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Autore Sleuth - gli insospettabili
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 10-11-2007 18:49  
Trama:Andrew Wyke è uno scrittore di successo ricchissimo che invita nella sua strepitosa casa ultra moderna nell'arredamento e altamente tecnologica il giovane Milo Tindle per chiudere un conto in sospeso, dato che lui è l'amante della moglie dell'anziano miliardario. Però il gioco di inganni che ne esce è davvero pieno di sorprese ...

Commento: Kenneth Branagh riprende un dramma teatrale di Anthony Shaffer che aveva già avuto una versione cinematografica nel 1972 ad opera di Leo Mankiewicz, chiamando ad interpretarla lo stesso attore che vi aveva partecipato al tempo solo che, per evidenti motivi anagrafici, in un ruolo diverso. Michael Caine di fatto era il giovane parrucchiere che soffiava la moglie al ricco Laurence Olivier, e nell'odierno lavoro invece è Jude Law l'antagonista che configura il bello e giovane dell'uomo, freschezza dell'esistenza che affascina la moglie spendacciona. Incredibile questo gioco di incroci, tenendo conto anche cinematograficamente di quello di Alfie, il conquistare di donne, passato da Caine a Law.
Branagh (ovviamente perfettamente a suo agio con un lavoro teatrale) introduce il film con il gioco del due senza attendere nulla, dato che due soli saranno gli attori presenti nelle inquadrature, non ci saranno altri figuranti sulla scena, presentando due macchine che convergono (le vite che si incrociano), due bicchieri, due sedie, due poltrone due sculture, e via dicendo. Chiarito il concetto base del film ("Io contro di te") il regista segue alla lettera il dettame della suspance, regalando a poco a poco durante lo sviluppo del film nuovi elementi, nuovi dettagli e incredibili sorprese. Di fatto un lavoro di sceneggiatura ormai oliatissimo, che viene diretto in maniera asciutta e precisa che potremmo definire priva di ogni autorialità, dove la mano del regista non si vede, dove non ci sono inquadrature che fanno parteggiare per nessuno dei due rivali. In ogni fotogramma non scorgiamo mai una preferenza oppure un valore di simpatia, tutto è dato dal fatto che questa sia la situazione e il più furbo e saggio vinca la tenzone divenuta ormai una sfida per la supremazia del cervello (dove anche la questione della moglie, che si vede solo in foto, diventa un dettaglio), non deve vincere il più puro oppure il più onesto. Lavoro oltretutto sopraffino che si pregia di inquadrature perfette, camere fisse in camere mobili, piene di pareti che si aprono misteriose e arcigne alla visione del nemico come sottili trappole, dando alla casa stessa un valore di terzo protagonista.
Branagh utilizza superbamente la nuova tecnologia (videocamere e telecamere spia guidate dal computer) che non facevano parte del bagaglio del film del 1972 rendendoli un accessorio arricchente e non un orpello, funzionali per alcune scelte di stile e che aiutano la comprensione allo spettatore senza corrompere la purezza del lavoro in un ambito emozionale. Duello tra grandi attori, dove non solo Caine (che non ha bisogno di altre prove per definirlo tale) trova in Law un fantastico compagno di lavoro, praticamente perfetto, con espressioni che vanno dallo stupito, al terrorizzato, al sardonico in grande armonia tra di loro.
Si vede da subito la perfetta sinergia attoriale, restiamo incantati dalla durezza delle parole e dal confronto totale tra due generazioni tanto diverse con il grande vecchio potente e ricco che non vuole lasciare partita e ultima parola a chi sgomita per primeggiare la scena.
Un lavoro davvero da non perdere, facendo un applauso al grande scenografo che ne ha allestito la cornice visiva davvero magistrale (arredamento futuristico e statue evocatrici di sensazioni ingarbugliate e misteriose come la vicenda, iconografia perfetta nella statua umana con i fili di ferro aggrovigliati), e alla grande musica intimista di sottofondo, godendo di due interpretazioni magistrali, che ha saputo valorizzare i dialoghi in modo che non vengano toccati stili radicati nel passato.
Non perdetevelo e premiate un lavoro intenso per nulla difficile da seguire nonostante sia stanziato in una sola location, prevedibilmente zeppo di strepitosi discorsi come da doverosa origine teatrale e che vi coinvolgerà dal primo all'ultimo secondo. Produzione di un appassionato Jude law che ha contattato lui stesso direttamente Branagh, convincendolo ad abbandonare i suoi lavori classici per questo dramma.

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QUENTIN TARANTINO PROJECT

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 11-11-2007 18:06  
Bello, forse un pò confuso nel finale, ma davvero notevole. Solo due attori di razza come Michael Caine e Jude Law possono da soli tenere banco per quasi due ore. Dialoghi magnifici (Harold Pinter),umorismo freddo molto britannico, regia di un grande trasportatore del teatro nel cinema (Kenneth Brannagh)
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Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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