gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 21-07-2004 10:20 |
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Quando un gruppo di ragazzini capelloni si presentarono ai Campionati di Skate di Bahne-Cadillac con il nome di Zephir Skating Team, pochi avrebbero pensato che la loro esibizione sarebbe divenuta il punto di partenza di un fenomeno tanto spettacolare e di tendenza, quanto faticoso e duraturo.
Fino ad allora, infatti, lo skateboard era visto come una semplice pedana in movimento sulla quale mostrare le proprie abilità di equilibrista e ballerino. Alle competizioni si vinceva facendo verticali sulle mani e impennate su due ruote ed è tutto dire….
Figli di un quartiere degradato, a metà tra Santa Monica e Venice, i ragazzi di Dogtown ripresero le movenze e le tecniche aggressive del surf per riproporle sulla famosa tavola con le rotelle. Uno stile che come capita per tutte le mode nate involontariamente, si accompagnava ad uno stile di vita ribelle e combattivo, e che venne e viene recepito tuttora da moltissimi teenager.
In America, quei ragazzi allora quindicenni, divennero dei veri e propri idoli, con tanto di manager, tour e copertine di giornali. Un fenomeno che per fortuna venne fin dalla nascita catturato in diapositive e in riprese da due foto-giornalisti, Craig Stecyck e Glen E. Friedman. Un materiale del quale si è servito adesso Stacey Peralta, l’autore di questo bellissimo documentario, del quale è in verità anche protagonista. Uno di quei ragazzini spericolati che spopolarono negli anni 70 e 80 era infatti lui…
A tre anni dall’uscita americana, dove ha riscosso un enorme successo di critica e pubblico, approda finalmente anche in Italia quest’interessantissimo lavoro giustamente premiato nel 2001 al Sundance Film Festival ( il festival statunitense più importante per pellicole indipendenti) per regia e apprezzamento del pubblico.
Strutturato come un documentario, con tanto di interviste e filmati da repertorio, il ritmo è comunque sostenuto (grazie anche ad una straordinaria colonna sonora) e molto più coinvolgente di tante pellicole d’azione. La storia di questi ragazzi, così impavidi quanto ingenui, non ha bisogno di una sceneggiatura particolare o di dialoghi chiarificatori. Basta osservarli sui loro skateboards per capire che in ogni loro creazione sulla tavola era racchiuso, come per tutte le opere d’arte, un mondo interiore fatto d’inquietudini e gioia di vivere. Un contrasto ben reso visivamente grazie anche al sapiente utilizzo del bianco e nero scelto da Peralta, ed ad un montaggio quasi da videoclip che alleggerisce certi passaggi forse un po’ troppo discorsivi.
Curiosità: nella versione originale la voce narrante è di Sean Penn.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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