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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > La trilogia dell'omicidio borghese di Woody Allen: Sogni e delitti   
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Autore La trilogia dell'omicidio borghese di Woody Allen: Sogni e delitti
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-01-2008 17:00  
Visione veneziana per Filmup, pubblicata anchequi
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Dopo Matchpoint e Scoop, Woody Allen rimane in Inghilerra. "Cassandra's dream" può essere considerato il naturale seguito degli altri due, la terza (quarta, se si considera il Crimini e Misfatti del 1989) variazione sui temi dell'assassinio e del senso di colpa.
Sia chiaro fin da subito che, come registro narrativo, siamo più dalle parti di Matchpoint (drammatico) che di Scoop (commedia) e che, in assoluto, il film non è un capolavoro. Visto da solo, e cioè senza contestualizzarlo all'interno dell'ultima (europea) filmografia dell'autore newyorchese, la pellicola risulta interessante soprattutto per la costruzione dell'attesa che precede l'evento tragico e la capacità di rendere realistico il rapporto tra i due fratelli protagonisti (i bravi Ewan McGregor e Colin Farrell).
Si inizia e si conclude lì dove era finito Scoop: su una barca. Se lì era quella delle anime dell'Ade traghettate da Caronte, qui è quelle di due fratelli che diverranno peccatori. E non è un caso se il nome scelto per l'imbarcazione, Cassandra's dream (Il sogno di Cassandra), richiami in causa quella figura epica che, involontariamente, aveva fatto delle predizioni negative (ma vere) la propria fama.
Ricorre il personaggio del giovane ambizioso e arrivista, che in nome del successo è pronto a sacrificare la giustizia. Diversi, e complementari, sono gli esiti. In Matchpoint Jonathan Rhys-Meyers aveva la fortuna di far cadere la pallina nel campo avversario dopo aver corso pericolosamente sul net, in Scoop Hugh Jackman la sfortuna di aver architettato un omicidio in un lago (sempre con una barca) pensando erroneamente che la vittima (Scarlett Johansson) non sapesse nuotare, mentre qui Ewan McGregor deciderà di non giocare fino in fondo, di non sacrificare il fratello come i suoi predecessori avevano fatto con le rispettive fidanzate.
"Alla fine, nella vita, si può contare solo sulla famiglia", e la relazione fra due fratelli è quanto di più stretto ci possa essere. Non per questo sono uguali. Sono cresciuti assieme, ma vivono diversamente il senso di colpa. McGregor è pronto a scacciarli via come in Matchpoint, Farrell invece si confronta con la morale, non riuscendo a passare oltre. Entrambi sono giocatori: Farrell di carte e scommesse, McGregor di vita e morte.
Una tragedia a tutti gli effetti, che vive nell'attesa di quell'omicidio che ormai Alle ci ha abituati ad utilizzare come strumento drammaturgico. Troppo calcolato (ed è questo il limite maggiore del film), ma allo stesso tempo essenziale per completare un discorso più ampio sulle diverse nature dell'uomo messo di fronte al dilemma: etica/successo materiale. Allen se lo può permettere.

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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Janet13
ex "vinegar"


Reg.: 23 Ott 2005
Messaggi: 15804
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 31-01-2008 17:09  
Interessante... Lo andrò a vedere appena possibile.
_________________
"Mi scusi ma... non m'ha già visto in qualche posto?"
"Ricordo il nome ma non la faccia"

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 31-01-2008 17:56  
quote:
In data 2008-01-31 17:09, Janet13 scrive:
Interessante... Lo andrò a vedere appena possibile.


Quoto con gioia!
Woody... ...non vedo l'ora!

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 31-01-2008 21:41  
Devo vedere anche questo. Se ricorda più Match Point tanto meglio, che Scoop non mi ha fatto poi così impazzire.

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-01-2008 21:46  
Ma se doveste fare una graduatoria tra Match Point, Scoop e quest'ultimo chi vincerebbe.
Io ho visto i primi due e credo che Match Point sia davvero un capolavoro.
_________________
Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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Nietzsche

Reg.: 03 Ago 2007
Messaggi: 2264
Da: smaramaust (BZ)
Inviato: 02-02-2008 13:55  
visto ieri sera.
non fui un ammiratrice spassionata di match point, preferendo un altro tipo di allen (l allen da commedia, per intenderci), ma devo subito ammettere che questo cassandra's dream si dimostra evanescente rispetto all illustre, e gettonato, predecessore. niente a che vedere.
ultimamente allen si è dato alla rilettura del capolavoro di dostoevsky, delitto e castigo, pur non riuscendo mai, tanto meno con quest ultima opera, a raggiungerne le vette artistiche. sogni e delitti è lento, scontato in ogni battuta, prevedibile anche dal più mediocre degli spettatori, che lungi dall essere una moderna cassandra, riesce comunque a vedere in anticipo ogni singolo fotogramma, persino nei momenti che dovrebbero essere dedicati alla suspence e alla tensione, concetti questi totalmente dimenticati dal buon woody.
volendo proseguire il parallelo con delitto e castigo, qualcuno potrebbe obiettare che anche là il delitto si risolveva subito (nelle prime 100 pagine per lo meno), togliendo gran parte della suspence al lettore. già, peccato che dostoevsky, nella sua genialità, fosse in grado di tenere il lettore sulle spine per altre 400 pagine interrogandolo, torturandolo sulla fine del protagonista. non è questa forse la sua grandezza? nel film di allen la tortura dello spettatore è quella di tenere gli occhi aperti durante 108 minuti che sembrano un eternità, incapaci di regalare una svolta inattesa o significativa al racconto. oltretutto in ciò allen non è stato aiutato da scenografie è fotografia, entrambi scadenti e ben lontani dai livelli dei migliori allen. a poco serve l interpretazione di mc gregor, totalmente fuori parte, intrappolato dalla mediocrità del suo personaggio. un ragazzo comune, un fallito senza arte nè parte che decide di diventare assassino per caso, in cambio di qualche soldo per aprire un albergo e conquistare la donna amata, più prostituta che attrice. un pò debole come motivazione morale di un omicidio: in lui non si vedono l arroganza del malvagio che odia il genere umano, nè la contrizione dell eroe buono costretto dal destino a sporcarsi di sangue. inverosimile e piatto. chi salva, si fa per dire, il film, è colin farrell, bravo interprete di una revisione del raskolnikov di dostoevskij. intravvediamo un barlume del genio di allen nell omaggiare a suo modo il grande personaggio del capolavoro letterario, dotandolo del pesante fardello della colpa, che addirittura si tramuta in malattia del corpo oltre che dell anima, ma allo stesso tempo caratterizzato da quella malinconica comicità che è nel dna di allen. ne esce un personaggio nuovo, buffo e insieme tragico, in definitiva grottesco, bene interpretato da un sorprendente farrell. questo però allo spettatore affamato scivola in bocca come un ottimo e stuzzicante antipasto prima di una cena che risulterà indigesta.

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Nuvola87

Reg.: 18 Mag 2007
Messaggi: 578
Da: Torino (TO)
Inviato: 02-02-2008 15:42  
A me è piaciuto. Certo, non siamo ai livelli di Match Point, tragedia greca a tutti gli effetti. Qui Allen, mette in scena e pone degli interrogativi interessanti giocando molto sul tema della morale, su ciò che è giusto e ciò che non è giusto, organizzando dei dialoghi brillanti (e quando mai non lo sono in un film di Woody ) tra i due fratelli dove viene naturale chiedersi: che cosa si è disposti a fare per realizzare i propri sogni? E' necessario scendere a compromessi? E qui ci sono i due punti di vista di Gregor/Farrel: il primo, un sognatore incallito, che sa di avere fallito, ma non ci vuole credere, non si accontenta di lavorare nel ristorante di suo padre e decide di puntare tutto su una catena di hotel in California anche se non sembra averne molta domestichezza; il secondo (Farrel): pure lui sa di essere un fallito, è decisamente più pragmatico del fratello e meno ambizioso dal punto di vista lavorativo (non a caso si accontenta del suo lavoro in officina), però ha il grosso limite di non sapersi controllare, mossa che lo porterà a compiere degli sbagli enormi come la perdita al gioco e lo sparo letale nei confronti di Marc Burns. Nessuno dei due gioca fino in fondo (a differenza di Match Point), alla fine il rimorso è troppo grande e nemmeno Yan (Gregor) riesce ad andare fino in fondo uccidendo il fratello che ormai sente solo più il peso dell'azione commessa e vuole soltanto cercare di "raddrizzare quell'asse" che li ha portati totalmente fuori strada. Personalmente, il finale l'ho trovato piuttosto imprevedibile, mi aspettavo finisse diversamente e, uscita dalla sala, ho provato un senso di disorientamento totale perchè è questo l'effetto che il film vuole trasmettere.
Ho apprezzato moltissimo anche i riferimenti alla mitologia classica, soprattutto quella greca (il regista sembra avere una conoscenza piuttosto approfondita e questo gli fa guadagnare un punto in più in partenza).

_________________
La vera felicità non dipende da fattori esterni.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Nuvola87 il 02-02-2008 alle 15:44 ]

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 03-02-2008 16:38  
Trama: Ian e Terry sono due fratelli che cercano di sbarcare il lunario in qualche maniera nella Londra di oggi. Purtroppo, pur non avendo a disposizione grandi capitali, hanno due terribili vizi : Ian quello delle donne belle e costose, Terry quello del gioco. Dopo aver contratto debiti per forti somme, sono disperati e apparentemente senza via d'uscita possibile. Chiedono aiuto al ricco zio venuto a trovarli, questi acconsente ad aiutarli, però prima c'è una richiesta davvero difficile da soddisfare prima di consegnare i soldi che servono ai due fratelli ...



Commento: Woody Allen torna a dirigere un nuovo thriller londinese (sua nuova patria ormai dopo l'abbandono spirituale e artistico degli sfondi new-yorchesi) dopo gli ottimi Match-Point e Scoop. Qui non c'è la sua nuova musa Scarlett Johansson e Woody non recita, ma in compenso abbiamo una coppia di superstar ad interpretare il ruolo dei due fratelli nei guai finanziari. Terry (Colin Farrell, ha recitato anche per Malick ne "Il nuovo mondo") è un meccanico con il vizio del gioco pesante, Ian (Ewan McGregor, famoso Obi-Wan Kenobi della saga di Star Wars) ha l'abitudine di frequentare donne con abitudini costose che non può minimamente mantenere.
Passato il confine possibile dei debiti, l'unica soluzione sembra quella di accettare una proposta indecente dello zio che si trova nei guai. La cosa richiesta è tutt'altro che facile da eseguire, e provoca terribili ansie e problematiche per due persone divise tra onestà e i rischi di avere le spalle al muro dei creditori o di perdere la onerosa bella fidanzata.
Unica oasi di pace sembra essere la loro amata barca in cui spesso si ritirano a pensare.
Allen ormai ha sviluppato una predisposizione incredibile per il genere thriller di classe, dopo i tanti capolavori esistenziali del passato, e in questo Sogni e delitti (anche se il titolo originale "Cassandra's dream" ha molto più fascino) non abbandona il seminato così ben costruito con i due film del grande distacco dall'amata New York precedente.
Dopo un inizio teatrale dei titoli come si conviene al suo gusto (comunque anche i credits finali sono uguali come stile e musica), parte questa vicenda umana bipolare, dove dopo aver compiuto un atto tutt'altro che lecito per salvarsi, i due fratelli non riescono a trovare la pace interiore e sono pervasi da terribili sensi di colpa che si materializzano in incubi (da cui la motivazione del titolo). Qui il conflitto di classe ricorda un po' quello di Match Point dove l'arrivismo arrivava al parossismo per entrare in una determinata cerchia, qua invece abbiamo sia questo fattore (con Ian che vuole entrare nelle abitudini di un ceto sociale del tutto inarrivabile per lui) che quello della incoscienza, dove un tranquillo meccanico felicemente sposato con una dolce compagna viene rovinato dal vizio del gioco, dell'alcool e del fumo. Siamo di fronte al solito lavoro di bilancino perfetto, con Allen che giostra sapientemente le emozioni sorretto dalla coppia di attori in maniera splendida. Sopratutto da Farrell, davvero bravo, con il personaggio più difficile da trasporre, pieno di vizi e tic nervosi (non abbandona mai la sigaretta, cinema davvero di controtendenza questo, sempre buio e corrucciato, con la barba perennemente incolta), e oltretutto molto più umano del fratello e con sentimenti più genuini, dato che i suoi guai derivano non dall'apparire a tutti i costi ma quanto più dall'incoscienza di giocare ogni volta il tutto per tutto. Purtroppo, ci duole dirlo, questo bel lavoro artistico/tecnico di Allen (sempre perfette le scelte di inquadrature e location, con l'ennesimo scorcio sberleffo del Tower Bridge e del palazzo "proiettile" a lato, sinonimo di nuovi scenari, e messaggio verso coloro che a suo dire non l'hanno mai capito veramente, comunicando che lui sa immortalare bene sia New York tanto quanto Londra), pur essendo comunque molto valido, non ha il fascino e la penetrazione emozionale degli altri suoi lavori, dove Match Point, sopratutto, e Scoop, riuscivano a dare un colpo noir intenso senza mollare mai la presa. Qua alcuni punti sono un po' ripetitivi, c'è un certo autocompiacimento a filmare scene uguali (l'andirivieni delle jaguar, i messaggi verso l'inadeguatezza del reggere delle posizioni sociali, alcuni confronti tra i due fratelli) e a limitarsi a proseguire il racconto senza brusche ellissi di variazione (tranne che nell'inevitabile centro e nel finale). Quel che ne viene fuori nel complesso sembra una trasposizione Hitchcokiana delle tragedie greche (ampiamente citate nel film), che per il suo svolgersi lento e progressivo (per meglio evidenziare il lato umano contrastato della storia) potrebbe annoiare qualche spettatore che magari sperava in un lavoro con diverse prospettive rispetto a quelle presentate, dove il lato noir/thriller in fondo è solo un sussulto rispetto ai ragionamenti sui sensi di colpa e alle scelte morali (che in Match Point erano condensati nello splendido finale). Probabilmente la voglia di produrre che da sempre contraddistingue Allen (uno dei più prolifici grandi autori dell'ultimo trentennio) lo ha portato a filmare comunque partendo da una idea isolata e non da una completa genesi dell'affresco narrativo. In definitiva un film comunque valido, troppo ben fatto con la solita classe per mancarne l'appuntamento, con valide recitazioni, anche se non aggiunge nulla a quanto detto o visto nel passato sia dell'occhialuto regista o del cinema in generale. Provaci ancora Woody! Noi saremo comunque qua ad attenderti perchè il fascino della tua arte e dei tuoi lavori è impagabile
_________________
non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Nietzsche

Reg.: 03 Ago 2007
Messaggi: 2264
Da: smaramaust (BZ)
Inviato: 03-02-2008 19:14  
oh beh è chiaro, e mi preme sottolinearlo dopo aver letto il commento di kubrickfan, che quando dico che il film non è valido,lo faccio inserendolo nel contesto della filmografia alleniana.
se non avessi saputo che era di allen, gli avrei dato la sufficienza (non di più cmq).
il fatto che woody ci abbia abituato a ben altro, mi ha lasciato l amaro in bocca.
ovviamente, prontissima a correre il primo giorno di proiezione del suo prossimo film.

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 07-02-2008 23:06  
comunque Colin Farrell è bravissimo, fa delle facce incredibili, non sapevo se piangere o ridere.
_________________
...You could be the next.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 07-02-2008 23:11  
Visto oggi. Funziona bene per un buon tratto e poi ti lascia completamente di merda con quel finale raccapezzato.
Molto bravo Farrell,insignificante come sempre lo scozzese
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 07-02-2008 23:24  
quote:
In data 2008-02-02 13:55, Nietzsche scrive:
visto ieri sera.
non fui un ammiratrice spassionata di match point, preferendo un altro tipo di allen (l allen da commedia, per intenderci), ma devo subito ammettere che questo cassandra's dream si dimostra evanescente rispetto all illustre, e gettonato, predecessore. niente a che vedere.
ultimamente allen si è dato alla rilettura del capolavoro di dostoevsky, delitto e castigo, pur non riuscendo mai, tanto meno con quest ultima opera, a raggiungerne le vette artistiche. sogni e delitti è lento, scontato in ogni battuta, prevedibile anche dal più mediocre degli spettatori, che lungi dall essere una moderna cassandra, riesce comunque a vedere in anticipo ogni singolo fotogramma, persino nei momenti che dovrebbero essere dedicati alla suspence e alla tensione, concetti questi totalmente dimenticati dal buon woody.
volendo proseguire il parallelo con delitto e castigo, qualcuno potrebbe obiettare che anche là il delitto si risolveva subito (nelle prime 100 pagine per lo meno), togliendo gran parte della suspence al lettore. già, peccato che dostoevsky, nella sua genialità, fosse in grado di tenere il lettore sulle spine per altre 400 pagine interrogandolo, torturandolo sulla fine del protagonista. non è questa forse la sua grandezza? nel film di allen la tortura dello spettatore è quella di tenere gli occhi aperti durante 108 minuti che sembrano un eternità, incapaci di regalare una svolta inattesa o significativa al racconto. oltretutto in ciò allen non è stato aiutato da scenografie è fotografia, entrambi scadenti e ben lontani dai livelli dei migliori allen. a poco serve l interpretazione di mc gregor, totalmente fuori parte, intrappolato dalla mediocrità del suo personaggio. un ragazzo comune, un fallito senza arte nè parte che decide di diventare assassino per caso, in cambio di qualche soldo per aprire un albergo e conquistare la donna amata, più prostituta che attrice. un pò debole come motivazione morale di un omicidio: in lui non si vedono l arroganza del malvagio che odia il genere umano, nè la contrizione dell eroe buono costretto dal destino a sporcarsi di sangue. inverosimile e piatto. chi salva, si fa per dire, il film, è colin farrell, bravo interprete di una revisione del raskolnikov di dostoevskij. intravvediamo un barlume del genio di allen nell omaggiare a suo modo il grande personaggio del capolavoro letterario, dotandolo del pesante fardello della colpa, che addirittura si tramuta in malattia del corpo oltre che dell anima, ma allo stesso tempo caratterizzato da quella malinconica comicità che è nel dna di allen. ne esce un personaggio nuovo, buffo e insieme tragico, in definitiva grottesco, bene interpretato da un sorprendente farrell. questo però allo spettatore affamato scivola in bocca come un ottimo e stuzzicante antipasto prima di una cena che risulterà indigesta.

la cosa più divertente è che per nickname c hai pure nietzsche

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 08-02-2008 10:59  
POTREBBE CONTENERE SPOILER
"La sola nave che attracca di sicuro è quella con le vele nere"

Pessimismo cosmico. Fatalità. Delitto. Rimorso.
Woody Allen torna sulle tematiche di Crimini & Misfatti e Matchpoint, forse con minore profondità, ma sempre con classe, eleganza, raffinatezza e intelligenza.
Woody si conferma grande sceneggiatore e regista, ottima costruzione della suspense: tra le sequenze che mi hanno colpito c'è il confronto fra i due fratelli e zio Howard sotto la pioggia, seminascosti dagli alberi con la mdp che li spia, che si muove attorno a loro simboleggiando (credo) le spire del delitto, del crimine che avvolgono i protagonisti, e poi anche le due sequenze del primo tentato omicidio e dell'omicidio vero e proprio che non vediamo perchè la mdp si sposta verso la siepe.
L'ho visto ieri sera e sono estasiato..Woody si conferma un Maestro debitore, però, di quell'altro grande Maestro che è Hitchcock.
La storia in sè non è niente di particolarmente originale, anche se io non l'ho trovata così prevedibile (il finale, ad esempio, non me l'aspettavo)...comunque non mi sembra che dica niente di nuovo rispetto a Matchpoint e Crimini & Misfatti (se non per il fatto che qui la "punizione" arriva), ma lo dice benissimo con grande senso del racconto, della suspense, della tensione.
Come al solito bravi tutti gli attori, in particolare Colin Farrell (il tormentato e fragile Terry) e Tom Wilkinson (il corrotto zio Howard), e anche i personaggi "minori" come i genitori di Terry e Ian sono tratteggiati molto bene.
Che dire.. un ottimo thriller che rafforza la mia ammirazione senza limiti per Woody Allen.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 08-02-2008 alle 21:00 ]

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-02-2008 12:11  
il film mi ha lasciato molo deluso.
Sembra un tentativo di bissare il successo di Match Point, ma onestamente quel film è inarrivabile.
Diciamo pure che da un pò di tempo Woody ha imboccato il viale del tramonto. Con la splendida eccezione di Match Point da Celebrity in poi si è stabilizzato su una produzione che viaggia tra il sufficiente e il discreto, senza le vette dei capolavori (Io e Annie, Manhattan, La Rosa Purpurea del Cairo, Zelig, Hanna e le sue sorelle, Crimini e Misfatti)


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Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 08-02-2008 13:40  
quote:
In data 2008-02-08 10:59, quentin84 scrive:
POTREBBE CONTENERE SPOILER
"La sola nave che attracca di sicuro è quella con le vele nere"

Pessimismo cosmico. Fatalità. Delitto. Rimorso.
Woody Allen torna sulle tematiche di Crimini & Misfatti e Matchpoint, forse con minore profondità, ma sempre con classe, eleganza, raffinatezza e intelligenza.
Woody si conferma grande sceneggiatore e regista, ottima costruzione della suspense: tra le sequenze che mi hanno colpito c'è il confronto fra i due fratelli e zio Howard sotto la pioggia, seminascosti dagli alberi con la mdp che gira attorno a loro simboleggiando (credo) le spire del delitto, del crimine che avvolgono i protagonisti, e poi anche le due sequenze del primo tentato omicidio e dell'omicidio vero e proprio che non vediamo perchè la mdp si sposta verso la siepe.
L'ho visto ieri sera e sono estasiato..Woody si conferma un Maestro debitore, però, di quell'altro grande Maestro che è Hitchcock.
La storia in sè non è niente di particolarmente originale, anche se io non l'ho trovata così prevedibile (il finale, ad esempio, non me l'aspettavo)...comunque non mi sembra che dica niente di nuovo rispetto a Matchpoint e Crimini & Misfatti (se non per il fatto che qui la "punizione" arriva), ma lo dice benissimo con grande senso dell racconto, della suspense, della tensione.
Come al solito bravi tutti gli attori, in particolare Colin Farrell (il tormentato e fragile Terry) e Tom Wilkinson (il corrotto zio Howard), e anche i personaggi "minori" come i genitori di Terry e Ian sono tratteggiati molto bene.
Che dire.. un ottimo thriller che rafforza la mia ammirazione senza limiti per Woody Allen.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 08-02-2008 alle 11:02 ]


ESAGIREEEET!!!
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