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Autore Uccellacci ed Uccellini(1966)
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-02-2005 17:57  
In un Italia insospettabilmente povera e altrettanto insospettabilmente rispettosa delle apparenze quando queste possono essere ostentate,un padre all'antica,nel pensare e nel vestire,e il figlio alla buona nel vestire e nel parlare,intraprendono una sorta di pellegrinaggio laico senza metà.Lungo la strada li raggiunge un corvo parlante(la voce è del fine intellettuale di sinistra Leonetti Francesco)che si propone come guida etica e non dei due viandanti,nonchè come mordace intrattenitore moraleggiante.Le narrazioni assurde e surrealli dello strano uccello nero si mescolano agli ancor più singolari avvenimenti che coinvolgono direttamente l'"allegra brigata":Il Cristianesimo secondo gli uccelli,l'estrema povertà vissuta con rasegnato orgoglio,l'ostentata ricchezza senza fine,l'arte di arrangiarsi fatta capolavoro,la degradazione fatta normalità.Ecco l'universo in cui si muovono i nostri protagonisti,e nulla di certo si può dire:chi si pensa al sicuro è in realtà il più pericolante,e la sua superbia sarà caramente pagata;chi sembra arrancare senza metà e senza senso,come si trattasse di fantasmi insensibili al mondo e alla vita,torna a casa se non contento,almeno sopravvisutto e (seppur mediocremente) soddisfatto.Il normale incontra il surreale:un match che da come risultato una mescolanza dal sapore troppo indefinito.

Sarà per un altra volta.

[ Questo messaggio è stato modificato da: seanma il 08-02-2005 alle 19:07 ]

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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 08-02-2005 19:07  
A parer mio il tema principale del film è il cammino degli uomini.il quale prevede molte fermate,ossia le loro esperienze di vita,con riferimenti a fatti italiani passati e contemporanei.Sono i vizi e le virtù degli uomini comuni,degli onesti lavoratori senza grandi pretese intellettuali, a essere ritratti con realismo e surrealismo insieme,naturalmente ironico e in fondo un pochino affettuoso.
Ci sono due personaggi,due rappresentanti dell’umanità:il vecchio,interpretato da Totò,che forse in quegli anni era un po’ l’emblema della vecchia Italia,e il suo giovane figlio,Ninetto Davoli,che si distingue come sempre per la sua parlata romanesca.Il fatto che i cognomi,in questa piccola famiglia,siano Innocenti e Semplicetti,la dice lunga.I due stanno camminando su una strada della periferia di Roma,contrassegnata da nomi di via piuttosto divertenti,come “via Bruno Mangiapasta,scopino”;gli abitanti di questa periferia degli anni ’60 sono ripresi per come sono,umili,ingenui,anche un po’ grotteschi,nella scena del bar “Las Vegas”dove alcuni ragazzi,a cui si unisce Ninetto,si sforzano di imitare lo stile di ballo dei giovani americani,presi a modello da sempre.Totò è il classico signore anziano,vestito di tutto punto,che usa proverbi e rimprovera paternamente il figlio,il quale abborda tutte le ragazze che vede e non smette mai di parlare.
Entra in scena uno dei più interessanti e particolari personaggi che abbia mai visto:il corvo,che surrealisticamente è dotato di parola.è un animale acuto,un filosofo:svela di essere abitante del paese di ideologia,via Carlo Marx:il riferimento al comunismo,che si sviluppò proprio nel ceto sociale di Totò e Ninetto,è chiaro.racconta ai due una storia,che parla di Uccellacci e Uccellini:S.Francesco,il famoso santo che parlava agli animali,affida a due frati,interpretati sempre da Totò e Ninetto,il compito di convertire gli uccelli,nella fattispecie i falchi (uccellacci) e i passeri (uccellini)alla religione cristiana.Naturalmente la cosa viene raccontata con ironia. Ma questi uccelli si rivelano refrattari a una sincera conversione:i falchi aggrediscono i passeri per mangiarseli.A mio avviso,socialmente parlando,gli uccelli più forti e superbi rappresentano i padroni,i borghesi,gli umili passerotti,invece,che approfittano del “colloquio” con i due frati per chiedere da mangiare,i lavoratori proletari.Finito il racconto,molto divertente,il corvo e i due arrivano in una “proprietà privata” (indicazione significativa)dove scoppia una piccola rivolta.Totò infatti si è messo a fare il padrone a discapito di alcuni contadini,come a voler dire che agli italiani,se gli si dà un po’ di potere,cominciano a comportarsi esattamente come i loro stessi aguzzini.E infatti,Totò e Ninetto entrano in una casa poverissima,dove vive una famiglia che sta facendo la fame per colpa dei proprietari terreni.La donna cucina un nido di rondine,perché non ha altro,col sottofondo di una musichetta cinese,forse in riferimento alla condizione dei proletari della Cina,dove è avvenuta una rivoluzione comunista.Vengono trattati malissimo da Totò,che in questa scena si chiama Signor Marcello,e suo figlio Diletto,ma presto verranno anche loro mangiati da un pesce più grande,come ha preannunciato il corvo:i due vanno dall’ingegnere e vengono trattati da bestie esattamente come i contadini.Ma questo avviene dopo l’incontro con un gruppo di saltimbanchi ciarlatani,che mettono in scena uno spettacolo piuttosto bizzarro e vendono un antifecondativo a Totò spacciandolo per callifugo.E viene il momento serio del film,i funerali di Togliatti,fondatore del Partito comunista italiano.Le immagine sono vere,e stanno a significare la morte del comunismo in Italia:quello che verrà dopo non sarà lo stesso.Dopo poco infatti il corvo annuncia la sua prossima fine,facendo l’ultimo discorso ai due sempliciotti,che,dopo essere andati con una bella prostituta,stanchi delle sue elucubrazioni noiose se lo mangiano.I due continuano il viaggio:l’umanità continua il suo cammino.

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-02-2005 19:27  
quote:
In data 2005-02-08 19:07, Ondina scrive:
A parer mio il tema principale del film è il cammino degli uomini.il quale prevede molte fermate,ossia le loro esperienze di vita,con riferimenti a fatti italiani passati e contemporanei.Sono i vizi e le virtù degli uomini comuni,degli onesti lavoratori senza grandi pretese intellettuali, a essere ritratti con realismo e surrealismo insieme,naturalmente ironico e in fondo un pochino affettuoso.
Ci sono due personaggi,due rappresentanti dell’umanità:il vecchio,interpretato da Totò,che forse in quegli anni era un po’ l’emblema della vecchia Italia,e il suo giovane figlio,Ninetto Davoli,che si distingue come sempre per la sua parlata romanesca.Il fatto che i cognomi,in questa piccola famiglia,siano Innocenti e Semplicetti,la dice lunga.I due stanno camminando su una strada della periferia di Roma,contrassegnata da nomi di via piuttosto divertenti,come “via Bruno Mangiapasta,scopino”;gli abitanti di questa periferia degli anni ’60 sono ripresi per come sono,umili,ingenui,anche un po’ grotteschi,nella scena del bar “Las Vegas”dove alcuni ragazzi,a cui si unisce Ninetto,si sforzano di imitare lo stile di ballo dei giovani americani,presi a modello da sempre.Totò è il classico signore anziano,vestito di tutto punto,che usa proverbi e rimprovera paternamente il figlio,il quale abborda tutte le ragazze che vede e non smette mai di parlare.
Entra in scena uno dei più interessanti e particolari personaggi che abbia mai visto:il corvo,che surrealisticamente è dotato di parola.è un animale acuto,un filosofo:svela di essere abitante del paese di ideologia,via Carlo Marx:il riferimento al comunismo,che si sviluppò proprio nel ceto sociale di Totò e Ninetto,è chiaro.racconta ai due una storia,che parla di Uccellacci e Uccellini:S.Francesco,il famoso santo che parlava agli animali,affida a due frati,interpretati sempre da Totò e Ninetto,il compito di convertire gli uccelli,nella fattispecie i falchi (uccellacci) e i passeri (uccellini)alla religione cristiana.Naturalmente la cosa viene raccontata con ironia. Ma questi uccelli si rivelano refrattari a una sincera conversione:i falchi aggrediscono i passeri per mangiarseli.A mio avviso,socialmente parlando,gli uccelli più forti e superbi rappresentano i padroni,i borghesi,gli umili passerotti,invece,che approfittano del “colloquio” con i due frati per chiedere da mangiare,i lavoratori proletari.Finito il racconto,molto divertente,il corvo e i due arrivano in una “proprietà privata” (indicazione significativa)dove scoppia una piccola rivolta.Totò infatti si è messo a fare il padrone a discapito di alcuni contadini,come a voler dire che agli italiani,se gli si dà un po’ di potere,cominciano a comportarsi esattamente come i loro stessi aguzzini.E infatti,Totò e Ninetto entrano in una casa poverissima,dove vive una famiglia che sta facendo la fame per colpa dei proprietari terreni.La donna cucina un nido di rondine,perché non ha altro,col sottofondo di una musichetta cinese,forse in riferimento alla condizione dei proletari della Cina,dove è avvenuta una rivoluzione comunista.Vengono trattati malissimo da Totò,che in questa scena si chiama Signor Marcello,e suo figlio Diletto,ma presto verranno anche loro mangiati da un pesce più grande,come ha preannunciato il corvo:i due vanno dall’ingegnere e vengono trattati da bestie esattamente come i contadini.Ma questo avviene dopo l’incontro con un gruppo di saltimbanchi ciarlatani,che mettono in scena uno spettacolo piuttosto bizzarro e vendono un antifecondativo a Totò spacciandolo per callifugo.E viene il momento serio del film,i funerali di Togliatti,fondatore del Partito comunista italiano.Le immagine sono vere,e stanno a significare la morte del comunismo in Italia:quello che verrà dopo non sarà lo stesso.Dopo poco infatti il corvo annuncia la sua prossima fine,facendo l’ultimo discorso ai due sempliciotti,che,dopo essere andati con una bella prostituta,stanchi delle sue elucubrazioni noiose se lo mangiano.I due continuano il viaggio:l’umanità continua il suo cammino.


Tutto ottimo come sempre.Il maggior pregio di questo film pur sopravvalutato nella sua vocazione al melting pot a ritmo frenetico,è davvero quello di rappresentare due "forze" tra di loro opposte che a conti fatti si rivelano entrambe nulle,quasi a voler sottolineare una scettica certezza della nullità.Non ci possono essere intenti moralistici perchè la morale viene prima derisa annichilita e di seguito neanche metaforicamente "divorata".Se da una parte il movimento attivo di Toto e Ninetto nel vagare e nell'essere finti protagonisti di ciò che "credono" di fare diventa di fatto un non movimento dato che le cose del mondo come già detto attraversano i due come essi fossero fantasmi,dall'altro canto le suddette cose,il "mondo" che fondamentalmente è surreale perchè iperreale,va per la sua strada pazza e incomprensibile,esattamente alla medesima maniera dei due "fantasmi" mentre il Corvo probabilmente rappresenta un tentato anello di congiunzione tra i due universi incompatibili dei singoli e del collettivo cuncto.Cosa e chi può alla fine avere la meglio in un mondo che si avvia all'omologazione,alla nullificazione?L'egoismo cosmico del singolo che se ha fame si mangia l'uccello,se ha prurito se lo sbatacchia,se ha bisogno di soldi inganna e se deve sopravvivere sopravvive.Tutti per la propria strada,tutti da nessuna parte.Neanche Pasolini purtroppo.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 08-02-2005 20:02  
Ondina ha riassunto molto efficacemente le tematiche del film e voglio aggiungere un'altra cosa che mi ha enormemente colpito: verso l'inizio totò e ninetto passeggiano in una strada sove c'è un'indicazione per Istambul (cosa che dovrò decifrare con una seconda visione) e verso la fine (mi sembra sulla stessa strada) c'è un'indicazione verso Cuba (nel cartello c'erano segnati diverse migliaia di Km) che dovreste stare a sostegno della tesi di ondina, ovvero che il comunismo in Italia non può esistere e se lo vuoi trovare devi macinare migliaia di chilometri.
Tutto questo secondo una mia personale opinione, per approfondire meglio avrei bisogno di una seconda visione, cmq se mi viene in mente qualcos'altro di interessante lo dirò
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Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-02-2005 20:31  
quote:
In data 2005-02-08 20:02, DottorDio scrive:
Ondina ha riassunto molto efficacemente le tematiche del film e voglio aggiungere un'altra cosa che mi ha enormemente colpito: verso l'inizio totò e ninetto passeggiano in una strada sove c'è un'indicazione per Istambul (cosa che dovrò decifrare con una seconda visione) e verso la fine (mi sembra sulla stessa strada) c'è un'indicazione verso Cuba (nel cartello c'erano segnati diverse migliaia di Km) che dovreste stare a sostegno della tesi di ondina, ovvero che il comunismo in Italia non può esistere e se lo vuoi trovare devi macinare migliaia di chilometri.
Tutto questo secondo una mia personale opinione, per approfondire meglio avrei bisogno di una seconda visione, cmq se mi viene in mente qualcos'altro di interessante lo dirò


Non ricordavo questo particolare perchè è da tanto che non lo vedo....e cmq devi sapere che questa ragazza d'oro non sbaglia un colpo...e ha scalzato dal trono il vecchio re di FilmupCinema...ovvero il sottoscritto....

Brutta cosa l'invidia....
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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
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Da: Padova (PD)
Inviato: 08-02-2005 20:59  
ma che dici uccellaccio?tu sei il re dei re come Marlon Brando!
x Dottordio:sai che non avevo interpretato quei cartelli come indicazioni per un comunismo migliore?anche perchè se non sbaglio in turchia non c'è stato un regime di quel tipo...o forse mi sbaglio?
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
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Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-02-2005 21:02  
quote:
In data 2005-02-08 20:59, Ondina scrive:
ma che dici uccellaccio?tu sei il re dei re come Marlon Brando!
x Dottordio:sai che non avevo interpretato quei cartelli come indicazioni per un comunismo migliore?anche perchè se non sbaglio in turchia non c'è stato un regime di quel tipo...o forse mi sbaglio?


Il "re dei re" è un Altro....ma meglio nn parlarne...

Suppongo di si... ma tanto hai l'Encarta....
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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 08-02-2005 21:05  
"Guidata da Atatürk nei suoi primi quindici anni di vita, la Repubblica turca si fondò sui sei principi di base incorporati nella Costituzione: governo repubblicano (basato sulla sovranità popolare); nazionalismo turco (che enfatizzava la specificità turca rispetto all'elemento arabo e l'indipendenza da influenze straniere); populismo (con l'idea che la Grande assemblea nazionale dovesse rappresentare tutti gli interessi economici e sociali del paese); laicismo (che implicava la completa separazione tra religione e Stato); statalismo (intervento dello Stato nei principali settori della vita economica con funzione di guida); rivoluzione (tutti i cambiamenti dovevano essere realizzati contemporaneamente, così da permettere alla società turca una modernizzazione e uno sviluppo estremamente rapidi).
In effetti l'era di Atatürk fece registrare sostanziali progressi in ogni campo; vennero inoltre stabilite buone relazioni con i vicini balcanici, mentre rimasero scarsi i contatti con i paesi musulmani a oriente; all'interno continuò la spietata repressione delle minoranze etniche armene e curde.
6.8.La seconda guerra mondiale e le sue conseguenze Atatürk fu sostituito alla presidenza dal suo stretto collaboratore Ismet Inönü, che ne proseguì la politica. Memore della terribile esperienza della prima guerra mondiale, Inönü mantenne la Turchia neutrale per gran parte del secondo conflitto mondiale, e solo nel febbraio 1945 dichiarò guerra a Germania e Giappone. L'Unione Sovietica tentò di includere la Turchia nella propria sfera di influenza, provocando l'accentuazione della "vocazione occidentale" del paese, consolidata dai generosi aiuti economico-militari assicurati dagli Stati Uniti; la scelta occidentale trovò piena attuazione nel 1952 con l'adesione della Turchia alla NATO.
Tra il 1950 e il 1960, grazie a un massiccio aiuto dell'Europa e degli Stati Uniti, si verificò una rapida crescita economica, che determinò tuttavia notevoli squilibri sociali, oltre a favorire una certa decadenza delle istituzioni. Nel 1960 un colpo di stato militare rovesciò il governo; l'anno seguente fu introdotta una nuova Costituzione intesa a impedire svolte autoritarie del regime turco.
Con la seconda Costituzione, la Turchia ebbe tuttavia governi sempre più deboli. La politica nazionale si polarizzò intorno ai due partiti maggiori: il Partito repubblicano del popolo, guidato da Bülent Eçevit, di tendenze socialdemocratiche, e il Partito della giustizia, capeggiato da Süleiman Demirel, più tradizionalista. Ai due estremi del quadro parlamentare, formazioni socialiste e comuniste si opponevano ai nazionalisti turchi e islamici."


Non mi pare...
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-02-2005 21:08  
quote:
In data 2005-02-08 21:05, Ondina scrive:
"Guidata da Atatürk nei suoi primi quindici anni di vita, la Repubblica turca si fondò sui sei principi di base incorporati nella Costituzione: governo repubblicano (basato sulla sovranità popolare); nazionalismo turco (che enfatizzava la specificità turca rispetto all'elemento arabo e l'indipendenza da influenze straniere); populismo (con l'idea che la Grande assemblea nazionale dovesse rappresentare tutti gli interessi economici e sociali del paese); laicismo (che implicava la completa separazione tra religione e Stato); statalismo (intervento dello Stato nei principali settori della vita economica con funzione di guida); rivoluzione (tutti i cambiamenti dovevano essere realizzati contemporaneamente, così da permettere alla società turca una modernizzazione e uno sviluppo estremamente rapidi).
In effetti l'era di Atatürk fece registrare sostanziali progressi in ogni campo; vennero inoltre stabilite buone relazioni con i vicini balcanici, mentre rimasero scarsi i contatti con i paesi musulmani a oriente; all'interno continuò la spietata repressione delle minoranze etniche armene e curde.
6.8.La seconda guerra mondiale e le sue conseguenze Atatürk fu sostituito alla presidenza dal suo stretto collaboratore Ismet Inönü, che ne proseguì la politica. Memore della terribile esperienza della prima guerra mondiale, Inönü mantenne la Turchia neutrale per gran parte del secondo conflitto mondiale, e solo nel febbraio 1945 dichiarò guerra a Germania e Giappone. L'Unione Sovietica tentò di includere la Turchia nella propria sfera di influenza, provocando l'accentuazione della "vocazione occidentale" del paese, consolidata dai generosi aiuti economico-militari assicurati dagli Stati Uniti; la scelta occidentale trovò piena attuazione nel 1952 con l'adesione della Turchia alla NATO.
Tra il 1950 e il 1960, grazie a un massiccio aiuto dell'Europa e degli Stati Uniti, si verificò una rapida crescita economica, che determinò tuttavia notevoli squilibri sociali, oltre a favorire una certa decadenza delle istituzioni. Nel 1960 un colpo di stato militare rovesciò il governo; l'anno seguente fu introdotta una nuova Costituzione intesa a impedire svolte autoritarie del regime turco.
Con la seconda Costituzione, la Turchia ebbe tuttavia governi sempre più deboli. La politica nazionale si polarizzò intorno ai due partiti maggiori: il Partito repubblicano del popolo, guidato da Bülent Eçevit, di tendenze socialdemocratiche, e il Partito della giustizia, capeggiato da Süleiman Demirel, più tradizionalista. Ai due estremi del quadro parlamentare, formazioni socialiste e comuniste si opponevano ai nazionalisti turchi e islamici."


Non mi pare...


Non credo ai miei occhi....l'hai fatto davvero.. vedremo che ci dirà Doctor God...
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Ondina
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Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 08-02-2005 21:10  
Certo che il tuo Altro ha un governo filo-monarchico,eh?oppure solo filo-mona?o Filomone?
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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 08-02-2005 21:13  
quote:
In data 2005-02-08 21:10, Ondina scrive:
Certo che il tuo Altro ha un governo filo-monarchico,eh?oppure solo filo-mona?o Filomone?


Abbiamo sputato abbastanza lacrime su questo baby..qui si parla di Pasolini...forse litigare via Forum è più eccitante.Ma credo ci cacceranno.
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 08-02-2005 21:18  
Io ho detto che l'indicazione di Cuba gli ho trovato un significato, ma per l'indicazione per Istambul devo trovare la giusta interpretazione, magari con una seconda visione.
Cmq non penso che sia un riferimento al comunismo, visto che si trova all'inizio del film e i riferimenti al comunismo si fanno sentire sostanzialmente nel secondo tempo.
Se scoprite qualcosa a proposito, ditelo (non ci sarebbe manco bisogno di ricordarvelo )
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Ondina
ex "Plumett"

Reg.: 24 Apr 2003
Messaggi: 2205
Da: Padova (PD)
Inviato: 28-02-2005 15:42  
Ho consultato un dizionario del cinema,dice che quei cartelli profetizzano un futuro terzomondista.può essere.anche perchè riferimenti di quel tipo li ho colti anche in altre scene.
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DottorDio

Reg.: 12 Lug 2004
Messaggi: 7645
Da: Abbadia S.S. (SI)
Inviato: 28-02-2005 16:04  
quote:
In data 2005-02-28 15:42, Ondina scrive:
Ho consultato un dizionario del cinema,dice che quei cartelli profetizzano un futuro terzomondista.può essere.anche perchè riferimenti di quel tipo li ho colti anche in altre scene.



Allora speriamo che Pasolini abbia torto
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