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Autore Una storia americana
philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-04-2004 22:52  
Sta per uscire, debitamente sottotitolato, "Una storia americana", titolo originale "Capturing the Friedmans".
E' un documentario su un caso di cronaca che fece scalpore negli Stati Uniti nei primi anni '80.
La vita dei Friedman, tipico esempio di famiglia middle class, venne sconvolta per sempre quando, durante il giorno del Ringraziamento la polizia fece irruzione nella loro villetta nei sobborghi di New York e arrestò il capofamiglia e il figlio minore Jesse con pesantissime imputazioni di corruzione e abusi di minori.
Arnold Friedman,padre di tre figli, stimato esponente della comunità ebraica locale, era un uomo mite, colto e un eccellente pianista. Conduceva una specie di doposcuola di informatica nel seminterrato di casa e furono proprio i suoi allievi ad accusarlo di molestie; a queste accuse si aggiunse la scoperta di materiale pedofilo pornografico nascosto in casa. Lui e suo figlio furono processati e condannati. Arnold morì in carcere, forse di un attacco di cuore e Jesse, uscito dopo tredici anni di reclusione sta lottando per la riapertura del processo.
La particolarità del film risiede nel fatto che è in massima parte composto da innumerevoli filmini domestici che hanno documentato durante gli anni feste, riunioni, ricorrenze, persino gli stati d'animo alla vigilia del processo.
Il regista, Andrew Jarecki, pur sostenendo di non prendere posizione, sottolinea la debolezza di alcune testimonianze e rivela elementi dubbi emersi dopo il processo.

La pellicola ha vinto un premio nella sezione documentari al Sundance e ha avuto la nomination all'Oscar, fieramente osteggiata da giornali e associazioni antipedofile che vedevano in un possibile riconoscimento una sconfessione del verdetto.

Le premesse sono interessanti.
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Don't dream it, be it.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 18-04-2004 23:37  


è già uscito in verità, almeno a roma, ma in una sola sala. se ne è parlato molto bene, oltreoceano, e credo che lo vedrò, considerando che non c'è un film decente in giro.
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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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lemona

Reg.: 07 Gen 2002
Messaggi: 819
Da: ferrara (FE)
Inviato: 23-05-2004 01:14  
un bel fim, coraggioso che merita di essere visto.
girato molto bene con camera a mano, finalmente e' sottotitolato ( quindi si fa una selezione finalmente, e in italia dovrebbero esserci piu' sale con film in lingua originale), si puo dire un bel documentario o meglio film di denuncia... insomma un bel film corragioso.
p.s evito di raccontare la trama ,vome di solito si fa inutilmente in questo forum, quindi chi e' interessato va senza aver boisogno dei sapientoni che raccontano la trama dopo aver letto ciak!!

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 23-05-2004 02:02  
lo avrei visto molto volentieri, purtroppo è uscito in una sola sala a Roma, abbastanza scomoda per arrivarci.
Lo vedrò presto in dvd spero.
Mi sembra che sia stato candidato anche all'Oscar, spero non perda molto nel trapasso dal grande al piccolo schermo.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 23-05-2004 11:53  
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Freedom's just another word for nothing left to lose.

[ Questo messaggio è stato modificato da: philipcat il 04-09-2004 alle 14:07 ]

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 23-05-2004 14:45  
Ho accorpato i thread,così siamo a posto...
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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 03-09-2004 11:04  
Nella ricca cittadina di Great Neck, appartato sobborgo newyorchese contraddistinto dalle numerose villette a schiera, l’apparente felicità e normalità di una famiglia media del tipo padre-madre-tre figli, viene interrotta bruscamente proprio dall’arresto del padre Arnold Friedman e del figlio minore Jesse. I capi d’imputazione sono subito il commercio nero di riviste pedo-pornografiche e poi addirittura l’accusa di molestie sessuali su minori durante corsi d’informatica e pianoforte, che il signor Friedman teneva settimanalmente con l’appoggio del figlio Jesse. Tutto ciò accadeva realmente nel 1987, dopo la simile esperienza penale giudiziaria del processo McMartin, l’intera famiglia Friedman si andava inesorabilmente a degradare dopo l’incarcerazione dell’ex “professore dell’anno” Arnold Friedman, al quale venivano assegnati tanti anni di prigione quanti bastino per non farlo più uscire da lì vivo, e tanti al figlio diciannovenne Jesse quanti bastino per fargli pagare il balletto coi fratelli fuori dall’aula giudiziaria, dove inscenerà poi durante il processo, l’ammissione di colpevolezza e la dichiarazione di violenze sessuali subite anch’esso da bambino, da parte del padre chiamato “orco”.
La verità?
Opera prima del promettente Andrei Jarecki, “Capturing the Friedmans” (intitolato in italiano col vago “Una storia americana”), è un documentario agghiacciante instillato su di una vicenda agghiacciante, che ci mostra i filmini super 8 girati con apologia del sentimento, negli anni annebbiati della famiglia americana annebbiata. Qui ciò che sembra non è, e ciò che è non sembra, la verità scivola per far spazio all’ipnosi, al non ricordo cancellato o non cancellato, rimosso solamente dalla prova insufficiente. La “Way for life” americana si è dimostrata malsana, è malsana, tra i genitori si fa a gara a quantificare il numero di volte nelle quali i propri figli sono rimasti sodomizzati. La pellicola usurata, i ricordi di un primo amore sbocciato sulle rive di un mare da incubo, i figli dei figli calpestati dal dovere di ricordare, la famiglia Friedman nasconde ciò che non si potrà mai sapere, ciò che l’apparenza ha ingannato, l’amore congenito verso “orchi” prima sconosciuti, forse è proprio l’amore a bestializzarli, l’amore per una carne nuova, per una malattia ignorante. Qui s’identifica l’intera borghesia americana, che con i sorrisi o le “riviste” nascoste dietro un pianoforte, rimarca l’esistere nel totale (non) benestare. Jarecki al contrario di Moore riflette imparziale con toni spenti, la formula contiene gran bel cinema e non è meno efficace dei super puzzle vivaci e sfaccettati del secondo.
Candidato all’Oscar 2004 come miglior documentario.

Chi ha avuto la possibilità di vedere questo splendido documentario? Chi l'ha visto che ne pensa?

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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 04-09-2004 14:21  
L'ho visto un anno fa e mi ha colpito molto. Condivido il tuo interesse e apprezzamento per l'efficace e lucida critica all'American Way Of Life, purtroppo la pellicola ha girato semi clandestinamente e non ha raggiunto il grosso pubblico, pur meritandolo a pieno titolo. Avevamo cominciato, con scarso successo, a parlarne qui.

http://www.filmup.com/forum/viewtopic.php?topic=26062&forum=4&5
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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 04-09-2004 14:36  
Mi dispiace per il topic non visto. ti do pienamente ragione per la poca e frammentaria distribuzione che ha ricevuto questo splendido documentario, e proprio per questo io l'ho potuto vedere solo e direttamente in DVD affitandolo da Blockbuster. Consiglio a tutti di far la stessa cosa
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René Descartes

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 04-09-2004 14:57  
quote:
In data 2004-05-23 01:14, lemona scrive:
un bel fim, coraggioso che merita di essere visto.
girato molto bene con camera a mano, finalmente e' sottotitolato ( quindi si fa una selezione finalmente, e in italia dovrebbero esserci piu' sale con film in lingua originale), si puo dire un bel documentario o meglio film di denuncia... insomma un bel film corragioso.
p.s evito di raccontare la trama ,vome di solito si fa inutilmente in questo forum, quindi chi e' interessato va senza aver boisogno dei sapientoni che raccontano la trama dopo aver letto ciak!!

Non voglio sollevare nessunissima polemica, ma la ripetuta tua affermazione di snobbamento nei confronti dei da te apostrofati "sapientoni" che aggiungono alle loro recensioni una breve trama del film in questione, senza per altro leggere nessunissima indicazione di Ciak o di quant'altro, mi sa un pò di mito crollato, di conclusione infondata. Chi scrive recensioni deve per foza di cose aggiungere una breve trama del film che si recensisce, per fare riferimenti o per proprio piacere personale, o ancora per dovere. Personalmente non vedo alcun male o stranezza nel precedere alla critica del film la trama dello stesso, se non anzi un bene per fare incuriosire o interessare chi legge e non ha visto il film, e invogliarlo quindi a vederlo o ad approfondire una determinata situazione o argomento.
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René Descartes

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