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I Racconti della Luna Pallida d'Agosto di Kenij Mizoguchi |
Hegel77
 Reg.: 20 Gen 2008 Messaggi: 298 Da: Roma (RM)
| Inviato: 16-04-2008 22:06 |
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Film del 1953, Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia.
Forse è il film che più si avvicina al concetto di enorme quadro in movimento, con una rappresentazione rigorosa della realtà, movimentata da improvvisi tuffi nel fantastico e nell'epico che colgono di sorpresa lo spettatore.
E' incredibile come Mizoguchi passi dal realismo al favolistico con un solo cambio di inquadratura (mi riferisco al ritorno a casa del vasaio e alla doppia entrata in casa) e come suggerisca una morale senza imporla con la forza, ma facendola filtrare dai dettagli e dai segni.
E' un film ispiratissimo dove i fantasmi diventano più vivi dei personaggi reali, senza scadere nel grottesco o nell'orrore. Il grande equilibrio di Mizoguchi sta nel tenere ferma la macchina da presa e muoverla solo per lo stretto necessario. Come nel passaggio dalle onde del lago alla tovaglia da picnic, come nella rapresentazione quasi infernale della nocchiera Caronte che traghetta le anime perdute, come nel finale (uno dei più intensi della Storia del Cinema) dove da una ciotola di riso su una tomba passiamo con un movimento verso l'alto a inquadrare gli uomini che lavorano nei campi.
La vita continua. Ma i morti vanno ricordati, per non rifare gli stessi stupidi errori di sempre.
Errori di superbia, di vanagloria, di avidità, di egoismo, di sopraffazione, di guerra.
_________________ Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio |
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kagemusha
 Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 17-04-2008 14:14 |
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Hegel77
 Reg.: 20 Gen 2008 Messaggi: 298 Da: Roma (RM)
| Inviato: 18-04-2008 00:44 |
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Posso capire, visto il livello di stupidità raggiunta, che questo film non interessi nessuno, ma almeno non insozzate il topic con gli spam.
Moderatori dove minchia siete? A inchiappettarvi a vicenda?
Anarchy in the USA
_________________ Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio |
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Richmondo
 Reg.: 04 Feb 2008 Messaggi: 2533 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-04-2008 11:03 |
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Era Anarchy in Uk. Ma è lo stesso.
Ciò che conta è che Fakuser ha posto quella doverosa barriera di distacco, di vuoto incolmabile che si pone fra Mizogouchi e chiunque cerchi di comprenderlo.
Ma a parte tutto, c'è da dire che sono essenziali i movimenti gemoetricamente studiati di camera, come dici tu, limitati e minimali, ma anche visibili e rintracciabili qui come in Kurosawa (in particolare nello shakesperiano Trono di sangue ) e discepoli inconsapevoli di quel dinamismo allucinato che Murnau introdusse genialmente con L'ultimo uomo ,già nel 1924! E la capacità di aprire falle e crepe nella società che studia al dettaglio, da parte di Mizogouchi, la sua abilità nell'operare analisi quasi autoptiche e lancinantemente efficaci della personalità, della coscienza, scavando letteralmente con la mdp nei sentimenti, ritraendo sensazioni ed emozioni da stanze chiuse e poi aperte, da luoghi, da porte scorrevoli che mostrano scorci visivi, interni negli interni, dimensioni parallele, forse non immediatamente captabili, come a sottolineare lo sfalsamento, all'interno della realtà stessa, dell'esistenza di forme di vita differenti, o di esistenze che convivono senza mai toccarsi....beh...è cosa nota in ambito cinematografico. Ma nonostante tutto sto geniaccio è riuscito a stupire ancora una volta, seppur ripetendosi nella stagionata quanto amabile visione femminile ed ultrsensibile della realtà (accentuando quel nostalgico senso di un gusto di Sakè invecchiato che, citando Ozu, più è tale e più è buono, al pari dei cineasti), nell'alienarsi totalmente dalla società stessa di cui fa parte e nel divenire qualcosa di molto più elevato, a ricreare una composizione cosmica che significa molto di più del semplice racconto di eventi che, col tempo, suonerebbero come narrativamente potenti ma altrettanto obsoleti. La sua mdp continua ad essere invece rivoluzionaria, continua a dare un senso ai Kieslowski o agli Zanussi che verranno, dopo, in altri Paesi o continenti ma che, al pari del Sommo Orientale, tenteranno (forse con il medesimo successo) di incanalare l'obiettivo su percorsi multisfaccettati, su riflessi di immagini viste e riviste da ogni angolazione possibile, approcciandosi al Cinema, ma soprattutto, all'oggetto rappresentato, con morbosità quasi sessuale, ma mai opportunista. Ogni posizione offre spunti orgasmici. La realtà non è una sola, ma filtrata attravrso memorie, dimensioni plusdirezionali, panoramiche (od elevazioni vere e proprie della mdp, come quella finale, che giustamente hai sottolineato), che dalla spiritualità sono in grado di riportarsi, in un'ellissi simbolistica particolarmente stimolante, a ri-oservare la realtà con occhi inumiditi, commossi ma per nulla sazii. Mizogouchi è stato in grado di presentare l'esistenza con il timore reverenziale della relatività umana, senza mai avvicinarsi alla verità, ma sempre, nel suo scomporla attraverso i punti di vista roteanti e cangianti, vestendola di una valenza mistica, mai salvifica, forse agognata, bramata. Mi vengono in mente le cinque donne intorno ad Utamaro, le cinque esistenze che ruotano intorno ad una sola, i cinque scorci di vita, le cinque differenti visioni, i cinque diversi punti di vista. E in tutto l'arte aspira ad un ideale che rimane prigioniero ed ostaggio del tempo (come intuì, in seguito, anche Tarkovski) assistendo alle sofferenze altrui e catturando proprio quelle cinque angolazioni, facendole proprie, forse comprendendo che altro non sono che i cinque sensi umani, di cui solo la memoria può conservarne e preservarne le esperienze, evitando che si dissolvano nel tempo.
E non è un caso che in Mizogouchi, la donna non sia più solo un personaggio della storia ma proprio l'aggiunta del sesto senso per antonomasia, se non della preveggenza, quanto meno di una sensibilità che vola ben oltre la materialità. E come ha giustmente fatto notare l'autore del topic, l'evanescenza dello spettro non è più una prerogativa per rimarcare la trasparenza od il porsi in secondo piano della stessa, ma, al contrario, un attivismo più forte ed ancor più convinto di quello dei vivi, che nel circondare di una dimensione spirituale i personaggi non si scorda affatto che la sua mdp ce li racconta grazie ad una visione carnale degli stessi, fisica,per nulla, a livello effetivo, posta nel limbo fra l'esistenza e la non esistenza. Il corpo, specie se di femmina, è sempre basilare per Mizouguchi (riordiamoci dei dipinti sulla pelle femminile da parte di Utamaro, chissà, magari ripresi con tutt'altro significato, con tutt'altro stile, ma forse con pensiero devoto e citazionista da Cronenberg) e non pone in antitesi l'essere dal non essere, ma unisce tutto e tutti sotto il vessillo dell'esistenza e della tangibilità, anche se a volte può risultare il contrario. La sua è solo una visione multisfaccettata, come se i suoi film fossero filtrati attraverso un cristallo spigoloso. E la donna rimane il tramite migliore fra intuizione, mistero e realtà. La sensibilità per eccellenza. Per la gioia di Lilian, la ragione prima ed ultima del suo Cinema.
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Richmondo il 18-04-2008 alle 16:51 ] |
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kagemusha
 Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 18-04-2008 13:59 |
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questo film mi ha fatto scoprire Mizoguchi del quale sono immediatamente diventato grande estimatore.
Dopo la prima folgorazione ho recuperato tutti i film che ho potuto del grande regista:
la vendetta dei 47 ronin
l'intendente sansho
la strada della vergogna
4 donne attorno ad Utamaro
Le donne della notte
Ritratto della signora yuki
Oharu vita di una donna galante
Lady oof Musashino
sono tutti belli, alcuni sono straordinari (oharu, sansho), ma nessuno lo è quanto Ugetsu Monogatari, che è l'apice dello stile rarefatto e lirico di Mizoguchi ed anche il suo film più ricco e complesso a livello tematico.
Cinema irragiungibile che è quasi un delitto analizzare. |
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Hegel77
 Reg.: 20 Gen 2008 Messaggi: 298 Da: Roma (RM)
| Inviato: 18-04-2008 15:29 |
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Molto belle le vostre considerazioni. Io penso però che un capolavoro così immenso meritasse un topic su Film Up.
PS A Richmond: Anarchy in the USA è la parodia di Anarchy in UK fatta da Tito Larriva e la MDH band per il film di Wenders The Million Dollar Hotel
_________________ Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio |
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Richmondo
 Reg.: 04 Feb 2008 Messaggi: 2533 Da: Genova (GE)
| Inviato: 28-04-2008 16:24 |
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quote: In data 2008-04-18 15:29, Hegel77 scrive:
PS A Richmond: Anarchy in the USA è la parodia di Anarchy in UK fatta da Tito Larriva e la MDH band per il film di Wenders The Million Dollar Hotel
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Non ricordavo.
_________________ E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti. |
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