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Autore Bolt . un eroe a 4 zampe
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-12-2008 23:07  
Trama: Bolt è un cane attore che adora la sua padroncina Penny, che lo ha preso insieme alla sua carota giocattolo in un pet shop. Il simpatico animale crede che la serie tv di cui è protagonista sia reale, pensa di essere un super cane che ogni giorno combatte veramente per la salvezza di Penny contro le oscure trame ordite dal crudele "Uomo con l'occhio verde". Invece è tutto falso, e il suo mondo completamente artificiale. Quando a seguito di un cambio di rotta produttivo Bolt esce per errore dagli studios, si trova a contatto con la dura realtà, che lo disorienta, lo mette a disagio e gli fa dubitare delle sue doti prodigiose. Con l'aiuto di una gattina e di un criceto coraggioso cercherà di tornare a Hollywood dalla sua padroncina adorata.



Commento: La Disney si riaffiaccia di nuovo al cinema animato in computer grafica che aveva abbandonato nel 2005 dopo il flop di Chicken Little, almeno per il periodo di Natale (lo aveva considerato solo per il periodo di Pasqua con Uno zoo in fuga). E, purtroppo, ritorna con il solito film simpatico, dolce, buonista, ma ampiamente retrodatato rispetto agli innovativi prodotti Dreamworks e sopratutto Pixar. Un film Disney fino all'osso, con tutti gli stili che hanno portato la casa di Burbank ad essere il compagno ideale per adulti e piccini negli anni addietro. Bolt non è un brutto film, è realizzato con una tecnica più che valida (tra l'latro se vi è la possibilità vi consigliamo di visionare la versione in strepitoso 3D che alcuni cinema danno) e ha movimento, ma è prodotto derivato da tanto altro e che non innova assolutamente nulla. Il tema dell'animale disperso, disilluso, tenero e caruccio (e bianco, chiaro omaggio al cane Krypto di Superman) è ormai un tema abusato, non serve molto per renderlo originale un sottofondo moderno di supersparatori e ed inseguimenti, di cattivi ultramoderni (tutti, ovviamente, falsi e solo attori). Bolt è un cagnolino dolce e deciso, peccato che viva (alla Truman Show) in un mondo totalmente fasullo, inventato per realizzare una serie televisiva di successo e senza nessuna aderenza reale con il mondo.
L'unica cosa vera è l'affetto tra lui e Penny, la piccola dolce bimba protagonista della serie Tv. Quando per cercare nuova audience la produzione decide di lasciare una puntata con un finale aperto e senza happy end, il cucciolo scappa involontariame nte per cercare la bimba adorata che crede in pericolo. Giunto nel mondo reale, crede di potersela cavare con i suoi superpoteri, doti soprannaturali che lui crede di perdere quando si trova vicino al polistirolo (nuovo accenno a Superman e alla kryptonite). Comincia tra illusione e speranza il viaggio per ritrovare Penny, aiutato da una sardonica gatta e un criceto coraggioso fan di Bolt.
Il classico film buonista a tutti i costi si diceva (con brevi inserti di animazione classica) sul quale pesa in maniera granitica la mancanza di fantasia:il personaggio di Bolt è uguale ben oltre la lettera iniziale a Buzz Lightyear di Toy Story, la mancanza di ascolto verso chi ti avverte che non sei quel che credi un tema sviluppato meglio dalla Pixar (il cui gran capo Lasseter è presente in collaborazione a questo film), poi non abbiamo neppure novità nel settore iconografico visivo in quanto i piccioni sono simili a quelli visti nel cortometraggio prima di Nemo (onestamente citato nel film) e poi a gruppi di tre sembrano troppo i pinguini di Madagascar. Non si può certo dire che per il suo (non certo atteso senza respirare) ritorno diretto al cartoon di Natale la Disney abbia avuto coraggio:ha cavalcato tiepidamente il mare placido della tranquillità con una storiella minimale sviluppata senza scossoni, dove tutto è affidato a personaggi che fanno della simpatia a tutti i costi la loro logica di vita.
Il personaggio migliore sembra il criceto dorato con la sua palla, dalle battute fantasiose e dal carattere spumeggiante, mentre la gatta alla fine risulta lo specchio della realtà quasi antipatico a furia di distruggere i sogni degli altri senza altra spigolatura di carattere, se non quella scontata che qualche essere umano l'ha lasciata senza affetto per cui sa quel che Bolt rischia di provare visto che Penny potrebbe non volerlo più. In mezzo alle diatribe verbali qualche scena di movimento, su un treno, in un ricovero per animali e nella ricostruzione delle parti del telefilm, ma alla fine per un pubblico di spettatori meno verde campeggia il deja vu, la noia e la voglia di chiudere questa non esaltante esperienza filmica, che delude i memori delle esperienze dei tempi che furono magari molto meno tecnologiche ma più sincere e non stucchevolment e affettuose.
Raoul Bova doppia Bolt (in America la voce è quella di John Travolta), senza lode e senza infamia, la gatta Mittens ha la voce di Emanuela Rossi (tra le sue performance anche la voce di Michelle Pfeiffer), mentre vi segnaliamo che in America il cattivo Dottor Calico ha la voce di Malcom McDowell.
In definitiva un film retrodatato non nello stile ma nell'anima, che non osa nulla, non prova ad affrontare tematiche maggiormente mature, dedicandosi anima e corpo alla simpatia dei personaggi per la soddisfazione dei piccoli spettatori, sperando che chi li accompagna in sala si soddisfi con il dovere e la gioia del compito piuttosto che quella del proprio divertimento, avvenuto tematicamente e per la stessa casa di produzione molto tempo prima con film senza tempo e senza età.

cine zone

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Small982

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 185
Da: fano (PS)
Inviato: 05-12-2008 15:14  
Ottant'anni di film possono essere un'arma a doppio taglio.
Però è divertente ed emozionante

Ciao!

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Bolt

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