kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 22-03-2009 21:32 |
|
Trama: L'ispettore Clouseau messo ai parcheggi di Parigi dal suo capo Dreyfus con il compito di elevare contravvenzion i, si ritrova improvvisament e dentro una squadra internazionale con il compito di catturare Tornado, l'inafferrabile criminale autore di una serie di rapine che ha dell'incredibile, che vanno dalla spada dell'Imperatore allla sacra Sindone. Quando però Tornado ruba anche la Pantera Rosa, il famoso diamante orgoglio di Francia, Clouseau decide che è il momento di usare tutta la sua capacità deduttiva per risolvere il caso : guai di ogni tipo stanno per piombare ai quattro angoli del globo, anche sul Vaticano ...
Recensione: Ovviamente questo non è il capitolo due della Pantera Rosa, ma lo è del ciclo che vede Steve Martin nei panni dell'imbranatissimo ispettore Closeau (ruolo reso famoso da Peter Sellers), chiamato per l'ennesima volta a combinare disastri senza fine durante le sue indagini. Stavolta i suoi baffetti dovranno vedersela nientemeno che con Tornado, un criminale abilissimo a rubare ogni tipo di gioiello e reliquia in giro per il mondo. Clouseau sembrerebbe non poter far nulla di determinante, il suo capo Dreyfuss (John Cleese) lo ha confinato alle multe e parcheggi davanti al museo di Parigi, stufo dei suoi continui pasticci e dei costi subiti dalla sua dabbenaggine. Invece, improvvisament e, viene chiamato ad aggregarsi a un gruppo si superispettori, il cosidetto dream team, che ha compito di fermare il bandito inafferrabile, già catturato 10 anni prima e che si sa abbia una cicatrice da proiettile sulla spalla destra. Tra varia confusione, incendi di ristoranti e una comparsata come Papa sulla finestra del Vaticano, Clouseau oltre al caso deve risolvere anche un problema di cuore.
Quando ho saputo che dovevano fare una nuova ennesima pellicola su Clouseau e il diamante pantera rosa, mi sono chiesto subito quale fosse lo scopo di perseguire l'accanimento terapeutico per un personaggio che le nuove generazioni hanno mostrato ampiamente di voler snobbare, reso immortale ormai troppi tanti anni fa dal mai abbastanza compianto genio recitativo di Peter Sellers (5 film più uno compostop da spezzoni scartati quando l'attore era già morto). Quando poi ho letto il cast, il primo pensiero era che insieme al personaggio anche alcuni attori di sufficente valore e varia carriera erano ormai ridotti alla frutta per accettare parti simili, sorta di indecoroso rifugio dal dimenticatoio assoluto.
Che John Cleese (fa Dreyfuss, il supercapo british indispettito) ormai avesse rinnegato lo splendore umoristico al vetriolo dei Monty Pithon era noto da tempo, ma di vedere anche Andy Garcia, Jean Reno, Jeremy Irons ed Alfred Molina su questo set, mi pareva devvero triste.
Invece, contrariamente ad ogni aspettativa, la missione malinconia nei ruoli diventa una riuscita missione di far ridere, gli attori gigionano per la scena divertendosi come matti, con l'affascinante compagnia della bella Aishwarya Rai che fa da ciliegina sulla torta.
Il folletto Steve Martin, miscelando imbecillità e assoluta ingenuità, si muove sulla scena con una leggerezza incredibile, coadiuvato da un Jean Reno dolce e delicato con i suoi figli amanti del karatè, la scena dello shampoo è al tempo stesso un mostrare due eterni Peter Pan ma anche due uomini che sono timidi ed introversi, che conoscono alla perfezione la donna che amano senza avere il coraggio di dichiararsi fino in fondo, Reno come marito e Clouseau come amante. La scena della finestra del papa è esilarante, divertente, come l'incendio del ristorante in Italia ci fa ridere a cuore aperto per la sua dinamicità. Personalmente l'inizio con le bottiglie scagliate a caso e salvate con dei numeri circensi è il numero dinamico che mi ha meglio impressionato, ma tutto l'insieme sa di british (nonostante i tanti riferimenti francesi) e misurato a dovere, una comicità di classe non sguaiata che era tempo che non si vedeva sugli schermi, tenendo anche conto che il regista Harald Zwart era dal 2003 che non dirigeva un film, ma qui non dimostra timori o titubanze e va senza problemi in giro per il mondo a filmare anche dei bei paesaggi romani.
Insieme a Garcia (ispettore del dream team di origini siciliane e molto focoso) ritroviamo anche Lily Tomlin, graziosa interprete di tanti anni fa che nella maturità dimostra ancora tanta voglia di calcare le scene, anche se solo in particine secondarie.
In definitiva un nuovo capitolo del Clouseau di Steve Martin che vi possiamo consigliare a cuor leggero, senza nessuna esitazione, per un sorridere sano, sincero e di buona classe, passando un pomeriggio lontano da patemi ed ansie. Inutile continuare a fare paragoni con il Sellers che fu, unico ed inimitabile, va bene così, assolutamente, un divertimento che non bucherà il tempo ma per la circostanza di un pomeriggio è perfetto.
pubblicato su Cine Zone
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
|