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Autore Il respiro del diavolo
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 24-01-2009 12:15  
Trama: David viene rapito da tre uomini e una donna, decisi a chiedere un riscatto alla ricca madre per la sua liberazione. I quattro si recano in una grande baita solitaria, in mezzo alla foresta e al ghiaccio. Appena arrivano sul luogo però i rapitori si trovano in una strana situazione : David sembra totalmente padrone della situazione, non è per nulla intimorito e disegna figure macabre sul muro.
Per i quattro incomincia un incubo che sembra senza logica, ma la risposta sta nel fatto che il bambino nasconde un segreto davvero terribile ...



Commento:Tutto iniziò nell'era moderna con un bellissimo film di Richard Donner del 1976 (intitolato Il presagio) con tra gli attori il grande Gregory Peck. In questo film veniva mostrato come un bambino di buona famiglia a prima vista del tutto innocente fosse in realtà l'Anticristo designato. Da lì in poi la storia del cinema ci ha presentato vari bimbi demoniaci (da solo quel film ebbe due seguiti, La maledizione di Damien e Conflitto finale, nel 2006 anche un inutile remake), con poteri più o meno marcati. In vena di cercare facili lavori da regista yes-man, Stewart Hendler (un regista di shorts pubblicitari) riprende quelle tematiche, non parendogli vero di poter dirigere un divo tv super fashion come Josh Holloway (il Sawyer di Lost), ambientando gran parte del film in una baita immersa in mezzo ai boschi, al freddo e alla neve.
Siccome l'azione si svolge nel periodo di Natale, Max (Holloway) si traveste da Santa Claus e rapisce il ricco rampollo adottato di una famiglia benestante durante una festa, David (interpreto da Blake Woodruff, glaciale e del tutto aemozionale), di 8 anni. Ma il bimbo è tutt'altro che indifeso: da subito si capisce che in lui alberga una atavica maledizione e uno spaventoso potere, e a nulla varranno i tentativi della fidanzata di Max, Roxanne (Sarah Wayne Callies, la dottoressa Sara Tancredi di Prison Break) di essere amorevole e comprensiva. La banda, composta anche da altri due elementi, si troverà in un terribile incubo dove le parti si invertono, la preda diventa uno spietato cacciatore.
Ci permettiamo di non fare troppi giri di parole per definire questo sottoprodotto Damien/Presagio targato: ridicolo. A parte lo sguardo del bambino e una fotografia con qualche pregio, questa pellicola davvero non ha nulla di lodevole. Una trama del tutto sgangherata (Max rapisce David perché vuole riscattare e rimettere in sesto un negozietto in disuso per vivere il suo sogno d'amore), colpi di scena totalmente telefonati (quello principale sull'identità del grande organizzatore del rapimento ha anche con un sacco di lacune per quanto visto prima) e atmosfera che latita senza mai lasciare spazio a qualunque tipo di spavento. I rapitori a volte ricordano i ladri di Mamma ho perso l'aereo tanto sono idioti; ci sono cose viste e straviste messe in scena con pochissimo impatto (i lupi, il ghiaccio e anche i ragni) mentre il bambino si aggira padrone governando i destini da buon diavoletto (quando uno degli sventurati rapitori dice «Oh mio Dio!» lui replica «No, lui non c'entra!») e non si capisce come mai si debba ricorre alla splendida pittura macabra di Hieronymus Bosch per dare il senso dell'oppressione.
Il regista poco ispirato in mezzo ci propina continuamente anche delle inquadrature dall'alto delle strade che non hanno nessun senso di essere (chi pensa che alla fine abbiano un disegno finale, come credeva il sottoscritto, dimentichi questa ipotesi: tutto è lì per caso buttato dentro), e mentre la noia ci ha già divorati ogni tanto esplodiamo in qualche risata fragorosa per alcune situazioni (come il rapporto rapito-rapitori) davvero fuori dalla logica.
Il finale poi (il diavolo non ha bisogno di soldi) è pacchiano, insulso e completa il disastro di un lavoro di routine meno interessante dell'incasellamento di bulloni da parte di un magazziniere. Credevate che non ci potesse essere altro di prevedibile? Invece no, abbiamo anche nella baita gelata i corpi quasi sempre seminudi di Holloway e della Sarah Wayne Callies (che ci fa una casta scena della doccia nude look coprendosi l'intimo), per la gioia delle fans del bel Sawyer.
Procedendo a tentoni (come lo spirito del film) nel ricostruirlo, c'è pure un'inquadratura che ricorda quella finale di The Omen con lo sguardo del bimbo, come un inizio prologo che risulta alla fine del tutto inutile. Si usano i luoghi del Maine per ricordare ben altri film e altre atmosfere, ma ovviamente non basta solo essere paesaggistici per instillare paura e terrore nel nostro animo.
In definitiva un film di assoluta anonima routine, pieno di difetti e di corpi inutilmente e pacchianamente seminudi, privo di qualunque vitalità e che usa un personaggio di cattivo consolidato in maniera del tutto anonima, che se non disegnasse le sue opere sul muro risulterebbe solo una macchietta inconsulta e senza nessun impatto. Questi prodotti fatti tanto per farli sono solo del tempo perso per chi li vede, soprattutto se si concentrano sui divi della tv (soprattutto per i loro fisici) per cercare audience. Dopo questa delusione (abbastanza prevedibile, comunque, anche se magari in modo non così cocente) per i fan del genere thriller/horror si prospettano tempi duri, visto che settimana prossima arriva il remake fotocopia di [Rec] americano (Quarantine) e dopo altre due quello di Venerdì 13, sinonimo di scarsa prospettiva e inventiva autoriale. In mezzo a questi due abbiamo The Horsemen: speriamo che avendo cavalcato inutilmente oggi il diavolo, anche Quaid non ci deluda tra poco.

pubblicato su Cine Zone
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 05-02-2009 11:28  
Chi l'ha visto che mi consiglia? Vado o non vado?
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-02-2009 13:47  
non è un film essenziale. nè tanto meno ti cambierà la vita. a me è piaciuto: a modo suo questo regista ci sa fare e attinge da tanto immaginario cinematografico. Poi mr. Holloway è bello e la sua voce fantastica.
Sà molto di vestito tagliato su misura, ma secondo me uno sguardo lo potresti dare.
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 05-02-2009 18:57  
se lo dici tu, vado,a presto.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-02-2009 20:13  
Suonava tanto "vado affanculo"
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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