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Autore L' uomo che sapeva troppo
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 12-04-2003 17:34  
Per parlare di questo film è necessario partire dalla fine,dall'ultima sequenza....

SPOLIER Ben torna a casa dove lo aspettano assonnati e annoiati,i suoi "amici" nobilotti che allo scattare della serratura si ridestano di colpo come se avessero dormito per secoli...questa scena è di una comicità disarmante...a fronte di tutte le avventure appena compiute ecco un manipolo di nullafacenti che si alza dal sofà dopo aver beatamente dormito.Geniale.Tocco finale adeguatissimo a una storia splendidamente congegnata con al centro il solito ricorrente tema...."saprà l'uomo comune far fronte a situazioni inverosibilmente più grandi di lui?"la risposta è sempre e tantopiù qui,,sì,quasi a nobilitare le capacità inventive del singolo essere umano.
Ma naturalmente questa non è solo una grande spy-story,ma è soprattutto una avvicente avventura scandita dall'insostituibile ironia hitchcockiana che sarebbe inattuabile senza il supporto dei grandi attori che con il regista collaborano,uno su tutti lo straordinario Jimmy Stewart,veramente eccezionale nella caratterizzazione del pacato chirurgo cittadino che si trova costretto a sfoggiare tutta la sua abilità per sfuggire ai pericoli,nonchè splendidamente intenso nelle scene drammatiche.Questo film non sarebbe quello che è senza gli attori.

Ma ripeto..è davvero stupefacente come tutto sia improntato ironicamente o comunque con leggerezza...è impressionante come una storia con tutti i crismi del dramma risulti così godibile e piacevole,non sminuendone affatto il valore.Se poi si vuol parlare di suspence,allora qui bisogna solo inchinarsi di fronte a una tale maestria.La scena al teatro,famosissima e citatissima,è stupenda da questo punto di vista,come riesce,senza una sola battuta di dialogo,a far salire il sangue alla testa degli sopettatori,facendoli trepidare.La già citata ironia interviene poi a alleggerire scene che di per sè sono totalmente drammatiche e tese...come la "battaglia sulle scale dell'Ambasciata,con Stewart che con lomsguardo sembra ammiccare compiaciuto allo spettatore.
In conclusione,davvero un grandissimo film che nn fa altro che confermare ormai la mia predilezione per questo grande artista del "thriller"
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sono un bugiardo e un ipocrita

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 28-08-2003 10:46  
E' un film stupendo....e come al solito james stweart dimistra di essere il miglior attore della sua generazione, per conto mio!
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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lennon

Reg.: 07 Ago 2003
Messaggi: 99
Da: napoli (NA)
Inviato: 04-09-2003 14:23  
Allora?... Che ne dite?
Io sinceramente non avendolo visto, me lo aspettavo migliore, più che come qualità come ciò che mi avrebbe lasciato, pensavo che sarebbe stato uno di quei film che mi sarei ricordato, mentre non mi ha lasciato più di tanto.

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John Winston Lennon Ottobre 1940-Dicembre 1980
Fondatore e leader dei beatles (1962-1970) nonchè il più grande cantautore del XXI secolo

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 04-09-2003 14:27  
Jimmy Jimmy Jimmy.......perkè te ne sei andato?
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 16-10-2006 09:47  
L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO di Alfred Hitchcock 1955 (il potere della musica)

E’ il 1955, Alfred Hitchcock spinto dalla Paramount Pictures, decide di fare un auto remake del suo film del 1934 “The Man Who Knew Too Much”che era stato un grande successo in Inghilterra e nel mondo (con una grande interpretazione di Petr Lorre).
Conoscendo il perfezionismo di Hitch, non era andata giù al grande maestro inglese la brutta colonna sonora di Rear Window ed era in cerca di qualcuno che trascrivesse in note il clima crescente di attesa e suspense dei suoi film. L’incontro con il grande compositore Bernard Hermann è un connubio fortunatissimo e di grande durata (Hermann ci regalerà dei gioelli in Vertigo e Psyco). L’importanza della musica era già stata accennata da Hitch salvando dal suicidio Cuore solitario che ascolta le note di una canzone suonata da un pianista nel condominio di Rear Window. Nell’Uomo che sapeva troppo la musica si dilata occupando tutti gli spazi disponibili: è rappresentata all’inizio quando vediamo l’orchestra sinfonica di Londra in un concerto che culmina in un determinante colpo di piatti, la seguiamo nella voce sinuosa di Doris Day che canta insieme al figlio “whatever will be, will be, che serà che serà” (canzone in realtà non irresistibile ma che a quei tempi vinse l’Oscar) creando un filo di Arianna invisibile che verrà utilizzato nel finale del film, la registriamo nuovamente nei cori della chiesa con la blasfemia del falso sacerdote (e organista) e delle parole storpiate da James Stewart mentre intona il salmo e infine la vediamo sontuosamente rappresentata insieme al suo creatore (lo stesso Bernard Hermann compare come direttore d’orchestra) nella scena dell’attentato alla Royal Albert Hall di Londra che rimane una delle più emozionanti di tutto il cinema di Hitch. Alla musica fanno da contrappunto i duetti ironici di James Stewart e Doris Day che da bravi marito e moglie, battibeccano con puntiglio, nella solita distanza tra uomo e donna che il maestro inglese non tarda mai a sottolineare. Doris Day è una cantante famosa che ha abbandonato le scene per seguire il marito James Stewart medico a Indianapolis: questa rinuncia anche se consapevole crea un grado di inquietudine e di insoddisfazione che coincide con la pressante richiesta ad avere un altro figlio. La bravura di Doris Day (sorprendente a dire il vero, non l’avremmo mai detto) nella scena in cui Jimmy Stewart deve comunicarle il rapimento del figlio e cerca di sedarla con dei farmaci, ci permette di scoprire la fragilità di questo personaggio e l’odio subconscio che nutre verso il marito (le frasi e i pugni che rivolge al marito rappresentano la rivolta ad una vita che forse non è adatta a lei). Ed ecco che la discesa dalla passarella dell’aereo atterrato a Londra con lei che sorride a fotografi e fans non è narrativamente inverosimile (le è stato appena rapito il figlio, come fa a comportarsi così?) ma è la vittoria del subcosciente represso sulla realtà amara dei fatti. Ancora da notare le splendide riprese a Marrakesh (sotto l’incubo del Ramadan) che contrastano con le immagini di Londra e la gustosa scena dell’ imbalsamatore con il povero Stewart accerchiato da animali che sembrano vivi.
Momento di grande spasso i tentativi del nostro pennellone Jimmy che non riesce a posizionare adeguatamente le lunghe gambe per mangiare seduto a terra alla araba.
Rispetto al film del 1934 vi è una migliore cura dei dettagli e nella messa in scena (l’attentato al Royal Albert Hall è perfetto). I cattivi però spariscono di fronte alla interpretazione di Peter Lorre



[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 16-10-2006 alle 09:48 ]

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