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Autore Alla scoperta di Charlie
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 17-05-2008 14:00  
Trama: Charlie è appena uscito da una clinica per malattie psichiatriche, e viene dopo due anni riaccolto senza problemi ma con molti dubbi dalla amorevole figlia diciassettenne Miranda, che non lo chiama mai “papà”. Charlie ha sviluppato in clinica l'ossessione di scoprire un tesoro perduto dei conquistatori spagnoli, e non riesce a distogliere il suo pensiero da questo, nonostante la figlia lavori sodo al Mc Donald's e i suoi comportamenti provochino non pochi problemi.
Ma a quanto pare la sua strampalata teoria non è solo una invenzione, peccato che nel punto dove giacerebbe da secoli il fantomatico tesoro ci abbiano fatto un gigantesco centro commerciale ...

Commento: Michael Douglas dopo qualche apparizione cammeo o blande interpretazioni (il vero ultimo film dei qualche importanza a cui ha partecipato è Traffic del 2000), interpreta con dovizia e humour questo ritratto di Charlie, (agghindato alla Don Chisciotte ma anche da vecchietto saggio del l'Old Wild West), con baffi e barba incolti, pieno di problemi psichiatrici, genitore della giovane Miranda (Evan Rachel Wood, promettentissima interprete di Across the Univers e Thirteen, film che l'ha lanciata), ragazza che tutti sognano e vorrebbero avere come figlia, coscienzosa lavoratrice del Mc Donald's e che nonostante mille difficoltà date dall'ossessione del padre per un fantomatico tesoro spagnolo (questo il richiamo a Don Chisciotte e Sancio Panza in verisone femminile) si dimentica di poter avere una vita propria (nessun segno di fidanzati, amici oppure distrazioni nella vita di questa bella diciassettenne) e si dedica completamente a seguirne il sogno.
Il tesoro, vero o falso non conta poi molto, è il tramite per unire questi due universi diversi, che si ritrovano a seguirsi con due modalità parallele e non congiunte, una che parla di un sessantenne voglioso di aiutare la figlia e dare un senso alla sua malattia e alla sua vita, l'altra di una ragazza dolce e comprensiva che attraverso i flash back ripercorre le difficoltà e le privazioni di una infanzia povera ma che non rinnega l'amore per chi in fondo, anche se senza cattiveria, le ha provocate con un comportamento borderline.
Commedia agrodolce, lineare e semplice, che il regista Mike Cahill, prima regia, propone senza troppi voli di fantasia al suo interno, blindandola nei due protagonisti (decisamente al cinema vanno di moda le coppie strambe) e non permettendo che nessun altro elemento, se non in maniera marginale, possa intervenire nel disegno narrativo delle gesta familiari.
Il difetto che possiamo cercare all'interno di un simile prodotto è decisamente quello di agire per esagerazioni senza alimentare il fascino descrittivo in maniera seria, dove il volonteroso e divertito Douglas (probabilmente una parte che si è tagliato su misura e che voleva a tutti i costi proporre) costruisce il vecchietto strambo dalle mille intuizioni e che non si arrende davanti a nulla (fino ad arrivare a mettere muta, respiratore e maschera da sub), ma che al gusto del pubblico smaliziato di oggi può risultare troppo fiabesco e per nulla credibile nei suoi atteggiamenti (arrivando anche ad affascinare una avvenente poliziotta), che hanno anche incursioni nella musica d'atmosfera (suonava il contrabbasso prima di andare fuori di ragionamento, con degli amici stile boheme di cui uno, Pepper, ora soffre di cancro e fa le chemio). Si esagera anche dall'altro lato, dove Miranda è davvero troppo perfetta e comprensiva, la maturità del passato e le difficoltà le avranno donato una certa capacità discernitiva, ma è bella, tremendamente pulita e non disdegna di vivere in un ambiente da cui non vuole minimamente fuggire per amore del padre. Fiaba quindi, quella della tenace, che anche se vede intorno alla sua bicocca pluri ipotecata nascere famiglie perfette stringe i denti, lotta e si organizza insieme alla sua adorata Volvo in decadimento.
Nonostante queste perplessità che possono disturbare o meno a seconda del proprio gusto personale (è giusto, e doveroso, che il cinema racconti una storia anche senza perfette aderenze realistiche per poter sviluppare un concetto) i produttori di Sideways e di A proposito di Schimdt riescono sempre a sviluppare dei ritratti validi e consistenti, anche se in questi caso siamo molto lontani dalla grandeur di quello di Nicholson oppure dallo stupendo viaggio enogastronomico della folle coppia Giammatti-Thomas Haden Church.
Analizzare il ritratto padre figlia come si è letto da qualche parte in questa maniera non è certo probante per proporlo come caso e consiglio, dato che tutto è troppo ricondotto al discorso di creare una sorta di fascino avventuroso/romantico senza farne una cornice realistico introspettiva, dove tutto diventa speranza di nuova vita aspettando l'Eldorado.
Nel film troverete un finale surreale, la spiegazione del perchè lo stato della California si chiama in questo modo, un omaggio completo a non credere i folli tanto pazzi e una permeazione di buonismo dei due protagonisti in una sorta di ampolla che li rende estranei al mondo circostante, dove sembra che in fondo l'interazione e lo sfondo siano semplici bidimensionali poveri co-protagonisti.
In definitiva un film semplice, corretto e volonteroso nel cercare di affascinare con pochi elementi di trama il pubblico, sorretto da due buone interpretazioni in una cornice semichiusa verso il mondo esterno che non capisce sogno e caparbietà, ma che purtroppo non lascia il segno in maniera convincente disperdendosi in cose che lo rendono solo un passatempo non noioso senza alcuna penetrazione emotiva convincente.
A volte serve sognare, ma probabilmente il pubblico di oggi ha bisogno di storie più corpose per credere alla sublimazione di Morfeo e tenersi stretto il tutto.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-05-2008 15:32  
per una volta son d'accordo con te
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 17-05-2008 16:39  
due gats, siamo d'accordo anche su In Bruges.
evento epocale (ovviamnete scherzo, dopo la visione del grande film di garrone che mi ha colpito parecchio permettimi la battuta)
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 19-05-2008 11:44  
Anch'io condivido..mi è parsa una fiaba corretta, con buone interpretazioni, ma alla fin fine priva di mordente e di fascino.

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