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Autore Uomini & donne (Trust the man)
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 15-09-2006 19:51  
La premiata coppia Freundlich/Moore, il primo dietro la macchina da presa e la seconda, la splendida Julianne, davanti. Uniti affettivamente nella vita i due, dipingono sommariamente un affresco che, con un po’ di ridicola ambizione, la cartella stampa accosta a Manatthan. Un quadrittico di un fratello (Billy Crudup) e una sorella (Julianne Moore), affiancati dai rispettivi compagni (Maggie Gyllenhaal e David Duchovny), che si muovono nel solito contesto alto borghese.
Le dinamiche affrontate non si discostano da quelle che siamo abituati a osservare solitamente in un certo “cinema generazionale” incentrato sulle crisi dei quarantenni. “La solita cinematografia italiana sulle crisi di mezza età, e i classici film transalpini sull’incomunicabilità uomo/donna” si diceva in conferenza stampa.
Il tutto condito da quell’umorismo tipicamente yankee che mal si abbina all’ambizione del regista di dare profondità a consueti personaggi di commedia.
Il marito della Moore non fa altro che cercare un ardito mix tra la classica commedia romantica e l’umorismo alleniano della/nella Grande Mela. Il percorso scelto è azzardato, e l’imperizia di uno script che alterna momenti ben scritti e incalzanti a sequenze surreali e non definite, fa naufragare ben presto l’ambizioso progetto.
Resta un’opera che, dando nelle prime sequenze l’illusione di film corale, si concentra sui suoi quattro protagonisti, snodandosi tra la mitologia della coppia in crisi, adagiata nella bambagia del denaro, autoreferenziali, che finiscono per trovare la propria sicurezza nella solidità di una storia collaudata.
La “tridimensionalità” dei personaggi, tanto evocata (auspicata) dal regista, non si scolpisce mai lungo il film. I personaggi non riescono, in fondo, a non rappresentare quegli stereotipi che gli ideatori gli verrebbero evitare, e che d’altronde sono ben presentati dalla costruzione grafica della locandina.
Il cast è discretamente assortito. Colpisce in particolare un Duchovny che sembra divertirsi in una parte non sua, e gigioneggia senza compiacersi eccessivamente, dando una sfumatura godibile ad una parte, quella del padre affettuoso ma erotomane, che poteva essere benissimo fraintesa.
L’assoluta mediocrità generale del girato non riesce a sostenere la frenesia del giovane regista di fare un grande film, né basta la perizia degli attori o la bellezza dell’avvenente moglie.

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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 16-09-2006 12:11  
Titolo molto DeFilippiano... forse per attirare + spettatori?!?

1bix8

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I'm impossible to forget but hard to remember

[ Questo messaggio è stato modificato da: leonessa il 16-09-2006 alle 12:12 ]

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 04-11-2006 23:41  
Trama: Due coppie stanno diversamente vivendo un momento di crisi,una sta arrovellandosi il pensiero con la possibilita' di avere un figlio ma lui e' totalmente strambo e dedito a una vita tutt'altro che coscienziosa, mentre l'altra ha un problema di sesso molto grave per l'eccessiva esuberanza del marito casalingo e che cura i bimbi.
Il percorso sembra essere irto di problemi per l'accavallarsi di situazioni che non fanno altro che distogliere e allontanare i coniugi/conviventi da una vera ottica familiare...e anche le sedute dallo psicologo sembrano non servire a nulla , e tutto sembra rovinato quando...

Sunto del commento : una commedia agrodolce dal sapore innocuo e senza troppo sale.Carine le due protagoniste nella parte ma con espressioni monofacciali o eccessivamente basate sullo sguardo (Gyllenhaal ) .Emozioni e sorprese sono veramente poche in un lavoro senza nessuna pretesa , che vede i suoi momenti migliori nelle riunioni di gruppo delle associazioni sesso dipendenti , che dopo un po' stanca per l'eccessivo gigionismo di Crudup e non approfondisce per nulla il concetto base del disagio di coppia.Un film dalla costruzione troppo flebile che presenta situazioni al limite del paradosso, e scene ultrascontate con un finale da dimenticare in fretta.Buono solo per una evasione quanto mai leggera in uan serata che abbiamo mal di testa.

Osservazioni: un filmetto che utilizza 4 attori ( e sopratutto due attrici molto brave e amate qui sdolcinate come non mai ,decisamente troppo ) di richiamo per storie di coppie in crisi .Un lavoro teatrale come concezione che non decolla quasi mai, che sulla base dell'assunto " non voglio crescere perche' posso morire" lascia la scena a un Crudup decisamente prima simpatico poi inutilmente gigione e invasivo,per riempire di situazioni la pellicola che pero' sono delle buffonate che delle vere amare constatazioni messe in berlina.Cosi' si vivacchia tra luoghi comuni quanto mai consunti,con le donne che la fanno da padrone perche' mature e in carriera e gli uomini a far la parte dei fessi sempre con un pensiero fallico in testa e in mano a farla da padrone.Luoghi comuni quanto mai odiosi senza una vera frontiera di vedere oltre.Il dialogo su king kong e il suo pene e' la consacrazione del fatto che il film si indirizzi verso la qualunquificazione da stupidita' piuttosto che la eversione da Peter Pan. Vediamo litigi sotto la neve,tradimenti con splendide mamme e solfe trite e ritrite di problemi esposti con una pacchianeria da sitcom.
Se e' una serata da animare con pellicola ammuffita questa agro-comedy ne rispetta pienamente i canoni, per un lavoro fatto con scarsa partecipazione da parte di tutti utilizzando i tempi liberi delle due impegnatissime protagoniste.
Nessun commento tecnico in quanto e' tutto anonimo.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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