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VFC |
vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 01-02-2006 20:50 |
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Qualche tempo fa mi sono visto Il Fiume di Renoir e mi sono ritrovato a pensare: "Certo, ne guadagnerebbe il film se non ci fosse la voce fuori campo a fare il commento etnografica ogni due scene". Etnografia a parte, è una sensazione che ho avvertito un milione di volte: la Voce Fuori Campo, in quanto strumento spesso didattico, comunque sovrimpresso sul flusso della pellicola, statisticamente sembra più votata a infastidire la visione che a favorirla.
Ma non voglio discutere sulla validità o meno di questa impressione, quanto cercare eccezioni virtuose alla regola: secondo voi, quali sono le "migliori" vfc della storia del cinema? Le più belle, le più funzionali, le più amabili ecc-
A me adesso me ne vengono in mente un paio, quella di Blade Runner (basta vedere il director's cut per capire quanto è facile affezionarcisi, quanto calore venga sottratto dalla scelta di Scott di escludere il pensiero del protagonista) e quella di Goodfellas, che si commenta da sè. A voi.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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Kieslowski
 Reg.: 09 Mag 2005 Messaggi: 1754 Da: Reykjavik (es)
| Inviato: 01-02-2006 21:00 |
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Un esempio che ho sempre gradito è ne "L'Orgoglio degli Amberson", specialmente alla fine quando fuori campo Welles commenta e descrive il cast (se ben ricordo) concludendo con l'affermazione "E il regista sono io, Orson Welles".
Un altro esempio che può risultare noioso ai più ma che è parte integrante del film è il lungo monologo di Prospero duca di Milano ne "L'ultima tempesta", nel quale la vfc salta da dialoghi della sceneggiatura al fuori campo vero e proprio utilizzando la medesima voce.
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liliangish
 Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 01-02-2006 21:18 |
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mi viene in mente solo un film in cui ho invece odiato la voce fuori campo, che è Sin City.
ma mi pare che voi parliate di ben altri film, quindi corro dietro la lavagna...
_________________ ...You could be the next. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 01-02-2006 21:44 |
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beh, visto che citi Goodfellas, non si può non pensare a Jules e Jim, e quindi anche a Il ragazzo selvaggio, che sulla voce fuori campo è costruito. restando in ambito di nouvelle vague, mi viene da pensare al Diario di un curato di campagna di Bresson, ma anche a molti film di Rohmer (ad esempio il primo dei Racconti morali, La fornaia di Monceau, dove la voce narrante del protagonista riflette l'ossessiva ricerca della precisione nei riferimenti topografici e cronologici) e di Godard (molte scene di Weekend si basano proprio sull'azzeramento totale della narrazione per far parlare il film, che si esprime attraverso la vfc).
e già che ho parlato di azzeramento della narrazione, è immancabile il richiamo a L'anno scorso a Marienbad, e alla voce di Albertazzi che introduce in quei corridoi vuoti a perdita d'occhio, quelle stanze e quelle colonne, mobili e immobili proprio come la voce.
da Resnais a Chris Marker il passo è breve, e La jetèe, film composto da una serie di fotografie che la vfc tiene insieme, ci sta tutto.
l'importante è che appunto, la voce fuori campo non sia sovrimpressa al film, ma nasca e viva organicamente agli altri elementi della pellicola. i casi che ho citato si basano tutti su questo assunto.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 02-02-2006 15:27 |
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L'anno scorso a Marienbad E' la voce fuori campo. Non accompagna la visione ma la sovradetermina, modificando il senso e la dimensione patemica della stessa sostanza espressiva.
Non si tratta cioè di un inquadramento narrativo (che è la dimensione nella quale le convenzioni rappresentativo-narrative hanno rinchiuso questo strumento espressivo) o di un indizio interpretativo atto a determinare un debrayage che oggettivi uno spazio tempo determinato secondo una concatenazione sintagmatica.
Quanto piuttosto nel film di Resnais costituisce il principale dispositivo di costruzione del significato. Una reinterpretazione del visivo attraverso la ricostruzione (e non la sovrimpressione di un punto di vista che orienta la comprensione) della materia stessa. Lo spettatore viene cioè iscritto attraverso la voce fuori campo in uno spazio-tempo diverso da quello rappresentato, mentre normalmente la voce fuori campo serve a dare indicazioni circa la corretta interpretazione del testo.
Insomma: se in Jules e Jim la voce fuori campo costituisce un indicazione del tipo Questo è il bagno degli uomini, quello delle donne, in L'anno scorso a Marienbad la voce fuori campo libera le virtualità potenziali del bagno, trasformandolo ora in cucina, ora in soggiorno.
[ Questo messaggio è stato modificato da: MaratSafin il 02-02-2006 alle 15:29 ] |
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sloberi
 Reg.: 05 Feb 2003 Messaggi: 15093 Da: San Polo d'Enza (RE)
| Inviato: 02-02-2006 15:37 |
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Naturalmente anche a me è immediatamente venuto in mente l'esempio di Resnais e i motivi sono stati sufficientemente esplicitati da Marat.
Per quanto riguarda Jules et Jim, non dimentichiamo che il film di Truffaut è tratto da un libro di Roche e il regista francese ha probabilmente utilizzato la VFC per oggettivare il racconto e poter inserire per quanto possibile la marca enunciativa dello scrittore francese. La VFC di Jules et Jim, a mio avviso una degli esempi migliori che il cinema ci abbia mai proposto, è dunque da vedere principalmente come un omaggio che Truffaut ha voluto fare al buon Henri-Pierre Roche.
_________________ E' ok per me! |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 02-02-2006 15:38 |
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quote: In data 2006-02-02 15:27, MaratSafin scrive:
| ellapeppa! dovevo scrivere un post troppo in fretta per rileggerti? a saperlo l'avrei fatto prima.
_________________
Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 02-02-2006 alle 15:39 ] |
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Kieslowski
 Reg.: 09 Mag 2005 Messaggi: 1754 Da: Reykjavik (es)
| Inviato: 02-02-2006 15:39 |
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Come ho fatto a dimenticarlo?
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 02-02-2006 15:40 |
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Non era una critica a Truffaut, per quanto consideri Jules e Jim una delle sue opere meno riuscite, quanto piuttosto un esempio delle reali potenzialità (per molti versi inesplorate) di questo strumento. |
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 02-02-2006 15:41 |
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ah, ciao a tutti.
_________________ (..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar) |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 02-02-2006 15:41 |
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quote: In data 2006-02-01 20:50, vietcong scrive:
A me adesso me ne vengono in mente un paio, quella di Blade Runner (basta vedere il director's cut per capire quanto è facile affezionarcisi, quanto calore venga sottratto dalla scelta di Scott di escludere il pensiero del protagonista) e quella di Goodfellas, che si commenta da sè. A voi.
| a me è venuta subito in mente quella di Blade runner (da qui l'odio per la director's cut)
ma anche Barry Lyndon
e poi ci devo pensare
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 02-02-2006 15:42 |
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quote: In data 2006-02-02 15:38, sandrix81 scrive:
quote: In data 2006-02-02 15:27, MaratSafin scrive:
| ellapeppa! dovevo scrivere un post troppo in fretta per rileggerti? a saperlo l'avrei fatto prima.
_________________
Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 02-02-2006 alle 15:39 ]
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Ti leggo spesso, fretta o no lo faccio sempre volentieri.
_________________ (..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar) |
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kagemusha
 Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 02-02-2006 15:43 |
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jules e jim ha la voce narrante migliore che io ricordi |
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MaratSafin
 Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 02-02-2006 15:47 |
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quote: In data 2006-02-02 15:43, kagemusha scrive:
jules e jim ha la voce narrante migliore che io ricordi
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Ecco, la voce NARRANTE è il normale ambito funzionale in cui viene rinchiuso uno strumento che potrebbe essere molto altro.
Del resto la narrazione ha sviluppato un linguaggio (parlo di montaggio e mise en scene) abbastanza autosufficiente da non aver bisogno di strumenti di ridondanza o di rinforzo.
Per cui trovo limitante vedere la voce fuori campo solo come una possibile esplicitazione dell'istanza enunciativa. Ma le convenzioni stilistiche sono fatte per essere rotte, prima o poi.
_________________ (..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar) |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 02-02-2006 15:52 |
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quote: In data 2006-02-02 15:37, sloberi scrive:
Per quanto riguarda Jules et Jim, non dimentichiamo che il film di Truffaut è tratto da un libro di Roche e il regista francese ha probabilmente utilizzato la VFC per oggettivare il racconto e poter inserire per quanto possibile la marca enunciativa dello scrittore francese. La VFC di Jules et Jim, a mio avviso una degli esempi migliori che il cinema ci abbia mai proposto, è dunque da vedere principalmente come un omaggio che Truffaut ha voluto fare al buon Henri-Pierre Roche.
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vero. i giovani turchi trovarono nel Diario di un curato di campagna di Bresson il perfetto modo di trasporre un testo scritto, rimarcando cioè il più possibile la matrice letteraria e non nascondendola (come sarebbe avvenuto ad esempio nella trasposizione dello stesso romanzo di Bernanos da parte di Aurenche e Bost). Ecco perché la vfc, narrante, in Jules e Jim non è fisiologicamente necessaria alla narrazione, come appunto quando non è voce narrante ma sintagma interpretativo (nel Marienbad, o in Weekend), ma resta un elemento irrinunciabile.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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