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Autore L'horror all'italiana
Amenabar


Reg.: 04 Mag 2002
Messaggi: 9
Da: Diamante (CS)
Inviato: 12-05-2002 12:04  
Salve a tutti!

Vorrei proporre un nuovo argomento di discussione riguardante l'horror italiano: cosa ne pensate?
Conoscete i grandi film di Mario Bava (La maschera del demonio, I tre volti della paura, 6 donne per l'assassino), di Riccardo Freda (Vampiri, L'orribile segreto del dottor Hichcock), di Lucio Fulci (Demonia, Aenigma, 7 note in nero, La casa nel tempo, La dolce casa degli orrori, Non si sevizia un paperino, Paura nella città dei morti viventi), di Dario Argento (L'uccello dalle piume di cristallo, Profondo Rosso, Suspiria, Il gatto a nove code, Il fantasma dell'opera, Phenomena, Opera, Tenebre, Trauma)?

Spero di poter avviare una discussione interessante su questo argomento.

Alla prossima!

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 12-05-2002 12:09  
qui ci vuole Dr.Phibes
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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TheCrow
ex "dmrrgg"

Reg.: 18 Apr 2001
Messaggi: 3320
Da: Hollywood (es)
Inviato: 12-05-2002 12:33  

Mario Bava è stato il pioniere del cinema Horror italiano però, per qualche oscuro motivo, non ha mai riscosso grande successo
in patria.
All'estero Bava è famosissimo, nel 1976 (se non ricordo male) La Cineteca Nazionale di Londra dedicò una mostra al cinema italiano e il nome di Bava figurava insieme a quelli di Pasolini, DeSica...
Nel 1971 con "Reazione a Catena" Bava crea lo splatter, dieci anni prima che il termine venisse inventato...e il famosissimo "Venerdì 13" (1980, il primo capitolo della saga di Jason) sembra quasi un remake del suddetto film italiano.
Anche Dario Argento deve molto a Mario Bava, "6 Donne per l'Assassino" anticipa molti dei temi del regista di "Profondo Rosso".
Però, ironia della sorte, Bava è quasi sconosciuto al grande pubblico e Dario Argento lo conoscono tutti...

_________________
Rem tene, verba sequentur

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frollina

Reg.: 01 Apr 2002
Messaggi: 1209
Da: Formia (LT)
Inviato: 12-05-2002 16:09  
Di questi conosco solo Dario Argento anche perchè non vado molto d'accordo con i nomi dei registi, non me li ricordo mai

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 12-05-2002 17:22  

Conoscete i grandi film di Mario Bava (La maschera del demonio, I tre volti della paura, 6 donne per l'assassino),

grandissimo credo che i tre volti della paura sia il suo migliore, ma vogliamo dimenticare le scene dell'Odissea?? (la sequanza di Polifemo era sua)


di Riccardo Freda (Vampiri, L'orribile segreto del dottor Hichcock),
fradasenza dubbio è il secondo e si è distinto anche in bei film storici se la mia memoria non vacilla




di Lucio Fulci (Demonia, Aenigma, 7 note in nero, La casa nel tempo, La dolce casa degli orrori, Non si sevizia un paperino, Paura nella città dei morti viventi),
Fulci secondo me è stao discontinuo,cmq bei titoli al suo attivo, anche se non tutti validi

di Dario Argento (L'uccello dalle piume di cristallo, Profondo Rosso, Suspiria, Il gatto a nove code, Il fantasma dell'opera, Phenomena, Opera, Tenebre, Trauma)?
A me piacciono solo i suoi primi, io lavoravo in uno studio accandto a quello in cui si girava tenebre x cui vedevo spesso le schifezze che facevano




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"Se io non ci fossi
mi mancherei un casino"
Aguy

http://ondedinchiostro.splinder.com/

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GREEDO
ex "ellepi"

Reg.: 06 Nov 2001
Messaggi: 2768
Da: Milano (MI)
Inviato: 12-05-2002 18:38  
c'e' da scrivere un romanzo.
ora non posso, cmq Bava e' un grandissimo.
Freda ha potuto sperimentare l'horror solamente allafine della sua poliedrica carriera ma ha aperto la strada a tutti gli altri .
Fulci ha fatto alcuni ottimi film (Non si sevizia un paperino se fosse di un regista americano sarebbe ora conosciuto in tutto il mondo) e poi ha avuto problemi di salute .
L'horror italiano ha fornito un serbatoio di ideee nuove alla quale hanno poi attinto tanti registi stranieri, alcuni ancora sulla cresta dell'onda.
poi lacrisi ed i migliori sono passati alle soap opera e fiction tv (Lambertobava, Michele Soavi,ecc.).
Resiste solo Dario Argento sul quale si e' gia' detto tutto , nel bene e nel male.
I dvd di Bava e Fulci li acquisto d'importazione ed e' una cosa veramente deprimente.



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Grabbi
ex "Loserkid"

Reg.: 15 Feb 2002
Messaggi: 7197
Da: legnano (MI)
Inviato: 12-05-2002 18:45  
secondo me l'horror italiano fa ridere....
_________________
"Mi disse urlando che solo io potevo salvare la terra. Cososcevo bene lo sguardo di un uomo disperato.
A casa ho uno specchio."

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aguirre

Reg.: 07 Ott 2001
Messaggi: 8325
Da: Reggio Calabria (RC)
Inviato: 12-05-2002 20:00  
quote:
In data 2002-05-12 18:45, Crappy scrive:
secondo me l'horror italiano fa ridere....




io quando ho visto Polifemo me la facevo sotto dalla paura.......altro che ridere, devi fare il paragone con i film di 30 / 40 anni fa americani
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Aguy

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 13-05-2002 16:47  
Signori, scusate la prolungata assenza, ma sto lavorando ad un progetto niente male, di cui forse (un giorno) vi farò partecipi.
Come ben dice Greedo, servirebbe un fiume di parole (stile Mattia) per "ragionare" su questo interessantissimo argomento...cercherò di essere conciso.

Rispondo intanto a Crappy...L'horror all'Italiana è l'humus creativo da cui nasce buona parte della produzione cinematografica mondiale, gente come De Palma, Burton, Tarantino e molti altri probabilmente senza l'influsso del cinema Fantastico italiano farebbero un altro mestiere.
Certo ci sono prodotti minori, film davvero brutti, che probabilmente ti faranno anche ridere, ma prova a vedere "Quella villa accanto al cimitero" di Fulci...e dimmi quante risate ti fai!
Il valore di questo genere italiano è indiscutibile, l'Italia è (forse è meglio dire era) la fucina dei registi, artigiani tecnicamente tra i più preparati del mondo.
Gente come Freda, Margheriti, Deodato, lo stesso Massacesi (Joe D'amato) è gente che prima di ogni cosa sapeva girare un film.
Si racconta di Freda (che non è un regista Horror) che veniva chiamato dai produttori quando c'erano problemi di budget nei film "storici"...riusciva a girare scene con 20/30 figuranti a cavallo facendoli sembrare migliaia!!!
Il problema, come ho già avuto modo di dire un passato, è che in Italia manca del tutto la cultura del fantastico, Bava non aveva considerazione perchè faceva film non "impegnati" in un momento in cui il cinema italiano era considerato "colto".
Comunque non è affatto vero che Bava non è conosciuto, forse è vero qui in Italia, ma all'estero è uno dei registi italiani più conosciuti. Il suo film più riuscito credo sia "operazione paura", i più importanti (come suggerimenti dati ai futuri registi) "reazione a catena" e "Shock".
"I 3 volti della paura" è un film mitico, fondamentale per la formazione di un cinefilo, attraversa un pò tutti i generi cinematografici, colpisce spietatamente lo spettatore per poi prendersene gioco in un finale da 10 e lode!
Potrei continuare all'infinito, ma meglio mettere un punto (almeno per ora).
Concludo solo dicendo che Fulci è un grandissimo regista, forse il regista più sfortunato della storia del cinema italiano, vittima di un sistema di produzione che non aveva più interessi nella sua figura...alla fine della sua carriera si è lasciato andare anche dal punto di vista stilistico, ma ci ha lasciato dei veri e propri capolavori, su tutti "7 note in nero" e "non si sevizia un paperino".

Alla prossima
bye
Dr Phibes

PS per Crappy, niente di personale, anzi mi sei particolarmente simpatico, ma forse dovresti vedere un pò più di film fantastici made in Italy... se vuoi ti mando una listarella
_________________
"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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scream

Reg.: 21 Nov 2001
Messaggi: 46
Da: villa verucchio (RN)
Inviato: 02-09-2002 22:47  
DARIO ARGENTO RIMANE COMUNQUE IL MIGLIORE!
[txt_color=FF0000]PROFONDO ROSSO E' IL PIU' BEL FILM MAI REALIZZATO NELLA STORIA DEL CINEMA(E'PERFETTO IN OGNI SUA COMPONENTE)
FORSE ESAGERO UN PO'!


MI SAPETE DIRE DI CHI E' "DELIRIA" NON RICORDO?

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nino367

Reg.: 06 Apr 2002
Messaggi: 26
Da: Lecco (LC)
Inviato: 02-09-2002 22:54  
quote:
In data 2002-09-02 22:47, scream scrive:
MI SAPETE DIRE DI CHI E' "DELIRIA" NON RICORDO?



Michele Soavi (Italia 1987)
_________________
@@@@@:-) M.S.

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Wiggler

Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 722
Da: Milano (MI)
Inviato: 02-09-2002 23:01  
esula un po'...ma demoni 2 (a mio parere una porcata stratosferica) di chi era?
_________________
Ay, mujer como haces daño pasan los minutos cual si fueran años mira estos celos me estan matando

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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 02-09-2002 23:09  
quote:
In data 2002-09-02 23:01, Wiggler scrive:
esula un po'...ma demoni 2 (a mio parere una porcata stratosferica) di chi era?



Di Lamberto Bava,pupillo di Argento...
_________________
STAY FOCUSED.....

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-09-2002 01:20  
Grande topic!
Lucio Fulci è per me un must. "Zombi 2" è ben scritto e ottimamente diretto, cosa alquanto rara per una produzione a costo (quasi) zero.
"I tre volti della paura" di Bava è poi un mio cult da anni!
_________________
"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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0A0A0A0A0

Reg.: 03 Set 2002
Messaggi: 6
Da: 789 (es)
Inviato: 03-09-2002 03:25  
Con il termine "prodotti fitosanitari" , detti anche antiparassitari, fitofarmaci o dall’inglese pesticidi, si definisce una categoria di composti chimici utilizzati in agricoltura per combattere parassiti e altri organismi dannosi per l'uomo, gli animali e le piante (come insetti, funghi, muffe, roditori, erbe o nematodi).
Si tratta di sostanze a composizione chimica molta diversa, che vanno da estratti di piante come il piretro, a sali e oli minerali, fino a composti organici molto sofisticati.
I pesticidi leggeri (non persistenti) sono composti rapidamente biodegradabili, mentre i pesticidi pesanti (persistenti) sono composti invece che rimangono nell'ambiente per periodi di tempo relativamente lunghi.
La loro persistenza dipende da molti fattori: il tipo di suolo, l'umidità, il PH e l'estensione delle colture, ed é determinante per stabilire l'intervallo di sicurezza, ossia il tempo che deve intercorrere tra l'ultimo trattamento e la raccolta.

CATEGORIA DURATA ATTIVITA' TIPO DI COMPOSTI

non persistenti da 1 a 12 settimane fosforganici

moderatamente persistenti da 1 a 18 mesi carbammati
persistenti da 2 a 5 anni clororganici
permanenti degradano a residuo permanente contengono Hg, As, piombo

Per la loro stessa natura i pesticidi possono risultare pericolosi all'uomo o agli altri animali, in quanto il loro scopo è di uccidere o danneggiare gli organismi viventi. Possono essere assorbiti per inalazione, per contatto cutaneo o attraverso l'apparato digerente. Gli effetti acuti dell' intossicazione da pesticidi sono disturbi epatici, tumori, malattie polmonari, della pelle, del sangue.
Sulla base della tossicità possono essere classificati 4 gruppi: il primo in cui i pesticidi possono provocare la morte; il secondo gruppo in cui provocano intossicazioni gravi, nel terzo gruppo provocano intossicazioni lievi, nel quarto provocano intossicazioni trascurabili.
La tossicità acuta viene classificata in base alla dose letale DL50, cioè la dose in grado di uccidere il 50 per cento degli animali di laboratorio che l'hanno assorbita. Questo sistema tuttavia tiene conto solo della tossicità acuta, e non comprende gli effetti a lunga scadenza, l' azione cancerogena, l' azione mutagena sul patrimonio genetico, l' azione teratogena su embrioni e feti.
In base al meccanismo d'azione si distinguono in:
fitofarmaci di copertura
Sono pesticidi che si fissano sulla superficie esterna delle parti vegetali trattate;
fitofarmaci atropici
Sono pesticidi che attraversano la buccia dei frutti o l'epidermide fogliare ed entrano per un breve tratto nei tessuti vegetali;
fitofarmaci sistemici
Sono pesticidi che si diffondono in tutti i tessuti vegetali, compreso il cuore del frutto, in quanto trasportati dalla linfa della pianta trattata.
Esistono numerose forme di pesticidi con diverse funzioni:

Alghicidi: controllano la crescita delle alghe nei laghi, nei canali, nei fiumi e nelle piscine
Antimicrobici: uccidono microbi e virus
Biocidi: uccidono i microrganismi
Disinfettanti: uccidono o inattivano i microrganismi
Fungicidi: uccidono funghi e muffe. Sono chiamati anche anticrittogamici.
Fumiganti: producono gas o vapori in fabbricati o nel suolo per contrastare infestazioni
Diserbanti: uccidono semi o piante indesiderate, e sono ad azione totale o selettiva, ossia distruggono tutte le piante o impediscono la crescita solo di alcune
Insetticidi: uccidono insetti e artropodi
Miticidi: (acaricidi) uccidono acari che vivono su piante e animali
Molluschicidi: uccidono conchiglie o lumache
Nematicidi: uccidono piccoli vermi, che vivono sulle radici delle piante
Ovicidi: uccidono uova di insetti o larve
Ferormoni: ormoni usati per modificare il comportamento sessuale degli insetti
Repellenti: respingono qualsiasi agente infestante, compresi insetti, zanzare, uccelli
Topicidi: uccidono topi e altri roditori.

Tra i pesticidi sono incluse altre sostanze:
Defolianti: producono la caduta delle foglie dagli alberi per facilitare il raccolto
Essiccanti: fanno seccare piante indesiderate.
Altre sostanze usate in agricoltura sono le auxine. Sono ormoni delle piante, che stimolano o inibiscono la crescita e la differenziazione dei tessuti e degli organi, la fioritura, la maturazione della frutta e l'ingrandimento delle foglie. Influenzano anche il movimento degli steli verso la luce solare e contro la forza di gravità. Stimolano inoltre la crescita verso l' alto dei rami, inibendo la crescita laterale dei rami, e regolano infine la caduta delle foglie.
In agricoltura le auxine sono anche usate per la crescita delle radici e per il controllo della maturazione della frutta.
Le giberelline sono sostanze che stimolano la crescita delle piante. Sono usate nella coltivazione dell' uva, per ottenere ad esempio uva senza semi, per la crescita di piante nane.
Le citochine sono un gruppo di sostanze molto attive nella stimolazione della suddivisione cellulare. Nell' orticoltura un alto tasso di auxine e un basso tasso di citochine fa crescere le radici, un alto tasso di citochine e basso tasso di auxine fa aumentare i germogli.
L' etilene agisce come un ormone delle piante, inducendo maturazione della frutta e la fioritura delle piante. Un suo derivato, l'acido 2-cloroetilfosforico, ha molte applicazioni in agricoltura: per esempio induce maturazione dei pomodori, e stimola il flusso di lattice nell' albero della gomma.
I pesticidi utilizzati per eliminare insetti e funghi in agricoltura lasciano tracce eccessive nella frutta e verdura che utilizziamo. Il più elevato residuo di pesticidi è stato trovato nella lattuga, seguita da uva, fragole, mele e pomodori.
RESIDUI DI PESTICIDI NELL'ORTOFRUTTA Numero campioni Senza residui Totale con residui
ortaggi 3803 73,2 26,8
frutta 4375 41,5 58,5
insalata 528 64,2 35,8
patate 251 68,9 31,1
pomodori 376 75,3 24,7
mele 755 27,8 72,2
pere 370 31,6 68,4
pesche 364 46,4 53,6
fragole 396 31,3 68,7
uva 232 24,1 75,9
agrumi 489 40,1 76,3
(Fonte: Elaborazioni Legambiente su dati Usl e Assessori regionali della sanità)

I pesticidi usati in Europa sono circa 800, e per 73 di questi esistono dei limiti fissati dalle leggi europee, per gli altri ogni Stato può fissare limiti nazionali. Se da tempo nei paesi industrializzati è stato vietato l' uso del DDT, non è stata invece vietata l'esportazione nei paesi del terzo mondo, dove si verifica una morte ogni 50 minuti, attribuibile ai pesticidi, e l' uso nella agricoltura del DDT è continuato. Così l'acquisto di caffè, cacao, frutta esotica provenienti dal terzo mondo fa rientrare in Europa il DDT esportato.
Si calcola che ogni anno vengono immesse nella biosfera 2.000.000 di tonnellate di pesticidi. Tra il 1980 e il 1985 i consumi di pesticidi sono aumentati del 19,5 %. Secondo le statistiche Istat in Italia per ogni ettaro di superficie coltivata vengono impiegati 13 Kg di diserbanti e insetticidi; nel nostro paese, solo nel 1986, sono state utilizzati 200000 tonnellate di pesticidi.
Nel mondo gli agricoltori utilizzano 1500 tipi di pesticidi diversi commercializzati con 40000 nomi diversi. Secondo la FAO (organo dell'ONU, che si occupa dell' agricoltura nel mondo ) le specie di parassiti resistenti ai pesticidi, erano 7 nel 1938, 182 nel 1965, 364 nel 1977, 432 nel 1980, 600 nel 1986, perché con il passare degli anni, molti insetti diventano sempre più resistenti.
In alcune ricerche in Antartide è stata rilevata presenza di DDT nelle uova di uccelli, licheni, muschi, pinguini. Da uno studio compiuto in Florida su un campione di 3000 lavoratori agricoli si è visto un aumento omogeneo di leucemie e di cancri al polmone e al cervello. In Italia si hanno ogni anno 3000 casi di intossicazione acuta da pesticida.
Diversi insetticidi e anticrittogamici tutt'ora in commercio danno luogo a metaboliti cancerogeni e mutageni, i ditiocarbammati possono dare origine all' etilentiourea, che ad alte dosi provoca il cancro della tiroide. Un importante gruppo di insetticidi deriva dall'esaclorociclopentadiene o clordano. Il clordano è un pesticida tra i 12 più pericolosi al mondo: 57 paesi ne hanno vietato l' uso in patria, pur continuando ad esportarlo. Due altri insetticidi clorinati sono l' isodrin e l' endrin, che, dotati di estrema stabilità, si accumulano nei pesci, negli uccelli e negli animali, motivi per cui il loro uso é stato ridotto. Composti clorinati e fluorinati con benzene e derivati dell' urea sono usati come erbicidi, l' associazione di cloro + urea da origine alla dicloralurea, che è uno steririlizzante del terreno, per prevenire la crescita di erbacce.
Numerosi studi hanno osservato una diminuizione degli spermatozoi del 50% negli ultimi 50 anni negli inglesi, anche in questo caso gli imputati sono i pesticidi.
Un pesticida estremamente tossico é il PCB (policlorurati binefili ), una sostanza che veniva utilizzata negli anni 60 come materiale isolante liquido nei trasformatori elettrici. I pesci del lago Michigan (salmoni e trote) sono stati contaminati con questa sostanza. I bambini figli di donne della zona del lago Michigan, che durante la gravidanza avevano mangiato pesce contaminato, dimostravano ritardo nella crescita e all'età di 4 anni un deficit della memoria recente, all' età di 11 anni dimostravano un quoziente di intelligenza di 6,2 punti inferiore ai controlli. I PCB sono responsabili di un altro misfatto: gli orsi bianchi delle isole Svalbard, nella proporzione di uno ogni cento sono diventati ermafroditi. Una notizia recente ha rivelato che in Italia sono stati sequestrati dei formaggi al policloruro bifenile, la causa è stata l'uso di mangimi dati alle mucche arricchiti al PCB.

L'uso dei pesticidi
Un altro effetto negativo riguarda l'uso di pesticidi e in generale di prodotti chimici per l'agricoltura.
L'uso dei composti agrochimici ha alterato gli ecosistemi sia relativamente alla fauna che alla flora; le conseguenze più rilevanti sono state: la riduzione della variabilità genetica dei sistemi viventi, i processi di eutrofizzazione delle acque dolci e di quelle marine, l'alterazione chimico-fisica e biologica dei suoli.

Studi sulla diffusione, la trasformazione, la persistenza e l'accumulazione nei tessuti di piante e animali dei prodotti chimici impiegati nei processi agricoli, mettono in evidenza aspetti più complessi delle interferenze indotte da tali prodotti sulle strutture e sulle funzioni degli ecosistemi. Sempre più evidenti risultano i danni per la salute e per l'ambiente derivanti da una eccessiva e crescente "chimicizzazione" dell'agricoltura, sia in termini di accumulazione di residui tossici e cancerogeni nel tessuto adiposo di uomini e animali, che di avvelenamento dei suoli, delle acque sotterranee e di superficie etc.

Notevoli sono i danni ambientali causati dai fertilizzanti chimici che si aggiungono al suolo per mantenerne o aumentarne la produttività e quindi la resa delle colture. Le elevate concimazioni modificano profondamente i cicli degli elementi (del carbonio, dell'azoto, del fosforo, etc.) che costituiscono meccanismi delicati per il mantenimento degli equilibri biologici e chimici in un ecosistema e tra gli ecosistemi della biosfera. L'eccesso di fertilizzanti minerali favorisce una veloce metabolizzazione della sostanza organica presente nel terreno da parte dei batteri.

Il fenomeno è connesso con le lavorazioni profonde e con le monocolture di cereali che non riescono a ripristinare il contenuto di sostanza organica. In questo modo il terreno viene impoverito di materiale organico. Il materiale organico, che nei metodi di lavorazione agricola meno intensiva rimane sul terreno, viene decomposto dai microorganismi del suolo e convertito in un complesso di composti organici (l'humus ) essenziali per i suoli perché controllano la ritenzione e il movimento dell'acqua e dell'ossigeno contenendo le strutture del suolo stesso.

Dal materiale organico, dunque, si forma un complesso chimico-microbiologico di base, dove attraverso la metabolizzazione dinamica del materiale stesso, si rendono disponibili i nutrienti delle piante. Infatti i microoganismi mineralizzano le sostanze organiche con produzione di nitrati, fosfati, sali di potassio e solfati. A causa della complessità dei meccanismi che lo producono, il complesso minerale nutritivo è rilasciato gradualmente secondo le naturali richieste delle piante.

Quando invece il contenuto di sostanza organica è basso, la fertilizzazione minerale è necessariamente effettuata in eccesso rispetto alle richieste fisiologiche delle piante e alle capacità di ritenzione del terreno.
Una parte consistente del prodotto viene rilasciata allo stato solubile nel suolo e nelle acque, dove si accumulano insieme alle impurezze contenute nei fertilizzanti (per esempio i metalli pesanti).

Alcune di queste sostanze, come i nitrati e il potassio, possono inoltre immettersi per liscivazione nelle acque sotterranee e raggiungere successivamente le acque superficiali (la liscivazione è quel processo per cui si ha la migrazione di composti chimici dagli strati superiori agli strati inferiori del suolo). I fosfati, invece, sono generalmente insolubili e rimangono nello strato superficiale del suolo, solo nel caso di intense fertilizzazioni e condizioni climatiche particolari dei suolo (pH basso) possono essere liscivati. L'inquinamento delle acque sotterranee determina seri rischi per la qualità delle acque potabili, inoltre, elevati contenuti di azoto nel suolo possono tradursi in eccessive concentrazioni di nitrati nei vegetali, soprattutto negli ortaggi, e anche ciò determina rischi per la salute del consumatore.

Si potrebbe pensare di utilizzare i rifiuti organici della produzione zootecnica per reintegrare la fertilità del terreno, ma le nuove tecnologie intensive, che prevedono sistemi di pulizia ad acqua e l'uso di farmaci, li rendono inutilizzabili. La forte diluizione dei rifiuti, e la presenza in essi di antibiotici e di metalli pesanti, comportano maggiori spese di stoccaggio e di trasporto e rischi di inquinamento da sostanze tossiche. Gli allevamenti di suini, ad esempio, immettono nel suolo, dove si accumulano, rilevanti quantità di rame che è contenuto nei mangimi come stimolatore della crescita. Altri metalli pesanti possono essere riversati nei suoli attraverso i fertilizzanti. Tutte queste sostanze, al di sopra di determinate concentrazioni, possono risultare dannose per le colture e rappresentare rischi di tossicità per il consumatore. Attraverso i fosfati minerali e i fanghi degli impianti di depurazione dei liquami urbani, ad esempio, si può immettere cadmio nel suolo, metallo ritenuto cancerogeno.

Per quanto riguarda i pesticidi, tecnici ed economisti concordano nel riconoscere la loro importanza nella difesa dei raccolti; ciò significa difesa del reddito dell'agricoltore e quindi contenimento dei prezzi al consumo.
Rilevanti sono tuttavia gli effetti che questi composti agrochimici determinano sull'ambiente. I pesticidi provocano effetti sulla struttura e sulle funzioni degli ecosistemi riducendo le popolazioni di un certo numero di specie; alterano il comportamento normale degli animali, stimolano o inibiscono la crescita di animali e piante, incrementano o deprimono la capacità riproduttiva degli animali.

Se da una parte è vero che non si possono sottovalutare i benefici economici sulla produttività e sulla "commerciabilità" del prodotto, dall'altra vi sono molti i lavori scientifici che evidenziano gli effetti nocivi che pesticidi e fertilizzanti hanno determinato sull'ambiente.
Con l'utilizzo di varietà ibride, ad esempio, è notevolmente aumentato l'impiego dei fitofarmaci e, di conseguenza, il livello di inquinamento dell'ambiente e la contaminazione dell'uomo attraverso la catena alimentare. Inoltre l'uso dei fitofarmaci ha innescato un ulteriore grave meccanismo: quello della resistenza degli insetti agli agenti tossici (evento che, come be sappiamo induce ad aumentare le quantità del prodotto irrorato e ad introdurre nel mercato nuovi prodotti incrementando così i profitti delle industrie del settore).
Nello stesso tempo i pesticidi hanno anche colpito insetti utili per l'uomo; la scomparsa di quelli che si nutrivano di larve di zanzara ha causato la recrudescenza della malaria, che è riapparsa in popolazioni che l'Organizzazione Mondiale per la Sanità aveva ormai dichiarato fuori pericolo.

L'uso dei pesticidi determina cambiamenti nei rapporti delle popolazioni dei livelli trofici della catena alimentare.
Generalmente i livelli più bassi non risentono della loro azione. Questa perturbazione è spesso sconvolgente per la stabilità degli ecosistemi. Molti predatori naturali dei parassiti delle colture vengono soppressi a causa dei trattamenti con pesticidi. Nel produrre tali effetti dannosi concorrono non solo gli insetticidi ma anche alcuni fungicidi.

Per tale ragione insetti parassiti minori delle colture, che generalmente sono controllati dai loro nemici naturali, hanno assunto negli ultimi anni un ruolo non più secondario nella diminuzione delle rese produttive. Molto spesso l'uso dei pesticidi diventa inefficace perché i parassiti riorganizzando i loro sistemi di difesa diventano resistenti al prodotto chimico. La distruzione dei nemici naturali e lo sviluppo di resistenze concorrono ad aumentare i costi, sia per la maggiore intensità dei trattamenti, che per l'uso di pesticidi più costosi.

L'impatto dei pesticidi sull'ambiente è determinato, oltre che dal dosaggio utilizzato e dal numero di trattamenti, dal modo e dai tempi in cui essi si degradano dopo l'applicazione. Valutare i costi sociali e ambientali dovuti ai composti agrochimici non è semplice: soprattutto appare difficile esprimere in cifre i danni alla flora e la fauna naturale (ma è relativamente facile una valutazione qualitativa della distruzione ambientale).
Sembra che la causa principale dell'aumento dei costi risieda nell'aumentata capacità di resistenza dei parassiti ai pesticidi. Ciò determina un incremento delle dosi somministrate e la progettazioni di nuovi pesticidi.

Dobbiamo poi considerare i costi dovuti ai casi di intossicazione acuta e alle manifestazioni patologiche croniche nell'uomo. I costi dovuti alle malformazioni dei neonati (dovute all'effetto mutageno di molti pesticidi) nelle aree ad agricoltura intensiva.
I costi che i governi dovrebbero sostenere per le azioni di regolamentazione e monitoraggio ambientale e per l'addestramento degli operatori agricoli. I costi provocati dai danni per ridotta impollinazione causati dalla distruzione delle colonie di api. I costi ai componenti degli ecosistemi naturali. Gli effetti degli insetticidi sugli invertebrati, sui funghi, sui batteri e sui microorganismi del suolo sono estremamente dannosi per gli equilibri biologici perché tali sistemi viventi trasformano, metabolizzandoli, i rifiuti organici.
Inoltre l'alterazione dell'habitat causato dai pesticidi squilibra il normale accesso alle risorse alimentare da parte degli animali.

Gli organismi acquatici risentono particolarmente della presenza di pesticidi. Concentrazioni elevate di tali sostanze provocano morie di pesci, mentre dosi più basse possono distruggere gli avannotti così come altri organismi viventi, come insetti e invertebrati, che costituiscono cibo per i pesci stessi.
Anche uccelli e mammiferi subiscono gli effetti dannosi dei pesticidi anche se risulta difficile stimare la mortalità delle principali specie causate dai diversi composti chimici.

In definitiva, se si sommano ai costi dell'azienda agricola per l'acquisto e l'uso dei pesticidi, i costi sociali ed ambientali descritti, questi sembrano
molto elevati, troppo elevati.
Le conseguenze dell'impiego dei composti chimici in agricoltura, variano a seconda delle vie di contatto o assunzione di questi prodotti da parte dell'uomo, sia a seconda della diversa natura dei componenti stessi.

Innanzi tutto ci sono i rischi cui sono esposti i lavoratori delle industrie chimiche in cui questi composti vengono prodotti e degli agricoltori che li adoperano. In secondo luogo vi sono i rischi per il consumatore che, attraverso la catena alimentare, può ingerire tali prodotti chimici sia da alimenti vegetali che animali. L'uomo assimila pesticidi non solo attraverso gli alimenti e l'acqua, ma anche attraverso le vie respiratorie e attraverso la pelle. La specie umana, dunque, contiene in misura maggiore o minore pesticidi nei tessuti. Rigorosi studi epidemiologici possono fornire la prova dell'effetto cancerogeno, per la specie umana, di alcune sostanze chimiche.

Il consumatore medio è quindi esposto a rischi di pesticidi. Tali prodotti sono presenti in quasi tutti i cibi, non solo nella frutta e negli ortaggi, ma anche nella carne, nei latticini, nello zucchero, nel caffè, negli oli, nei cibi essiccati e in molti prodotti trasformati.
I rischi per la salute umana causati dai fertilizzanti, attribuibili prevalentemente ai composti azotati (e tra questi in primo luogo ai nitrati) sono tutti a carico dei consumatori.

E' ormai irrinunciabile la messa a punto di strumenti di comparazione tra analisi economiche e sociali a tutela dell'ambiente.
Già negli anni '60 il mondo scientifico aveva denunciato i pericoli che l'incontrollata pressione economica e l'elevata crescita dei consumi dei Paesi sviluppati, stavano determinando sulle risorse ambientali a causa dell'inquinamento dell'aria, dell'eutrofizzazione delle acque, dell'erosione dei suoli, della scomparsa di specie vegetali e animali. Ma tali denunce non trovarono mai adeguate risposte da parte del potere politico.


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