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DIVORZIO ALL'ITALIANA di Pietro Germi |
Schizobis
 Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 16-08-2006 14:44 |
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DIVORZIO ALL’ITALIANA di Pietro Germi 1962 (anatomia del delitto d’onore)
A mio parere il miglior film di Pietro Germi, equilibrato tra cinismo e denuncia sociale, ironia e descrizione antropologica, condanna morale e pietas umana.
Mentre Fellini riscuote un successo mondiale con le riflessioni filosofiche e il decadentismo della Roma della Dolce Vita, Germi ci tiene a sottolineare che nel nostro paese ci sono ancora enormi sacche di arretratezza culturale, enormi masse analfabete che accorrono nei cinema per vedere le grandi forme di Anita Ekberg (non certo per condividere le tesi dell’intellettuale Steiner) e poi sono disposti a commettere un delitto per questioni di corna.
Lo sguardo di Germi è impietoso e sottolinea le ipocrisie e le irrazionalità di gente che fondamentalmente si rotola nella propria ignoranza, non sa vivere la vita e non la fa vivere nemmeno agli altri. Il barone Fefè Cefalù (Marcello Mastroianni in una performance da manuale con tic imitato perfettamente a Pietro Germi) è sposato da 12 anni con la petulante e superficiale Daniela Rocca (che fra l’altro durante le riprese tentò il suicidio perché innamorata follemente del regista genovese) ma si invaghisce segretamente della cugina Angela Stefania Sandrelli (al debutto assoluto ma sembra una veterana).
Nella Sicilia anni 60, inondata di luce e soffocata dalla canicola, una storia del genere non può che degenerare nel tragicomico, con Mastroianni a tirare le fila di uno scenario popolato da personaggi ridicoli e insulsi: la moglie chiacchierona che sfoga con la suocera le sue frustrazioni, il pittore Leopoldo Trieste che prima di centrare l’obiettivo si lascia sedurre dalla servetta, la servetta molestata dal capo famiglia (ma questo non è peccato, si può perdonare anche se fatto sotto gli occhi della moglie)che vorrebbe conoscere Antonello Da Messina, l’avvocato che grida ai quattro venti le attenuanti del delitto d’onore citando l’articolo 587 del Codice Penale, il prete che sotto elezioni esorta ad essere anche democratici oltre che cristiani, il segretario della sezione del Partito Comunista che chiede inutilmente un giudizio civile su una storia di tradimenti, le prove sulla presunta verginità della lolita Angela, i coiti interrotti degli amanti (un Lando Buzzanca portentoso che continua a promettere il matrimonio riparatore) e su tutti un gigantesco Mastroianni che spia dalla sua finestra socchiusa una società che, con il suo strabordante barocco rococò, sembra ingabbiare e uccidere ogni tentativo di rinnovamento.
Certo l’immagine della Sicilia ferma ancora a leggi medievali (non scritte) risulta alquanto desolante ma è anche vero che ancora oggi, soprattutto nell’entroterra (ma credo in qualsiasi entroterra padano piuttosto che sardo piuttosto che pugliese), la storia sembra essersi fermata agli inizi del secolo.
Film che ebbe un successo strepitoso mondiale (prese pure un Oscar per la miglior sceneggiatura) e segnò il gusto e la tendenza del nostro cinema di quegli anni.
Finale geniale in linea con “il naturale riserbo delle donne della nostra isola”. |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-08-2006 18:37 |
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Grande regista Germi, atipico, personalissimo. Un vero poeta sotto certi aspetti ancora sottovalutato e/o minosconosciuto.
Mi piace molto divorzio all'Italiana (ottime le tue riflessioni) ma i miei film del cuore, quelli che reputo più personali e profondi, anche per la presenza del regista come interprete eccezionale (del suo stesso personaggio, in fondo), sono: Un maledetto imbroglio, Il Ferroviere, L'uomo di paglia (quest'ultimo vergognosamente liquidato dal Mereghetti con due bullette appena!)
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
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quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 16-08-2006 18:48 |
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Uno dei miei film preferiti, un classico della commedia all' italiana , quella che sapeva essere lucida e impietosa nel raccontare e giudicare i nostri vizi.
Dopo l'ipocrisia e l' arretratezza dell' ambiente siciliano , Germi descrisse altrettanto mirabilmente l' ipocrisia e l'arretratezza di certo Veneto bigotto e arrogante in Signore&Signori(1966) in cui è abbastanza riconoscibile la città di Treviso , temo non sia molto cambiata da allora. |
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AlZayd
 Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 16-08-2006 18:59 |
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quote: In data 2006-08-16 18:48, quentin84 scrive:
... un classico della commedia all' italiana , quella che sapeva essere lucida e impietosa nel raccontare e giudicare i nostri vizi.
Dopo l'ipocrisia e l' arretratezza dell' ambiente siciliano , Germi descrisse altrettanto mirabilmente l' ipocrisia e l'arretratezza di certo Veneto bigotto e arrogante in Signore&Signori(1966) in cui è abbastanza riconoscibile la città di Treviso , temo non sia molto cambiata da allora.
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Quoto!
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Buñuel
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 16-08-2006 alle 18:59 ] |
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martha72
 Reg.: 08 Ago 2005 Messaggi: 6235 Da: san lorenzo isontino (GO)
| Inviato: 17-08-2006 00:54 |
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quote: In data 2006-08-16 18:48, quentin84 scrive:
Uno dei miei film preferiti, un classico della commedia all' italiana , quella che sapeva essere lucida e impietosa nel raccontare e giudicare i nostri vizi.
Dopo l'ipocrisia e l' arretratezza dell' ambiente siciliano , Germi descrisse altrettanto mirabilmente l' ipocrisia e l'arretratezza di certo Veneto bigotto e arrogante in Signore&Signori(1966) in cui è abbastanza riconoscibile la città di Treviso , temo non sia molto cambiata da allora.
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peggiorata semmai! fosse vissuto più a lungo quel genio di un uomo avrebbe potuto farne la rivisitazione post elezione sindaco leghista.. |
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giulio4

 Reg.: 02 Dic 2005 Messaggi: 184 Da: fdsfs (KR)
| Inviato: 17-08-2006 01:14 |
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boh nn ci capisco niente nel dare giudizi cotruttivi
però questo film è troppo bello! marcello mastroianni fa sognare, ma sopratutto mi piace assai quella che fa la moglie ed anche stefania sandrelli
bei film si facevano un tempo
_________________ "Dovremmo prenderne una manciata, mangiarle e vedere che succede!" "Di cosa?" "Estratto di pineale!" |
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RICHMOND
 Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 18-08-2006 12:45 |
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quote: In data 2006-08-16 14:44, Schizobis scrive:
DIVORZIO ALL’ITALIANA di Pietro Germi 1962
A mio parere il miglior film di Pietro Germi...
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Guarda che è difficile stabilirlo.
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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trelkowski
 Reg.: 09 Mar 2006 Messaggi: 107 Da: palermo (PA)
| Inviato: 29-08-2006 00:18 |
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voto 8
_________________ Dick Laurant è morto |
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RICHMOND
 Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-05-2007 12:30 |
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La graffiante denuncia, che smonta con acuto sarcasmo(ancora una volta) la società del suo tempo, ad opera di Pietro Germi, miete più vittime del previsto. E questa volta bersagli sono i soggetti meno scontati.
"Divorzio all'Italiana" è in definitiva questo: un inno al maschlismo, all'idiozia e all'arrettratezza del Belpaese. Ma al contrario, quindi un ridicolizzare tutto questo.
Il barone Fefè Cefalù (M. Mastroianni), da oltre dieci anni sposato con Rosalia, una donna logorroica e poco attraente (D. Rocca), ma comunque disposta a sottomettere la propria dignità al marito, come sempre accadeva in Italia a quel tempo, si rende conto di non essere soddisfatto della sua vita sentimentale. Sensazione, questa, confermata anche dal fatto che lo stesso barone prova attrazione fisica per la cugina sedicenne (S. Sandrelli), la quale lo ricambia.
Con il passare del tempo Fefè sopporterà sempre meno questa situazione, deciderà quindi di avvalrsi dell'art. 587 del Codice Penale, che - detto in parole povere - giustifica il cosiddetto "delitto d'onore", e cioè l'omicidio volontario della moglie, qualora si provato che questa non sia fedele al marito e pratichi adulterio.
Spetterà a Fefè tovare il "tipo giusto" da affiancare a Rosalia, per avere il pretesto adatto che lo spinga ad "agire".
Germi dipinge davvero bene questa società ipocrita, tanto che ancora oggi "Divorzio all'italiana" del 1962 è un indiscusso capolavoo del cinema italiano e non solo (Oscar per la milior sceneggiatura, a cui cooperò lo stesso Germi).
E' un film ironico, grottesco, a tratti comico ma che induce davvero a riflettere: che cosa siamo noi oggi? Di che cultura siamo figli?
Germi monta pezzo per pezzo qell'articolo 587, che rispecchiava la mentaità italiana fino a non molto tempo fa, ma che non sembrerebbe essersi estinta nemmeno oggi:
L'aricolo in questione parla di "delitto d'onore". Emblematico, a questo proposito, è uno scambio di battute fra l'ottimo Mastroianni e la donna del malcapitato che Fefè ha "scelto" come chiave di volta della vicenda (tano per intenderci, il complice inconsapevole dell'adulterio studiato alla perfezione dal barone):
Sparo che rompe il slenzio, la donna spunta da dietro le rocce, e Fefè la vede.
Quindi le rivolge questa domanda:
"Ma...che avete fatto?"
La donna risponde:
"Sono andata a vendicare il mio onore".
E Mastroianni chiude la scena dicendo:
"Già...ma...e il mio?!?
Un secondo sparo rompe il silenzio.
Così l'aricolo 587 ha permesso di riportare alto l'onore di un cittadino.
Questa è la scena, a mio avviso, più rapresentativa, la più acida e pungente.
Quale onore si è disposti a difendere con l'omicidio?
Nessuno, ovviamente, solo quello che in raltà maschera l'ipocrisia.
Questa scena apre le porte al finale, uno dei più famosi e discussi del cinema italiano.
Uno di più belli, a mio avviso.
Germi firma questo capolavoro di denuncia sociale, quindi, che vanterà anche delle imitazioni (Muccino, per esempio, tenta più di una volta nei suoi film di riprendere lo stile di Germi, con scarsi risultati).
Ma come tutti i capolavori, rimane unico nel suo genere.
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E la Terra sentii nell'Universo.
Sentii, fremendo, ch'è del cielo anch'ella.
E mi vidi quaggiù piccolo e sperso
errare, tra le stelle, in una stella.
[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 17-05-2007 alle 12:32 ] |
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