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Autore The Truman show
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 20-05-2005 11:04  
posso dire qualcosa di diverso ?

per me è un film insignificante sotto tutti i punti di vista
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For relaxing times make it Suntory time

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flamestar

Reg.: 02 Feb 2005
Messaggi: 851
Da: prato (PO)
Inviato: 20-05-2005 15:03  
dico solo una cosa: non l'ho mai finito di vedere nonostante i numerosi tentativi!!!
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Ed è per questo che la nostra immaginazione è tanto importante per noi, perché non possiamo vivere solo dentro le nostre limitazioni, dobbiamo creare coscientemente delle ali e le ali migliori sono quelle che nessuno può tagliare. Azar Nafisi

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manson

Reg.: 21 Dic 2004
Messaggi: 332
Da: mongrando (BI)
Inviato: 20-05-2005 21:09  
non lo ritengo un capolavoro.
ma lo preferisco a THE MASK
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.....e ora va, vai incontro alla Libertà.


Susan Sarandon
in "Piccole Donne"

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Zenzero

Reg.: 13 Ago 2004
Messaggi: 243
Da: trento (TN)
Inviato: 21-05-2005 13:07  
Dire che Carrey abbia fornito un ottima interpretazione è un insulto al arte della recitazione! È sempre sopra le righe, tristemente esagerato nelle smorfie.
Finche era Ace Ventura ok, ma adesso...
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Noi vogliamo guardare,
il dubbio ci punisce!
E l'orizzonte fugge in un eterna fuga!

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SINergy

Reg.: 24 Mag 2005
Messaggi: 16
Da: ladispoli (AT)
Inviato: 24-05-2005 19:05  
mah. ritengo invece che sia un film interessante che oltre ad avere un ostentato riferimento al celebberime 1984, esprima anche una serie di concetti che nel libro nn vengono assolutamente(e volontariamente) esposte. è un evoluzione di 1984 è mostra che ormai il grande fratello non è più un partito politico, ma chi ci controlla è il masss media e usando parole non mie ma di un grande romanziere (ckuck palahniuk) il grande fratello canta e balla, chi ci controlla ci intrattiene!!!!!
inoltre il piano dei rapporti umani è più elaborato e completo rispetto a 1984, e come già qualcuno ha detto vi è anche chi ha trovato il tema del libero arbitrio. penso dunque che sia un film completo e che anche carrey sia stato bravissimo e che la sua interpretazione rispecchi la filosofia del film. anche lui era cmq un ipocrita come tutti e i suoi sorrisi esagerati sono giustamente inseriti nel film. ora ho scritto troppo e non voglio rileggere. se ci sono errori stica!!!

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8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 24-05-2005 19:14  
non avevo impressionato moltissimo nemmeno me , certo l'ho visto molto tempo fa , forse dovrei rivederlo. Senz'altro c'è stata una buonissima prova di Jim.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 22-01-2008 12:31  
Il mercato delle anime, la piramide istituzionale, il controllo sul popolo ed il popolo spesso accodiscendente nel farsi manovrare. Ci sono tutti gli ingredienti, in The Truman show (1998) di P. Weir per parlare di una critica, forse, all'istituzione in quanto tale, magari anche ecclesiastica. Perché ancora una volta questo poetico regista australiano sembra gettare le basi per una parabola religiosa (come già parve fare in L'attimo fuggente , del 1989).
Oltre all'originale denuncia dell'annientamento culturale - espressa, qui, come in Fahrenheit 451 di Truffaut - c'è una rappresentazione di finto, di stantìo, di chiuso in un mondo di regole e di eventi che si susseguono così come prestabiliti da un despota invisibile. Forse da un Dio.

C'è un elemento scenico, che da sempre ha significato libertà, che è il cielo, che qui diviene proprio l'elemento di mistificazione della verità, di tendenziosi atteggiamenti di oscurantismo. C'è il cielo che funge da annaffiatoio di bugie sull'anima del protgonista. Il cielo che, come orizzonte di libertà, solamente alla fine diverrà elemento catartico, varco verso la vita vera, indipendente da ogni vincolo dogmatico o filosofico. Una porticina aperta....in un cielo di cartapesta. Una porticina che sarà possibile trovare solo sfidando le paure insite in se stessi, introdotte da una mano ignota, come il bozzolo nella gola delle vittime del killer de Il silenzio degli innocenti . E tutto sfidando le imposizioni mentali, filosofiche, religiose, etiche. C'è l'uomo, l'antieroe che che sfida la vita per compiere il viaggio della catarsi.
Con interessanti rimandi al classicismo, Weir ci suggerisce che il suo personaggio (un Jim Carrey in splendida veste drammatica) non è l'Odisseo invincibile e condottiero di Omero, ma è forse più simile all'Ulisse di Joyce, che agisce e vive in maniera diversa, da autentico anti eroe. L'uomo medio, allettato dalla scoperta di ciò che c'è oltre il "finito" umano. Ma privato della facoltà di tutto sapere e tutto conoscere, perché non ha mai viaggiato. L'Ulisse omerico si sente oppresso dalla non conoscenza, dall'ombra degli Dei, dagli schemi imposti dall'alto...per cui egli deve attenersi al ruolo e non deve porsi domanda alcuna. Ma riesce ad evadere da tutto ciò. E, soprattutto, noi lo vediamo mentre spazia nel Mondo, passa da un luogo all'altro, soddisfa la sua voglia di scienza. In Truman, invece, troviamo le caratteristiche dell'Odisseo di Joyce, l'antieroe, l'uomo medio...quello i cui eventi non si dilatano negli anni...ma si conprimono in poche ore. Quello di Joyce è l'antieroe.
E così Truman, ancor di più. Perché Weir ci suggerisce che affronterà una nuova vita. Ma noi non saremo più al suo fianco, non lo vedremo girare il mondo, viaggiare verso le Figi.
Noi conosciamo il Truman insoddisfatto, oppresso. E che non riesce a placare la sua sete di conoscenza. che, invece che librarsi nell'aria, si sente oppresso dal plexigas, dalla plastica, dal modello perfetto di un Mondo così come dovrebbe funzionare.

E Weir continua ad aggiungere elementi filmici nuovi, aguzzini: il cielo che opprime e chiude, invece di aprire ed allentare la sua morsa. Un Dio che sa, giudica...e non interviene.
Una casta che capisce, manipola, dirotta, elude il giudizio, facendo in modo che tutto vada come deve andare. Uccidendo la più grande scoperta dell'uomo: il libero arbitrio, l'immunità all'imposizione ideologica. C'è l'uomo che non può vedere la realtà così com'è, perché gli viene racontata così come la "deve vedere".

Poi si evade nel ruolo della televsione moderna, nell'auto-scomposizione (o decomposizione?) della società di oggi...che perde pezzi lungo la strada, senza neppure voltarsi per vedere che cosa le manchi. Una comunuità che vive per vedere che cosa fanno gli altri, ma non per spirito di solidarietà, bensì per puro trionfo di un individualismo che vede nel prossimo un soggetto dissimile da se stesso, un "oggetto" - se mai - di studii, forse di morbosa curiosità, crudele, cattiva.

Ci sono media, mezzi di comunicazione...che invece di comunicare, spettaolarizzano la banalità, redendo il finto ed il precostituito non un modo per parlare di ciò che esiste, ma per far credere che ciò he esiste sia genuino. Quando in realtà è tutto l'opposto, ed anche la luce, l'acqua, il vento...puzzano di chiuso, di "prigioniero".

C'è il non Cinema, in questo Cinema di Weir. C'è la rappresentazione della non comunicazione...e la morte della mdp per parlare ed esprimere sensazioni ancora vere. Ma The truman show è un capolvoro di Cinema, prorpio perché denuncia tutto ciò, senza inciamparvisi dentro. E la mdp gioca il ruolo, qui, di mezzo positivo per rappresentare...e di soggetto negativamente rappresentato.

Insomma..la macchina da presa non si salva nel film di Weir, ma lo fa, esaltandosi, con l'opera di questo regista.


Già postato qui .
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Kubrick5


Reg.: 19 Apr 2006
Messaggi: 5694
Da: San Zeno (BS)
Inviato: 16-02-2008 18:03  
Buon film, ma sicuramente non un capolavoro. Ci sono alcune scene molto toccanti, come quando Carrey esce dalla porta degli studios o quando tocca la cupola-cielo con la mano.
Credo che questo film tocchi importanti elementi di discussione, come il libero arbitrio, la libertà (sono 2 cose molto diverse), la felicità e i compromessi...
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Anche la follia merita i suoi applausi

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Hooligan

Reg.: 24 Feb 2008
Messaggi: 132
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-02-2008 17:28  
Pienamente d'accordo.
Trovo che "The Truman Show" sia un'idea molto fantasiosa e travolgente che lascia spiazzati.
Tocca con grande semplicità e umiltà temi molto profondi, come la libertà di scegliere autonomamente la propria strada, anche se vorrebbe dire deludere chi ti sta intorno.
La recitazione è ottima: Carrey trova, a mio avviso, il personaggio che si addice di più alla sua personalità.

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Kubrick5


Reg.: 19 Apr 2006
Messaggi: 5694
Da: San Zeno (BS)
Inviato: 02-03-2008 23:24  
Sapete chi mi è venuto in mente che avrebbe potuto recitare nella parte di Christoph? Al Pacino...
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Anche la follia merita i suoi applausi

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 02-03-2008 23:39  
ed harris è talmente sublime in questo capolavoro che chiunque al suo posto sarebbe stato comunque sbagliato.poi certo,era un ruolo che poteva essere reso da mille altri ottimi attori,ma lui ha una naturalezza e una cinica umanità unici
ciao!

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jedifan

Reg.: 15 Feb 2008
Messaggi: 806
Da: milano (MI)
Inviato: 12-06-2008 14:33  
Carrey straordinario che avrebbe strameritato l'oscar per questo bel film che fà riflettere,sorridere e alla fine commuovere; lo consiglio ai pochi (spero) che non l'abbiano ancora visto.
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