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Autore imago mortis
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 17-01-2009 13:35  
Un gruppo di ragazzi che studiano cinema, la contessa, i
professori.....e una scuola molto particolare scelta benissimo con
tanti misteri....

Imago Mortis racconta la storia di uno degli studenti di questa
scuola, che durante un compito del professore (di fotografare soggetti
inerenti ad uno stato d'animo) inizia a vedere cose particolari...

Visioni che inizieranno a far tremare per la suspance lo spettatore,
che rimarrà incollato anche per l'aspetto avventuroso della storia,
quasi come fossimo in uno splendido videogioco dark stile punta e
clicca, fatto di capitoli da superare, personaggi da interrogare,
prove da fotografare e confrontare, il tutto impreziosito da un'ottima
fotografia, e da una sorprendente regia.

Anche perché era molto difficile mettere in pellicola un film così
complesso sulla "carta" e poi avvincente grazie anche al montaggio che
rende ancora più efficace la tensione mischiata a curiosità,
l'apparentemente macabro mischiato al fiabesco e sembra di stare al
fianco del nostro protagonista, che ha già lavorato in passato con
Alejandro Amenábar e che oggi ha deliziato tutti con il suo italiano
un po' spagnoleggiante, una terra quella della Spagna dove questo
genere è molto amato e che da noi è scomparso dai tempi di Argento e
Bava miti del regista Bessoni.

Geraldine Chaplin ha già partecipato a The Orphanage e ha detto di
aver accettato subito dopo aver letto il copione (e il suo personaggio
è veramente particolare).


Alla sceneggiatura di Imago Mortis ha partecipato anche Luis Berdejo
sceneggiatore di [Rec]

Vi perderete per biblioteche, boschi, personaggi apparentemente o
realmente loschi, ed è bello che al centro della storia ci sia proprio
la "fotografia" quella che si cerca di catturare proprio nel momento
della morte, Imago Mortis appunto



Grande punto di forza è anche la scelta delle location
Il set sembra davvero un luogo fuori dal tempo e dal mondo…

Ed è il regista a parlarne :

"Adoro le fiabe. E volevo che il mio film non venisse contestualizzato
in un periodo preciso. E' anche per questo che nel racconto non
esistono cellulari, computer e tutto quello che avrebbe rappresentato
un mondo tecnologico che invece resta rigorosamente fuori campo. Mi
piace la definizione di film analogico in cui il digitale resta fuori
e si assiste al trionfo della vecchia pellicola."

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 19-01-2009 23:23  
Trama: Bruno è uno studente brillante della scuola di cinema Murnau, che ha come amica Arianna, con la quale condivide una tenera amicizia che potrebbe sfociare in qualcosa di più serio. Una sera vede l'immagine di un ragazzo, ferito e bianco in volto, che pare indicargli qualcosa. Preoccupato di avere delle visioni inesistenti, si confida con Arianna, la quale non gli crede. Le visioni continuano, e a Bruno non resta altro che cercare il senso di esse. Tutto sembra collegato a una teoria del 1600 nel quale uno scienziato folle, tale Girolamo Fumagalli, abbia inventato la thanatografia, una pratica che consiste nel far uscire i bulbi oculari nello stesso istante della morte della vittima. In questo modo sulla retina rimane impressa l'ultima immagine che la sfortunata o sfortunato di turno ha visto. Follia o verità, mentre Bruno indaga e i professori dell'istituto si comportano in modo strano, gli studenti cominciano a sparire misteriosamente ...

Commento: Mentre attendiamo da tempo ormai immemore, venendo sempre delusi, un ritorno di Dario Argento al grande cinema d'orrore gotico, nobilitato nei tempi che furono anche da Bava (padre) e Fulci, ecco spuntare una pellicola degna ed interessantissima come questa Imago Mortis, cioè l'immagine finale vista da un morto, carpita attraverso i bulbi oculari fuoriusciti dallo sventurato/a nello stesso momento della fine dell'esistenza.
Stefano Bessoni è un regista praticamente sconosciuto ma non esordiente (alzi la mano però chi ha visto Frammenti di scienze inesatte, il suo primo lungometraggio) che ha seguito perfettamente le lezioni avute nel passato dai grandi registi prima citati, utilizzando anche molto magma creativo tipico del movimentato cinema spagnolo di genere. Utilizzando capitali italo-spagnoli-irlandesi, si è potutto radunare un casting di anziani caratteristi di ottimo livello, capitanati da Geraldine Chaplin che fa Lucia, l'austera direttrice della scuola.
In quasi esordiente Alberto Amarilla (al secondo film) è Bruno, detto Calaveta per il suo pallore (la calaveta è una sorta di maschera bianca rituale), un ragazzo volonteroso che studia in una scuola di studio cinema e fotografia intitolata a Friedrich Wilhelm Murnau (regista tedesco di importanza fondamentale per le sue opere basilari). Bruno è ossessionato dalla visione di un ragazzo ferito, dagli occhi cadaverici e dallo sguardo minaccioso. Non sapendo se sta impazzendo o meno, chiede l'aiuto all'unica vera amica che ha, Arianna (Oona Chaplin, altro sangue del grande Charlot in questo film) che però non gli crede. Le visioni si ripetono, e Bruno incomincia davvero a pensare che la sua mente stia vacillando. Solo risolvendo il mistero della thanatografia (tecnica spiegata all'inizio della recensione) potrà placare i suoi incubi.
Una scuola vecchia e polverosa che sorge in mezzo a una foresta, locali tetri e dai soffitti alti, cunicoli semilluminati, grotte nascoste, fantasmi, un atavico meccanismo scoperto e poi trafugato, morti atroci e scomparse senza senso, questi sono gli elementi vincenti di questo film, che ridona splendore e fiducia in un genere cinematografico valorizzato nel bel paese, che sembrava ormai senza nessuna speranza di nuova linfa, tradito dalla mancanza di idee del suo re Dario e con gli altri ormai che avevano lasciato questa valle di lacrime o l'attività.
Ci sono autentici momenti di sano e cercato disagio nel vederlo, ansia e suspance, il macchinario per l'estrazione dei bulbi oculari sembra derivato da qualche aggeggio infernale visto nella serie Saw ma è assolutamente di tipologia tortura medievale come impostazione, ha una presa perfetta e la storia della fotografia mortale (che potrebbe avere anche qualche ispirazione asiatica, per omaggio ci sono anche due studenti nipponici, una di essi è Jun Ichikawa di Cantando dietro i paraventi) è una idea geniale. Mettendo anche alcune evidenti citazioni, come il nome di una segretaria, Nicolodi, per ricordare la grande Daria, oppure Caligari (altra citazione al cinema tedesco), il film omaggia ma vive anche di vita propria, si sviluppa in maniera certosina (grande lavoro di controllo davvero quello di Bessoni) con lugubri discorsi assolutamente pacati, come si bevesse un thè, ammaliando lo spettatore che rimane in alcuni momenti nel giusto stato di tensione per essere pronto allo spavento o alla scena macabra. Il film è idealmente diviso in alcuni capitoli scanditi sulla lavagna con titoli (paura, morte, destino ecc) che sottolineano il momento. Per noi il punto supremo è quando viene mostrato il misterioso film nel film, un tocco artistico di rara suggestione e bellezza, con il suo gusto macabro cadaverico. Sicuramente le inquadrature del macchinario per la thanatografia non sono per stomaci deboli (il divieto ai minori di 14 anni non è casuale), con quegli occhi spalancati, anche se bisogna dire che gli effetti non sono tantissimi, scelta perfetta di calibrazione per creare suspance e non mero riempimento di stomaco, facile cibo per palati non fini. La macchina da presa insiste ad inquadrare il povero Bruno, afflitto da crisi e da visioni, sempre dall'alto e comprimendogli il viso, dando una particolare sensazione di chiusura e di oppressione, altro omaggio al cinema espressionista.
In definitiva un film che riconcilia il pubblico italiano con il genere che stava sfornando solo pochezza e non sostanza, assolutamente ispirato e coinvolgente, eseguito con tanta umiltà da un regista che ha appreso, omaggiato e poi girato in piena vitalità e autonomia un prodotto da non perdere per gli amanti del genere. Una bella lezione di cinema senza inventare nuovo cinema ma reintrepretando il vecchio, dimostrando che si può apprezzare un film anche se non inventa nulla. le emozioni di questo film non sono gratuite come tanti altri, qua siamo di fronte a una classe e uno stile personale che speriamo venga ulteriormente migliorato nei lavori futuri.

Pubblicata su Cine Zone
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QUENTIN TARANTINO PROJECT

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 27-01-2009 20:50  
Per me è stata una delusione, cioè alla fine non si è capita l'utilità della tanatografia in quel contesto: l'ultima immagine che vedi è la tua, embé?A quale scopo? Qualcuno me lo spieghi.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 28-01-2009 00:20  
un modo come un altro per chiudere il cerchioe il film.
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 28-01-2009 20:10  
Mi incuriosiva. Ma anche no. Consiglidal cuore?
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 29-01-2009 09:57  
quote:
In data 2009-01-27 20:50, ginestra scrive:
Per me è stata una delusione, cioè alla fine non si è capita l'utilità della tanatografia in quel contesto: l'ultima immagine che vedi è la tua, embé?A quale scopo? Qualcuno me lo spieghi.




Ma vaffanculo!!!!
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 29-01-2009 10:01  
quote:
In data 2009-01-29 09:57, Richmondo scrive:
quote:
In data 2009-01-27 20:50, ginestra scrive:
Per me è stata una delusione, cioè alla fine non si è capita l'utilità della tanatografia in quel contesto: l'ultima immagine che vedi è la tua, embé?A quale scopo? Qualcuno me lo spieghi.


Ma vaffanculo!!!!


Ahaahah, inizialmente ho pensato che l'avessi scritto perchè non aveva capito il senso del finale...

Ginestra, dovevi mettere 'SPOILER'...
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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 31-01-2009 16:22  
Ma io mica ho detto il finale, se di finale si può parlare,perché in conclusione, che cazzo di finale è quello?Tra l'altro si era già, a metà film, in sospetto di chi fossero i pazzi assassini.Su, diciamoci la verità, il film non è nulla di che.
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dario82

Reg.: 03 Giu 2006
Messaggi: 87
Da: san vito dei normanni (BR)
Inviato: 07-02-2009 00:29  
per me, film terrificante (nel senso dispregiativo)
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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 18-05-2009 21:27  
Invece è carino.
Molto curato nella regia e, per certi versi, richiama l'Argento dei tempi d'oro. Citazioni a manetta che (ecco il grosso limite) diventano pedanti con il trascorrere dei minuti.

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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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rockyeye


Reg.: 31 Gen 2007
Messaggi: 105
Da: catania (CT)
Inviato: 28-05-2009 10:45  
INGUARDABILE..

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0.006927 seconds.






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