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Autore il discorso del re - tom hooper
badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 27-01-2011 22:11  
REGIA Tom Hooper
CAST Helena Bonham Carter, Colin Firth, Guy Pearce, Geoffrey Rush, Timothy Spall

TRAMA

Dopo la morte di suo padre Re Giorgio V (Michael Gambon) e la scandalosa abdicazione di Re Eduardo VIII (Guy Pearce), Bertie (Colin Firth), che soffre da tutta la vita di una forma debilitante di balbuzie, viene improvvisamente incoronato Re Giorgio VI d'Inghilterra. Con il suo paese sull'orlo della guerra e disperatamente bisognoso di un leader, sua moglie, Elisabetta (Helena Bonham Carter), la futura Regina Madre, organizza al marito un incontro con l'eccentrico logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush). Dopo un inizio burrascoso, i due si mettono alla ricerca di un tipo di trattamento non ortodosso, finendo col creare un legame indissolubile. Con l'aiuto di Logue, della sua famiglia, del suo governo e di Winston Churchill (Timothy Spall), il Re riuscirà a superare la sua balbuzie e farà un discorso alla radio che ispirerà il suo popolo e lo unirà in battaglia.

RECENSIONE DI FILMUP

Non ci fu scampo per "Bertie". Dopo la morte del padre, re Giorgio V, il timido e complessato duca di York non sarebbe dovuto salire al trono d’Inghilterra. Il primogenito era, infatti, Edoardo, che divenne sì re ma che, per amore di Wallis Simpson, abdicò neppure un anno dopo. A Bertie, o meglio ad Albert Frederick Arthur George Windsor, toccò il peso della corona, diventando sovrano con il nome di Giorgio VI. Un uomo atipico, che fu re molto amato, legato da vero amore alla moglie, la volitiva Elisabetta Bowes-Lyon, ma che si portava appresso un fardello di costrizioni infantili e un bisogno di affetto difficili da trovare nell’anaffettiva coppia di genitori regali. Un’insicurezza che si esprimeva attraverso una balbuzie invalidante e impossibile da gestire nei numerosi e imbarazzanti discorsi pubblici cui era tenuto. In più, Giorgio VI si trovava a essere la voce del e per il popolo britannico in un momento difficile della storia, alla vigilia del secondo conflitto mondiale: ma che voce poteva essere (e che guida) se non aveva ancora trovato la sua? Per lui ci fu Lionel Logue, un australiano logopedista, ex attore, dai metodi anticonformisti, capace di sondare le anime e di medicarle.
Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente, ma capace anche di farci ridere. Non di risate grasse o prevedibili, ma di risate che nascono dal cervello e si trasmettono al cuore. Così come le lacrime non nascono da un intento ricattatorio ma dall’empatia, da una condivisione sentimentale di difficoltà umane.
Il discorso del Re, del regista Tom Hooper, parte dai fatti storici per addentrarsi in un dramma personale, senza abbandonare mai la Storia, che non è fondale e sottofondo ma è presenza imprescindibile di ogni istante del film, al fianco dei protagonisti. Che giganteggiano: a partire da Colin Firth, che riesce a entrare nei panni di Bertie, reinterpretandolo, rileggendolo, dandogli postura e sguardi ora smarriti e braccati, ora arroganti e snobistici. Firth dà vita a un disagio psichico, lo trasmette allo spettatore, che attende, trattenendo il respiro, le sue parole da microfoni inquadrati dal regista in primo piano, lo segue mentre si avvia a parlare in pubblico, con riprese - di corridoi, di scale, di ampie navate - che creano claustrofobia e voglia di fuga. Gli fa da spalla un istrionico Geoffrey Rush, nei panni del suo amico logopedista, perfetto nel dosare i toni, mai sopra le righe, in grado di farci intravvedere con garbo un passato di sogni infranti.
Un film che è di attori - tutti bravissimi - a servizio di un’opera per certi versi teatrale, per tempi e dialoghi, che insinua molti discorsi (l’avvento e il futuro potere di radio e tv, destinati a cancellare il confine tra pubblico e privato; la forza della parola come arma di massa; la rigidezza dei metodi educativi; l’importanza del trovare e guardare in faccia la propria identità e unicità).
Il discorso del Re ha giustamente fatto incetta di premi (così come Colin Firth) e davvero vi invitiamo ad andarlo a vedere. Ricordarsi che ognuno ha una propria voce, che è unica e che va usata, è sempre importante.

TRAILER

davvero sorprendente,non gli avrei dato due lire,invece mi ha emozionato pian piano,cresce sia assieme agli eventi che diventan sempre più drammatici e meno burleschi,con l'arrivo della guerra,sia perchè ci son 3 attori davvero strepitosi.firth mi stava abbastanza sulle balle come tipo,ma ha indovinato gli ultimi due ruoli che valgono una carriera.in inglese è un qualcosa di incredibile,e pazienza se molti lo troveranno impostato per vincere l'oscar e poco altro.io l'ho trovato davvero commovente a tratti.bravo bravo,si
ciao!

[ Questo messaggio è stato modificato da: badlands il 28-01-2011 alle 13:23 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: Janet13 il 28-01-2011 alle 14:10 ]

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martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 28-01-2011 00:17  
ora ho capito perchè vuoi aprire post prima degli altri perchè non si capisce nulla di quello che scrivo... così puoi salvare il mondo dalle mie minchiate.

[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana che non è in grando di intendere e di volere, quindi non può essere in alcun modo condannato da alcun tribunale il 31-05-2011 alle 20:44 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 31-05-2011 alle 20:47 ]

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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 28-01-2011 14:12  
Cos'è che non si capisce dei suoi commenti?
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"Mi scusi ma... non m'ha già visto in qualche posto?"
"Ricordo il nome ma non la faccia"

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 28-01-2011 15:16  
quote:
In data 2011-01-28 00:17, martalari scrive:
ora ho capito perchè vuoi aprire post prima egli altri perchè non si capisce nulla di quello che scrivi


ahaha ma allora LEGGE ed è stata a rosicare finora

magnifico
_________________
Quattro galìne dodicimila

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martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 31-01-2011 23:44  

Discorso del re bravo e giusto Geoffrey Rush ma film sopravvalutato assolutamente non da Oscar come "migliore" ...leggi sotto la mia opinione



Il Discorso del re....

Bisogna avere il coraggio delle proprie opinioni..

Non capiamo dove sia il capolavoro ne Il discorso del re.

Ok sicuramente l'handicap fa diventare grande ogni interpretazione, ma l'interpretazione da Oscar (purtroppo mancato) era da considerarsi quella per "A Single Man" un film sicuramente non per tutti, ma pazzesco con un Colin Firth strepitoso.

Ne "Il discorso del re" l'impegno c'e' e si vede, buona la sua performance ma al pari di tante altre anche di suoi colleghi e non certo da Oscar che comunque ci fa piacere possa comunque ricevere.

Ma le interpretazioni indimenticabili sono secondo noi altre, basta vedere per la stessa categoria lo strepitoso Jeff Bridges forte ma solitario, ironico e duro ne Il Grinta, visto da una settimana e ancora dentro di noi.

Il discorso del Re osannato dalla critica etc.. non ci ha cosi' convinto sara' che ci aspettavamo un capolavoro, sara' che attendevamo un film diverso, sara' che l'emozione arriva grazie a Geoffrey Rush (e Helena Bonham Carter) sicuramente più indimenticabile del suo paziente. Se non ci fosse stato Geoffrey Rush probabilmente la forza del film, quella dei dialoghi e non del tema sarebbe venuta meno.

Non sentiamo mai gli altri e ogni film o interpretazione va valutata in sala.

Non e' un fatto di genere e ritmo, A single man era per esempio lento e drammatici, ma il discorso del re resta per noi un film interessante ma assolutamente non indimenticabile.

Non abbiamo visto ancora Javier Bardem in Biutiful e James Franco nel film 127 ore di Danny Boyle. Certo rispetto all'imbarazzante candidatura di
Jesse Eisenberg per The Social Network preferiamo allora Colin Firth anche se non la sua migliore interpretazione, per ora il top visto e' Jeff Bridges per Il Grinta.


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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 06-05-2011 12:10  
non è un film nuovissimo,questo no,però non m'è dispiaciuto,è confezionato con cura,recitato benone,specie da rush e la carter,e con una bella sceneggiatura.qua e la c'è un po' l'impressione di film per la tv,ma nel complesso è una visione che ci sta
ciao!

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bulimba

Reg.: 05 Mag 2011
Messaggi: 20
Da: london (es)
Inviato: 08-05-2011 10:56  
Bellissimo..Firth ha interpretato il film in maniera eccellente...e la moglie di Burton e' semplicemente straordinaria, riesce sempre a trasformarsi in ogni film..!! Grandi!! Bel film..

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ELLY2011

Reg.: 21 Apr 2011
Messaggi: 108
Da: Portogruaro (VE)
Inviato: 29-05-2011 11:13  
il film migliore per l'Academy....

Mah io avrei preferito altro cmq rimane un buon film: trama originale, una buona sceneggiatura, bravi attori (il migliore secondo me é Geoffry Rush),...

Nel complesso un buon film ma non il migliore.
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Certo che ciò proprio un fio frocio, nun ce sta proprio nulla da fà!
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O dico sempre pure io!Sti giovani, sempre a farsi e pippe su facebul!Me ricordo ancora ai miei tempi quand'ero un ragazzino che annavamo tar Tevere a pià e nu

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ELLY2011

Reg.: 21 Apr 2011
Messaggi: 108
Da: Portogruaro (VE)
Inviato: 29-05-2011 11:16  
poi a voi il re come personaggio non come interpretazione non sembra la brutta copia di Forrest Gump, ma proprio quella brutta brutta?
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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 31-05-2011 10:41  
Ma anche no!
Uno con un'intelligenza non particolarmente spiccata, umile e dolce, l'altro molto imponente con solo un difetto di pronuncia.
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ELLY2011

Reg.: 21 Apr 2011
Messaggi: 108
Da: Portogruaro (VE)
Inviato: 31-05-2011 13:32  
si questo lo so però in alcune scene guardavo il re e in maniera automatica mi veniva in mente Gump...forse perché entrambi consapevoli del loro difetto cercano in un modo o nell'altro di nasconderlo facendo risaltare altri aspetti positivi di loro stessi...ma forse é sembrato solo a me!:)
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 31-05-2011 19:44  
Forrest Gump non nasconde proprio una bella minchia.
Occultare, per quanto implichi l'esistenza (soggettiva) di una propria debolezza/mancanza, implica anche una certa intelligenza di base, una presa di coscienza. A Forrest ciò che manca è proprio l'intelligenza, o meglio, la sua connotazione convenzionale (da qui il metadiscorso che offre il film stesso "stupido è chi lo stupido fa"), ma è evidentissima qui l'incapacità dell'occultamento, ed è per questo che l'esibizione della sua stupidità, assolutamente involontaria, si palesa in chiave comica e sdrammatizzante. Completamente opposto è il discorso sul discorso del re (quanto mi piacciono i giochi semantici).
In definitiva hai detto in una frase sola una mole di cagate notevole.
Ma sei un fake e quindi fottitene.

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