Natalija
 Reg.: 22 Ott 2003 Messaggi: 500 Da: Pianella (PE)
| Inviato: 02-12-2003 20:22 |
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Ho recentemente avuto la possibilità di riguardare questo piccolo gioiellino del cinema tedesco, e ho così pensato di rendervi partecipi delle mie opinioni.
Siamo a Norimberga, ed è il 1828. Viene ritrovato un giovane, sperduto, disorientato ed un po' tonto; non ha niente con se, non ricorda nulla del proprio passato, e se ricorda non ha intenzione di parlare. Herzog narra questa figura così misteriosa (che ha ispirato poeti e ricercatori e continua ad essere oggetto di affascinanti disussioni)con tocco poetico, con partecipazione e trasporto.
Quasi immedesimandosi in questo "diverso"n descrive il mondo di Kaspar, fatto di incubi ed una sensibilità non compresa da una società che vorrebbe "espellerlo", eliminarlo: perchè lui rappresenta ciò che non rientra nei canoni della "normalità", che non poò essere previsto e controllato.
Bruno Ladengast, un operaio orfano cresciuto tra i riformatori (un KasparHauser dell'era moderna) ci regala un'interpretazione eccelsa, stralunata e dotata di una sorta di primitivo incanto; il suo talento, a causa della scarsa esperienza, è così virginale che sembra addirittura di assistere ad una reinvenzione del mestiere di attore.
_________________ E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna. |
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