESCARA (PE)
Inviato: 10-05-2003 15:34  
quote:
In data 2003-05-09 13:00, DemonSeth scrive:
Stamane, entrando nel forum mi sono imbattuto in due topic uno riguardante la violenza, l’altro il sesso…mmm…ieri notte ho visto “la pianista”, non era mia intenzione scrivere qualcosa, ma quei topic mi hanno stimolato, tra l’altro non ho trovato nulla al riguardo in archivio, per cui due o tre parole in merito.
Michael Haneke è un regista austriaco, ma sicuramente francese per indole. Il suo modo di trattare le immagini e la “pulizia” nel presentare la storia, ricordano molto i lavori di alcuni suoi colleghi d’oltralpe.
Personalmente inizio a giudicare un film dai titoli di testa…e quelli de “la pianista” danno già un’indicazione ben precisa di ciò che ci apprestiamo a vedere. Schermo nero, titoli bianchi, caratteri comuni e decisamente piccoli, assoluta assenza di musica. Nichilismo? Minimalismo?
Più semplicemente realtà, interiorità.
L’iperrealismo di questo film è disturbante, pesante, oppressivo, perché mostra qualcosa di reale, senza fronzoli, senza maquillage.
La storia è lineare, aldilà dell’apparente ambiguità, una “normale” storia d’amore.
La macchina da presa ci violenta con delle interminabili inquadrature fisse, con personaggi quasi costantemente immobili…delineando un’atmosfera pacata, a tratti serena, per poi deflagrare lo schermo con delle immagini (non censurate) di film porno trasformando lo spettatore in una sorta di “voyeur” mediatico e la sala cinematografica (o il divano di casa) in un peep-show. Le scene di sesso sono spogliate dalla benché minima velleità erotica (nelle due ore di film non si vede un nudo), niente sensualità, ma per quanto assurdo possa apparire solo amore…e non quello da film.
Il personaggio di Erika (la pianista interpretata magistralmente da Isabelle Huppert) può, da una superficiale analisi, apparire come una donna dura, resa arida da una madre oppressiva (una grande sempre grande Annie Girardot) e da una carriera piuttosto deludente, ma questo è solo lo strato superficiale della complessa personalità della donna. Pazzia? Nevrosi? Psicosi?
Io ho visto nel personaggio di Erika solo desiderio…un desiderio talmente grande da trasformarsi in disperazione, una disperazione contagiosa, dilagante. Il desiderio di amare senza chiedersi “perché?” e l’ingenuità, forse la pretesa, che gli altri possano comprendere.
La lettera con le “indicazioni” dei propri desideri e la conseguente reazione “moralista” del giovane Walter (Benoît Magimel) sottolinea un’incomprensione di fondo. Chi dice che l’amore sia solo carezze e baci, chi dice che l’amore non possa essere anche catene e corde?
Erika ripete spesso a Walter “Noi vogliamo la stessa cosa”, in fondo è abbastanza semplice…cambiano solo le modalità. Amore, desiderio, equilibrio…ma quando questo equilibrio si rompe, quando si capisce che non si possono esaudire i propri desideri, quando si cerca un compromesso…tutto va a rotoli. L’amore di Walter si trasforma in ossessione…in paura, per se stesso e per ciò che potrebbe intaccare la propria “normalità”, e la via più semplice per eliminare la paura è violentare (in tutti i sensi) la causa del proprio timore. L’amore di Erika si trasforma in disperato appello prima, in terribile rabbia dopo…
Un altro aspetto interessante del film riguarda le aspettative dei genitori sui figli. Gli alunni di Erika sono dei succubi dei desideri materni, ossessionati dalla paura di deludere. Lei stessa è vittima di questa “maledizione”…dopo aver appreso che la figlia è stata picchiata e violentata, l’unico pensiero della madre è che sua figlia faccia una buona figura al concerto del giorno seguente…
L’atto di autolesionismo finale, secondo me, apre uno spiraglio di speranza. La punizione che si infligge, la fuga, fanno intuire la nascita di una consapevolezza, la fine di una sottomissione…forse una nuova vita.
L’ultima cosa: finchè Erika aveva una posizione dominante, cinica e sadica all’interno della coppia, Walter era del tutto folle d’amore, disposto ad assecondare ogni suo desiderio. Nello stesso momento in cui lei offre la sua totale sottomissione…le cose cambiano, subentra la paura.

Scudisciate a tutti

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Noi siamo gli stranieri
Del mondo intero
Dovunque noi siamo
Noi siamo fuori
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 25-05-2003 14:15  
finalmente quegli odiosi clienti di blockbuster l'hanno mollato...e sono riuscita a vederlo

che dire! è un film forte,nel suo essere glaciale è molto intenso.
Erika è sicuramente una donna repressa,una donna che desidera l'amore ma al tempo stesso non sa accettarlo nella maniera "comune" o "normale" forse perchè ne ha paura o forse perchè non l'ha mai vissuto realmente,non sa comunicare con le parole,la musica è il modo in cui esprime la sua passionalità,entra nella sua vita un ragazzo sfrontato,sincero,tenero che le chiede dolcezza,ma lei sembra non voglia queste cose,ma probabilmente non sa come affrontarle,perchè il suo mondo è diventato troppo meschino,non certo per colpa sua,molto probabilmente per colpa di quella madre che le controlla i vestiti,gli orari e la fa dormire con lei.
Il rapponto di Erika con la madre è di puro amore/odio, un rapporto che si regge probabilmente sul fatto che entrambe altrimenti non avrebbero nessun'altro e quando lei chiede complicità o affetto,a suo modo,non riceve nulla se non la spinta ad eccellere nella sua disciplina.
Dicevo arriva questo ragazzo,che la adora e non chiede altro che poterla amare,lei non sa gestire la situazione,non so se è perchè, come dice Demon,l'amore non è solo baci e carezze,perchè in fondo alla fine quando lui la violenta lei non avrebbe voluto più quello,non avrebbe voluto più la violenza lo avrebbe accolto diversamente, perchè forse cominciava a capire e a sciogliersi,troppo tardi perchè lui, all'inizio per compiacere lei,è entrato nella spirale di contorsione e perversione,se così si può dire,in cui lei apparentemente voleva farlo entrare,i ruoli si sono invertiti,anche stavolta l'amore non trionfa,lui è orami ossessionato lei probabilmente delusa.Il gesto finale potrebbe essere uno spiraglio,una speranza come dice Demon,ma potrebbe essere anche un atto di disperazione,per un possibile amore fallito,una carriera fallita,una vita intera fallita.
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 25-05-2003 18:01  
Ti aspettavo...

Io credo che la violenza di Walter sia una reazione psicologica alla ventilata ipotesi di qualcosa di "anormale"...di qualcosa di moralmente sbagliato. Una difesa della propria normalità, più che un tentativo di cercare un punto d'incontro con i desideri di Erika...proprio per questo la reazione della pianista alla violenza, non è certo di piacere. Sul finale...la tua visione potrebbe anche essere abbastanza veritiera...però io credo che in quel gesto disperato ci sia una "reazione". Forse se, come si prospettava, Erika avesse rivolto la sua rabbia contro il ragazzo, la tua tesi avrebbe avuto maggior veridicità...ma l'abbandonare tutto e tutti...anche la possibilità di mostrare le proprie abilità musicali (unico suo modo di esprimersi, come giustamente tu hai sottolinetato), apre uno spiraglio di ribellione...di consapevolezza, di fallimento...certo...ma anche di una nuova vita... chissà.

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 26-05-2003 00:16  
riguardo al finale io credo invece che il fatto che lei si sia colpita,senza perciò prendersela nè con walter nè con la madre(cause, se si può dire così,della sua sconfitta)sia proprio il segno della sua poca forza,e fiducia nelle proprie capacità,nel senso di "tutto è fallito,sono colpevole,non sono stata in grado,non merito di continuare,vado via ferita possibilmente cambiata per sempre"che poi sia un bene o un male non si sa.
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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 26-05-2003 01:02  
Anch'io ho visto La pianista e voglio dire 3 cose preliminari :
1)Walter ,l'attore che lo interpreta ,è proprio bello....
2)La Huppert è proprio brava ma temo sia stia specializzando troppo nei ruoli da isterica/complessata etc...(da La cerimonie a 8 donne e un mistero ,mò Erika ... un tale concentrato di perversioni che è stata l'unico motivo per cui non mi sono addormentata...).E' troppo brava per fossilizzarsi così ,ogni volta che leggo il suo nome nel cast (ah ,dimenticavo Grazie della cioccolata ,fatto da Chabrol con lei dopo Il buio oltre la mente ,giusto per compiacere la figlia sceneggiatrice) so che c'è una psicopatica!
3)Sapevate che Haneke è appassionato di psicologia? Lui fa i film studiando a tavolino le reazioni che vuole suscitare nel suo pubblico.Me lo disse un' amica tedesca dato che in Germania era già famoso dopo Funny Games.E proprio sui risultati eccellenti che il suo 'studio' dei risultati nello spettatore ottenuti con Funny Games si deve riflettere secondo me ,per capire cosa Haneke ci vuole mostrare ,cosa vuole che pensiamo noi spettatori e cosa invece pensa LUI dei suoi protagonisti.In Funny Games per esempio non c'è una scena ,una lasciata al caso.Tutto è studiato per turbare e disturbare ,fino poi a lasciarti annichilito quando vedi che anche se i prigionieri riescono a ribellarsi ,i cattivi fanno rewind e così è stato tutto inutile...
Detto questo ,per me Funny Games resta il suo lavoro migliore ,perchè La pianista è molto ambizioso.E' il tipico film per cinefili o meglio per amanti del cinema un po' snob ,della serie 'Più noioso è ,meglio è' il che secondo me non è un bene.
Comunque anche secondo me il finale va letto in un'ottica positiva ossia...in Erika inizia a sbloccarsi qualcosa e dopo essere stata violentata ,cioè dopo aver espiato le sue colpe per come si è comportata con Walter ,può finalmente ricominciare una nuova vita.E' come se il realizzare le perversioni descritte nella lettera a Walter l'abbia sbloccata ,il che è un dato psicologicamente documentato ,io credo ,anche se Haneke porta all'eccesso questa idea.Il sesso in casa propria (una casa che non è mai stata realmente sua) con sua madre chiusa nell'altra stanza ,(come per punirla) è quello che Erika sa essere il suo gesto catartico.Walter avvera i desideri espressi nella lettera ,anche se con violenza e finalmente per Erika inizia una nuova vita.Lei era già conscia che i suoi mali derivano dal rapporto non amore-odio ma semplicemente folle che ha con la madre e per questo la cita nella sua lettera.Se Walter le avesse dato corda ,l'avesse assecondata ( ma ammettiamolo ,sarebbe stato più pazzo di lei...) e avesse realizzato i desideri della lettera in modo non violento ci sarebbe stato l'happy-end :lei finalmente 'normale' che inizia 'normalmente' la sua relazione con lo studente.io ho creduto che potesse succedere quando lei è andata da lui al campo da hockey...invece no.Haneke deve scioccare fino in fondo ,ma stavolta secondo me i risultati non sono eccezionali.Interessanti sì ,specie letti nell'ottica sperimentale in cui lui si vuole inserire ,ma non eccelsi.
Sarò più matta di Erika la pianista ,ma è piaciuto di più Irreversible...per lo meno è palese che tutto è stato calcolato dal regista per indurre certe sensazioni.
Ho scritto per mezz'ora ,per favore qualcuno mi risponda!!!

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 26-05-2003 16:57  
ti rispondo io per quello che posso..
secondo ma la scena in cui Walter la violenta non è catartica,è proprio l'incomunicabilità e l' incapacità di Erika a vivere il rapporto con gli altri,il fatto che lei abbia suggerito al ragazzo cosa avrebbe voluto fare con lui non vuol dire che lei sarebbe riuscita a farlo comunque,forse era un modo per farlo avvicinare,ma forse(dico forse perchè è solo la mia interpretazione) anche in questo diverso modo di essere vicini lei non ne è stata capace,perchè lei non riesce a vivere le emozioni e il rapporto con gli altri...
oddio mi sa che sono stata un po' contorta sempre di più
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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-05-2003 17:23  
un film tanto bello tanto inquietante
acre, acido, tagliente il personaggio di Erika, nella sua terribile descrizione, ispira però tenerezza per l'impalpabile ingenuità con la quale affronta la vita reale. un film pazzesco ma molto molto intrigante
_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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lemona

Reg.: 07 Gen 2002
Messaggi: 819
Da: ferrara (FE)
Inviato: 26-05-2003 18:43  
il film non e veritiero rispetto al libro: nel libro viene spiegato ancora piu duremannte i litigi fra le e la madre, lei inoltre va sempre negli drive in per vedere le coppiette e masturbarsi, la figura di lui rispecchia il classico ragazzo che dopo un'avventura non ne vuole sapere e nel libro viene decritto il continuo assillare di lei con lui. la scena finale per me vuole evedenziare l'unica possibilta di far sanguniare il suo cuore di ghiaccio

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 27-05-2003 00:17  
un film terribile...sono uscita dal cinema con il mal di stomaco...e per questo, credo, terribilmente ben fatto anche se la mancanza di un giudizio morale (scelta corretta a mio parere) lo ha reso in alcune parti piuttosto freddo.
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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 27-05-2003 00:22  
quote:
In data 2003-05-27 00:17, missGordon scrive:
un film terribile...sono uscita dal cinema con il mal di stomaco...e per questo, credo, terribilmente ben fatto anche se la mancanza di un giudizio morale (scelta corretta a mio parere) lo ha reso in alcune parti piuttosto freddo.



assolutamente glaciale! quasi documentaristico!
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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 27-05-2003 00:28  
Già ,talmente glaciale da disturbare (cioè che Haneke cerca sempre di fare...).Io non credo che Walter volesse solo un'avventura poi lei vuole provarci seriamente ,lui rimane scioccato dalla lettera e lei lo assilla.Per carità ,se il libro dice così è ok ,però Walter era davvero innamorato...

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 27-05-2003 13:40  
La discussione si fa interessante...non ho letto il libro, ma come detto in un precedente post...un film può assumere valenze diverse da quelle della versione letterale.
L'atto di violenza di Walter su Erika, a mio parere, è più catartico per lui che per lei.
E' lui che vuole esorcizzare il tarlo della perversione che la donna gli ha messo in testa, è lui che vuole riappropiarsi della sua "normalità".
La rabbia di Erika sfocia dal fatto che questo gesto violento non nasce dall'amore.
Il punto centrale della vicenda è questo: un atto di violenza può essere fatto con amore?
Io credo di si...L'amore che cerca Erika è solo diverso dal consueto...non è fatto di carezze e parole dolci, ma pur sempre scaturito da un sentimento "puro". Cosa che il moralismo e l'abitudine al normale di Walter rifiutano...
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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 27-05-2003 22:58  
mmmmmmmmmmm
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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 27-05-2003 23:35  
mmmmm...interessante l'idea della catrsi di Walter.Erika è così perversa che ,secondo me,lo stupro non è tale ai suoi occhi...Oh ma le porcate che ha scritto nella lettera le avete sentite bene?

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