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Autore Riflessione: Ovunque sei di Placido: Schifezza per gli italiani, bello per gli stranieri.
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 24-09-2004 00:22  
All'ultimo Festival di Venezia mi capitò una cosa molto curiosa. Diciamo che sono due i film più discussi: Ovunque Sei di Michele Placido e Bin Jip, film Koreano di Kim Ku Duk.
La Critica Italiana liquidò il film di Placido con un bel zero, mentre definì CapoLavoro il film di Kim. La cosa bella è che parlando con un critico koreano, mi disse che ha trovato il film di Placido molto poetico, mentre il film di Kim Ku Duk una totale merda.
E non solo, mi disse anche che in Korea, Kim è ritenuto un regista incapace, dato che fa Cinema che in Korea è di routine, mentre in Italia la critica lo definisce un vero maestro.
Trovo questo fatto molto interessante, la diversità di approcci cinematografici con la differenza di cultura. Anche se più che cultura forse si tratterebbe di questo semplice fatto:
- Quanto cinema koreano vediamo esattamente noi Italiani? Lo 0.2% dei loro prodotti nazionali? Forse anche di meno, allora sorge spontanea un’altra domanda: non sapendo un emerito nulla del cinema koreano, abbiamo veramente il diritto di giudicare un film koreano come “capolavoro?”
Ora l’esempio è stato fatto con la Korea, ma altre cinematografie possono essere messe in discussione: Brasiliana (City of God elogiato dalla critica, ma quanto conosciamo il cinema brasiliano?), perfino quella Giapponese (Kitano un Dio? Che ne sappiamo se in Giappone ci sono 400.000 Kitani?) ecc…
Tarantino già approfitto di questa diversità culturale, e grazie alla sua fortuna di possedere una cultura cinematografica a 360° è riuscito a sorprendere noi occidentali. Davvero Kill Bill Volume 1 è cool? E se fin da piccoli fossimo stati bombardati dagli slasher boiled giapponesi avremmo detto lo stesso? O avremmo detto “Oh, ma questo è il solito film che vediamo tutti i giorni…”
E’ facile sorprendere una cultura con esportazioni, ma ciò che noi non sappiamo è che se queste esportazioni siano veramente più o meno autentiche. La cosa migliore quindi sarebbe formarsi una cultura cinematografica a 360° per avere un panorama generale, ma come fare, i distributori sono bigotti, noi della reale cinematografia giapponese/koreano/oquelchesia attuale non sappiamo un emerito nulla, a parte quei pochi film che passano alle rassegne o ai festival.

_________________
eh?

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coriander

Reg.: 23 Ott 2003
Messaggi: 98
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-09-2004 13:30  
che parte della fascinazione di un film "estraneo" sia nell'uso di tempi e temi a noi inusuali mi sembra fuori di dubbio. ma credo neanche sia negativo cercare qualcosa di alternativo ai cristallizzati schemi occidentali. probabilmente si tratta di cristallizzati schemi orientali, ma in questo modo non ci si rende conto che molta di quella cinematografia attinge ora a piene mani a quel che di meglio ha prodotto l'occidente in passato, la nouvelle vague ed il neorealismo. e non ci si rende conto che una bella fotografia è una bella fotografia, non legata a canoni estetici alieni, basti pensare all'occidentalissimo marchio di fabbrica chris doyle per wong kar wai.

è anche naturale che arrivi a noi solo una parte del cinema estremorientale, ma è senza dubbio la parte migliore, e poco ci sarebbe da lamentarsi se l'italia esportasse solo fellini, antonioni, de sica e simili. sarebbe una visione parziale, una visione del cinema d'autore, ma per l'intrattenimento puro l'occidente basta e avanza.
dubito fortemente ci siano frotte kitaniane a noi sconosciute. sull'onda di the ring e the eye sono stati facilmente reperibili film cinesi e giapponesi di più basso livello e più ampia diffusione in patria, e m'è sembrata roba ampiamente ignorabile e molto più vicina ad un cattivo cinema statunitense.

rifacendomi infine ad un paio dei tuoi riferimenti, kim ki duk, soprattutto ne "l'isola" è chiaramente un regista di b-movie a basso costo, con qualcosa di apprezzabile come accade anche in molti film occidentali che dispongano di pochi mezzi, e che non mi stupisco non abbia una risonanza particolare in corea.
il discorso non credo sia invece estendibile ad un film come city of god, un goodfellas a rio che condivide ampiamente il nostro modo di concepire il cinema.


_________________
SlowFilm

...i'll tell you all my secrets but i lie about my past...

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-09-2004 14:57  
Negli anni '60, Mario Bava, Riccardo Freda e Vittorio Cottafavi ("le grand Victoire"), in Francia, erano ritenuti i veri maestri del cinema italiano. In Italia, è già tanto che uno storico abbia visionato "La maschera del demonio" o "I cento cavalieri"... ça va sans dire!
_________________
"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 24-09-2004 15:37  
Davvero molto interessante questo topic. In effetti il problema esiste, e riconduce inevitabilmente al solito discorso sulla mancanza di analisi reale,sull'impreparazione di certa critica, sulla prepotenza del mercato, ecc.
Tuttavia quello su cui mi sento di insistere è sulle nostre effettive possibilità, offerte dalla società contemporanea. Per quanto riguarda l'occidente i problemi sono minimi, una discreta conoscenza della lingua inglese e di quella francese permette di recuperare in ogni formato disponibile e di visionare praticamente tutto il materiale nordamericano ed europeo. Il problema resta l'Oriente, il mondo arabo e larga parte di quello africano, tutti in evidente espansione cinematografica. Con i sottotitoli inglesi si riesce a coprire una parte delle produzioni, ma quelle minori restano a noi purtroppo sconosciute . E chi conosce un minimo il cinema sa perfettamente che spesso sono i film meno noti al grande pubblico ad essere davvero meritevoli di visione.
Da questo punto di vista essere italiani è una fortuna immensa, visto il modo in cui massacriamo quotidianamente il nostro (strepitoso) cinema. Infatti solo gli italiani madrelingua - e quei pochi che si avvicinano al nostro idioma - sono in grado di visionare i lavori prodotti in questo paese, dato che non usiamo i sottotitoli inglesi neanche sotto tortura e non pubblichiamo i nostri gioielli in DVD, e spesso neppure su VHS.
Quindi, da questo punto di vista il mondo è addirittura messo peggio di noi. Chi non parla italiano infatti non potrà mai avvicinarsi realmente (per colpa nostra) a uno dei fondamentali filoni del cinema di tutti i tempi, secondo alcuni (e io concordo pienamente) a quello più completo, variegato e imprescindibile per la comprensione della storia del cinema mondiale.


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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 24-09-2004 15:50  
E' indubbio che ci siano diverse concenzioni cinematografiche nelle varie parti del mondo e che non ci si mostrino opere magistrali, autentici capolavori dei quali noi non conosciamo neanche l'esistenza. Questo vale per tutti, occidentali e orientali, scopritori di "Ovunque sei" e di "Binjp". Si trova il meglio nel peggio spesso, ti do ragione, non è facile giudicare non avendo una conoscienza a 360°, ma è facile capire quanto spesso le parole, le percezioni, le scoperte siano fasulle. Penso che Wong Kar-way sia indubbiamente uno tra i registi migliori del cinema orientale, ma penso anche che Kim Ki-duk sia uno dei registi migliori del cinema orientale, ora bisogna vedere se in Korea c'è di meglio che di Kar-way e Ki-duk, o ci sia una concezione diversa per le loro opere, che ci sia una non concezione per le loro opere, forse per loro poco comprensibili, troppo occidentali? Fatto sta che questi due nomi hanno probabilmente una conoscenza globale del cinema contemporaneo, e sanno comunque fare cinema, al contrario di Placido, che non sa fare cinema, che non ha nessuna intenzione di fare cinema poetico, o misteriosamente piacevole agli orientali. Resta la certezza che agli orientali piaccia il cinema occidentale, e che il film di Placido piaccia loro perchè è comunque un film occidentale...
Spesso il bene sta nel male.
_________________
Del resto, che cos’è la nostra realtà se non la percezione della realtà?

Brian O’Blivion in Videodrome

[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 24-09-2004 alle 15:53 ]

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 24-09-2004 16:26  
quote:
In data 2004-09-24 15:50, Cronenberg scrive:
Fatto sta che questi due nomi hanno probabilmente una conoscenza globale del cinema contemporaneo, e sanno comunque fare cinema, al contrario di Placido, che non sa fare cinema



Perdonami, ma mi sembra un'affermazione davvero azzardata. Come attore non lo discutiamo neppure (perchè se no abbandono in partenza la discussione). Ma a me fino ad ora è piaciuto molto anche come regista.
E mi riferisco segnatamente a Le amiche del cuore, Un eroe borghese, Del perduto amore ovvero a suoi unici film che ho finora avuto modo di vedere. Sospendo il giudizio sugli ultimi film (dato che non li ho visti), ma dire che Placido non sappia fare cinema mi sembra davvero fuori luogo. Anche perchè significherebbe affermare che personaggi del calibro di Laura Betti, Fabrizio Bentivoglio, Enrico Lo Verso, Laura Morante, Alessandro Haber così, all'improvviso, si bevano tutti insieme allegramente il cervello. Diciamo che non ti piace...

[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 24-09-2004 alle 16:26 ]

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 24-09-2004 16:41  
quote:
In data 2004-09-24 16:26, fassbinder scrive:
quote:
In data 2004-09-24 15:50, Cronenberg scrive:
Fatto sta che questi due nomi hanno probabilmente una conoscenza globale del cinema contemporaneo, e sanno comunque fare cinema, al contrario di Placido, che non sa fare cinema



Perdonami, ma mi sembra un'affermazione davvero azzardata. Come attore non lo discutiamo neppure (perchè se no abbandono in partenza la discussione). Ma a me fino ad ora è piaciuto molto anche come regista.
E mi riferisco segnatamente a Le amiche del cuore, Un eroe borghese, Del perduto amore ovvero a suoi unici film che ho finora avuto modo di vedere. Sospendo il giudizio sugli ultimi film (dato che non li ho visti), ma dire che Placido non sappia fare cinema mi sembra davvero fuori luogo. Anche perchè significherebbe affermare che personaggi del calibro di Laura Betti, Fabrizio Bentivoglio, Enrico Lo Verso, Laura Morante, Alessandro Haber così, all'improvviso, si bevano tutti insieme allegramente il cervello. Diciamo che non ti piace...

[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 24-09-2004 alle 16:26 ]

Diciamo di si e diciamo che "Ovunque sei" non è comunque solo il suo peggior film...
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 24-09-2004 18:25  
a me sembra che si sia fatta la scoperta dell'acqua calda, con questo non voglio ammazzare la discussione....
come ripeto praticamente in ogni mio post o quasi, è ipossibile, ingiusto, affrettato, superficiale e via dicendo, dire, dopo aver visto un film una sola volta che è un capolavoro.
proprio perchè per dire questa cosa, va analizzato il film prima di tutto e poi il contesto in cui si pone, nella cinematografia mondiale, in quella del proprio paese e in quella personale del regista.
coloro che vanno a questi festival e avidamente guardano i film, non posso gridare al capolavoro, come pure credo non si possa stroncare in toto un film, senza un minimo di riflessione ed analisi (per cui serve molto tempo e attento studio), quello che ne viene fuori sono osservazioni personali, legate ai gusti del recensore, che vede il film e dice il suo parere, quindi nessun dogma o verità imprescindibile.
a parte poi che ci sono i luoghi comuni per cui i film orientali, o di qualche paese sperduto sono sempre capolavori e i nostri no, con questo non giudico assolutamente i film a cui faceva riferimento carbonkid perchè non li ho visti, ma ad un atteggiamento generale che è molto condizionato dalle mode, e poco propenso all'obiettività verso ogni opera, o almeno all'abbandono dei preconcetti...
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 24-09-2004 20:37  
quote:
In data 2004-09-24 18:25, ilaria78 scrive:
a me sembra che si sia fatta la scoperta dell'acqua calda, con questo non voglio ammazzare la discussione....
come ripeto praticamente in ogni mio post o quasi, è ipossibile, ingiusto, affrettato, superficiale e via dicendo, dire, dopo aver visto un film una sola volta che è un capolavoro.
proprio perchè per dire questa cosa, va analizzato il film prima di tutto e poi il contesto in cui si pone, nella cinematografia mondiale, in quella del proprio paese e in quella personale del regista.
coloro che vanno a questi festival e avidamente guardano i film, non posso gridare al capolavoro, come pure credo non si possa stroncare in toto un film, senza un minimo di riflessione ed analisi (per cui serve molto tempo e attento studio), quello che ne viene fuori sono osservazioni personali, legate ai gusti del recensore, che vede il film e dice il suo parere, quindi nessun dogma o verità imprescindibile.
a parte poi che ci sono i luoghi comuni per cui i film orientali, o di qualche paese sperduto sono sempre capolavori e i nostri no, con questo non giudico assolutamente i film a cui faceva riferimento carbonkid perchè non li ho visti, ma ad un atteggiamento generale che è molto condizionato dalle mode, e poco propenso all'obiettività verso ogni opera, o almeno all'abbandono dei preconcetti...


Si, vista da un punto di vista individuale e comunque soggettivo la situazione rimane indefinita, altalenante, e quindi indefinibile. Ma se si prende il "singolo" come campione della "moltitudine", penso che anche così si potrà giungere alla conclusione certo, che c'è bisogno di molta più riflessione nel giudicare un opera: capolavoro, ma che c'è un incontenibile desiderio di nuove scoperte, fasulle o veritiere che siano, e quindi una sopravalutazione di opere minute, sperdute, buthanesi o koreane, e il contrario per loro. Quindi, serve di certo un ampliamento delle visioni del proprio cinema, una fusione con quello del loro, solo allora si potranno non addebitare spiacevoli e appunto indefinibili conclusioni, aggettivazioni, ci saranno i generi e ci sarà chi di un luogo, sempre in quel genere farà meglio o peggio... ma le culture differenti, le atmosfere differenti, non potranno mai non influenzare il giudizio del singolo, incantato o annoiato che sia, consapevole del grande o piccolo, bello o brutto cinema, estrattore di considerazioni apposta soggettive, e non come unico sbocco la definizione "mediocre", "buono" o "capolavoro".
Un esmpio che conosco bene è Tsukamoto, lui fa grande cinema, lo anonimizza in ambientazioni anonime, punta solo al fare cinema, il dubbio che vi può esser sorto è appunto la non certezza che tutti i registi orientali (e non) la pensino, e agiscano in questo modo...
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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Pazolini

Reg.: 27 Set 2003
Messaggi: 192
Da: Redsertre (AL)
Inviato: 25-10-2004 19:52  
ma sbaglio, o questo film che a detta di tutti sembrava dovesse essere il flop dell'anno, sta incassando benino?

Qualcun'altro lo ha visto in questi giorni?

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hal9000

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 1519
Da: treviglio (BG)
Inviato: 25-10-2004 21:03  
interessante riflessione. soprattutto nella parte di tarantino io mi ci ritrovo: quando vidi kill bill lo giudicai bellissimo. mio padre, che da giovane andava matto per i film di bruce lee, lo ritiene una volgare imitazione del cinema di arti marziali di hong kong. adesso, non che kill bill è da buttare, però chi non ha mai visto e stravisto film di arti marziali fino alla nausea lo troverà innovativo come genere, al contrario i patiti potranno intenderlo come un frullato d' autore. o no?
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"Anche i pomodori sanno che non si sfugge al passato"

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WilleJack

Reg.: 27 Ott 2004
Messaggi: 5
Da: matera (MT)
Inviato: 27-10-2004 13:30  
Io lo ho visto domenica e mi è piaciuto, certo non si può dire che è un filmone ma comunque fa riflettere....secondo me per capirlo bene bisognerebbe rivederlo una seconda volta

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