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Fuoco su di me |
utopia

 Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 02-04-2006 12:45 |
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Qualcuno ha gia' visto questo film?
Io ne sono molto incuriosita, perche' amo profondamente la storia della mia citta'... Come tutti i film storici, pero', spesso si rischia di cadere nella banalita', di dare troppo spazio all'immaginazione e troppo poco alla verita' degli eventi... Che ne pensate?
_________________ Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!
Happiness only real when shared. |
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utopia

 Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 14557 Da: Smaramaust (NA)
| Inviato: 07-04-2006 01:24 |
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Finalmente ho visto questo film, e devo dire che mi e' piaciuto davvero molto, moltissimo.
Tratta del periodo legato alla reggenza di Gioacchino Murat (cognato di Napoleone Bonaparte, poiche' ne aveva sposato la sorella Carolina) nel regno di Napoli, un contesto dove si intrecciano la vita di un nonno e nipote, cioe' Omar Sharif e Massimiliano Varrese, l'uno nobile decaduto, l'altro eterno sognatore che riusciva ad esprimersi piu' con la scrittura che con il dialogo.
Il primo ha dato un'ottima interpretazione, mettendo enfasi ogni qualvolta veniva richiesto dal canovaccio; il secondo e' stata una bella scoperta, poiche' ha giocato molto sull'espressivita', anche se ho qualche dubbio sulla voce... Credo sia stato doppiato, perche' ogni parola veniva scandita amorevolmente e con la giusta passione... beh, se cosi' non fosse, l'interpretazione di questo giovane e' stata davvero piacevole!
Il racconto, per chi ha un minimo di nozioni al riguardo, ha trattato splendidamente tutti gli aspetti della Napoli del primo Ottocento... Ho risentito anche una vecchia storia, che mi raccontavano da piccola, quella del bimbo 'miezculill' (mezzo culetto), che dalla sua unica natica era in grado di tirar fuori tutto cio' che voleva! Tutto, tutto era perfetto, curato nel dettaglio: il molo che culla a notte fonda le barche dei pescatori mentre questi si accingono ad andare a lavoro, le casette colorate e ridenti con arredamento povero ed ortaggi messi ad essiccare sulle pareti esterne, vestiti variopinti e balli di piazza arrangiati con nacchere e tammorre, detti ma soprattutto atteggiamenti tipicamente napoletani, con la caratteristica cadenza... Si', sembrava mi fossi trapiantata nella mia adorata citta' di quasi 200 anni prima!
Comunque, oltre al giudizio positivissimo su trama ed interpretazioni, voglio anche sottolineare un altro aspetti di questa pellicola... Era piena di aforismi e di frasi 'filosofiche' che li' per li' avrei voluto segnare... Chiudo proprio con una di quelle:
"Mi nutro di tamburi e mi disseto con cembali"
Essa equivale a descriversi come una persona che vive eternamente con la sua immaginazione, cosi' come vuole la tradizione napoletana.
[ Questo messaggio è stato modificato da: utopia il 07-04-2006 alle 01:29 ] |
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