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Autore The Horseman
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 17-01-2009 13:14  

Ok Dennis Quid ci piace come attore, cambia continuamente anche come
aspetto ogni film che interpreta, The Horsemen praticamente vorrebbe
essere il Seven del nuovo millennio, serial killer, tanto sangue,
indagini, etc...

la regia comunque è buona, solo che i casi dei serial killer sembrano
un po' confusi

c'è Quaid che entra ed esce dal carcere interrogando uno dei "test"
come andasse a comprare le sigarette o andasse nel garage di casa

Nel film recitano anche tante facce viste come Ziyi Zhang molto brava
visto nello strepitoso Memoirs of a Geisha, Eric Balfour visto in "24"
e in The Spirit

Ma a parte il macabro che alberga in molte azioni dei killer ci ha un
pò infastidito il fatto che sia un pò scontata qualche scena

Comunque se vi piace il genere vedetelo


per feticisti del genere

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 11-02-2009 23:48  
Trama: Il detective Breslin è un padre poco presente nella vita dei figli, vedovo e con un grosso problema di lavoro da risolvere:un serial killer che lascia sul luogo del delitto quattro scritte rosso sangue con indicato la frase "Vieni e vedi" sta mietendo delle vittime. Nel Canada freddo ed innevato, la striscia di sangue sembra ricondurre al tema dei quattro cavalieri dell'apocalisse. Chi sono costoro che si macchiano di simili azioni? Cosa vogliono dimostrare? La risposta per il detective sarà terribile ...



Commento: Seven di David Fincher (e il non riuscito The Cell con JLo per quanto riguarda le torture) è il principale ispiratore di questo film "apocalittico" nelle intenzioni ma non nei risultati, dove un povero e disastrato Dennis Quaid (il detective Breslin del film) deve combattere un terribile killer serial di ispirazione biblica ma anche il disfacimento della sua famiglia, che dopo la morte della moglie è composta da lui e i suoi due figli. Di questi due il più grande, Alex, è profondamente turbato e in completo disaccordo con il padre, rivelando un comportamento schivo e passivo nei rapporti umani. Breslin tra l'indagine e la famiglia, subisce un pesante fardello da portare.
Horror con morale pedantemente introdotta, the Horsemen si rifà ai cavalieri dell'apocalisse per giustificare un cammino thriller sanguinolento che a metà strada si sgonfia, dopo un brillante inizio a progressione nel bianco di un Canada innevato e freddo. I colori sono l'asse portante del film, il rosso e il bianco sopratutto, dando un senso di oppressione molto particolare ed intenso. Le tinte riconducono alle cavalcature, ossia la guerra (un cavallo rosso), il disordine civile (un cavallo bianco), la carestia (un cavallo nero) e la morte (un cavallo verdastro). Se gli sceneggiatori si fossero concentrati maggiormente a proseguire il cammino iniziale e non a cercare un colpo ad effetto che qui risulta platonico (anche questo comunque debitore di Seven) per dare una brusca sterzata alla trama, avrebbero sicuramente ottenuto un effetto impattante nella totalità maggiore, più completo. Lo spettatore si ritrova così un prodotto monco e che non si aspetta, molto pretenzioso nelle citazioni ma poco incisivo nell'interesse della nuova direzione che in alcuni punti è poco credibile e risulta patetica. Come nel caso di The Cell, citato non a caso, il regista videoclipparo o pubblicitario si dedica molto alle immagini fisse per impressionare ma poco all'emozione del racconto. Se non altro rispetto ad altri prodotti comunque Horsemen si lascia vedere senza particolare pesantezza, e l'inizio con quei denti ritrovati è davvero ottimo, una glaciazione dello spirito e delle emozioni (il padre molto freddo e disilluso della famiglia) simboleggiata accuratamente.
Åkerlund ha la buona volontà di non volersi limitare a dare in pasto un film dell'orrore fine a se stesso, vuole parlare anche di altro, ma purtroppo visto che la forza della parola è molto blanda forse era meglio limitarsi al compito soddisfacendo le attese dei paganti, aggiungendo poi che Quaid è legnoso come pochi, la Ziyi Zhang (Memorie di una Geisha) impercettibile presenza solo di cachet nella sua bellezza orientale e il contorno del cast di nessun conto (compreso un imperturbabile collega di Breslin con baffetti), non c'era nessuna possibilità che le interpretazion i potessero dare linfa decente. Horsemen è uno dei classici prodotti che cerca di darsi una dignità finendo miseramente nel poco, senza scuse e senza appelli del tempo che lo possa rivalutare nel futuro.
Il puzzle composto nel finale passa in secondo piano di fronte al messaggio che si cerca di dare, tradendo tutta la logica del film che ne viene distorta, senza contropaga emozionale (il che avrebbe aggiunto un grande plusvalore se l'obbiettivo sarebbe stato centrato) visto che invece che pensare il finale fa sbadigliare.
Come detto tante volte ogni venerdì ha bisogno di un horror thriller a tinte fosche, questo della settimana corrente pur parlando altisonante di colori si riserva un decente cantuccio pittorico per metà pellicola, poi dopo scade pervadendosi di noia e una morale che quasi quasi messa così ci sembra fastidiosa ed infantile.
In definitiva un thriller con qualche scena horror bondage con la tecnica della sospensione che finchè rimane fine a se stesso funziona bene, poi dopo il colpo di scena tradisce gli intenti di base del genere, perdendo interesse e scadendo ai limiti del patetico. Dandogli la sufficenza per una buona resa visiva e fotografica, non possiamo certo consigliarlo senza patemi o riserve anche perchè mezzo film riuscito non fa costare metà il biglietto di ingresso in sala.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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bisbetica

Reg.: 11 Nov 2008
Messaggi: 6
Da: siracusa (SR)
Inviato: 15-02-2009 20:39  
Vado pazza per questo genere di film ma questo mi ha proprio deluso. Mi è sembrata la versione perversa di uno di quei filmetti adolescenziali che danno in tv. Non c'è nessun approfondimento dei personaggi,i protagonisti non hanno storia e il finale è pessimo. Mi è tornato in mente Il silenzio degli innocenti, le 2 ore da paura passate al cine e la notte in bianco una volta a casa. Sono daccordo sul fatto che il film è traballante ma io non lo consiglio nemmeno agli amanti del genere. Io ho davvero visto di meglio!
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