kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 24-03-2009 21:38 |
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Trama: In un tempo imprecisato in un regno immerso tra la natura, un uomo senza passato vive, con la moglie e il figlio adorati, di pastorizia e agricoltura. Un giorno delle trame di palazzo con protagonista un perfido e potente mago, lo portano lontano dalla sua vita tranquilla, lo costringono ad imbracciare le armi per difendere la sua terra e la famiglia. Il potente esercito che sta mettendo a ferro e fuoco la zona può essere sconfitto solo da un animo indomito, che tutti chiamano soltanto il fattore ...
Recensione : Unire il regista peggiore del mondo con l'attore con meno capacità espressive del pianeta, pareva una impresa apocalittica per chiunque, ma non per Uwe Boll (autore di opere fondamentali del trash come Postal e Alone in the dark) e Jason Statham (il granitico protagonista dei Transporter e di film folli come Crank), che riuniti assieme hanno voluto stavolta violentare il mondo del fantasy con le loro trovate, riprendendo ed ispirandosi a un game per pc come Dungeon Siege, continuando a dimostrare l'amore totale di Boll per i videogame, amore incondizionato che non è di ieri (il film comunque è del 2007, viene ripreso adesso per motivi decisamente oscuri).
Chi conosce un minimo la carriera di questo cineasta può aspettarsi qualunque cosa verso il peggio (in Postal ha messo delle scimmie che violentavano dei nani), invece, incredibilment e, stavolta, pur con limiti evidenti e una trama banalissima, il prodotto finale, non è così grossolano e pecoreccio come da aspettative.
Film autoprodotto dal regista con etichetta KG Boll, narra la storia del Fattore (Statham), un uomo dal passato sconosciuto che vive con la moglie Solana (la bella Claire Forlani) e il figlio in una splendida campagna di un mondo stilmedievale. Amico di tutti ma soprattutto di un tenutario di bestiame che abita vicino (Ron Perlman, l'Hellboy cinematografic o), il fattore vive tranquillo e senza nessuna altra necessità che quella di coltivare i suoi campi.
Ma il destino ha in serbo per lui una trama imprevista, il mago Gallian (Ray Liotta, in versione ridicol spiritata e con molto stile nel vestire) medita di destituire il Re Konreid (uno stralunato e invecchiato Burt Reynolds) mettendo al suo posto il perfido ma debole duca Fallow, amante solo del mangiare e delle belle donne (Matthew Lillard, protagonista del primo indimenticabil e Scream di Craven). Gallian scatena un esercito di orchi chiamati Krug (con costumi posticci e messi numerosi con tante scene digitali) contro il pacifico reame, a quel punto il fattore (tutti lo chiamano solo così) non può sopportare altri sorprusi, imbraccia il suo boomerang (!) e avvia una guerra di riscossa.
Tra ogni tipo di strana magia e battaglie (gli altri due maghi sono John Rhys-Davies e la dolce Leelee Sobieski), alla fine vedremo chi è veramente il coraggioso contadino, quali segreti nasconde il suo sguardo arcigno (dobbiamo aggiungere che è anche l'unico che sa fare).
Purtroppo Uwe Boll non ce l'ha fatta, intenzionato a creare il peggior fantasy mai realizzato (per lui sarebbe solo motivo di estremo orgoglio, se ne fotte ampiamente della critica specializzata e non, a lui interessa solo il suo ego, come la difesa di essere un genio non capito), forse per colpa dei troppi soldi spesi e con l'obbligo di non poter esagerare follemente a piacimento per sperare nell'ingresso al cinema di qualche famiglia, confeziona invece un fantasy normalmente brutto e banale, senza punte di infamia particolari che lo assurgessero a prodotto di nicchia e cult per i posteri.
Quello che stupisce, oltre al fallito raggiungimento del peggio, è il fatto di come abbiano creato un cast tale (Statham a parte) con attori non di primissimo livello ma sicuramente conosciuti, si vede davvero che i soldi non fanno mai schifo a nessuno, soprattutto se guadagnati con tanta facilità. Il fantasy secondo Uwe è un prodotto fatto di tante cose assolutamente fuori sincrono (come la maschera kato di alcuni guerrieri guardia privata del re), un minestrone che bolle banalmente dietro una trama filiforme, dove è presente tutto lo scibile base del dramma Shakespiriano, l'avvelenamento, il nipote traditore e la bellona che deve decidere cosa fare o da conquistare, ma anche tutto quello che ha fatto la fortuna del signore degli anelli, come le grandi (qui molto circoscritte) battaglie campali, le caverne infuocate con i lavori forzati dei prigionieri, la natura che vive (qua umanizzata in dolci fanciulle, purtroppo troppo vestite per rispettare i dogmi prima detti).
Alla fine avendo Statham era necessario fare un po' di caos (l'attore fa anche una corsa sulle teste dei nemici, vivi e in piedi, non morti) e di movimenti acrobatici, peccato che lo schemino elementare dopo poco si incricca, mancando una trama decente e almeno qualche sorpresa che ravviva, è difficile non cadere nel torpore (già capita spesso nei film fatti bene sui games, figuriamoci in un uno di Boll).
Il finale, che sembra non arrivare mai (124 minuti, decisamente troppi per questo racconto) non dice assolutamente niente, placido mare di sentimentalism o già visto (incredibile, pensando al regista), la battaglia delle spade magiche troppo lunga e i discorsi del tutto vuoti (ne udrete uno di Reynolds davvero patetico)
C'è da dire che i costumi sono sufficenti, abiti e drappi sono certo costati qualcosa al regista/produttore tedesco, qualche cavallo di razza testimonia che da qualche parte un budget decente è stato estrapolato.
In definitiva stavolta Uwe Boll delude tutti, chi vuole un film decente troverà una banale pellicola fantasy con qualche contaminazione più o meno marcata di altro, annoiandosi, chi desiderava follie a go-go in una ambientazione inusuale avrà altrettanto sconforto in quanto non c'è nulla di estremo, eversivo o fuori di testa nel senso stretto della parola.
Non essendo un vero regista ma solo un propinatore di idee sparse nel suo cervello in un ordine non cronologico, consigliamo per il futuro a Boll di evitare ogni freno o condizionament o, nel suo essere non cinematografic o ci affascina molto di più.
pubblicato su cine zone
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