kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 22-12-2008 17:38 |
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Trama: Per sfuggire a dei misteriosi problemi di enorme importanza planetaria, viene creata la città sotterranea di Ember, che deve sopravvivere per duecento anni, tanto è il tempo concesso dalla misteriosa valigetta che fornisce il count down temporale della città, dopo il quale nessuno conosce il suo destino. In questo tempo i suoi abitanti devono adattarsi alla situazione, creare un macrocosmo ideale ma sopratutto impedire che capiti qualcosa al generatore, che fornisce luce ed energia alla città. Purtroppo la valigetta viene lasciata incustodita, riposta in uno sgabuzzino e dimenticata. Quando il tempo scade e il generatore incomincia a dare problemi, Ember pare poter rimanere in vita solo grazie al coraggio di una giovane messaggera e di un novello riparatore di tubi ...
Commento: Bella l'intuizione di Tom Hanks di produrre dal romanzo di Jeanne DuPrau un film che narra di una città sotterranea in preda a problemi di energia da cercare, oltretutto con un generatore/distributore che fa i capricci e malfunziona. La cittadina in questione si chiama Ember, e ha avuto una strana genesi:200 anni prima, per motivi sconosciuti, ma sicuramente per delle conseguenze di gravi errori umani, ricercatori e costruttori che l'hanno ideata, hanno deposto il suo destino in una valigetta dotata di timer.
Dopo quel tempo deve succedere qualcosa di misterioso che ne decreterà il destino:i suoi abitanti avranno duecento anni per capire cosa fare e per impedire che le tragiche motivazioni per cui Ember è nata possano ripresentarsi. Il tempo passa, i sindaci governatori si succedono, ma a un certo punto la valigetta scompare:viene perduta in uno sgabuzzino. Allo scadere del tempo si apre, senza che nessuno possa sapere dell'evento. Se non due ragazzi che hanno appena iniziato a lavorare per la città si ritrovano con il suo destino nelle mani. Tra buone intenzioni e misteri, alcuni davvero poco onesti, i due dovranno trovare la chiave logica per salvare Ember. Ma il tempo ormai è scaduto, e il generatore che fornisce la vita sta morendo.
Tim Robbins (che fa il padre del ragazzo addetto alle tubazioni) e Bill Murray (il sindaco) hanno accettato divertiti questo ruolo in un film fondamentalmen te per ragazzi dai grandi temi ecologici, con le musiche simili a quelle de Le cronache di Narnia (i creatori sono gli stessi) e gli ambienti (con tante iconografie nelle bandiere e nei vessilli fasciste) stile quelli di Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet de La città perduta e del videogioco Final Fantasy capitolo 7.
La pellicola ci mostra da subito che i ragazzi saranno la nuova speranza e l'unica possibilità per riparare ai grandi errori del passato, solo animi genuini possono riuscire nell'impresa. E non a caso i compiti scelti per i giovani protagonisti sono quello della messaggera (Saoirse Ronan) simbolo di speranza e quello del riparatore (Harry Treadaway), forze fresche che corrono perchè non c'è più tempo disponibile. Il clima che si respira in Ember è quello cupo e plumbeo di un mondo lasciato a se stesso, dove la vita va via monotona in lavori senza soddisfazione (scelti per i ragazzi tramite il caso), ma il film è tutt'altro che passivo e annoiante, si muove senza eccellere in trovate geniali ma diverte nel complesso, inserendo gli assurdi macchinari costruiti da Tim Robbins per testimoniare quanto sia arretrata la loro tecnologia e che siamo all'anno zero.
Non aspettatevi grandi effetti, il film si basa sopratutto sulle scenografie, e la cosa è sicuramente positiva per far penetrare maggiormente il messaggio ecologista (tutto è scuro e povero), anche se un maggior coraggio nello sviluppare il tema (magari senza inserire dei personaggi di contorno anonimi) avrebbe portato a un risultato maggiore che un film per ragazzi, anche se la verità da cercare con la comunicazione tra le persone e la voglia di conoscenza all'esterno ignorando gli ammonimenti degli avi e dei reggenti (si continua a dire che Ember è l'unica luce nelle tenebre) non è certo cosa da poco.
Da segnalare la partecipazione di Martin Landau nel ruolo del riparatore di tubi anziano sempre abbioccato.
In definitiva un film fondamentalmen te per ragazzi con un messaggio ecologista e ricerca delle relazioni umane perse spiccato, dalle atmosfere scure e dai contorni depressi, che si pregia della partecipazione gigiona di alcuni famosi dello schermo come Murray, Robbins e Landau senza esasperare le situazioni tragiche per cercare un connubio di divertimento e riflessione. Nei suoi limiti, la missione è riuscita. Visto il finale si presuppone che un seguito possa arrivare, se fosse, visto il piede di partenza non becero, la cosa non sarebbe delle peggiori.
pubblicato su Cine Zone
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