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La sposa turca |
83Alo83
 Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 30-10-2004 15:41 |
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La sposa turca, "gegen die wand" è un ottimo film:in quanto vincitore dell'orso d'ora a berlino, difficilmente sarebbe potute essere diversamente.
Ambientato in parte in Germania (Amburgo mi pare), in parte ad Instanbul, è un ottimo ritratto della cultura musulmana trapiantata in occidente, e di quanto le differenza culturali siano evidenti. La contrapposizione tra realtà islamica e occidente metropolitano è evidenziata dal regista Fatih Akin (giovane regista turco-tedesco) costantemente, grazie all'utilizzo di intermezzi musicali tipicamente orientali, che interrompono le sequenze di trasgressive scene pulp,in cui i protagonisti si abbandonano all'autodistruzione: droga, alcool, violenza.
forse è bene prestare un pò di ordine accennando la trama: Sibel,proveniente da una famiglia musulmana tradizionalista, programma un matrimonio fittizio con un semi-sconosciuto, alla ricerca della libertà e dell'indipendenza che la sessista cultura islamica non concede.
Sposa dunque Cahit, un disadattato.
progressivamente si assiste ad un crescendo nel rapporto tra i due: da un'iniziale, indifferente, situazione di convenienza reciproca(la donna paga metà dell'affitto e si occupa di ripulire una casa che prima del suo arrivo era invivibile) alla nascita di un sentimento (inizialmente da parte dell'uomo).Sentimento che probabilmente non è destinato a concretizzarsi. In realtà la prima parte del film è migliore della seconda: più "cattiva" rispetto al sentimentalismo della seconda più riflessiva, ma non per questo meno intimistica.
Le scene metropolitane dalla prima parte sono eccellenti,ad esempio la scena in cui Cahit balla in un affollato locale, disperato ed insieme esaltato, con gli avambracci totalmente ricoperti di sangue, o quella in cui i due "sposi" danzano insieme a casa, in preda ad esaltazione da stupefacenti.
Il regista ha voluto parlare della condizione della donna islamica trapiantata in europa, e delle ragazze musulmane che nascono e crescono in occidente con desideri, sogni e aspirazioni identici a quelli delle ragazze occidentali, ma con proibizioni e veti che non concedono libertà ed emancipazione.
Ha voluto anche raccontare una storia d'amore, particolare per quanto possa essere, disturbata e ossessiva forse, e di quanto possa cambiare la vita di due persone. Senza giudicare se il cambiamento sia stato in meglio o in peggio. Ma di certo le vite dei protagonisti ne risulteranno stravolte.
E il fatto che i 2 attori protagonisti siano stati eccellenti (soprattutto Birol Unel –Cahit) rende ancora più affascinante il film
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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.
[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 03-11-2004 alle 09:35 ] |
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Cronenberg
 Reg.: 02 Dic 2003 Messaggi: 2781 Da: GENOVA (GE)
| Inviato: 30-10-2004 18:30 |
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Posterò presto anche la mia recensione su questo splendido film trionfante all'ultima berlinale. Intanto dico solo che sono rimasto felicemente colpito da quanto esso si evolva interamente sui dialoghi senza mai essere logorroico, o riuscendo addirittura a disturbare lo spettatore con il rarefatto silenzio.
Sono solo note personali, ho amato molto qusto film.
Finalmente si parla di un film interessante, ma perchè 'siamo' sempre i soliti ad introdurre e a sviluppare interessanti discussioni su di essi?...
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Del resto, che cos’è la nostra realtà se non la percezione della realtà?
Brian O’Blivion in Videodrome
[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 30-10-2004 alle 18:34 ] |
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philipcat
 Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
| Inviato: 31-10-2004 15:49 |
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Ottimo film, giustamente premiato, con attori eccellenti, che ti riconcilia col cinema contemporaneo. Metterò quattro parole in croce quando avrò tempo, ma sono certa che mi precederai Crone.
E' venuto in mente anche a te Les Amants du Pont Neuf?
_________________ Don't dream it, be it. |
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parret
 Reg.: 14 Set 2004 Messaggi: 446 Da: milano (MI)
| Inviato: 02-11-2004 13:16 |
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Bel film, soprattutto la prima parte ambientata in Germania. Goduti in particolare lo spaccatto sociologico borderline, le ambientazioni pulp metropolitane (strade e locali notturni), la vita stretta stretta alla pelle dei personaggi, la fisicità e sincerità delle relazioni e gesti individuali, la furia sensuale vitaminica e poi autodistruttiva della protagonista, l'energia vitalizzante, giocosa, di movimento che comunica al protagonista maschile sull'orlo del baratro esistenziale e allo spettatore: su tutto vedi il ballo durante il concerto del protagonista innamorato con le braccia insanguinate e sempre il ballo e l'esaltazione scomposta dei due in casa sotto effetto di stupefacenti. Salutare ventata di vita che non esclude lo sconvolgimento di esistenze, il dolore e annessi pugni nello stomaco. Gustose e al contempo drammatiche le notazioni dello scontro di culture europea-musulmana. Delude invece la scelta dello scarto temporale per il finale di una vicenda molto giocata sulla dinamicità e il qui ed ora delle situazioni: sfuggenti e tirate via le caratterizzazioni dei personaggi nel rincontro finale dopo che tanto tempo era passato
[ Questo messaggio è stato modificato da: parret il 05-11-2004 alle 22:27 ] |
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tizvecio
 Reg.: 19 Giu 2004 Messaggi: 31 Da: mogliano veneto (TV)
| Inviato: 02-11-2004 17:04 |
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A dir poco eccezzionale, l'ho visto ieri sera e devo dire che uno dei migliori film che abbia visto in quest'ultimo priodo.
Bel film, suggerite voi moderatori film sul genere. grazie |
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Lilluz
 Reg.: 21 Ott 2004 Messaggi: 947 Da: Pescara (PE)
| Inviato: 21-12-2004 23:34 |
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davvero un bel film
riesce a coinvolgerti dall'inizio alla fine con una sottilissima vena ironica lungo tutto il film.
eccezionali gli attori. bella istanbul! |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 22-12-2004 00:37 |
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sì, vabbè, ma il mio post dove stracazzo è finito? pure quello è andato perso per la causa?
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 22-12-2004 00:38 |
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Arieccovelo tiè.
Amburgo. Una giovane donna di origine turca ha appena tentato il suicidio per sfuggire alle rigide convenzioni sessiste della comunità musulmana. Ricoverata in ospedale psichiatrico, incontra un uomo, alcolizzato e depresso: il matrimonio con lui potrebbe rappresentare una via di fuga.
Un ottimo soggetto. Peccato che questo fosse il riassunto dei soli primi 20-30 minuti del film.
Troppa carne al fuoco. Questo il maggior difetto della trama.
Una buona idea di partenza è stata rovinata cercando di trasformare una commedia grigia dal sapore piacevolmente agrodolce (per fortuna riscattato nella scena finale) in un ricettacolo di significanti mascherati da buone intenzioni. Si passa così da tratti che richiamano la triste tendenza al basso livello di comicità delle commedie romantiche hollywoodiane moderne, ad un superficiale tentativo di gettare uno sguardo sul mondo musulmano in Occidente, le sue contraddizioni, le sue oscillazioni tra tradizione e modernità; farcendo il tutto, nel tentativo di sorprendere, con un inspiegato (nonché inspiegabile) e maniacale ricorso a quello che spesso viene chiamato "pulp", e che Tomas Prostata alias Bebo Storti in "Mai dire gol" ben definiva come misto di sangue e merda.
Gli inserti con l'orchestra zingara, esclusivamente intenti a poeticizzare un tessuto narrativo che mal si presta a tale espediente, che poco ha a che vedere con il linguaggio filmico, non si segnalano se non per la romantica fotografia della Istanbul che vi fa da sfondo.
L'ironia sempliciotta, raccolta nelle strade dei quartieri amburghesi, lascia un po' di sasso per la sua banalità, così come la grossolana filosofia, vomitata con violenza verso l'intelligenza e la volontà d'interazione dello spettatore.
Imbarazzante e imbarazzata è l'abbondanza di corpi nudi, esposti con timidezza sia da parte degli attori che di chi sta dietro la mdp, in un autodispiaciuto tentativo di creare un'atmosfera di trasgressione che invece sfugge all'attenzione dello spettatore attento, come la classica "lettera rubata" di Poe, per essere messa in continua ed eccessiva evidenza (nella fotografia, nelle scelte cromatiche, in molti dialoghi oltre che naturalmente nelle scene "pulp").
In relazione a quello che dovrebbe essere il tema centrale del film, ovvero le contraddizioni della cultura musulmana nel moderno occidente, nella sceneggiatura si segnalano un solo dialogoed una sola immagine. Il dialogo è quello tra Cahit e il cognato dopo l'uscita dal carcere del protagonista. In uno scambio di battute essenziale quanto efficace e realista, viene finalmente affrontato con qualche spunto e qualche accenno di coinvolgimento il tema delle tradizioni sessiste e della figura della donna nella società. L'immagine è invece quella del padre che brucia le foto della figlia, che ha ormai perso l'innocenza. Una sequenza ripresa fortunatamente senza dialoghi, che possiede finalmente quell'efficacia visiva che non si ritrova nel resto della pellicola.
Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, che poi sono quelli che interessano dato che stiamo pur sempre parlando di cinema, il lavoro risulta scarso sia nella quantità che nella qualità. Poco impegno, poca inventiva, poca iniziativa; ne viene fuori un'opera piuttosto inutile e mediocre.
Di interessante ci sono solo due inquadrature (contate), entrambe nella seconda parte. La prima è un carrello a seguire con la protagonista ripresa di spalle in - se non ricordo male - piano americano, le luci e la vitalità della Istanbul notturna sullo sfondo leggermente sfocato (come apparrebbe sotto effetto di stupefacenti?), inquadratura che riesce nel suo intento di mostrare la solitudine di Sibel in quel momento del racconto. La seconda inquadratura degna di nota (nella scena del pestaggio di Sibel) è un buon esempio di utilizzo della profondità di campo: la mdp è a terra, in primo piano c'è la prima piccola pozza di sangue lasciata dalla protagonista prima di rialzarsi, mentre in campo medio i tre ubriachi continuano a scatenare quella violenza che poi risulterà liberatoria per le scelte di vita di Sibel.
Il montaggio non ha richiesto scelte particolari e non offre spunti di riflessione.
Discrete e poco più le prove dei due attori principali.
Voto: 5=
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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83Alo83
 Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 22-12-2004 00:40 |
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noooooooooo
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oo
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o.
_________________ Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 22-12-2004 00:50 |
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quote: In data 2004-12-22 00:40, 83Alo83 scrive:
noooooooooo
oooo
oooo
oo
oooooo
o.
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me l'hai già detto che non ci capisco un cazzo.
e ti ho dato pure ragione.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Lilluz
 Reg.: 21 Ott 2004 Messaggi: 947 Da: Pescara (PE)
| Inviato: 22-12-2004 00:52 |
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sandrix il tuo l'ho letto sul forum degli ioma ma qui su filmup forse si è perso per sempre nell'oblio |
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83Alo83
 Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 22-12-2004 10:49 |
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quote: In data 2004-12-22 00:50, sandrix81 scrive:
quote: In data 2004-12-22 00:40, 83Alo83 scrive:
noooooooooo
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me l'hai già detto che non ci capisco un cazzo.
e ti ho dato pure ragione.
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non mi riferivo alla recensione in sè.
ma al fatto che sia tornata su filmup  |
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celeste
 Reg.: 23 Apr 2004 Messaggi: 867 Da: firenze (FI)
| Inviato: 24-12-2004 10:12 |
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Non ne sapevo niente, mi ci hanno trascinata controvoglia. E ora sono contentissima, è un film assolutamente diverso con attori inediti , lei è bravissima.
Forse mi ha deluso il finale, ma ce ne fossero di film così.
_________________ Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce
abbastanza bene.
(Charles Bukowski) |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 13-01-2005 15:40 |
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Dunque la sposa turca.
Lo andai a vedere non tanto perché avesse vinto l’orso d’oro (mentre lo vinceva dovevo essere a nanna, non mi ero accorto della cosa), quanto per il richiamo a Istanbul nella locandina. Pensate, credevo che fosse una commedia. Invece, lo si potrebbe considerare un melodramma, almeno da un punto di vista formale, che come tono non ha nulla del sentimentalismo e del kitsch che eventualmente si insinuano in questo genere. Meno arie d’opera e più rock and roll.
Ad ogni modo, un film basato e incentrato essenzialmente sui personaggi. I protagonisti, due turchi che vivono in Germania, si incontrano in una struttura sanitaria, entrambi reduci da un tentativo di suicidio. Lei, non riesce ad entrare nella vita, nel mondo di libertà e sesso che la sua giovane età reclama, per via della famiglia tradizionalista che la farebbe uscire di casa solo in quanto moglie. Lui sente che la vita è ormai finita, per via della morte della moglie (come sapremo solo in seguito). Venendo dai fronti opposti di due paralisi speculari (una indotta dalla famiglia, tutta esteriore; l’altra personale e interiore), si incontreranno a metà strada, cioè nella Vita, ma non si tratterà certo di un incontro (e di una vita) semplice e lineare. Quando Sibel gli propone (con sorridente e testarda ironia) di sposarla per consentirle di evadere dalla famiglia, Chayt (che è un solitario scontroso, oltre che un loser rocchettaro) è tutt’altro che favorevole. Ma anche a convivenza iniziata, il rapporto fra i due è sempre più o meno sottilmente conflittuale. Si può dire che lei cerca di capire qualcosa di più del suo finto sposo, mentre lui oppone resistenza. Allo stesso modo si più dire che la vitalità di Sibel riporta la passione in lui, che sarà sempre più coinvolto dalla giovane finta-sposa.
Ma in realtà qualsiasi riassunto delle dinamiche fra di loro sarebbe un torto verso la sorprendente vitalità che manifestano in tutto il film., percorso da scatti distruttivi e autodistruttivi, da atteggiamenti contradditori, slanci di tenerezza impossibile e perfino imbarazzi e reticenze. Il loro agire istintivo sembra trascinare il film dove gli pare, senza particolare riguardo per uno sviluppo narrativo non dico lineare (l’andamento segue pur sempre una linea, benchè fragile e frastagliata), ma logico e “pensato”. Se Leone con un paradosso individuava nel suo musicista, Morricone, il vero sceneggiatore dei suoi film, con La Sposa Turca possiamo spingerci più in là, e arrivare a dire che i veri sceneggiatori sono Sibel e Chayt, che generano il film “dal di dentro”, attraverso le loro continue esplosioni e implosioni.
La loro libertà è assoluta: penso alla semplicità con cui lei accetta l’offerta delle cocaina durante la cerimonia di nozze, che coglie il pubblico in controtempo, impreparato (in sala qualcuno rideva).
Psicologicamente, è uno dei film più rock che abbia mai visto, e dunque anche uno dei più romantici degli ultimi anni. Racconta di due soggettività in espansione, il cui investimento affettivo verso gli altri e verso se stessi è talmente libero da essere incontrollato e sempre potenzialmente pericoloso. Non stupisce che sentano il bisogno di alimentare la propria energia psichica e sessuale attraverso l’alcool, la droga e la musica, tradizionali agenti dello sregolamento e dell’espansione del sé. Questo eccesso di energie si risolve spesso, come già accennato, in caratteristici gesti autodistruttivi, con una coloritura neanche tanto sottilmente narcisistica. Da questo punto di vista, la scena forse più significativa è quella in cui Chayt, nel locale, capisce di essere innamorato, si procura dei tagli sulle braccia, sale sul palco su cui si sta esibendo un gruppo rock, e si mette a ballare estatico esibendo le sue ferite (d’amore?).
Eppure, nonostante l’anima profondamente adolescente e narcisistica del film, non si ha mai l’impressione di assistere a un’opera immatura, che si compiace della dannazione. Merito della sostanziale sincerità e purezza dello sguardo, ma anche di una drammaturgia intelligente, che non manca di includere aspetti comici e anche acute notazioni sociali (si veda la scena dai parenti di lei, l’ipocrisia dei maschi e la morbosità sessuale delle ragazze). Per quanto fiammeggiante, siamo pur sempre nell’ambito del realismo.
Significativamente, la parte finale ambientata a Istanbul è molto meno fiammeggiante, e anche un po’ meno convincente. Il disintossicamento letterale di lei corrisponde a un simbolico disintossicarsi del film, che si libera delle tossine romantiche che lo avevano alimentato. Anestetizzata dal matrimonio lei, “redento” dall’esperienza carceraria (in cui scopre una forma d’amore meno violenta, più legata alla compassione) lui, il film termina su toni più dimessi, quasi elegiaci. Anche la trasgressione che consumano, è ormai all’interno di uno schema di ipocrisia borghese: i due sono irrimediabilmente cresciuti e con essi il film, che fino alla fine è il riflesso e la conseguenza della loro anima.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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Cronenberg
 Reg.: 02 Dic 2003 Messaggi: 2781 Da: GENOVA (GE)
| Inviato: 13-01-2005 15:58 |
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quote: In data 2004-10-31 15:49, philipcat scrive:
Ottimo film, giustamente premiato, con attori eccellenti, che ti riconcilia col cinema contemporaneo. Metterò quattro parole in croce quando avrò tempo, ma sono certa che mi precederai Crone.
E' venuto in mente anche a te Les Amants du Pont Neuf?
| Nessuno ha ancora avuto intenzione di precedere l'altro..
Come non poteva venirmi in mente lo splendido film di Leos Carax
Data la mancanza di tempo riconfermo, anche a nome di Philipcat, le parole già spese in precedenza.. Ottimo film, di rara potenza e suggestione, giustamente premiato, etc. etc.
_________________ La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie
René Descartes |
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