seanma
 Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 12-07-2003 15:07 |
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Terzo capitolo della ideale trilogia dei "perdenti",insiewme a Taxi Driver e Toro scatenato,è se vogliamo.,superficialmente il più ironico e leggero dei tre.
Il sogno di Rupert Pupkin è quello di diventare un comico.Si sente un comico nato.In realtà è solo l'ultimo dei colpiti dalla contagiosa sindrome del successo facile,convinto di poter facilmente sfondare.Tutt'altro.E' difficilissimo.Perchè dall'altra parte ci stanno uomini dal doppio volto:cordiali e simpatici sullo schermo,scontrosi e indisponibili fuori.Invece Rupert,anche se non se ne rende conto è sempre immancabilmente e candidamente sincero,spontaneo.Tutto quello che vuole è un attimo incommensurabile di celebrità,essere appunto "re per una notte".Ma dietro questa maschera si cela una delosante realtà:una realtà fatta di pazzia o fanatismo.Non è però pazzia conclamata ma suggerita e fatta intuire soltanto,subdola e strisciante.Non c'è nulla di comico nella struttura di questo film.Rupert ha in sè la profonda tristezza e solitudine del "freak":non il rediuce,non il pugile,ma soltanto un uomo comune alle prese coi suoi deliri di sognatore.Di una tristezza infinita sono anche le fantasie ad occhi aperti che servono ancora di più ad inquadrare il personaggio.La disillusione del mondo reale che investe un sognatore come Rupert Pupkin.E il peggio non è ancora arrivato.Sembra infatti che il mondo si adegui a Ruoert e non il contrario,ma questo è ancor più desolante:il mondo che si trasforma in un palcoscenico da farsa con Rupert finalmente a fare il "Re" e gli altri gli inerti sudditi.Il sogno che si realizza pian piano.Una storiella predisposta per far contento il bambinetto.L'esibizione tanto attesa.E cosa scopriamo sgomenti?Che Rupert fa DAVVERO ridere,è DAVVERO un comico nato.Ma anche che è tutta una clamorosa e ignobile farsa per salvare il "vero" comico.Due sequenze precise fungono da "!giudizio finale"di Scorsese:lo sguardo pieno di ipocrita invidia che Jerry rivolge ai televisori in vetrina che ritraggono Rupert in scena:la chiusura di Rupert,così ironica ma allo stesso tempo permeata da u indescrivibile tristezza,dalla inconscia consapevolezza che tutto è stato niente:
Meglio re per una notte che buffone per sempre.
Una sola frase,ma capace di dare una scolta a tutto:il tono non è più quello slanciato delle barzellette,anzi laconico e quasi malinconico.
Rupert ha avuto i suoi quindici minuti di gloria.Ora è una star di primo livello,una celebrità:ma forse nell'ultimo ingenuo sguardo del baffuto Rupert è sparita la genuinità del comico nato ed è subentrato l'orgoglio malsano della star.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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