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Sicko |
kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 26-08-2007 09:01 |
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Trama: documentario sulle difficoltà degli americani di riuscire ad ottenere i servizi sanitari che l'assicurazione medica non riconosce nonostante si sia stipulata una regolare polizza. Mentre nel resto del mondo il sistema è tutto diverso ...
Commento: Michael Moore dopo essersi scagliato contro la circolazione delle armi senza regolamentazione, e pericolosa, in America con "Bowling a Columbine" e sui retroscena nascosti della guerra in Irak dopo l'11 settembre con "Fahrenheit 9/11" eccolo arrivare con un nuovo grande argomento della vita americana: la tutela sanitaria. Si sa da sempre che per poter avere delle cure mediche negli USA bisogna avere una assicurazione, ma tralasciando questo discorso: è giusto che chi non abbia una copertura di questo tipo non debba essere curato se non con esosi pagamenti? Il documentario parte con questo presupposto partendo con l'esempio di un carpentiere non assicurato che perde due dita e deve scegliere quale dito poter riavere in quanto non ha la possibilità di pagare l'operazione di ricucitura a tutte e due, per poi affondare il coltello nella piaga del vero grande argomento del film: anche se sei assicurato non è detto che la tua polizza copra le spese richieste dall'ospedale. Moore esplora l'argomento fornendo diversi esempi (alcuni che portano alla morte del paziente non curato per vizi di forma burocratica nel riconoscere il pagamento delle cure) e portando testimoni di varia estrazione, per dimostrare che anche nei casi gravi il valore umano e il giuramento di Ippocrate dei medici non è minimamente considerato.
E per stupire e scandalizzare ancora di più gli americani (veri interessati del problema) fa un giro in Canada, Francia e Inghilterra dove il sistema sanitario è pagato con le tasse dei cittadini e non prevede simili condizioni capestro in nessun caso (prima l'ammalato poi le scartoffie). E dove tutto, ovviamente va benissimo. Moore gira tutto il suo documentario denuncia allo stesso modo in cui aveva girato i primi due (inserendo in più delle parti di repertorio e di vecchi filmati davvero gustosi che danno un ritmo non saccente o pesante a quanto vediamo esplicando meglio il concetto), con un occhio chiuso e uno ben aperto. Di fatto Moore non parla di malasanità per colpa di medici incapaci (argomento che di solito in Italia esce purtroppo alle cronache), ma si concentra tutto sui dettagli fiscali che non vengono rispettati, fornendoci un quadro ottimale del problema ma di contro senza darci nessun possibile controargomento valido con cui essere meno fazioso o di parte (come aveva fatto prima contro Bush, che qualunque cosa avrebbe fatto di buono, se l'ha fatta, non sarebbe Moore a dirvela, tra l'altro l'amato attuale presidente viene ancora tirato in ballo direttamente con un bel fumetto che indica uan cifra iperbolica avuta per le sovvenzioni e i privilegi alle compagnie assicurative). Facendo così la dorata situazione dei tre paesi esaminati (purtroppo l'Italia non c'era), poi dopo 4 con Cuba successivamente, sembra fin troppo esageratamente buona, e anche il mostrarci la nonstante le tasse opulenta famiglia francese che però ha copertura gratuita sa di falso e poco logico in un contesto globale e non casuale. Moore poi implementa il discorso accusando un medico di essere troppo antiamericano, di non volerlo più ascoltare, in modo che in patria si sappia che comunque lui il cuore stelle e strisce ce l'ha e che non si incaponisce a tutti i costi nel voler dire solo il marcio, per poi presentare subito dopo altre meraviglie che lo stato fornisce ai suoi cittadini e che gli americani si possono sognare (con la neo mamma che viene aiutata gratuitamente a lavare i panni per un certo periodo). Di fatto Moore è bravissimo a girare i suoi documentari, già onorati da diversi premi, ha uno stile di racconto asciutto, ironico, tagliente e a volte addirittura divertente per i grandi argomenti che tratta, lasciandoci sempre presenti con la mente e mai assopiti come si può rischiare, vediamo quasi un film denuncia e non un film documentario, però in Sicko alcuni pezzi sfiorano il delirio personale di onnipotenza, come quando lui paga le onerose cure al suo maggiore avversario sul Web dopo l'esperienza umana dei soccorritori dell'11 settembre sconsolati dalla sanità americana che vanno a Cuba, luogo avversario e storicamente nemico che aiuta i figli dello Zio Sam meglio di quest'ultimo, e sopratutto gratis, il tutto con scene patetiche strappalacrime di abbracci e volemose bene tanto artefatte e preparate da risultare fastidiose. Un film costruito con un giudice unico, deciso, unidirezionale, ma davvero fatto bene con un grande montaggio, ma sopratutto che presenta il problema per denunciarlo con forza, nonostante qualche fronzolo forzato, la faziosità e un po' di autoglorificazione personale.
E come mostra la scena finale, non ha paura di lavare i panni sporchi al di fuori della famiglia ...
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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eltonjohn
 Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 26-08-2007 12:33 |
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L'ho appena visto,ma sinceramente mi sono piaciuti molto di più Bowling e Farheneit.Lo stile è indubbiamente quello tipico di Moore,denuncia ed ironia,ma come hai giustamente sottolineato tu qui c'è un pò troppa enfasi ed autocelebrazione,mancano inoltre le spassose interviste imbarazzanti (con tanto di agguati e cacce all'uomo) ai danni dei "rei" ,che tanto contraddistinguono le opere di Moore.Troppe,ed effettivamente artefatte,le scene patetiche con tanto di lacrimoni e scuotimento di teste,"Come faremo,poveri noi...",ed esagerata a mio avviso la descrizione dei cosi detti "paradisi sanitari":Canada,Francia,Gran Bretagna e persino Cuba,senza menzionare minimamente il fatto che il sistema sanitario pubblico,nei paesi in cui è vigente come il nostro,è in notevole crisi ormai da anni (ormai sono più i farmaci che il cittadino paga di tasca propria di quelli che vengono passati gratuitamente).Comunque è indubbio che il sistema sanitario americano basato sulle assicurazioni private è scandaloso,se sei ricco puoi permetterti le cure migliori,se sei povero semplicemente non puoi permetterti di ammalarti.Le grandi holding assicurative,tipo la Humana,tirano l'acqua al loro mulino (se possono stando al film,trovano mille cavilli per negarti i soldi,come la tizia che si è vista negare le cure perchè in anamnesi aveva omesso di avere avuto in passato un banale episodio di candidosi vaginale)ma che ci sia un pò di esagerazione anche in questo? Il film indubbiamente pone questioni scottanti,sembra quasi surreale che un paese ricco e all'avanguardia praticamente in tutto (Scienze medico chirurgiche comprese) non sia in grado di garantire ai suoi cittadini un cencio di assistenza sanitaria gratuita.L'intento di Moore è di scioccare e sensibilizzare,anche esagerando,soprattutto il pubblico americano.
_________________
Perchè non gli hai sparato? Perchè?..Perchè è un mio amico
[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 26-08-2007 alle 12:34 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 26-08-2007 alle 12:35 ] |
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Lollina ex "lolly19"

 Reg.: 11 Gen 2002 Messaggi: 19693 Da: albenga (SV)
| Inviato: 27-08-2007 20:27 |
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E' un film che mi interessa moltissimo (anche per via del lavoro che farò), però credo che me lo scaricherò.
_________________ Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace. |
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Action2080
 Reg.: 27 Ago 2007 Messaggi: 6 Da: Erice (TP)
| Inviato: 27-08-2007 21:26 |
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Da far vedere agli americani in primis!
_________________ "Dì un po', quanti anni hai?"
"18"
"Anch'io! Ma in realtà quanti ne hai?"
"17"
"Anch'io! Ma veramente quanti ne hai?"
"16"
"Anch'io! E' proprio vero che la verità suona diversa.."
"Ne ho 15" |
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billybob
 Reg.: 28 Ago 2007 Messaggi: 3 Da: prato (PO)
| Inviato: 28-08-2007 14:32 |
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e'un doc molto interessante,un prodotto ben fatto come gli altri di moore.ed e' veramente spiazzante il finale con la visita a cuba.
chissa' la faccia del pubblico americano di fronte a questa provocazione! |
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Petrus
 Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 28-08-2007 19:19 |
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Torna Michael Moore, e si conferma in tutto lo splendore di un'inevitabile parabola discendente. Di documentari a tesi ci è sempre capitato di vederne molti, e tutti in qualche modo (pensiamo alla Columbine dello stesso Moore) attingevano da una realtà proposta come totale, limpida, in qualche maniera ogettiva.
In Sicko tutto questo non esiste. E' un film ontologico in qualche modo, facente riferimento unicamente alla mente del regista, tendente alla dimostrazione di una tesi costi quel che costi. La dimensione documentaristica scompare, lasciando il posto ad un collage di spezzoni precostituiti montati a piacimento dal regista (che in questo ci sa fare), il quale però deborda dagli intenti iniziali, dipingendo da una parte l'inferno più disperante (il sistema assicurativo americano), dall'altra una sorta di paradiso incredibile (la sanità pubblica francese e canadese).
Oltretutto, così avviluppato com'è alla propria ideologica presa di posizione, Moore parla di governi, burocrazie e cavilli, eliminando qualsivoglia dimensione umana nel rapporto paziente/dottore e società/malato che costituisce il fondamento per qualsivoglia esplorazione di uno degli aspetti più delicati del vivere privato e sociale di qualsiasi comunità, come quello dell'assistenza ai malati.
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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bunch311
 Reg.: 20 Gen 2005 Messaggi: 430 Da: roma (RM)
| Inviato: 28-08-2007 20:42 |
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quote: In data 2007-08-28 19:19, Petrus scrive:
Torna Michael Moore, e si conferma in tutto lo splendore di un'inevitabile parabola discendente. Di documentari a tesi ci è sempre capitato di vederne molti, e tutti in qualche modo (pensiamo alla Columbine dello stesso Moore) attingevano da una realtà proposta come totale, limpida, in qualche maniera ogettiva.
In Sicko tutto questo non esiste. E' un film ontologico in qualche modo, facente riferimento unicamente alla mente del regista, tendente alla dimostrazione di una tesi costi quel che costi. La dimensione documentaristica scompare, lasciando il posto ad un collage di spezzoni precostituiti montati a piacimento dal regista (che in questo ci sa fare), il quale però deborda dagli intenti iniziali, dipingendo da una parte l'inferno più disperante (il sistema assicurativo americano), dall'altra una sorta di paradiso incredibile (la sanità pubblica francese e canadese).
Oltretutto, così avviluppato com'è alla propria ideologica presa di posizione, Moore parla di governi, burocrazie e cavilli, eliminando qualsivoglia dimensione umana nel rapporto paziente/dottore e società/malato che costituisce il fondamento per qualsivoglia esplorazione di uno degli aspetti più delicati del vivere privato e sociale di qualsiasi comunità, come quello dell'assistenza ai malati.
| peccato che nn s è venuto a fa un giro all umberto primo.
le scene con i pompieri e i soldi "donati" all acerrimo nemico sono uno dei punti piu patetici mai visti in vita mia.pessimo documentario
_________________ "tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio |
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Small982
 Reg.: 15 Mar 2007 Messaggi: 185 Da: fano (PS)
| Inviato: 29-08-2007 11:28 |
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ci sono delle cose che si vede che sono finte, o almeno preparate
_________________
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bunch311
 Reg.: 20 Gen 2005 Messaggi: 430 Da: roma (RM)
| Inviato: 29-08-2007 12:40 |
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quote: In data 2007-08-29 11:28, Small982 scrive:
ci sono delle cose che si vede che sono finte, o almeno preparate
| che c è di finto? |
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Janet13 ex "vinegar"

 Reg.: 23 Ott 2005 Messaggi: 15804 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 01-09-2007 15:10 |
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quote: In data 2007-08-28 19:19, Petrus scrive:
E' un film [...] tendente alla dimostrazione di una tesi costi quel che costi.
[...] collage di spezzoni precostituiti montati a piacimento dal regista (che in questo ci sa fare)
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Parto dando ragione a Petrus in questo frangente, ma proseguo su un'altra linea.
A mio avviso tra i 4 di Moore è il migliore, quello che, sicuramente per la questione trattata, mi è più vicino. Sempre con il suo spiccato senso del sarcasmo e del grottesco riesce a sconvolgere, a far venire la pelle d'oca: anche se probabilmente non è tanto per suo merito, quanto per colpa del sistema sanitario americano.
50 milioni di Americani non possono permettersi l'assistenza sanitaria, 250 hanno invece quel "privilegio" ma spesso non hanno la copertura delle cure da parte delle loro assicurazioni per via di precedenti malattie e predisposizioni.
Mostra la mercificazione della vita, la dipendenza e quindi schiavitù da parte di grandi compagnie di assicurazione sanitaria e aziende farmaceutiche, che giocano al rialzo e rendono irraggiungibili economicamente dei prodotti che in realtà dovrebbero essere a disposizione di tutti.
Non so se si può considerare spoiler per un documentario, ma lo segnalo ugualmente come tale
Vediamo ex-benestanti finire in bancarotta per le cure e doversi far mantenere dai figli (credo che non ci sia niente di più umiliante per persone di mezz'età), vediamo persone che son state fatte morire freddamente perchè la loro assicurazione non voleva coprire le spese per un trapianto di midollo (considerato per un tumore una "cura sperimentale")...Ma la cosa che mi è sembrata lo schiaffo maggiore verso la dignità è stata vedere che, mentre in America un inalatore per asma costa 120 dollari, nella terribile ed avversaria da sempre Cuba lo stesso prodotto ha un costo di 50 centesimi...E' stato terribile vedere l'espressione e la reazione della donna che spende 240 dollari al mese per quella bomboletta.
Fine di quello che ho spacciato come spoiler
Ho sentito comunuque che Moore è stato denunciato per aver esportato da Cuba dei medicinali, violando l'embargo.
E anche che avrebbe voluto inserire un'intervista nella quale si apprendeva che in Norvegia chi ha problemi ai polmoni riceve finanziamenti per partire (gratis) nelle Canarie per disintossicarsi, ma ha preferito lasciare fuori questa parte per non far sembrare il film fantascientifico.
_________________ "Mi scusi ma... non m'ha già visto in qualche posto?"
"Ricordo il nome ma non la faccia" |
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Small982
 Reg.: 15 Mar 2007 Messaggi: 185 Da: fano (PS)
| Inviato: 03-09-2007 17:03 |
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quote: In data 2007-08-29 12:40, bunch311 scrive:
quote: In data 2007-08-29 11:28, Small982 scrive:
ci sono delle cose che si vede che sono finte, o almeno preparate
| che c è di finto?
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le interviste sembrano preparate
non intendo che siano inventate, ma probabilmente sono scritte a tavolino in modo da ottenere l'effetto voluto
credo invece che un documentario dovrebbe essere il piu' spontaneo possibile
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 03-09-2007 18:32 |
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quote: In data 2007-08-28 19:19, Petrus scrive:
Di documentari a tesi ci è sempre capitato di vederne molti, e tutti in qualche modo (pensiamo alla Columbine dello stesso Moore) attingevano da una realtà proposta come totale, limpida, in qualche maniera ogettiva.
In Sicko tutto questo non esiste. E' un film ontologico in qualche modo, facente riferimento unicamente alla mente del regista, tendente alla dimostrazione di una tesi costi quel che costi. La dimensione documentaristica scompare,
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My god...
La realtà di Columbine è dunque reale e oggettiva, mentre in Sicko no.
Ma il doc cita i dati (recentemente ribaditi) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che vede prima in classifica la Francia; gli USA, ovvero lo stato più sviluppato tecnologicamente ,sono al 37° posto, appena davanti a Cuba, paese del terzo mondo.
Ma questa ovviamente non sarà per Petrus la realtà oggettiva, ma un'ulteriore tesi.
Cosa doveva mostrare di diverso il regista, se non la fotografia di un paese che ha lo stesso livello di sanità dell'isola di Fidel Castro?
Direi che il doc di Moore presenta situazioni a volte anche paradossali, ma sempre con quell'ironia di fondo che giustifica ogni eccesso presentato.
_________________
E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 03-09-2007 alle 18:33 ] |
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