FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - L'ultimo inquisitore (Goya's ghosts)
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > L'ultimo inquisitore (Goya's ghosts)   
Autore L'ultimo inquisitore (Goya's ghosts)
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 14-04-2007 15:38  
Il ritorno di un pluripremiato all'Oscar qual è Milos Forman si annuncia in grande stile. Il cast tecnico è stellare, comprendendo Jean-Claude Carriere, già collaboratore di Bunuel, alla sceneggiatura, Javier Aguirresarobe, reduce dai successi più recenti di Amenabar, alla fotografia, Patrizia Von Brandenstein, insignita della prestigiosa statuetta dell'Academy per Amadeus, come scenografa e Yvonne Blake, anche lei vincitrice di un Oscar, ai costumi.
Non da meno il cast artistico, che fonda il suo carisma sull'assemblamento di un trio di tutto rispetto, composto da Javier Bardem, Stellan Skarsgard e dalla bella Natalie Portman.
Una banda notevole quella assemblata e diretta da Forman per il suo ritorno alla regia, messa al lavoro su un argomento per nulla facile a partire dallo sfondo storico, quello dell'inquisizione e della Spagna di fine '700, stretta nella morsa di sangue fra monarchia e rivoluzione.
L'autore sceglie la formula del mescolamento dei punti di vista, cercando di evidenziare il più possibile le contraddizioni e le tante sfaccettature di un epoca difficile. Così si passa, lungo il corso di tutta la pellicola, a immedesimarsi e a seguire di volta in volta le vicende del celebre pittore Francisco Goya (interpretato da Skarsgard) - che dà il titolo all'edizione originale della pellicola, Goya's Ghosts - di padre Lorenzo (Bardem), prima fervente membro del Santo Uffizio, poi, 'convertitosi' ad acceso sostenitore degli ideali rivoluzionari, e di Ines (la Portman), figlia di una famiglia di ricchi mercanti, sottoposta senza motivazioni apparenti al giudizio dei padri inquisitori.
Scelta che porta, inevitabilmente, alla frantumazione della narrazione in tanti piccoli rivoli, molti dei quali si caricano eccessivamente di un sapore forzato ed eccessivamente drammaturgico.
Sensazione di disgregazione dell'unità visiva e narrativa che deriva anche dalla costruzione poco solida della figura portante del film, quella di Goya, relegato a semplice e timido spettatore degli eventi, e all'eccessiva enfatizzazione della figura di Bardem, poco credibile nei suoi repentini mutamenti di stile recitativo.
Ulteriore elemento sfavorevole alla buona riuscita dell'opera di Forman, è l'esasperata (ed esasperante) enfatizzazione del contesto storico in cui ci si muove, quello spagnolo fotografato in due diversi momenti. Il primo è il 1792, nel clima di falsa quiete che precedette la rivoluzione francese, il secondo è il 1807, con la terra iberica dilaniata dalle truppe napoleoniche, da un lato, e dall'esercito restauratore di Wellington, dall'altro, inquadrati tra atrocità e protervia del potere senza soluzione di continuità, passando indifferentemente tra vescovi inquisitori, monarchi illuminati ed eserciti liberatori.
Forman ha dichiarato che l'interesse per l'argomento risale a cinquant'anni fa, e fu suscitato da un non meglio precisato libro sull'inquisizione, e che il terreno della Spagna a cavallo fra i due secoli fosse il più adatto per parlare metaforicamente della cacciata dei nazisti e dell'arrivo dell'armata rossa nella Cecoslovacchia del '45.
Il problema è che Forman, a distanza di mezzo secolo, si rifà esattamente a quell'idea, ormai inattuale, non comprensibile né decodificabile dal pubblico, enfatizzando e caricando ogni singola sequenza al di là di una semplice sintassi narrativo-figurativa. Reiterata ininterrottamente lungo il corso delle due ore del film, questa operazione risulta fastidiosa e ridondante. Per cui la pellicola si sostiene con una certa efficacia nella prima parte (ottimi i titoli di testa costruiti su alcuni bozzetti di Goya), incentrata sulla storia e sul delineamento di personaggi e contesto, perdendosi poi rovinosamente al di là della didascalia recitante '15 anni dopo', quando si palesa l'ossessione per le motivazioni politico-sociali che, contestualizzate così precisamente all'interno di un film in costume, stridono e acquistano un significato narrativo totalmente diverso (unico guizzo nell'evocativa inquadratura finale).
Pensato e realizzato con queste finalità, seguendo un disegno inattuale storicamente e fastidiosamente ridondante cinematograficamente, il film di Forman delude sotto molti punti di vista. Mantiene, come isolati punti di forza, l'indiscutibile bravura del cast e la ricchezza di scenografie e ricostruzioni. Poco, troppo poco per una soddisfacente riuscita del film.


già pubblicata qui
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 16-04-2007 01:04  
rispettosamente dissento petrus...

Trama: Spagna,1792, il pittore Goya vede la sua prediletta e musa ispiratrice rinchiusa dalle crudeli istituzioni religiose dell'inquisizione per eresia, confessata sotto tortura. Colpita profondamente da questo fatto, il pittore fa di tutto per liberarla insieme al padre della ragazza, ma il terribile Lorenzo l'inquisitore ostacola ogni tentativo fino a che egli stesso non rischia di cadere vittima dell'inquisizione per colpa di un tranello genialmente ordito...

Commento: Il grande Milos Forman torna a dirigere e lo fa regalando, a noi spettatori, un grande affresco sulla situazione politico sociale della Spagna alla fine del 1700 inizio 1800.
Il tutto viene visto attraverso gli occhi ma sopratutto le pitture del grande pittore Goya (Stellan Skarsgård, Dogville e L'esorcista la genesi), che con la sua opera testimonia il flusso degli avvenimenti. Forman sceglie di usare un sistema spot (inserendo le figure dei dipinti al momento giusto) per far capire quanto Goya assorbisse dalle vicende del suo paese per mettere sensazioni e situazioni su tela. Come in Amadeus, il protagonista non è l'artista ma il suo antagonista (un ispirato Javier Bardem, Mare dentro), che prende le situazioni e le volge a proprio favore senza un briciolo di aderenza a una ideologia di bandiera. Si ripete più volte nel film chiaramente il concetto preciso di una popolazione che non impara mai dai propri sbagli (come dichiarato dal regista), tornando su se stessa anche dopo patimenti e i vari cambi di regime. Sono gli uomini singoli che conservano un valore di appartenenza alla stirpe della coscienza, e anche nei momenti più difficili non perdono mai lavoglia di lottare, come Goya, e qualcuno può riscattare i suoi errori pagando ampiamente il dazio ma conservando l'onore.
Forman per questa stupenda rappresentazione mantiene uno stile da camera in quanto le scene si svolgono sopratutto in interni (ne abbiamo solo una grande in esterni e campi lunghi che tra l'altro è abbastanza veloce con un dispiego di uomini e cavalli spropositato per la sua importanza nella storia ma molto bella visivamente), con luci sempre ben dosate, utilizzo massiccio di candele e in quelle delle segrete delle ombre sulla scena di primissimo livello.
Raccontandoci le terribili sofferenze della giovane Ines (una strepitosa Natalie Portman, la principessa di Star Wars) viviamo in maniera completa la totale sottomissione che si ha di fronte all'inquisizione, che vive imponendo terrore e torture, sistema quanto mai comodo per liberarsi di avversari politici.
Ma l'incredibile è, come si diceva prima, che la memoria storica nonostante le sofferenze, è quanto mai corta e sopratutto non impara dai propri errori.
Javier Bardem con il personaggio multiforme di Lorenzo, sintetizza l'intenzione illogica di preservare i propri beni ad ogni costo, anche quando questi possedimenti non hanno nessuna capacità di portarci gioia vera, inutili per rimediare agli errori del passato.
Terreni, soldi, ricchezze sono nulla rispetto all'amor per la propria patria e per l'arte che ne difende l'unità politica e denuncia i sorprusi, più affilata e pericolosa della spada in quanto ci si identifica con un solo sguardo.
Forman usa la simbologia animale per chiarire il concetto di una fondamentale ignoranza di base, asini e galline, che brucano e corrono pasteggiando e seguendo la corrente del pensiero del momento.
Chi si avvicina a questo film con l'idea di approfondire l'opera di Goya resterà deluso, non sono questi gli intenti (sui titoli di coda comunque appaiono parecchie opere del maestro,senza commenti), il pittore viene visto come l'animo sordo di corpo ma non di spirito, contraltare dell'egoista Lorenzo e del vuoto senso di potere della monarchia, tutta impegnata a notare gli autoritratti da mettere nei sontuosi palazzi e non a fermare la mano crudele dell'inquisizione. Questa analisi dettagliata sugli stili pittorici non c'è (tranne veloci cenni visivi alle composizioni delle acqueforti), ma invece abbiamo una ricostruzione sontuosa, grande lavoro fotografico, costumi ottimi, ma sopratutto una storia coinvolgente dall'inizio alla fine supportata da un trio di attori perfetto, che ci avvicina non solo alle opere in maniera fine a se stesse ma alle sensazioni che esse trasmettono.


_________________
non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

  Visualizza il profilo di kubrickfan  Invia un messaggio privato a kubrickfan    Rispondi riportando il messaggio originario
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 16-04-2007 09:17  
quote:
In data 2007-04-16 01:04, kubrickfan scrive:
rispettosamente dissento petrus...





concesso
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
bluto75

Reg.: 09 Nov 2003
Messaggi: 116
Da: Catania (CT)
Inviato: 19-04-2007 10:44  
Vorrei porre un quesito: il film è ispirato a fatti accaduti e personaggi (oltre Goya) realmente esistiti oppure si ispira ad opere del pittore?
In altre parole, le vicende di Ines e Lorenzo sono realmente accadute, oppure ci troviamo dalle parti de "la ragazza con l'orecchino di perla", con una storia costruita dalle suggestioni di un quadro?

P.S.: dissento anch'io dal moderatore...il film l'ho molto apprezzato.

  Visualizza il profilo di bluto75  Invia un messaggio privato a bluto75  Vai al sito web di bluto75    Rispondi riportando il messaggio originario
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 19-04-2007 11:37  
"non volevo fare un film su Goya, come non volevo farne uno su Mozart. Ho adottato il suo punto di vista per parlare di quel che mi interessava"
m.forman
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 19-04-2007 12:39  
film deludente,pretenzioso,a tratti inguardabile.Forman perde completamente la bussola.A differenza di Amadeus dove l'immenso Mozart non veniva visto come personaggio storico,ma come simbolo di una libertà artistica ed individuale oppressa dalla società e dalle vicine figure qui l'utilizzo di Goya è del tutto inutile,imbarazzante nell'interpretazione di Skarsgard.Quali fantasmi?di quali fantasmi si parla?sembra goya stesso un fantasma,ma per l'incosistenza narrativa realizzata da Forman;è un uomo che posto in uno spazio liminare diventa osservatore silenzioso,ma davvero il film non si può limitare a porlo in questa zona franca lasciando che le immagini dei suoi quadri parlino da sole.Anche perchè poi abbiamo la storia,il plot narrativo,degno di un melò scadente e girato male.Bardem e la Portman sembrano due attorucoli lasciati sprofondare nelle loro avvisaglie e rincorse amorose.Le uniche note di merito,una certa anarchia concettuale presentata nell'identificazione del santo uffizio e della rivoluzione francese come due opposte dittature,lascia intravedere ciò che di corrosivo e destabilizzante poteva offrire questo film che si trascina come i suoi personaggi fuori da ogni interesse cinematografico.
_________________
"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

  Visualizza il profilo di bunch311  Invia un messaggio privato a bunch311     Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 21-04-2007 22:43  
quote:
In data 2007-04-19 11:37, Petrus scrive:
"non volevo fare un film su Goya, come non volevo farne uno su Mozart. Ho adottato il suo punto di vista per parlare di quel che mi interessava"
m.forman




La prima cosa che mi viene da rispondere è: sticazzi! Però, da persona legittima ed educata quale sono.., dico semplicemente che non capisco perchè per parlare di certe cose sue, o di quel che gli "interessa" - stavolta l'ha fatto davvero malissimo - Forman abbia preso in prestito d'uso personaggi così attuali, moderni, tutt'ora, in questa nostra era, "influenti", mistificando, questa volta senza ritegno alcuno, l'attualità stessa, non la storia... Mozart e Goya non sono miti, sono realtà, concretezze, cronaca, ed insieme trascendenza, calati nel nostro quotidiano vissuto spirituale ed esistenziale. Capisco invece l'intento (da sempre nella storia del cinema, non solo con i Peplum, si è giocato con le cose più remote, forse, e sottolineo il forse, più soggette - in quanto, queste si, mito, arcaicismi - ad essere rivisitate senza troppe remore, soprattutto dal cinema di genere, di mero intrattenimento: fine che ha fatto Forman) di "300" che (de)spartanizza all'impazzata ma in maniera indolore...
Un film davvero indegno questo Ultimo inquisitore! Riduce il grande Goya, l'inventore (si dice in giro...) della pittura moderna, in un pavido ed estraniato spettatore di tagici avvenimenti che seppe invece raccontare con la sua insigne arte, e la sua stessa vita, e che Forman non sa affatto raccontare, e che, dove prova a dircene, lo fa nel modo più vergognoso possibile, con un melodramma appena sopra la media televisiva con un interprete che avrebbe dovuto vestire i panni di un impiegato del dazio, in un piattume realizzativo (lo scrivevo altrove) basto su oleografie di calligrafiche, dunque vuote, arrendevolezze. Certe cose vanno dette.

Tutt'altro che perfetto o capolavoro, vorrei segnalare il Goya en Burdeos di Carlos Saura, con un gigantesco Francisco Rabal in una delle sue ultime interpretazioni, prima di passare a miglior vita, nei panni del pittore aragonese (compaesano dunque di Bunuel, e tra i due corrono sottili affinità...), in cui si rende giustizia allo spirito tormentato, oscuro, inquieto, eversivo, del grande pittore della "Pintura Negra"! Estetica eversiva! (da restare incantati per un giorno intero al Prado, di fronte a quelle modernissime, anticipatrici dei nuovi corsi della pittura, "visioni" !). Fedeltà solo allo spirito.., non pretendo, nè auspico verosimiglianza bio-agio-oleo-grafica... Lo spirito va sempre fatto salvo, e dove no, bisogna però avere perlomeno una porzione infinitamente più grande, o quantomeno pari.., del talento e del significato presi a pretesto per dire qualcosa di "personale", di nuovo, di trasversale, di qualcosa che "tradisca" la fonte per riaffermarne la pura essenza poetica e filosofica. .

Dispiace, anzi irrita, constatare come l'america, con i suoi complessi di inferiorità culturali, abbia tentato di ulteriormente (così fa da sempre) americanizzare e svilire una questione tutta europea, per di più, e con assoluto disdoro di costui, attravero il lavoro di un autore ex europeo, ex (se non cambia rotta) sensibile e valido regista. Il regista di Asse di Picche e di Amori di una biona. Bellissimi!

C'è poi da dire, benchè penalizzato dal doppiaggio sifulino, anche il bravissimo Barden in fondo diventa una maschera monocorde e macchiettistica, nonostante, anzi in ragione di questi, i gigionismi...



[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 21-04-2007 alle 22:53 ]

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 23-04-2007 18:23  
io rispondevo (con Forman) alla domanda posta sopra di me
nulla più e nulla meno
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-04-2007 20:36  
quote:
In data 2007-04-23 18:23, Petrus scrive:
io rispondevo (con Forman) alla domanda posta sopra di me
nulla più e nulla meno




ed io rispondevo alla dichiarazione di Forman, non al fatto che tu l'abbia postata.

nada mas y nada meno.

  Visualizza il profilo di AlZayd  Invia un messaggio privato a AlZayd  Vai al sito web di AlZayd    Rispondi riportando il messaggio originario
Voltaire

Reg.: 02 Set 2006
Messaggi: 73
Da: Parigi (es)
Inviato: 01-05-2007 16:58  
a me questo film è piaciuto soprattutto per il parallelo storico tra esercito Napoleonico ed esercito Americano... entrambi impegnati ad "esportare" la democrazia con metodi tutt'altro che accettabili.
_________________
Je suis tombé par terre
c'est la faute à Voltaire.

  Visualizza il profilo di Voltaire  Invia un messaggio privato a Voltaire    Rispondi riportando il messaggio originario
ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 01-05-2007 23:00  
Sinceramente mi aspettavo di più da Forman che comunque resta sempre, a mio parere,un grande, per un soggetto abbastanza trattato dal cinema.
Comunque ho apprezzato molto
il suo modo di trattare la Storia che a volte sembra divertirsi, mischiando le carte, a riportare in auge quello che prima pareva aver umiliato e quasi distrutto.

Ho trovato Bardem molto adatto alla parte, meno la Portman nel doppio ruolo

  Visualizza il profilo di ines49  Invia un messaggio privato a ines49    Rispondi riportando il messaggio originario
penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 24-02-2008 11:40  
Mi trovo perfettamente in sintonia con le riflessioni , scritte nere su bianco da Petrus/Bonekamp.
Ha centrato perfettamente le disfunzioni lampanti presenti nella pellicola.
Le unità sintattiche del tessuto narrativo sembrano imboccare continuamente digressioni mai compiutamente focalizzate. La sensazione che si ricava è quella di trovarsi di fronte ad un "pastiche" troppo ricco di anacoluti e pleonasmi, posto che la "storia", il cast degli attori e la fotografia formidabile appaiano indiscutibilmente affascinanti.

  Visualizza il profilo di penny68  Invia un messaggio privato a penny68    Rispondi riportando il messaggio originario
  
0.006950 seconds.






© 2025 Film Is Now group. Tutti i diritti riservati
Film Is Now group non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Fin Network ltd