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lars von trier,perchè amarlo? |
badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 04-05-2003 23:52 |
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anche su questo forum,come su molti giornali,molti critici,molti premi,ho trvato sperticate lodi per questo regista(l'elemento del crimine,dancer in the dark,the kingdom,le onde del destino).personalmente,lo ritengo tra i peggiori pseudo autori che vi siano in circolazione,alla stregua di un tornatore con meno mezzi,e ancor meno sicerità.ho detestato praticamente ogni suo film,salvo forse il regno,per la sua idiozia di scrittura,il suo stile amatoriale e la sua falsità di fondo,come lo stesso film con bjork rivela(fare un film disperato,dogma,sgranato fino alla nauseae senza una idea che sia una di cinema,riempiendolo di colorati luccicanti e stile mtv videoclip,fastidiosi come gli inserti pop del suo precedente,onde del destino).io son aperto alle altre opinioni,e mi piacerebbe che qualcuno mi convincesse non che sia dreyer,come lui pensa,ma che almeno possa valere una seconda visione.grazie.
ciao! |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 04-05-2003 23:58 |
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Perchè amarlo?
La giustificazione di questo sentimento la trovo in una mia considerazione di fondo sulle opinioni.E cioè che perchè una cosa faccia veramente schifo ci dev'essere qualcuno che l'apprezza.
E' il tema della soggettività dei giudizi che rende giustizia a questa tesi.
Von trier cerca di nventare un nuovo modo di fare cinema, ma non per forza ciò che è nuovo è bello.
Ha la fortuna di essere europeo, di una nazione piccola in cui già il fatto di poter esportare un'idea in ambito cinamatografico è motivo d'orgoglio.
Se fosse stato americano, nessuno se lo sarebbe filato.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 05-05-2003 00:12 |
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quote: In data 2003-05-04 23:52, badlands scrive:
anche su questo forum,come su molti giornali,molti critici,molti premi,ho trvato sperticate lodi per questo regista(l'elemento del crimine,dancer in the dark,the kingdom,le onde del destino).personalmente,lo ritengo tra i peggiori pseudo autori che vi siano in circolazione,alla stregua di un tornatore con meno mezzi,e ancor meno sicerità.ho detestato praticamente ogni suo film,salvo forse il regno,per la sua idiozia di scrittura,il suo stile amatoriale e la sua falsità di fondo,come lo stesso film con bjork rivela(fare un film disperato,dogma,sgranato fino alla nauseae senza una idea che sia una di cinema,riempiendolo di colorati luccicanti e stile mtv videoclip,fastidiosi come gli inserti pop del suo precedente,onde del destino).io son aperto alle altre opinioni,e mi piacerebbe che qualcuno mi convincesse non che sia dreyer,come lui pensa,ma che almeno possa valere una seconda visione.grazie.
ciao!
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La sua ricercatezza nel porre la totale assenza di virtuosismi di macchina è da encomio ... personalmente ritengo il suo modo di porsi geniale ... l'utilizzo della mdp lasciata a se stessa come un occhio che riprende tutto cio che davanti accade lo fa avvicinare alla realtà in maniera incommensurabile e la scelta di personaggi tragici ... vere e proprie vittime, martoriate dagli eventi ... non credibili e detestabili in altre rappresentazioni più 'formalmente classiche' diventano qui una sorta di eroine tragiche vessillo di un mondo inumano ... e nella messa in scena in cui il regista sembra assolutamente non trasparire (ma in questo nascondersi sottilinea pienamente la sua presenza) queste figure iperbolate appaione umane in assoluto ... la Bess e la Selma di VonTrier costituiscono l'emblema dell'umanita Tout court da qui l'estrema genialità dell'autore ...
A mio modesto parere ti consiglio di concedergli una seconda visione poi dimmi ...
_________________ ::M:: cineForum |
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Shaka1978
 Reg.: 11 Dic 2002 Messaggi: 379 Da: PsE (AP)
| Inviato: 05-05-2003 11:03 |
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Povero Larsuccio mio perchè gli fai la bua?
Cos'ha di sbagliato Dancer in the dark? Occhio vero vs videoclip... e allora? Non è forse il concetto stesso che anima la storia? (cecità nella precarietà --> mondo immaginario fatto di soli musical)...
_________________ "Se tu dovessi incontrare Dio, lo trapasserai"(KillBill) "It's water, that's all"(Dancer in the dark) "La rivoluzione non passa per il buco del culo"(Fragola&Cioccolato) "Come si fa ad essere maschilisti con2tette di quella portata?"(Tutto su mia madre) |
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joelcoen
 Reg.: 28 Ott 2002 Messaggi: 958 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 05-05-2003 12:27 |
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Il cinema di Von Trier è un cinema realista , neo-neo realista , la scelta della ripresa amatoriale è motivata e collegata ad una visione dura , cruda della realtà , Dancer in the dark è un film meraviglioso , affronta una realtà tra l'altro mai riportata dal grande schermo.
D'altronde và considerato che negli anni '90 il cinema realistico non è stato molto apprezzato , ma và valorizzato il suo grande coraggio.
Sono ottimi film sia stilisticamente sia narrativamente , un grande. |
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mallory
 Reg.: 18 Feb 2002 Messaggi: 6334 Da: Genova (GE)
| Inviato: 05-05-2003 12:59 |
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bravo badlands..
stasera ti rispondo...
oh si!
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 05-05-2003 13:00 |
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bene,son opinioni rispetabili.resto però della mia idea,che il vero modo di usare la machina amano sia quello dei dardenne,che hanno una vera morale di visione,e non concedono nulla allo spettacolo,n alla spettacolarizzazione del dramma.a me von trier pare,come in dancer in the dark,quasi compiaciuto di riversare così tante sciagure su selma,quasi avesse un gusto sadico nei suoi confroni,e al tempo steso ricattatorio verso lo spettatore,che di fronte a tutto ciò non può rimanere indiferente.certo,non cerca virtuosismi(ma in realtà non è così,insisto nel vedere i video interni e le scenette pop dei due film,oltre che alla fotografia sgranata ma senza un perchè,almeno a mio avviso).spero che ora qua intervenga qualcuno anche a mio favore,perchè è impossibile che nesuno resti indiferente di fronte alla sua neovolgarità anni 90,più che neo realismo.il suo è cinema calcolato,e per il momento non lo gradisco,ma tant'è.ha lo stesso effetto che può avere una strega di blair,disgusto e mal di mare.
chissà mai che con dogville...
ciao! |
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 05-05-2003 13:53 |
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quote: In data 2003-05-05 13:00, badlands scrive:
a me von trier pare,come in dancer in the dark,quasi compiaciuto di riversare così tante sciagure su selma,quasi avesse un gusto sadico nei suoi confroni,e al tempo steso ricattatorio verso lo spettatore,che di fronte a tutto ciò non può rimanere indiferente.
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tutto vero ... catalizza l'attenzione ... nel bene o nel male lo spettatore non rimane indifferente da quelle immagini ... ma è un lato negativo?
spettacolarizzazione del dramma? ma nooo tutt'altro ... anzi ti fa comprendere come il tutto diventerebbe troppo patetico nel riprenderlo con tecniche riconosciute come classiche ... l'iperbolazione del dramma è una scelta stilistica studiata per la conseguente fruibilità ... il pubblico viene colpito in faccia, ferito, angosciato.
_________________ ::M:: cineForum |
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NancyKid ex "CarbonKid"
 Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 05-05-2003 18:25 |
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UN motivo per amarlo è questo: perchè strizza al massimo le sue attrici protagoniste.
è grazie a Von Trier che Emily Watson ha rivelato il suo grandissimo talento in tutto il mondo.
è grazie a Von Trier che Bjork ha regalato la performance cinematografica migliore del 2000 (e Bjork, per la rigidità e "spietatezza" del regista, giura di non fare mai più un film in vita sua)
Insomma è un autore che tira fuori il meglio dalle sue attrici.
Mi aspetto grandi cose dalla Nicole Kidman di DOGVILLE.
_________________ eh? |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 06-05-2003 21:50 |
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ok daniel,tu ici che lo stile così voluo serve a render più straniante ma al contempo vera la drammaticità del tutto,evitando il patetico.
io non credo,e a convincermi di ciò vi è un fatto semplicissimo:se girassi dancer in the dark in modo tradizionale,non sgranato o col mal di mare,cosa cambierebbe? resterebbe la crudeltà e la disonestà del regista,anzi forse si accentuerebbe,perchè renderebbe ancor più chiaro come la storia sia volutamente patetica,come non porti in fondo a nulla,e il fatto che cerchi l'iperbole finisce per rivoltarglisi contro,visto che tanta cosa non è espressa coi mezzi,ne visivi,ne soprattutto morali,adatti.son storie lacrimevoli,incredibili,esasperate. andrebbero bene a metà pomeriggio su cnale 5,o come dibattito ai fatti vostri.manca del tutto la profondità psicologica,e gli attori,pur se abbastanza bravi,non posso cavar il sabgue dalla rape(le rape son le parole che il regista scrive per loro...)
ciao!
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 07-05-2003 04:20 |
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Ma badlands cambierebbe tutto eccome ... forse diventerebbe proprio come quelle cavolate che si vedono su canale 5 alle 3:00 di pomeriggio ... Ma io non parlo solo discelte stilistiche come camera a mano, fotografia sgranata, zoom inaspettati e inquadrature folli ... ma tutto il complesso della messa in scena ... il contesto iperbolico che von trier crea e che fa passare come reale, da vera pugnalata allo stomaco è davvero sensazionale ... angoscia e sofferenza estrema si riversano sullo spettatore ... perchè quando quelle immagini ti passano davanti agli occhi sembra che tu stesso sia il videoamatore ... testimone presente di ciò che accade ... Naturalmente ti parlo di sensazioni che ho recepito visionando questi lavori ... e sono conscio del fatto che se il materiale ugualmente enfatizzato fosse stato ripreso con tecniche e stile alla 'Ron Howard' (per dirti uno dei tanti stucchevoli registi in circolazione) la fruizione oltre che diversa sarebbe stata antitetica ...
Per questo ritengo che in realtà la scelta di girare storie forzatamente tragiche sia del tutto in corde con la linea di Von Trier e non per sua mediocrità ...
Detto ciò attendo con forza Dogville ... sono curioso di sapere cosa ha combinato in questi 2 anni!
_________________ ::M:: cineForum |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 07-05-2003 13:58 |
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per amor del cielo,howard è quanto di peggio si possa intendere come cinema classico e tradizionale,tutto piattezza,perbenismo e buonismo.ma purtroppo von trier,pur non esendo buonista a prima vista(anche se,in fondo,lo è,oltre che gratuitamente volgare e banale),ha il difetto,enorm,di non mettersi in discussione,di non invitare lo spettatore nel contesto del film,ma di costringerlo,diciamo così,ad entrarci,a vedere nella sua stesa maniera.tutto è a tesi in lui,quasi scontato,vuoto e banale,come può esserlo un miracolo che ti rifà camminare dopo che tua moglie si prostituiva per te,il tutto nel conformismo speudobigotto del profondo nord,o come è scontata una condanna a morte per un delitto non commeso,in una "america crudele e spietata verso gli emigrati" (altro messaggio estremamente banale credo),e con una rassegnazione della protagonista a dir poco stucchevole,oltre che patetica.ma forse è ciò che cerca il regista,il patetismo,in tutto,e se si accetta questo,si sta alle sue regole infantili e monocordi,e si finge che il mondo sia davvero come lo dipinge lui,o meglio le motivazioni siano le stese,allora si può anche trovare del piacere nella visione.lasciando perdere lo stile verista,che però è puramente sciatto,così come senza la minima inventiva son le sequenze musicate,filmate con 100 telecamere ma con nessuna idea di ritmo e di montaggio.ma forse,nemmeno questo voleva dare la film lars.
fermo restando che anche a me attira la storia del uo prossimo film,sperando che non sia,come sempre,intrigante nella pagina e deprimente sullo schermo.
ciao!
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Daniel

 Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 07-05-2003 16:05 |
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quote: In data 2003-05-07 13:58, badlands scrive:
per amor del cielo,howard è quanto di peggio si possa intendere come cinema classico e tradizionale,tutto piattezza,perbenismo e buonismo.
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Almeno su questo ci troviamo d'accordo
_________________ ::M:: cineForum |
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 07-05-2003 22:07 |
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meno male...ma credo che il giuizio su howard sia qualcosa di quasi indiscutibile.
ma piuttosto,possibile che nessuno abbia nulla da dire su sto von trier? poi esce il film e tutti fanno i cinefili e sparlano...mah!
ciao!
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 07-05-2003 22:15 |
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vi ho letto... riporto pero' quello che avevo gia' scritto un anno fa...
prima di Dogma, il dogma esisteva già...
esisteva infatti il cinema di Lars Von Trier.
il suo cinema, e solo questo.
un cinema capace di mutare con il tempo e in accordo con i tempi. molto visionario all'inzio. fin troppo visivo. ricercato fino alla nausea. sostanzialmente costruito da invenzioni scenografiche e di costume. ambientazioni chiuse, inventate per comunicare "sensazioni" devianti. un cinema poco cinematograico, basato su molti accorgimenti narrativi e visivi che sinceramente stancavano l'occhio.
troppa ricercatezza e poca sostanza.
ma lars von trier cresce, pensa e cambia.
quindi "l'elemento del crimine" all'inizio, poi arriva "Medea". e "Medea" dimostra già nuove acquisizioni visive. nuovi movimenti di macchina e una voglia diversa di costruzione registica. più attenta e riportata indietro ad elementi più importanti e necessari.
restano le elaborazioni visive,è vero, ma sono davvero molto più cinematografiche e giocate dalla macchina da presa. si abbandonano le ricartezze barocche. viene asciugato lo spazio dentro il quadro.
lars von trier inizia a capire dove agisce il cinema e fa, a suo modo, cinema.
poco dopo arriva l'espediente della camera in costante movimento. non è una scoperta originale, ma bensì antica di decenni.
von trier la cita e la riprende.
il cinema in frantumi lascia franare le sue piccole pietre ed ognuno si prende quel poco che riesce. von trier questo sasso lo trasforma in pianeta (come il piccolo principe) e inizia davvero a fare qualcosa di importante. crede nelle sue scelte. porta il cinema ad un fare e ad una processualità povera ma immediata. diretta e concreta, sincera e passionale. il suo fare diventa davvero un fare registico. lui, la sua videocamera digitale, l'operatore del suono e gli attori. dietro c'è sempre una sceneggiatura attenta e maniacale. ma questa rimane nascosta.
arriva "il regno" una serie televisiva di notevole importanza. davvero ben costruita sotto tutti gli aspetti. la narrazione è attentissima a tutti quegli elementi necessari ad un racconto teso che procede per piccoli capitoli e disvelamenti. la regia e quindi la costruzione visiva restano per me un esempio di cinema "povero" eppure di autore. lars von trier trasmette tutta la sua passione per il cinema e per il racconto horror. fa scuola.
poi è il tempo di "idioti". un nuovo approccio al cinema. quasi un ritorno al naturalismo e al naive. un regista che diventa con la sua sony 1000 il dio legislatore del suo proprio pianeta. il suo mondo mentale è proiettato nelle immagini. la regia diventa sempre più frammentata e isterica.selvaggia e naturale. quasi una rappresentazione della coscienza visiva. costruita come si costruiscono i ricordi visivi pensati. lars von trier è al massimo della sua sintesi.
in questo periodo si inserisce Vintnberg con "festen". il linguaggio è ancora più estremo di Von trier. quasi davvero troppo ricercato, ma efficace. tornano i temi drammatici delle "onde del destino" che si erano perduti dopo e con il regno.
dogma, che nasce qui, sembra quindi rivolgersi a quegli aspetti della vita drammatici e paranoidi. situazioni al limite. vite spezzate e esistenze malate. viene imboccata una strada precisa di ricerca. fatta di un cinema che se comunque viene intaccato da quegli aspetti narrativi poco trattati nel cinema contemporaneo resta comunque cinema. un cinema che segue le sue regole e i suoi dogmi di costruzione, ma cinema che si articola.
il passaggio successivo segna un impoverimento irrimediabile. tutto ciò che era stato pianificato e sempre vissuto come una passione libera e abilmente frivola viene improvvisamente a mancare. "dancer in the dark" di Von trier e "italian for begginers" del sempre danese Lone Scherfig portano dogma su nuovi propositi di ricerca.
eccezione fatta per le parti musicate di"dancer in the dark" la costruzione cinematografica dello spazio viene abbandonata del tutto per privilegiare l'aspetto umano dei personaggi. grandi e lunghi primi piani degli attori, dei loro visi, sono ciò che resta di questo cinema. il centro, che era già stato scardinato, viene ad appiattirsi ai confini dei controcampi della macchina da presa. il centro di equilibrio di questo cinema, distrutto ma portato lentamente in una cocatenazione continua di inquadrature e salti visivi, di errori grammaticali viene ora a stabilizzarsi in un'involuzione verso il primo piano. questa scelta registica diventa, o cerca di diventare, il punto di stabilità (o instabilità) di questo ennesimo nuovo tipo di cinema. la sensazione è duplice infatti. se da una parte abbiamo un inaridimento lessicale e quindi una perdita di volontà costruttiva dall'altra invece ci viene presentata con insistenza una vaga sensazione di nausea attraverso l'uso di questa regia. certo questa rimane una scelta volontaria e conscia, ma a mio avviso questo cinema si lascia cadere negligentemente verso una "quasi teatralità" dove l'attore, il suo viso, il dramma interiore del suo personaggio diventano le uniche e sole risorse possibili.
è un cinema che cambia e che si muove rapidamente, è vero, ma i risultati dell'ora e dell'adesso, per me, non sono assolutamente soddisfacenti.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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