Lilluz
 Reg.: 21 Ott 2004 Messaggi: 947 Da: Pescara (PE)
| Inviato: 18-06-2005 20:04 |
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In un Paese mediterraneo, retto da una dittatura pseudodemocratica, il 22 Maggio del 1963, un deputato dell'opposizione, dopo una riunione, rimane gravemente ferito al capo, apparentemente perchè investito da un furgoncino, in realtà perchè un estremista gli ha inferto una violenta bastonata alla testa. Ricoverato in ospedale, il deputato muore. Per un caso fortuito, il conducente del motocarro viene arrestato: si apre il procedimento giudiziario, ma l'unica responsabilità che sembra si possa addossare all'uomo (e al compagno che era con lui) è di aver guidato in stato di ubriachezza. Il giudice istruttore incaricato del caso non è però dello stesso avviso e decide di approfondire le indagini. Con l'aiuto di un testimone volontario e di un intraprendente giornalista, il magistrato scopre la verità: il complotto è stato preparato dalla polizia che si è servita, per attuarlo, di un'organizzazione di estrema destra. Nonostante i tentativi di subordinazione, messi in opera dal procuratore dello Stato, il giudice muove al conducente del furgoncino e al suo compagno l'accusa di omicidio premeditato, estendendola al capo della polizia, ai suoi collaboratori e ad alti ufficiali dell'esercito. Scoppiato lo scandalo, anche il Governo ne rimane investito. Ma improvvisamente, in incidenti di varia natura, giudicati “fortuiti”, muoiono i testimoni a carico della polizia e degli ufficiali; al processo costoro vengono assolti, una mite condanna tocca ai due assassini mentre il giudice istruttore e altri innocenti finiscono in campo di concentramento.
Ecco così rappresentato su pellicola uno dei maggiori romanzi politici della seconda metà del ‘900, frutto della penna intollerante di Vassilikos che scrisse nel 1966 il romanzo “Z”. Il fatto descritto si riferisce all’omicidio di Grigoris Lambrakis, deputato della sinistra greca da parte di un estremista di destra. Vassilikos si è dovuto però calare in una selva di nomi e luoghi inventati per evitare un sicuro arresto nei suoi confronti da parte della polizia. Con Z, lettera iniziale della parola greca che significa "vive" è fissata nel racconto la figura dell'ucciso. "Vangos" è invece il nome che copre il suo assassino. La vicenda ha la forza di una tragedia classica i cui personaggi sono ormai assunti a moderni archetipi dell’eterna lotta tra il bene e il male, tra la tirannide e la libertà. Viene messo in luce l’occulto mondo dei vertici del governo, con tutta la loro brama di potere. Lo spunto è preso dalla gravissima situazione che si verificò in Grecia alla vigilia del colpo di stato effettuato dai colonnelli, quando la libertà stava divenendo chimera per la popolazione.
Sperimentale e ben riuscita la trasposizione cinematografica di Costa Gavras. Il film vinse il premio della giuria e per l’interpretazione di Trintignant al festival di Cannes del 1969, oltre all’oscar come miglior film straniero.
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