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Tutto su mia madre |
mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-10-2002 09:42 |
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Il fatto è che Pedro Almodovar in questa sua paradossale macabra storia, mostra il mondo dell’AIDS, della droga, e della prostituzione, in maniera troppo cruda e sconvolgente! …
A questo punto si può benissimo notare com’egli abbia concatenato mediante coincidenze troppo marcate, una disgrazia dietro l’altra.
Si può inoltre facilmente dedurre da questa sua pellicola, la quale esprime senza dubbio: una profonda radice “Atea”, la volontà di chiarire senza troppi pregiudizi la profonda ambiguità sessuale di entrambi i sessi. Naturalmente, siffatta ambiguità sessuale da lui espressa è presente fin dalla propria nascita in ogni essere umano. Potrà quindi essere qualche squilibrio fisico - biologico o educativo, ad accentuarla maggiormente.
Pedro Almodovar la problematica in oggetto la concatenò di proposito al mondo teatrale, giacché secondo lui, si associa almeno in parte nei contenuti, all’Opera letteraria di Tennessee Williams. - <<In base alla mia modesta opinione>>, egli non a fatto altro che infangarla e insudiciarla VOLGARMENTE! Corrente scrittore in chiave (poetica) espresse più che altri concetti freudiani all’Epoca banditi dalla censura; - e senza che i medesimi esprimessero necessariamente un’omosessualità di Massa a pieno regime. Naturalmente, l’ambiguità sessuale, non è certo per alcune persone: una meta o un traguardo sociale da raggiungere, come sbocco professionale. Qui c’è troppa concorrenza! … Ed inoltre c’è anche un antipatico virus dimagrante che ti ammazza in poco tempo!
Ironia a parte, in Almodovar le sue morbose vedute di pensiero, si concatenano troppo con marcata ossessione, a luoghi atti alla prostituzione più che altro maschile!
Siffatti luoghi di perdizione si presentano attraverso un violento (carosello) notturno stradale, di clienti e transessuali da marciapiede troppo rumorosi! … - Per giunta, e anche fin troppo evidente, il modo puerile di congiungere il tutto in ambito transessuale, alla narrazione letteraria di Williams, sfruttandone più che altro: l’umoristica analogia del titolo.
In sostanza riterrei che in ambito cinematografico ognuno e libero di manifestare le proprie “dottrine” di pensiero; purché le une non siano conseguenti ad una strumentalizzazione su idee già proposte da altre persone. Intendo con ciò affermare che: Tennessee Williams nella propria Opera letteraria della 1947 intitolata “Un tram che si chiama desiderio”, integrò una concezione “teatrale” articolata e complessa; concepita sia per nascondere, … e sia per rilevare le molteplici sfaccettature più intime e profonde della psicologia umana.
Qui il desiderio sessuale è espresso chiaramente mediante la ninfomania cronica persistente di Blanche Dubois, proiettata in un ambiente di degrado economico – famigliare, fine anni quaranta. Quel vecchio tram del desiderio che sferragliava lento, lento, nei quartieri di New Orleans dell’Epoca rappresentava la metafora vivente dei binari paralleli esistenziali umani. Naturalmente, Williams, nella sua presente narrazione, portò in secondo piano in modo marginale anche il tema dell’omosessualità maschile e femminile.
Poi arrivato proprio lui, quel (pingo palino) spagnolo moderno, ad incollarci sopra di forza i propri transessuali preferiti. - E’ si, a volte la demenzialità umana non ha proprio limiti. Ciò da lui espresso è una volgare offesa all’Opera letteraria di Williams; che per “tram” intendeva concettualmente esprimere proprio il vero tram di New Orleans, e non tutt’altra cosa di (rima) grottescamente pari somigliante e di tendenza poco rotabile. Personalmente a differenza di un “transessuale” un <<tramsesuale>> non lo mai visto! … E né mai conosciuto!
La presente esposizione cinematografica di Pedro Almodovar, inoltre porta il tutto già bello, pronto, ed (impachettato)! … Qui la censura conoscendolo bene le chiese, cosa c’era dentro quel pacco?!…
Il regista rispose … FINOCCHI FRESCHI! … - La censura: ne siamo sicuri?! … Non sono mica per caso come quelli dell’altra volta?! …
Ora sembra proprio che quest’identificativo ortofruttifero, sia concretamente diventato il suo biglietto da vista principale! Credo che Almodovar, sarebbe addirittura capace di “deporli” senza ritegno anche sulla tomba di William.
Nelle sue locandine promozionali del film: “Tutto su mia Madre” si mettono altresì in confronto le immagini dei propri attori con quelle derivate al 1951, dove Vivien Leigh e Marlon Brando, simbolicamente si tende a farli apparire come due dolci e teneri angioletti omosessuali. Di certo Marlon Brando, ormai anziano, nel caso lo dovesse incontrare per strada, gli trafiggerebbe il sedere col bastone fino all’estremità del manico! Questo come segno di riconoscenza per averlo commemorato in tale maniera poco ortodossa.
Tale regista com’è noto! Al posto dei medesimi nel suo film, pose una (grottesca) trasfigurazione teatrale umana di Blanche Dubois; interpretata da una certa Huma, dai tratti fisicamente tendenti al maschile; e per giunta lesbica! Al posto di Marlon Brando, invece collocò un giovane finocchio mascolinizzato dal volto poco espressivo. Individualmente se avessi dovuto basare la mia ricerca solo mediante tali soggetti, di sicuro, la avrei di certo cestinata in partenza!
In conclusione, nonostante i miei disappunti personali: le intuizioni di tale regista sono connesse concretamente al mondo moderno dell’omosessualità maschile, e anche femminile. Correnti personaggi da lui descritti aderiscono senz’altro, di fatto, ad un ambiente di degrado legato spesso alla Droga, AIDS, e la prostituzione.
_________________ Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia! |
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mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-10-2002 09:52 |
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La presente esposizione cinematografica di Pedro Almodovar, inoltre porta il tutto già bello, pronto, ed (impachettato)! … Qui la censura conoscendolo bene le chiese, cosa c’era dentro quel pacco?!…
Il regista rispose … FINOCCHI FRESCHI! … - La censura: ne siamo sicuri?! … Non sono mica per caso come quelli dell’altra volta?! …
Ora sembra proprio che quest’identificativo ortofruttifero, sia concretamente diventato il suo biglietto da vista principale! Credo che Almodovar, sarebbe addirittura capace di “deporli” senza ritegno anche sulla tomba di William.
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mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-10-2002 09:57 |
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ALMODRAMMA
Oggi più che mai emerge un confronto cinematografico moderno, rapportato sugli sviluppi di studio sociologico del passato. Nel 1999 il regista spagnolo Pedro Almodovar (classe) anagrafica 1949, raccolse questi dati nel suo famoso film “Tutto su mia madre”. Qui purtroppo, a giudizio d’alcuni critici, egli si spinse troppo oltre… con la sua nuova Blanche DuBois moderna.
Almodovar mediante questa sua nuova pellicola, forni sconvolgenti riferimenti al romanzo di Williams, dando di conseguenza al pubblico, una visione quasi sconfinante dal reale. Corrente sua esposizione fu portata in apertura, mediante il ruolo di una (madre) odierna, di classe benestante. (Qui ne ho colto sostanzialmente un breve riassunto in ambito alla trama del film):
Una sera il figlio diciassettenne di tale madre, fu investito tragicamente da una macchina nei pressi di un teatro e (muore)!
La madre, subito dopo l’investimento lo abbracciò sull’asfalto in un mare di sangue.
Proprio durante quella disgrazia il ragazzo stava chiedendo un autografo ad un’attrice teatrale. Questa diva aveva appena terminato il ruolo recitativo di Blanche DuBois; - una delle tante repliche teatrali spagnole del famoso romanzo di Williams. L’attrice in questione era perversamente innamorata di una giovanissima “ragazza” eroinomane per giunta prostituiva, la quale svolgeva recita con lei nelle vesti di Stella - DuBois; ossia: (sorella minore di Blanche).
Da ciò è definito un certo legame di sorta, in altre parole: la madre di questo sfortunato ragazzo diciassettenne, anni a dietro recitò occasionalmente anch’essa tale ruolo teatrale di Williams nei panni di Stella DuBois. In simile occasione lei conobbe il proprio fidanzato sul set teatrale, il quale copriva il ruolo di Stanley (marito) di Stella, Da questo giovane attore la medesima ne rimase gravida. – Poi pochi mesi dopo, lei troncò siffatta relazione col stesso.
A seguito alla perdita del figlio, la madre in oggetto concede l’estrazione organi di questo figlio a beneficio di un’altra persona malata. Ironia del destino lei lavorava proprio in un Centro di trapianti come responsabile ospedaliero.
Successivamente andò a Barcellona alla ricerca del suo vecchio ex convivente “teatrale”, per informarlo in merito alla disgrazia. Da prima incontrò lo zio transessuale del suo ex convivente, e poi successivamente la ragazza suora che quest’ultimo mise incinta. Ora questo suo ex fidanzato, si era immolato ad una sorta di ladruncolo “transessuale” da marciapiede, con l’A.I.D.S - Lo stesso era anche un eroinomane, e durante breve risveglio della propria mascolinità sessuale, trasmise il letale virus ad all’aspirante Suora (novizia) pocanzi citata. Esso la conobbe proprio in un centro di recupero tossico dipendenti.
Al tempo di questo loro sconvolgente rapporto, la religiosa in questione rimase incinta!
Di conseguenza, sia lui, poi sia lei, morirono entrambi d’AIDS; ma stranamente la figlia che essi generarono ne rimase alla stessa affezione totalmente risanata.
In fine quella piccola creatura che i medesimi diede alla luce, è stata presa in custodia materna dalla madre che perse il figlio diciassettenne. L’ormai proprio defunto figlio: <<aspirante scrittore>>, quando era ancora in vita, neanche sapeva chi era suo padre, e neppure cosa facesse!
_________________ Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia! |
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mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-10-2002 09:59 |
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La causa della morbosità umana; in particolar modo: quella definita comunemente dallo spettacolo, deve porzione della sua origine, mediante la stessa Censura cinematografica. La stessa, a volte vela troppo nei contenuti: sia le definizioni verbali, e sia quelle concettuali d’immagine. Invece in veste propriamente psicologica, la (morbosità) umana si presenta come un attributo dato da un eccesso alterato dei propri sentimenti istintivi. Alla fin fine, ipocrisia a parte, di certo alcune persone hanno tutto modo di percepire in determinate circostanze della loro vita.
_________________ Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia! |
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mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-10-2002 12:57 |
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Bene visto che qui non risponde nessuno me ne ritorno a dormire. Ciao
_________________ Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia! |
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mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-10-2002 12:58 |
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Nonriesco a prendere sonno eccomi di nuovo qui
_________________ Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia! |
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seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 12-01-2003 16:51 |
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Incensato,glorificato,esaltato,questo film è in realtà troppo breve,non in grado di sviluppare ampiamente tutti i temi che mette in campo.Si capisce che il film ruota attorno a 4 donne,che incrociano e incastrano i loro reciproci problemi.Questa linea è molto promettente,grazie anche all'inserimento di un diversivo comico-ironico nella figura di Agrado,tuttavia tutto è malamente buttato lì alla buona,senza possibilità di introspezione.Ma ecco come nel caso di "Era mio padre"un elemento breve ma spiazzante che da una scossa al tutto:Lola.
Un fulmine a ciel sereno,un anima ormai rassegnata alla fine,con grande dignità,messo in risalto dal grande doppiaggio di Roberto Alpi.
Insomma un film buono,non certo quel tanto acclamato capolavoro.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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SirHopkins ex "wistone"
 Reg.: 14 Mar 2002 Messaggi: 686 Da: charleroi (es)
| Inviato: 12-01-2003 20:15 |
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non mi piace vedere post vuoti di risposte quindi rispondo io.....
il film non l'ho visto, ma come hai detto te' si é parlato molto di questo film
No comment |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 13-01-2003 14:52 |
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è triste vedere un regista come almodovar fare due film come questo e parla con lei,e ancor piu triste vedere che tanta gente abbocca al suo stile troppo estremizzato,pseudopoetico,ma alla fine freddo e compiaciuto.
ciao!
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IlCoRo
 Reg.: 29 Dic 2002 Messaggi: 59 Da: mi muovo molto (GE)
| Inviato: 13-01-2003 21:47 |
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curioso. invece, per me, è stato l'unico suo film che ho apprezzato. perché è finalmente cinema, dopo tanta sperimentazione e voglia di stupire. un ottimo uso del linguaggio, per un'operetta morale utile a tutti noi.
d'altra parte, la sua migliore recensione è proprio quel suo messaggio che a me piace leggere così: niente è mai come sembra. e nulla è mai come vorremmo che fosse. "la vita è quello che ci accade mentre siamo impegnati nei nostri progetti" (anche se io disprezzo lennon, questo passo non è male).
qualcuno condivide? |
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missGordon
 Reg.: 03 Gen 2002 Messaggi: 2327 Da: Roma (RM)
| Inviato: 14-01-2003 00:27 |
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mi rendo conto di rispondere in modo assolutamente di parte perchè ho sempre adorato Almodovar in tutte le sue "forme"
ma ho trovato Tutto su mia Madre un capolavoro di umanità ed ironia, attento ai sentimenti ( e se vogliamo ai sentimentalismi) e pieno di senso civile.
Con un impianto narrativo semplicissimo ma al tempo stesso raffinato e colto (omaggiando i grandi maestri del melodramma da Sirk a Cukor)lui mette in scena un suo personalissimo omaggio alla vita e alle donne che di essa sono depositarie, un melodramma compassionevole (nel senso più alto del termine) e divertito. Meraviglioso.
_________________
"be bold and mighty forces will come to your aid" (goethe)
[ Questo messaggio è stato modificato da: missGordon il 14-01-2003 alle 00:29 ] |
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mario54
 Reg.: 20 Mar 2002 Messaggi: 8838 Da: nichelino (TO)
| Inviato: 14-01-2003 09:35 |
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La trama e molto ingarbugliata e le coincidenze paradossali concatenate troppo l'una a l'altra. Qui tale regista ha fatto una carneficina di vite spezzate ed inoltre il ruolo madre e figlio poco verosimili.
Gradevoli in ogni caso: sia i risvolti comici e sia quelli drammatici legati al mondo omosessuale. La parte inerente alla recitazione teatrale di Blanche Dubois che contorna la trama del film in oggetto, troppo trasfigurata in merito al testo letterario di Tennessee William Lo registrato
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Non voglio realismo, voglio magia!
[ Questo messaggio è stato modificato da: mario54 il 14-01-2003 alle 09:38 ] |
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Marxetto
 Reg.: 21 Ott 2002 Messaggi: 3954 Da: Milano (MI)
| Inviato: 14-01-2003 11:20 |
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Non mi ha entusiasmato...cmq lo trovo abbastanza gradevole e intelligente.
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OneDas
 Reg.: 24 Ott 2001 Messaggi: 4394 Da: Roma (RM)
| Inviato: 14-01-2003 12:14 |
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Ritengo gli ultimi due film di Almodovar tra i migliori prodotti della cinematografia mondiale degli ultimi 5, 6 anni.
Sono film difficili e coraggiosi che testimoniano un'evoluzione dell'artista spagnolo, un tentativo di emanciparsi da acluni tristi stereotipi nei quali, a mio parere, rischiava di ingarbugliarsi.
Ammiro il suo stile barocco ma mai ridondante, il suo occhio scanzonato pur nel raccontare tragedie immense.
Non credo proprio che si tratti di film ruffiani per irretire la facile commozione del pubblico.
_________________ tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ? |
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pikanu
 Reg.: 25 Gen 2002 Messaggi: 1513 Da: monte argentario (GR)
| Inviato: 14-01-2003 15:39 |
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quote: In data 2003-01-14 12:14, OneDas scrive:
Ritengo gli ultimi due film di Almodovar tra i migliori prodotti della cinematografia mondiale degli ultimi 5, 6 anni.
Sono film difficili e coraggiosi che testimoniano un'evoluzione dell'artista spagnolo, un tentativo di emanciparsi da acluni tristi stereotipi nei quali, a mio parere, rischiava di ingarbugliarsi.
Ammiro il suo stile barocco ma mai ridondante, il suo occhio scanzonato pur nel raccontare tragedie immense.
Non credo proprio che si tratti di film ruffiani per irretire la facile commozione del pubblico.
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non aggiungo altro |
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