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Michael Clayton |
kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 08-10-2007 00:30 |
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Trama: Michael Clayton è un ex pubblico ministero che lavora ora per sistemare in maniera sporca gli intrallazzi dei facoltosi clienti dello studio legale con cui collabora, legato a filo doppio per via della sua dipendenza dal gioco con cui perde cospicue cifre. Ma un giorno una inchiesta più scottante del solito contro una multinazionale che ha sparso sostanze cancerogene lo costringe a mettersi di fronte alla sua coscienza che non gli permette ormai più di essere tranquillo ...
Commento: Tony Gilroy è un apprezzatissimo sceneggiatore (a lui si deve nientepocodimeno che lo script de l'Avvocato del Diavolo) che decide di raccontare e dirigere in modo asciutto, deciso, preciso, questa storia dell'uomo in conflitto con se stesso che si ribella a un lavoro che ormai non accetta più per motivi etici.
Con in produzione (insieme anche a Pollack, presente pure come attore nel film) l'amico di tante battaglie Sodebergh (e hanno lavorato assieme nel recente Intrigo a Berlino), George Clooney entra nel personaggio da par suo (recitazione davvero incredibile, completa, misurata, ineccepibile nel suo visivo senza accellerazioni o estremismi espressivi) e si sobbarca praticamente l'intero corpus del film apparendo in maniera praticamente totale e costante. La vicenda di questo ex pubblico ministero che si vende per pagare i debiti aggiustando la verità, non è certo nuovissima come incipt di base, ma Gilroy si dimostra capace anche dietro l'mdp instillando nello spettatore tramite le riprese sul volto di Clooney (a dir poco strepitoso l'incredibile piano sequenza finale) l'angoscia per la sorte delle persone coinvolte e per la perdita della dignità personale. Un lavoro di fino per una vicenda che si snoda in maniera efficace, lentamente nella prima parte per poi esplodere nella rabbia repressa che si è tenuto dentro nel finale. Lo spettatore non si confortevolizza subito di fronte alla vicenda di Michael, il film in quel momento gli chiede attenzione e concentrazione per potergli spiegare come mai l'ex pm è tanto tormentato interiormente, come mai cerca di aggiustare le cose in una maniera diversa da quella dell'amico tanto cercato (un Tom Wilkinson bravissimo a caratterizzare la personalità schizofrenica di chi viene definito di comodo matto senza esserlo solo perchè ribelle e plateale nella sua denuncia) e quali sono le vere colpe dell'industria che ha distribuito il fertilizzante maledetto.
Questa progressione lenta può rendere ostica la visione affaticando, ma poi quando il quadro esplicativo è completo, il film esplode letteralmente di furia, non c'è più tempo per le parole di comodo che aggiustano ma solo per quelle di verità che fanno giustizia, in un discorso finale (ricordiamo che fece Gilroy con il discorso finale di Al Pacino ne L'avvocato del diavolo) dove ogni parola è una mazzata, una spada che colpisce di taglio l'uno per sanare l'altro.
E in quel momento veniamo ricompensati dalla fatica fatta, veniamo gratificati ed estasiati dal lavoro dell'artista che quando completa il quadro fornisce un quadro di insieme praticamente perfetto. Simbologie immediate (il pascolo di libertà dei cavalli che presagisce il futuro nuovo cammino di Michael) e situazioni d'identificazione al messaggio (il vile atto verso l'amico odioso come l'atto compiuto dalla ditta incriminata) poi rendono ancora più penetrante la forza del racconto, che vive di stupendi interpreti. A parte Clooney, davvero da Oscar, e Wilkinson (recitazione da disperato davvero valida) abbiamo anche Sidney Pollack in una caratterizzazione di classe, e Tilda Swinson che smessi i panni della cattiva regina dei ghiacci di Narnia fa la parte di una donna senza scrupoli a cui pesano le decisioni difficili tanto da farle abbondantemente sudare le ascelle.
Si parlava del piano sequenza finale, tutto fatto sul volto di Clooney dove le parole dimenticate e non dette nel film vengono condensate ora nelle espressioni facciali, discorso muto pieno di suoni di messaggio.
Questo film dall'impianto quanto mai classico dei legal movie (nessuna sbavatura, nessuna congiuntura rattoppo per coprire buchi di trama, nessuna scelta fuorviante dal racconto principale) potrà ricordare a qualcuno la molto più edulcorata (anche se quanto mai efficare ) Erin Brockovich di Sodebergh tra l'altro, con una spruzzata del Verdetto di Lumet in chiave diversa (tutti a un certo punto vogliono affossare tutto per amore dei soldi senza badare ad altro), ma pur vivendo di contaminazioni piccole o grandi (queste ed altre) vive di vita assolutamente propria, regalandoci una pellicola intensa, illuminata e coinvolgente come pochi nel quadro finale del risultato. Nell'asfittico cinema di oggi tutto prodezze visive questo gioiello ci ricorda che la cosa che rischiara di più di tutte è la pulizia dell'animo, che si cerca nella verità che è, non in quella che deve essere. E meno male che ci sono gente come Pollack, Sodebergh, Gilroy e il grande George Clooney (che sceglie le sue parti con una oculatezza sopraffina per far splendere artisticamente la sua carriera) a voler rischiare con una pellicola ad alto rischio flop per ricordarcelo. E davvero, stupendamente, questo è cinema che è, non che deve essere ...
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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Albysat
 Reg.: 19 Feb 2003 Messaggi: 863 Da: ffshdgf (AR)
| Inviato: 09-10-2007 15:13 |
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Mr.Brook
Una pellicola che cerca di esser contorta, di svariare lungo sequenze inattese,immagini madri,scene ammiccanti...(non cè niente di ciò)
Un film che vuole fare il Thriller...ma che di Thriller ha ben poco...
Una Diretta quanto più semplice possibile ne caratterizzano un film da pochi dollari ...
Un cast che non ha più niente da perdere se non la propria stima...
Una trama che proprio non regge, o almeno, è aspettata quanto scontata...
la sceneggiatura sembra buona, ma mostra i suoi difetti, per non parlare dei dialoghi, veri e propri dialoghi sentite decine di volte.
La Demi moore che vuole fare il tutto uomo e che alla fine non si ritrova niente di quello che voleva, o che si aspettava...
il costner che è un vero malato, se così si può definire, che riesce a sognare la morte propria al tal punto di desiderarla...
Un costner che è morte-indipendente...ma che realizza bene la sua schizzofrenia nel momento dell'humor
Ma il vero autore di un'ottima pellicola è William Hurt...l'amico che vede sl il costner...e che nelle sue risate a bocca spalancata da un senso a quello che è l'humor di costner e ne salva soprattutto i dialoghi, spesso troppo brevi
Un film che può benissimamente esser visto da Pc...senza spendere soldi inutili...
_________________ Hey Franck...
Vaffanculo Frank... |
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eltonjohn
 Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 09-10-2007 19:03 |
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quote: In data 2007-10-09 15:13, Albysat scrive:
Mr.Brook
Una pellicola che cerca di esser contorta, di svariare lungo sequenze inattese,immagini madri,scene ammiccanti...(non cè niente di ciò)
Un film che vuole fare il Thriller...ma che di Thriller ha ben poco...
Una Diretta quanto più semplice possibile ne caratterizzano un film da pochi dollari ...
Un cast che non ha più niente da perdere se non la propria stima...
Una trama che proprio non regge, o almeno, è aspettata quanto scontata...
la sceneggiatura sembra buona, ma mostra i suoi difetti, per non parlare dei dialoghi, veri e propri dialoghi sentite decine di volte.
La Demi moore che vuole fare il tutto uomo e che alla fine non si ritrova niente di quello che voleva, o che si aspettava...
il costner che è un vero malato, se così si può definire, che riesce a sognare la morte propria al tal punto di desiderarla...
Un costner che è morte-indipendente...ma che realizza bene la sua schizzofrenia nel momento dell'humor
Ma il vero autore di un'ottima pellicola è William Hurt...l'amico che vede sl il costner...e che nelle sue risate a bocca spalancata da un senso a quello che è l'humor di costner e ne salva soprattutto i dialoghi, spesso troppo brevi
Un film che può benissimamente esser visto da Pc...senza spendere soldi inutili...
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Hem....forse hai sbagliato film?
_________________ Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata! |
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Jourdain
 Reg.: 21 Set 2007 Messaggi: 179 Da: Vignate (MI)
| Inviato: 26-03-2008 13:00 |
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Michael Clayton è la cartillagine che permette al grande gigante del potere e degli affari di muoversi in scioltezza, senza intoppi e aggiustando gli imprevisti.
Michael Clayton sono i litri di lubrificante che vengono continuamente riversati per far si che gli ingranaggi della grande macchina continuino a girar nel verso giusto, sorvolando indifferenti sopra a tutto, sopra alle persone e sopra alle vite.
Michael Clayton è questo ed anche altro.
E' l'ennesima splendida intepretazione di George Clooney: attore che, per la scelta dei film e per la crescita costante nella recitazione, mi piace sempre di più.
Il film inizia lento e progressivamente velocizza i ritmi ed i tempi d'azione.
Da vedere e sentire, rivedere e risentire, il discorso "arrabbiato" che Michael Clayton, verso la conclusione del film, sputa addosso alla "cinica" (è un complimento...) Tilda Swinton.
Sicuramemte è un film importante, come lo erano altri due film interpretati precedentemente da Clooney: "Good night, and good luck." e "Syriana".
Mi spiace scoprire che nel forum, riguardo questo film, ci siano solo due interventi... di cui uno sbagliato.
Comunque, avevo letto che il film è tratto da una storia vera: qualcuno saprebbe "dirmi" se anche il finale rispecchia la storia vera? Grazie
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jedifan
 Reg.: 15 Feb 2008 Messaggi: 806 Da: milano (MI)
| Inviato: 17-06-2008 14:16 |
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Film sufficiente, con una discreta regia, un grande Clooney ed un immenso Wilkinson; immeritato a mio parere l'oscar alla Swinton che non mi pare abbia fatto un interpretazione degna della statuetta.
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Hegel77
 Reg.: 20 Gen 2008 Messaggi: 298 Da: Roma (RM)
| Inviato: 17-08-2008 22:05 |
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Film molto intenso, misurato che viene impreziosito dalla prova gigantesca di George Clooney (credo sia la sua migliore interpretazione fino a oggi).
E' vero che non viene detto nulla di originale ma la sceneggiatura e la costruzione temporale degli eventi rendono il film molto avvincente e con un percorso morale limpido ed esaltante.
Il film porta a un vero e proprio tifo per Michael Clayton creando una particolare empatia con il personaggio, tutt'altro che retto ma invischiato in sfighe private di una certa consistenza (divorzio dalla moglie, fratello tossico che gli fa fallire un importante investimento, il vizio del gioco d'azzardo).
Da segnalare anche le prove di Tony Wilkinson e del compianto Sydney Pollack.
Da vedere
_________________ Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio |
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