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Cardiofitness |
Petrus
 Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 02-06-2007 10:22 |
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Il tentativo polisemico, di introdurre diversi piani di lettura, molteplici possibilità interpretative, all’interno di una stessa sequenza o, addirittura, di una stessa immagine, è sempre stato oggetto di ricerca e, laddove riuscito senza goffaggini e ineleganze, motivo di vanto per i registi di tutti i tempi.
Paradossalmente questa continua ricerca di ‘parlare di alcune cose per parlare d’altro’ è il tallone d’achille dell’opera prima di Fabio Tagliavia, produttore cinematografico capitato in prima persona dietro la macchina da presa. Si parte, in maniera un po’ trash, sin dal titolo, Cardiofitness, che assume, nelle diverse accezioni, il senso del luogo principale dove l’azione si svolge, la palestra, o l’oggetto della trama, l’evocazione di una sorta di palestra del cuore, di allenamento ad amare, in cui i due protagonisti dovranno passare (in tutti i sensi) lunghe e faticose ore prima di arrivare a comprendersi e ad amarsi pienamente, regalando a noi di conseguenza il sospirato, immancabile, happy-end.
Il film racconta, come intuibile da quanto già scritto, la storia di due innamorati un po’ particolari: lei appena laureata, aspirante scrittrice, donna quasi sui trent’anni ma con un declinarsi di carattere e attitudini molto fanciullesco; lui quindicenne, solitario (fatto salvo per il cugino fracassone, l’ottimo Daniele De Angelis), maturo, fin troppo, per la sua età, con appiccicata addosso già quell’aria pensierosa e maledetta da novello imberbe James Dean. Il tenore narrativo ed espositivo è quello tipico della commedia, ma si gettano di continuo le basi per l’analisi di un fenomeno sociale diffuso, quello della disparità di età tra amanti, inquadrando una situazione limite, quella in cui la figura maschile della coppia risulta addirittura minorenne. Il tentativo, come sostiene Nicoletta Romanoff, protagonista femminile della pellicola, è quello di ‘ricercare un equilibrio partendo dagli squilibri’. Le dicotomie la fanno da padrone: giovane/maturità, donna adulta/immaturità e via discorrendo, seguendo un marcato ed evidente (per cui macchinoso e ruvido) tentativo di mescolare intrattenimento e riflessione.
L’esposizione si articola per sequenze semplici immediate, adatte ad un pubblico giovane, raccordate alla bisogna con il racconto, attraverso una voice-off, dei pensieri dei personaggi o degli snodi narrativi. Inseriti in questa architettura una lunga serie di cliché, necessari, secondo il pensiero del regista e degli sceneggiatori, a mantenere su di un livello ‘commediale’ l’intera storia. Il picco lo si tocca con l’allenatore della squadra di baseball (ennesima rivalutazione cinematografica dal vago retrogusto snob di uno sport minore) che è cubano (per capirci, Cuba sta al baseball come il Brasile sta al calcio), parla un italiano fortemente spagnoleggiante, e, meraviglia!, fuma il sigaro nei momenti di riposo. Ci sentiamo di salvare una figura altrimenti ai limiti del buon gusto, unicamente perché a prestargli il volto è Sergio Colangeli, pregevole attore teatrale.
Cardiofitness si configura così come un film uguale a tanti altri, adatto a soddisfare quella fetta di pubblico giovane che, secondo le stime, si reca più al cinema, e che funziona, anche se con risultati non eccelsi, laddove rimane nel puro intrattenimento, e si inceppa a piè sospinto ogni volta che tenta di uscire dalla nicchia che si costruisce.
pubblicata già qui
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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gemellinaX
 Reg.: 16 Ago 2006 Messaggi: 317 Da: salerno (SA)
| Inviato: 04-06-2007 16:40 |
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domani andrò a vederlo, non vedo l'ora!!!! sono entrata appositamente per leggere qualche Vostro commento ma nulla di positivo, peccato |
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kubrickfan
 Reg.: 19 Dic 2005 Messaggi: 917 Da: gessate (MI)
| Inviato: 06-06-2007 09:18 |
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pura monnezza...
Trama: Stefania, una ventisettenne delusa e che cerca di scrivere un romanzo per realizzare i suoi sogni si innamora perdutamente di un ragazzino di 15 anni, Stefano. La differenza di età è un problema enorme, ma i due sembrano determinati ad infischiarsene dei giudizi degli altri per coronare il loro amore...
Commento Contrariamente a quanto si potrebbe pensare scrivere una recensione di un film scontato, scialbo e prevedibile, come è questo Cardiofitness, innocua commediola che cavalca una moda imperante della donna che si innamora dell'adolescente, è tutt'altro che facile. Il lettore come prima cosa pensa "Adesso ci dirà le cose che già sappiamo già solo leggendo un abbozzo di trama o vedendo il trailer", e allora per non deludere chi impegna una parte del proprio tempo prezioso, ci si deve inventarsi delle alchimie per riuscire a dare il concetto quanto mai scontato in una maniera interessante. Uno dei sistemi che insegnano è solitamente quello di scavare nelle ispirazioni, di fatto recentemente con Diario di uno scandalo e Lezioni di volo abbiamo visto trattato il tema della donna che copula con il ragazzino, ma mentre in questi lavori c'era ben altra intensità (sia recitativa che di esplorazione del sentimento e della psiche, sopratutto nel primo) in questo abbiamo il vacuo totale, con situazioni davvero inverosimili e un corollario di comprimari assolutamente ignobili.
Trattato come se fosse una sorta di Tempo delle mele con età diversa, il film dell'esordiente Tagliavia si snoda in maniera assolutamente patetica, con la Romanoff (un attrice, ma questa definizione è troppo esagerata, finita nell'oblio dopo che con il Mucciniano Ricordati di me sembrava destinata a ben altra carriera) che compie azioni inconsulte in nome del fatto che all'amore non si comanda. Sarà anche vero, ma è pur vero che visto siamo in un film si dovrebbe dare una traccia di idea e di divertimento/ironia allo spettatore, che c'è e non si può ignorare, la serie di battute da avanspettacolo camionistico che il cugino di Stefano, un ormonale ragazzino antipatico e che pensa solo al sesso, oppure le angoscianti parole biascicate da una delle sue amiche, Ilaria, che fa la scemetta di turno, oppure le apparizioni surreali di Maurizio (un Troiano che ha perso la via della Persia lì per caso e filmato) come i farneticanti ragionamenti del padre (Dino Abbrescia) sono quanto di peggio un film ti possa proporre, annoiando senza nessun valore aggiunto.
Non ha senso alcuno essere tanto innocui con un film dal tema in fondo pesante e difficile, perchè non puoi far neppure sognare un eventuale coinvolto spettatore senza approfondire minimamente la vicenda, sia per dare divertimento con equivoci ben diversi da quelli che vediamo o per portare a pensare.
Tra l'altro il regista mette delle iconografie pesantemente presenti in scena assolutamente inutili solo perchè gli piacciono (le statue dei supereroi), mettendo tutto in burletta che riesce difficile da digerire anche per la teen più accomodante. E così mentre la Romanoff mette abitini giovanili per sembrare più idonea al puberale fidanzato (sono ben lontani i tempi delle scomode storie di Ken Park), il brodo si allunga con la squadra di baseball e i consigli del cosidetto Generale, cioè l'allenatore, di fare almeno sesso sicuro, si arriva al non finale che premia una cosa ma non chiarisce se quella cosa potrà avere un futuro e come (e ci chiediamo come mai non eravamo a casa a fare sesso noi invece di vedere questo film). Federico Costantini (Stefano) ha ovviamente 18 anni altrimenti non avrebbe potuto girare le scene dei baci e la castissima scena di nudo che si vede nel trailer.
Si salva la colonna sonora con la canzone rimordenata Nessuno mi può giudicare a facile simbolo delal storia.
In definitiva pellicola del tutto inutile, privo di qualunque interesse e che di morboso non ha nulla, di giocoso non ha nulla, di divertente o interessante neppure. Certo, in questo senso un film multiforme, che vi ha portato a leggere una recensione che già conoscevate negli esiti. Non fatevi male ulteriore entrando in sala.
_________________ non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT |
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joey080
 Reg.: 24 Mar 2004 Messaggi: 3595 Da: turi (BA)
| Inviato: 08-06-2007 18:50 |
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Granvia

 Reg.: 24 Nov 2002 Messaggi: 203 Da: Salamanca Spagna (es)
| Inviato: 13-06-2007 11:02 |
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