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Autore La cura del gorilla
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 05-02-2006 19:07  
Dopo sette anni Claudio Bisio torna al cinema e, al contrario di qualche aspettativa poco rosea, stupisce. Si inserisce in un progetto di noir all'italiana ("spaghetti-noir" lo definisce il regista) che sorprende per fattezze estetiche e singolarità di sguardo sulla materia-cinema.
Il film, per alcuni versi, "è" di Bisio. Nel senso che è lui ad essere affascinato dall'omonimo romanzo di Sandrone Dazieri, è lui a proporlo alla produzione e a coinvolgere Sigon, conosciuto in numerose esperienze televisive comuni, nel progetto. L'idea si rivela vincente, puntando non al classico target familiar-buonista, ma costruendo una storia solida e rigorosamente definita, che può camminare benissimo sulle sue gambe senza ammiccare eccessivamente alla compiacenza del pubblico pagante. Il coinvolgimento di un'attrice che riempie lo schermo come Stefania Rocca, e l'ottimo cameo di Bebo Storti, in un ruolo per lui serioso ed inusuale, completano lo schema base di un film che sembra rifarsi molto al cinema di Infascelli, con una fotografia sporca, colori plumbei e saturati, situazioni da thriller metropolitano estrapolate da una provincia che rimane esclusa dalle cronache dei giornali, inaccessibile alle telecamere dei (falsi) programmi-verità delle televisioni generaliste.
Una regia, ma soprattutto, appunto, una fotografia se vogliamo del tutto fuori dalla norma per un prodotto del genere, costruite con accortezza e assolutamente funzionali fanno il resto. Non ci si deve aspettare, dunque, il classico prodotto per famiglie, come la presenza di Bisio e la locandina un po' anonima suggerirebbero.
La pellicola è un noir a tutti gli effetti, con la cifra inusuale e sorniona dell'ironia e del sarcasmo di Bisio e di Storti (memorabili alcuni scambi di battute) ma con un certo sano realismo affatto mitigato o eliso nella dinamica delle immagini. Una su tutte la scena iniziale, con il protagonista insolitamente alle prese con un assassino, sporco di terra e incrostato di sangue, come anche la descrizione visiva dell'appartamento dello stesso Sandrone (questo il nome di Bisio nel film, che poi corrisponde a quello dell'autore del romanzo), che ricorda, per abbandono e sporcizia, le scenografie del tanto acclamato Trainspotting, o del film-cult di Aronovsky, Requiem for a dream.
Ad introdurre, in modo del tutto spontaneo ed esilarante, una certa dose di sano divertimento, è la straordinaria (in tutti i sensi) partecipazione di Ernest Borgnine al film. Partecipazione che si declina in un personaggio di un vecchio attore di western, ormai in fase di assoluto declino, con il vizietto dell'alcol e destinato a comparsate da fenomeno da baraccone in feste di quart'ordine. Interpretazione assolutamente divertita e splendidamente autoironica, recitata in presa diretta inn un italiano stentato e simpaticissimo, che da solo vale il prezzo del biglietto. Un Borgnine la cui presenza, e il cui duettare con Bisio, reggono per metà il film, in un'esplosività di comicità (volontaria e non) che sugli schermi italiani non si vedeva da tempo. E a ripensare a cult come Il mucchio selvaggio o Un gioco estremamente pericoloso, vien da sorridere e rallegrarsi che un attore di tale spessore si prenda in giro con una voglia e un brio così sinceri e genuini.
Una pellicola che va sicuramente oltre le aspettative e, pur non essendo un capolavoro né una rivelazione assoluta, è un ottimo riferimento per il cinema italiano. Un "prendersi-sul-serio-ma-non-troppo" che da sempre caratterizza lavori di un certo spessore e di una certa fruibilità, e che si solleva sulla (purtroppo bassa) media qualitativa del cinema italiano odierno.

già pubblicato anche qui
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 06-02-2006 09:45  
A me è sembrato un film ammiccante, girato con competenza tecnica ma solo con quella. le origini videoclippare del regista si sentono tutte nell'incapacità di dare sostanza a personaggi e storia.
l'intreccio è quello di una qualsiasi puntata di colombo ma non è la cosa importante. la cose importanti dovrebbero essere il discorso sull'immigrazione (albanese di kleidi e americana di borgnine)mai realmente approfondito e il tema del doppio nel protagonista,ecco, mi spiace per Bisio che mi sta pure simpatico ma la sua pochezza di attore è tragicamante evidente in ogni scena e sopratutto nella maniera di interpretare il pessimo testo della voce fuori campo.
agghiaccianti gli omaggi a Leone( e basta!!!)
e il fatto che il tutto sia superiopre alla media del cinema italiano non lo rende un film realmente degno di nota.

dimenticavo: borgnine è straordinario...

_________________
www.progettofumetto.org

[ Questo messaggio è stato modificato da: kagemusha il 06-02-2006 alle 09:47 ]

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Patsia

Reg.: 04 Gen 2006
Messaggi: 538
Da: Pieve di S. (TV)
Inviato: 07-02-2006 19:29  
Ho letto un'intervista a Bisio e mi è venuta voglia di andare a vederlo... poi vi farò sapere!
_________________
"Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla".

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 07-02-2006 21:54  
mi e' piaciuto veramente ! non pensavo bisio potesse reggere tale parte e il grande vecchio ernest e' strepitoso ...la rocca anche ispirata.
mi e' piaciuto il connotato sobborgo e sporcizia,la trama e' ben sviluppata e ho trovato diversi ammiccamenti al cinema d'autore ( arancia meccanica con il palazzo in rovina , questo tirato per i capelli lo riconosco ,e henry pioggia di sangue).decisamente sono entrato in sala dubbioso ma poi il film mi ha coinvolto sopratutto con quella partenza decisamente valida.Senza troppe pretese ma un buon film.

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al1982


Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 686
Da: Sondalo (SO)
Inviato: 07-02-2006 21:55  
io è da settimane che leggo articoli su questo film e quindi non vedo l'ora di vedermelo anche se credo che dalle mie parti non lo proietteranno.

Ma non mi sembra che nel libro da cui è tratto l'autore metta l'accento in modo forte sul discorso dell'immigrazione...

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riddler

Reg.: 11 Set 2003
Messaggi: 380
Da: Milano (AL)
Inviato: 14-02-2006 16:42  
Ma a parte voi, non mi pare che abbia attirato molta gente al cinema...

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Patsia

Reg.: 04 Gen 2006
Messaggi: 538
Da: Pieve di S. (TV)
Inviato: 14-02-2006 17:01  
grazie... qui da me non è ancora uscito... Spero di poterlo vedere presto ( o che almeno lo facciano vedere)

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Plaster

Reg.: 23 Gen 2006
Messaggi: 1482
Da: Napoli (NO)
Inviato: 14-02-2006 17:01  
quote:
In data 2006-02-07 21:54, kubrickfan scrive:
mi e' piaciuto veramente ! non pensavo bisio potesse reggere tale parte


...ma forse nessuno se ne è accorto ma Bisio (almeno secondo la mia ottica) è uno dei pochi attori "bravi" che abbiamo in Italia; guarda per esempio "Mediterraneo" di Salvatores,ma non perchè è un film importante e famoso, ma perchè Bisio manifesta tutta la sua bravura...
...se solo potesse sfondare nel cinema...!
_________________
è passat' A nuttata

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 15-02-2006 08:53  
Ammiro Bisio come attore teatrale....sono curioso di vederlo in questo nuovo film.A distanza di 6 anni sicuramente avrà migliorato!L'ultimo film nno mi era piaciuto particolarmente!

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 22-02-2006 12:18  
quote:
In data 2006-02-05 19:07, Petrus scrive:
Dopo sette anni Claudio Bisio torna al cinema e, al contrario di qualche aspettativa poco rosea, stupisce. Si inserisce in un progetto di noir all'italiana ("spaghetti-noir" lo definisce il regista) che sorprende per fattezze estetiche e singolarità di sguardo sulla materia-cinema.
Il film, per alcuni versi, "è" di Bisio. Nel senso che è lui ad essere affascinato dall'omonimo romanzo di Sandrone Dazieri, è lui a proporlo alla produzione e a coinvolgere Sigon, conosciuto in numerose esperienze televisive comuni, nel progetto. L'idea si rivela vincente, puntando non al classico target familiar-buonista, ma costruendo una storia solida e rigorosamente definita, che può camminare benissimo sulle sue gambe senza ammiccare eccessivamente alla compiacenza del pubblico pagante. Il coinvolgimento di un'attrice che riempie lo schermo come Stefania Rocca, e l'ottimo cameo di Bebo Storti, in un ruolo per lui serioso ed inusuale, completano lo schema base di un film che sembra rifarsi molto al cinema di Infascelli, con una fotografia sporca, colori plumbei e saturati, situazioni da thriller metropolitano estrapolate da una provincia che rimane esclusa dalle cronache dei giornali, inaccessibile alle telecamere dei (falsi) programmi-verità delle televisioni generaliste.
Una regia, ma soprattutto, appunto, una fotografia se vogliamo del tutto fuori dalla norma per un prodotto del genere, costruite con accortezza e assolutamente funzionali fanno il resto. Non ci si deve aspettare, dunque, il classico prodotto per famiglie, come la presenza di Bisio e la locandina un po' anonima suggerirebbero.
La pellicola è un noir a tutti gli effetti, con la cifra inusuale e sorniona dell'ironia e del sarcasmo di Bisio e di Storti (memorabili alcuni scambi di battute) ma con un certo sano realismo affatto mitigato o eliso nella dinamica delle immagini. Una su tutte la scena iniziale, con il protagonista insolitamente alle prese con un assassino, sporco di terra e incrostato di sangue, come anche la descrizione visiva dell'appartamento dello stesso Sandrone (questo il nome di Bisio nel film, che poi corrisponde a quello dell'autore del romanzo), che ricorda, per abbandono e sporcizia, le scenografie del tanto acclamato Trainspotting, o del film-cult di Aronovsky, Requiem for a dream.
Ad introdurre, in modo del tutto spontaneo ed esilarante, una certa dose di sano divertimento, è la straordinaria (in tutti i sensi) partecipazione di Ernest Borgnine al film. Partecipazione che si declina in un personaggio di un vecchio attore di western, ormai in fase di assoluto declino, con il vizietto dell'alcol e destinato a comparsate da fenomeno da baraccone in feste di quart'ordine. Interpretazione assolutamente divertita e splendidamente autoironica, recitata in presa diretta inn un italiano stentato e simpaticissimo, che da solo vale il prezzo del biglietto. Un Borgnine la cui presenza, e il cui duettare con Bisio, reggono per metà il film, in un'esplosività di comicità (volontaria e non) che sugli schermi italiani non si vedeva da tempo. E a ripensare a cult come Il mucchio selvaggio o Un gioco estremamente pericoloso, vien da sorridere e rallegrarsi che un attore di tale spessore si prenda in giro con una voglia e un brio così sinceri e genuini.
Una pellicola che va sicuramente oltre le aspettative e, pur non essendo un capolavoro né una rivelazione assoluta, è un ottimo riferimento per il cinema italiano. Un "prendersi-sul-serio-ma-non-troppo" che da sempre caratterizza lavori di un certo spessore e di una certa fruibilità, e che si solleva sulla (purtroppo bassa) media qualitativa del cinema italiano odierno.

già pubblicato anche qui




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Hai letto la critica di Diego Giuliani prima di scrivere ciò?

http://www.cinematografo.it/Recensioni/00004346.html




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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 22-02-2006 12:19  
Alla fine su almeno 10 siti compreso questo si leggono le stesse cose....

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 22-02-2006 12:48  
E perchè sei venuto proprio su questo?

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 22-02-2006 13:51  
quote:
In data 2006-02-22 12:48, HistoryX scrive:
E perchè sei venuto proprio su questo?



------------------

Per leggere cio che scrivi tu!

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 22-02-2006 14:03  
quote:
In data 2006-02-22 12:18, Sandrino scrive:

Hai letto la critica di Diego Giuliani prima di scrivere ciò?

http://www.cinematografo.it/Recensioni/00004346.html







no, perchè?
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 22-02-2006 14:15  
Perchè è molto simile!Leggendo molto su vari siti italiani di cinema spesso trovo somiglianze tra le critiche e quindi mi accorgo che come me molti di voi tra cui tu fate come me e vi documentate sul web.
Anche a me spesso capita di scrivere, o riportare sequenze di altri....la ritengo cosa positiva!
Ma tu in questo caso hai riportato pari pari un commento come indichi alla fine del testo no?Quindi qualcunaltro magari prima di te aveva letto quello a cui mi riferivo!
Tutta una catena insomma.....
comunque ti ammiro come critico!


ciao!

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